Carpazi, Castel Dracula, 12
novembre.
Sono ancora ospite del
Conte. La sua
infinita biblioteca mi ha tenuto inchiodato qua. La storia del Conte
è nota in Inghilterra, anche se dai babbani è
creduta soltanto un
mito, visto che è stata narrata da un romanziere. Ma non
è finita
come costui ha raccontato. Ho visto io stesso le tombe degli Inglesi
che lo hanno inseguito fin qua, ed anche se apparentemente lo hanno
cacciato in realtà egli mi ha raccontato la
verità. È tornato
perché aveva trovato quello che cercava, una donna... che
sciocchezza. Ha ucciso tre dei suoi inseguitori, vampirizzato il
cacciatore più temibile e la moglie di uno di essi, che
ancora vive
qua. Mina, si chiama, e spesso ci ho parlato, nelle lunghe notti di
studio. Era una babbana, dotata di singolare cultura e
sensibilità,
oltre che di grane bellezza. Ha capelli neri, pelle diafana, un ovale
perfetto e delicato e grandi occhi viola. Si è presentata
lei
stessa, quando ha saputo che a Castel Dracula era arrivato un mago ed
un uomo di grande cultura. Si è molto stupita della mia
giovane età,
ma ha presto capito che il mio potere non è vincolato dai
miei pochi
anni. Tuttavia è stata sempre gentile, con me. Ha voluto che
le
raccontassi di Londra ed è stata molto turbata dalle storie
dei
bombardamenti e delle persone uccise per le strade. Ha detto che
è
dal 1910 che non torna nel Regno Unito, e la sua reazione emotiva e
turbata a tutte le morti che le raccontavo mi ha lasciato perplesso.
Credevo, avendo parlato per primo con il Conte, che i vampiri si
ergessero al di sopra dei mortali e dei babbani, ma evidentemente lei
ha conservato la debolezza del suo sesso e della sua passata
mortalità. Mi guarda costernata quando le spiego che i
babbani
meritano la fine che hanno fatto, che le guerre in cui si sono
massacrati sono semplicemente la dimostrazione della loro
inferiorità
e che uomini come me ed il Conte siamo destinati a comandarli e
guidarli, per la loro sicurezza, per un ordine superiore delle cose.
Da allora si è fatta vedere molto meno, ciò
nonostante si è
comunque offerta di aiutarmi a trovare i diari di Nathaniel Gaunt,
persi nella biblioteca del Conte. Li ha lasciati qua perché
lui,
Abraxas Malfoy, cugino del Phineas che è stato preside della
scuola,
e Altair Black stavano girando l'Europa, in cerca di magia arcana e
oscura e non volevano portarsi troppi pesi. Per qualche ragione
sconosciuta non sono tornati a prenderli... sono su un sentiero
già
tracciato da altri, mi rendo conto. Ma nessuno lo ha mai esplorato
profondamente come me. Senza contare che io andrò molto
oltre quei
tre antichi maghi.. io sono destinato ad una grandezza che loro
nemmeno immaginano.
23 novembre.
Ogni tanto il mio
anfitrione si
allontana dal castello per giorni, poi torna... ed ogni volta il suo
aspetto è leggermente diverso. Se non fossi in grado di
leggerne
l'aura magica potrei persino credere si tratti di persone diverse, ma
la sua traccia magica è inconfondibile. Mi sta studiando, me
ne
accorgo. Passiamo lunghe notti a parlare, mi ha raccontato molto
della magia di queste terre e mi ha dato dimostrazioni e spiegazioni.
Mi sta insegnando molto e mi ha persino proposto di divenire vampiro,
visto che sono in cerca dell'immortalità. Non sono tanto
pazzo da
voler diventare un suo schiavo, vista la sudditanza che poi mi
legherebbe a lui, no grazie... preferisco mantenere la mia vita e
cercare altre strade per l'immortalità. La vita vampirica
è troppo
vincolata alla sete di sangue, alla necessità di limitare la
propria
esistenza alla notte, almeno finché non si diventa
abbastanza
potenti da poter sopportare la luce del giorno nelle ore dell'alba e
del crepuscolo. Ma è pericolosa, in ogni caso, sempre di
più ora
che si confronta con una modernità scevra delle paure e
delle
superstizioni di un tempo, quando la paura bastava a tenere a bada i
babbani. Ora si sono fatti arroganti, le loro conoscenze scientifiche
li hanno riempiti della sicurezza di poter conoscere tutto. Sciocchi.
Stolti! La magia è la spiegazione più ampia,
più completa, più
perfetta. Ed è riservata a pochi, a coloro che non temono il
potere
e sanno avere il coraggio di cercarlo. Le quattro colonne ed il loro
significato echeggiano nella mia anima da quando ne ho imparato il
senso: Sapere, Osare, Volere, Tacere... per quanto stia imparando da
Dracula, mi guardo bene dal condividere pienamente con lui i miei
progetti. Il mio piano è a lungo termine, e tanto deve
essere fatto,
prima che io lo sveli a chicchessia.
06 dicembre.
Il tempo sta mostrando il
suo lato
peggiore... nevica, le strade sono impraticabili, da queste parti. E
non conosco ancora i quartieri magici in cui mi appresto ad
avventurarmi per potermi materializzare senza prima studiarli da
lontano. Preferisco attendere il disgelo, anche se sarà una
lunga
attesa. Ne approfitto intanto per esplorare l'enorme biblioteca del
castello. Miss Mina mi accompagna ancora in queste letture. Non li ho
mai visti insieme, lei ed il conte, anche se è per lei che
egli è
andato a Londra. Lei spesso ha l'aria triste, guarda fuori nella
notte e sospira. Talvolta mi guarda, come se volesse chiedermi
qualcosa ma non osasse... purtroppo la schermatura del conte su di
lei è talmente forte che non sono riuscito a leggerle la
mente, ma
attendo. Vedo che ha bisogno di parlare, e so che lo farà,
se saprò
conquistarne la fiducia. E sono particolarmente bravo a conquistare
la fiducia della gente.... il mio aspetto giovane e gradevole
inganna, e la tenebra del mio essere resta celata alla vista.
31 dicembre.
A Natale è
venuta a parlarmi, infine.
Le manca la sua famiglia, e mi ha chiesto della mia. Ho riso, e le ho
raccontato di essere un orfano, che la mia unica famiglia è
stata la
comunità magica che mi ha accolto a Hogwarts. Quanto si
è
commossa... è stato allora che mi ha aperto il suo cuore e
infine mi
ha raccontato qualcosa che valeva decisamente l'attesa. Ci sono
passaggi segreti, portali magici attivati da secoli, nel castello,
che conducono a Bucarest, nel quartiere magico, di cui il conte non
mi aveva parlato. Lei pensa che abbia dei progetti su di me che non
ha ancora svelato, e teme per la mia incolumità. Fossi in
lei, sarei
preoccupata per quella del conte. Posso sembrare giovane e inesperto,
ma non ho paura di affrontare un vampiro millenario, io che ho
risvegliato il Basilisco e l'ho domato, piegandolo ai miei voleri...
ho deciso, a breve me ne andrò. Ho quasi appreso tutto
quello che mi
serve dalla biblioteca del conte e sono pronto per continuare la mia
ricerca.
Oh, è vero...
oggi è un altro
anniversario. Lei, che non sapeva chi avrebbe messo al mondo,
è
morta 21 anni fa.
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