Quando
Hermione si svegliò, quella mattina, non aprì
subito gli occhi, ma rimase ad
assaporare il piacevole odore di pino che aleggiava
nell’aria. Si sentiva
felice, insolitamente felice da non ricordarsi neppure il motivo. Poi,
però,
quando si stiracchiò, il suo braccio colpì
qualcosa. O meglio, qualcuno.
Si
alzò
di scatto, guardandosi attorno, e si rese conto che il leggero lenzuolo
che
celava il suo esile corpo non era il suo, e persino il letto era un
altro. La
stanza, poi, non aveva finestre, ma l’unica fonte di luce era
un candelabro che
era appeso sul soffitto, quasi sopra la sua testa.
Appena
realizzò quale fosse il luogo in cui si trovava,
sospirò profondamente.
«Buongiorno.»
mormorò Draco Malfoy, che era sdraiato al suo fianco e si
puntellava sul
gomito. Il lenzuolo gli scopriva volutamente tutto l’addome,
mettendo in mostra
i suoi muscoli piuttosto scolpiti.
Soddisfatto
dello sguardo sorpreso della Mezzosangue, con la mano libera, la prese
per un
braccio, tirandola a sé. Hermione capì che il
piacevole odore di pino proveniva
da lui.
«E’…è…successo
veramente?» chiese lei, esitante.
«Se
intendi “ho veramente perso la verginità con
te?”, la risposta è sì.»
rispose
lui, con un ghigno sul volto, ma comunque affabile.
Hermione
si lasciò cadere sul cuscino e per un po’ rimase a
contemplare il soffitto. Sì,
era successo. E le era anche piaciuto.
Iniziò
a
ricostruire gli avvenimenti dal pomeriggio precedente.
Dopo
il
loro incontro nel bagno dei Prefetti, si ricordava che Draco era venuto
verso
di lei e, successivamente, l’aveva baciata. Poi,
però, l’aveva portata di
nascosto nella sua stanza e lì, era accaduto tutto.
Certo,
Hermione aveva qualche dubbio su come fosse riuscita a farsi convincere
a
seguirlo, ma in quel momento non si pentiva affatto delle sue azioni.
Si
rialzò, coprendosi con il lenzuolo, e si guardò
attorno in cerca dei suoi
vestiti. Li trovò ammucchiati in un angolo, mischiati a
quelli del bel
Serpeverde.
«Cosa
facciamo, ora?» gli chiese, guardandolo per la prima volta
negli occhi dopo
quella notte. Vi scorse un insolito bagliore, ma era difficile definire
di cosa
si trattasse.
Lui
si
morse un labbro.
«Tu
cosa
vuoi fare?» le domandò, allungando la mano libera
per carezzarle la schiena
nuda. A quel tocco, Hermione rabbrividì, e le tornarono alla
mente sprazzi di
ciò che era avvenuto quella notte.
Eppure,
era strano pensare di aver trascorso quelle ore con un Draco che era
stato
premuroso e attento ad ogni sua mossa. Insomma, qui si parlava di
Draco, Draco
Malfoy!
Chiuse
gli occhi, abbandonandosi ai ricordi.
Tutto
era iniziato con il bacio nel bagno. Poi avevano continuato qui, mentre
dal
tenero passavano al passionale… mentre si toglievano a
vicenda i vestiti,
sempre più bisognosi l’uno dell’altra.
«Non
lo
so.» rispose lei, infine, mentre un lieve brivido percorse la
sua schiena.
Draco
sospirò, guardando altrove. Da una che sa rispondere sempre
a tutto, non se lo
aspettava.
Hermione
si morse nervosa il labbro. Era veramente il caso di definire il loro
tipo di
relazione? Scostò una ciocca di capelli castani dal volto.
Insomma,
erano pur sempre Hermione Granger e Draco Malfoy. Che tipo di rapporto
poteva
esserci? Amici di letto?
Gli
lanciò un’occhiata fugace. Eppure quel ragazzo
l’affascinava, e pensava a lui
da più di due mesi, autoconvincendosi di esserne innamorata.
E forse, era
davvero così.
Si
abbassò su di lui, posando un tenero bacio sulle sue labbra.
Capì
che
per il momento non gli interessava la risposta alla sua domanda. Per
quello,
pensò mentre si calava tra le sue braccia, c’era
tempo dopo.
***
One month later ***
«Quindi,
resterai a Hogwarts?» gli chiese per l’ennesima
volta. Lui si strinse un po’ di
più nella sua giacca, lo sguardo fisso sulla neve.
Passeggiavano
sulla riva del lago ghiacciato dal freddo di dicembre, costretti a
nascondersi
dal resto della scuola per ritagliarsi un po’ di tempo
insieme. Hermione gli
cinse un fianco e poggiò la testa sulla sua spalla, mentre
Draco le stampava un
bacio sulla fronte.
«Sì,»
rispose infine, «non ho alcuna voglia di rivedere mio padre.
Quindi, mia bella Mezzosangue,
passeremo le vacanze natalizie insieme.».
Lo
sguardo della sua nuova ragazza si illuminò.
Lui
adorava
i suoi occhi marroni quando erano così brillanti e, in un
impeto di tenerezza,
le baciò le labbra rosee e leggermente secche a causa del
freddo.
Tornarono
al castello, mentre un vento che annunciava bufera faceva tremare gli
alberi
innevati.
Davanti
all’ingresso si dovettero separare, ma non prima di essersi
scambiati un ultimo
bacio.
Come
previsto, Ginny aspettava Hermione davanti alla porta della Sala
Grande. La
Prefetta la raggiunse con un sorriso stampato sul viso, mentre si
scrollava la neve
di dosso.
«Buone
notizie?» le chiese, immaginando già la risposta.
L’amica annuì, guardando
fuori dalla finestra i primi fiocchi della giornata che cadevano.
«Che
farete? Avete intenzione di rendere ufficiale la vostra
relazione?» domandò
dopo un po’ Ginny. Hermione si rifiutava sempre di trattare
quell’argomento
così spinoso.
«Oh,
andiamo. Non potrai evitare sempre di rispondermi.»
sbottò la giovane Weasley.
«E’
che…non so, ho paura di correre troppo. Insomma, qui sono
tutti abituati a
vederci come dei nemici… sarebbe uno scandalo scoprire che
stiamo insieme. E io
ho paura di chiederlo a lui… sta andando tutto
così bene…non…vorrei fare
pressioni inutili.» bisbigliò l’amica,
scocciata.
«Se
non
sapete affrontare degli argomenti, non va tutto così bene,
poi, no?» chiese
Ginny, con la sua solita spigliatezza. Hermione sospirò e si
fermò.
«Hermione…tu
sei una ragazza forte. Hai affrontato molto più di alcuni
pettegolezzi…e,» disse,
afferrandola per il braccio, «da quando in qua ti importa
ciò che dice la
gente?».
Gli
intensi occhi color marroni dell’amica costrinsero Hermione
ad abbassare i
suoi. In quel momento, però, si accorse che si erano fermate
sulle scale.
«Oh,
no.» mormorò quando quelle avevano preso a
muoversi. Ginny scrollò le spalle e,
sempre tenendole il braccio, iniziò a salire le scale di
corsa. Però, fu tutto
inutile.
***
«Ma
perché dobbiamo dirlo? Insomma,
Hermione…» si lamentò Draco il primo
giorno
delle vacanze natalizie. La Grifondoro si strinse a lui, carezzandogli
il
dorso.
Non
riusciva a capire perché lui si rifiutasse.
«Ti
vergogni di me, per caso? Ti imbarazza stare con una
Mezzosangue?» sbottò poco
dopo, mentre l’orgoglio Grifondoro aveva la meglio.
«No,
certo che no…Come hai potuto solo pensarlo?»
chiese lui, corrugando le
sopracciglia.
«E
allora? Hai paura di cosa potrebbe dire la tua famiglia?»
continuò Hermione,
tentando di sondare il terreno.
Lui
scosse la testa, sempre tenendo lo sguardo basso.
«E
allora? Hai paura di cosa potrebbero dire gli altri
studenti?»
Sbam,
aveva toccato il nervo scoperto.
Draco
si
alzò di scatto e lei scivolò sul cuscino di
piume.
«Smettila.
Perché vuoi complicare tutto?» esplose, passandosi
una mano tra i capelli
biondo pallido, nervoso.
«Ti
lascio trovare la risposta da solo. Hai tempo, per pensare.»
rispose Hermione,
ma la sua voce le uscì stranamente fredda.
Raccattò
i suoi vestiti, si rivestì e uscì in silenzio
dalla stanza.
La
lasciò andare.
Forse
aveva ragione lei, forse aveva bisogno di pensare.
O
forse,
sentiva anche lui il bisogno di rendere ufficiale la loro storia.
Perché non
doveva farlo? Dopotutto era innamorato di lei. La amava, dai suoi modi
di fare,
al suo sorriso, ai suoi morbidi capelli. Amava tutto.
E
lui,
Draco Malfoy, doveva fare un piccolo sacrificio.
“Iniziamo con qualcuno che so mi capirà.”
Sussurrò, deciso, e lasciò la stanza, andando a
cercare Blaise Zabini.
Una
settimana dopo, quando Hermione tornò alla Sala Comune
accompagnata da Ginny,
trovò Draco attenderla davanti al ritratto della Signora
Grassa. Non si
parlavano da quando lei aveva lasciato la sua stanza in così
malo modo.
Lui,
però, le rivolse un sorriso rassicurante e, con le labbra,
mimò “Sono pronto.”.
La
Prefetta annuì, salutò l’amica e
andò da lui, prendendolo per mano sotto lo
sguardo sbigottito degli altri Grifondoro e quello perplesso di Harry e
Ron.
Avevano
intenzione di fare un passo alla volta.
Non
dovevano per forza sbrigarsi.
Avevano
molto tempo a disposizione, dopotutto.
«Beh,
non dici nulla sul cambiamento repentino delle mie idee?»
«Repentino?»
rise lei, «Ma se ci hai messo una settimana!».
«Suvvia,
Mezzosangue, apprezza il mio sforzo.» ribatté lui,
fingendo di metterle il
broncio.
Hermione
sorrise.
«Buon
Natale!» le augurò lui, carezzandole con un dito
il dorso della mano.
«Affronteremo
questa cosa insieme?» gli chiese, radiosa.
«Fino
alla
fine.» rispose Draco, sfoderando un ghigno soddisfatto sul
suo bel volto.
Note dell’autrice
Okay,
come penso si capisca dal finale… questo è
proprio l’ultimo capitolo.
Avevo
in mente qualcosa di diverso, ma purtroppo le
idee scarseggiano e non ho più saputo come continuare.
Spero
di non avervi deluso con il solito finale “e
vissero tutti felici e contenti”.
Vorrei
ringraziarvi tutti, sia chi legge in
silenzio, sia chi recensisce! Siete stati stupendi :’) E,
nonostante abbia
concluso così “frettolosamente”, come
può sembrare, spero vi sia piaciuto (una
piccola recensione potete anche dedicarla all’ultimo
capitolo, no? :P ).
Grazie
ancora :D
Continuerò
a scrivere, ovviamente… non so se
qualcosa a capitoli o solo one-shot.
Nel
frattempo…Fatto il misfatto!
Yuls
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