Hey, Soul Sisters! di BlackPearl (/viewuser.php?uid=17189)
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standard
Lui è Johnny Depp.
Lei è la sua anima
gemella.
Loro sono Cupido.
Capitolo otto - Dakota Miller
Siamo ancora
troppo occupate a guardarci sorridendo come tante bamboline da non
accorgerci che Joh sta cercando disperatamente di attirare la nostra
attenzione, manca poco prima che si metta a creare segnali di fumo! Che
poi, non notare Johnny Depp che tenta di parlare con te è
anche
estremamente preoccupante, no?
Quasi fossimo una cosa sola, ci giriamo tutte nella sua direzione - e
non mi sorprende affatto notare una specie di inquietudine lampante nei
suoi occhi - mentre Rachel domanda: «Cosa dovevi
dirci?»
La situazione mi sembra così surreale, ma così
surreale,
che non capisco nemmeno come stia facendo a controllarmi dallo
scoppiare a ridere.
Lo Zio si passa una mano tra i capelli, pensieroso. Sono sicura che
undici ragazze su dodici - non ci giurerei troppo su Fay che ormai ha
comprato casa sul Pianeta Rupert, anche se credo che Joh le faccia
sempre un certo effetto - stanno lottando con tutte le loro forze per
non assumere espressioni ebeti, ed io non ne sono esclusa.
«Cosa dovevo dirvi... Cosa dovevo dirvi... Cosa dovev... Ah,
sì!» Lo Zio si batte una mano sulla fronte.
«Chi di voi
si occupa di truccare John Malkovich?»
Le ragazze si voltano a guardarmi.
Dakota, scendi dalle nuvole, qualcuno ti chiama.
«Io.» Rispondo alzando la mano.
«Oh beh, Malko sta male ed ha preso un giorno di riposo:
avrai la giornata libera domani.»
«Oh Cielo, speriamo non sia nulla di grave!»
Esclama Christine.
«No» Ci tranquillizza l'attore. «E' solo
un normale raffreddore».
«Speriamo non si tratti di febbre Scarlattina...»
Aggiunge
Nicole sottovoce; ciò nonostante, riusciamo a sentirla tutte
e
iniziamo a ridere come delle matte, Depp compreso.
Ogni riferimento a Scarlett Johansson è puramente... voluto!
«Daakotaa!» Strilla Avril facendomi sobbalzare.
Come avessi una molla
dietro la schiena, mi tiro a sedere in un istante, con gli occhi
sgranati. Non faccio nemmeno in tempo a chiedere cosa sia successo che,
click, Joy
mi scatta una foto.
«Ragazza, che sonno pesante hai!» Ride Allison,
evidentemente infiltrata nella nostra camera.
«Mi spieghi per quale motivo mi stavi urlando
contro?» Mimo il
gesto di sturarmi un orecchio mentre mi rivolgo ad Avril.
«Semplice: oggi è il tuo turno, sarai tu ad andare
in missione speciale.» Ammicca.
«La missione! E’ vero!» Esclamo. Il sonno
mi aveva fatto dimenticare tutto, lo ammetto…
Bussano alla porta e Ophelia - già vestita - va ad aprire. A
farci
caso, ero ancora l’unica con il pigiama. Marcy e Astrid
entrano in
camera, con due espressioni tra l’addormentato ed il
paradisiaco. Click,
altra foto di Joy.
«Wow, che facce avete! Sembra proprio che
abbiate visto un attore di fama internazionale… Uno
tipo…
Johnny Depp!» Ridiamo tutte alla battuta, intanto che mi alzo
pimpante dal letto e mi
dirigo verso il bagno saltellante: ero proprio ansiosa di iniziare e
spero davvero di non fallire. Nel giro di quasi due ore siamo
già tutte sul set, in attesa di
tornare a svolgere i soliti compiti, tutte in fibrillazione come sempre.
Vedo Boss e Vice Boss, o Hitler e Mussolini, o
Le-due-gemelle-che-però-non-sono-gemelle-ma-è-come-se-lo-fossero,
o più semplicemente Fay e Christine poco più
lontano da
me e mi avvicino a loro per chiedere istruzioni. So cosa dovrei fare,
ma non ho proprio la minima idea di come farlo e
questo è proprio un bel problema. Cioè, non
è che
io abbia poi tutto questo gran tatto... sicuramente Johnny
capirà tutto
e subito e, siccome non vogliamo affatto che questo accada
- e non voglio rischiare di essere bacchettata da nessuno -,
ho
bisogno di chiedere delle dritte.
Rachel, che ci ha raggiunte, si gratta il mento.
«Effettivamente ieri non abbiamo deciso come
fare...»
«E' semplice, dovremo solo lanciare qualche battuta qua e
là.» Spiega Nicole.
«Sì, ma le battute non bastano.» Osserva
il Capo McAdams.
«Dobbiamo farli incontrare!» Conclude esaltata
Christine.
Momento di silenzio. E' questo il punto. Come si fa a farli incontrare?
Quasi abbia un'illuminazione celestiale, Jenna schiocca le dita
esclamando a gran voce: «Ho trovato!» Prima di
farla parlare,
però, ci premuriamo a zittirla con uno Shhhh! che ci fa
sembrare
uno sciame d'api. Nessuno potrà mai credere alle cose che
abbiamo combinato e combiniamo tutt'ora su questo set.
«Ho trovato!» Ripete a bassa voce.
«Hayleen è una costumista, no?»
Undici teste annuiscono.
«E cosa fanno le costumiste?»
«Si occupano dei vestiti.» Risponde Marcy.
«E perciò...» Continua Jenna,
esortandoci con un gesto della mano.
Personalmente, credo di aver bisogno di un Capitan Ovvio, visto che non
ho capito dove voglia arrivare. Hayleen è costumista, si
occupa di
vestire tutti lì sul set e quindi? Improvvisamente mi balena
nella
mente l'immagine di Hayleen che indossa
il vestito della Johansson e che dice di aver apportato qualche
modifica... ho capito!
«Jenna, tu sei un genio.» Mi complimento sillabando.
«Ehm, io non ho ancora capito...» Sussurra Astrid,
esprimendo il parere generale.
«Allora, se Joh avesse un vestito scucito o strappato, chi
glielo ricucirebbe?» Sentenzia la genia.
Segue un Aaaaaah
generale e divertito.
«Quindi dovremmo fare a pezzetti i vestiti dello
Zio?» Chiede Joy fingendo una nota malvagia nella voce.
Rido fra me e me: adesso sì che iniziamo a ragionare.
Immagino
quel pover'uomo entrare in camerino e trovare solo degli straccetti
risparmiati dalla mia furia omicida e non riesco a smettere di pensare
alla sua reazione. Ho solo bisogno di una ragazza che mi dia una mano
a sbrindellare tutto. Guardo intorno e gli occhi mi cadono su Ophelia,
che, ovviamente, non si tira indietro alla proposta.
«Signorine, gradite una tazza di caffè?»
Domanda una voce. Ci giriamo
giusto in tempo per sentirci strillare in faccia: «Cosa ci
fate ancora
qua?!? Andate a lavorare, subito!»
Slade: la gentilezza fatta persona.
«Fa il gradasso quando Joh non c'è.»
Bisbiglia Allison. Io e Ophelia
decidiamo di fare la prima capatina veloce nella sala costumi, quindi
salutiamo le altre e sgusciamo via.
«Cavolo! Ho dimenticato le sigarette!»
Non è difficile indovinare chi l'abbia detto, eh?
Non è problematico raggiungere la postazione di lavoro di
Hayleen, è più complicato arrivarci cercando di
non
essere viste, ma alla fine io e la mia compagna riusciamo nell'impresa.
Prima di adesso, avevo sempre visto la sala costumi solamente di
sfuggita e non mi ero resa conto delle meraviglie che vi erano
all'interno. I vestiti di Natalie Portman sono così belli,
raffinati ed eleganti che mi è impossibile smettere di
guardarli: solo quando Ophelia mi sventola una mano davanti alla
faccia, sorridendo, riesco a staccare lo sguardo.
«Eccole qua.» Mi mostra le forbici. «E
quelli sono i vestiti
di Johnny» Indica lo stand colmo dei bellissimi abiti di
scena
che vengono indossati da un attore ancora più bello.
Ophelia mi mette le forbici in mano e dice: «Pensaci tu. Io
non posso proprio farlo, preferisco essere il palo.»
Sono ad un passo dal cominciare a tagliare il primo capo - una camicia
di seta azzurra con delle balze - quando qualcosa mi blocca: non posso
rovinare questi vestiti, sono così belli e
c'è così tanto lavoro dietro!
Quasi mi abbia letto nel pensiero, la mia amica sussurra: «E'
per una buona causa!»
La guardo e sospiro: ha ragione.
Via con il primo taglio!
Zac di qua,
zac di
là, la cosa risulta divertente e scopro anche
di essere brava a rovinare abiti preziosi e costosi. Quando finisco,
guardo il mio operato più o meno soddisfatta: i vestiti sono
sbrindellati dappertutto - una parte di quei pezzi di stoffa sono
finiti direttamente nella mia borsa, da distribuire fra tutte e dodici
come souvenir - o meglio, non sono proprio sbrindellati, ma
più
che altro scuciti. Ho tagliato via la maggior parte delle cuciture e
delle
giunzioni. Ecco a cosa serve una nonna sarta!
Mi volto verso Ophelia con un'espressione da pazza sadica/furiosa che
le fa sgranare gli occhi.
«Primo passo: fatto. Alla sala trucchi!» Proclamo
trionfante.
Usciamo dalla stanza in fretta, dando un'ultima occhiata attenta per
evitare di aver lasciato qualche traccia del nostro passaggio mentre
chiudiamo la porta.
In sala trucco la situazione sembra abbastanza tranquilla: Rachel sta
discutendo felicemente con Alan Rickman - toh, l'argomento è
Harry Potter - che viene intanto truccato da Christine, Fay
è
seduta sulla poltroncina con gli occhi persi nell'immagine del suo viso
che lo specchio davanti a lei riflette, Megan è intenta a
passare il fondotinta sulla faccia, già perfetta, dello Zio
e
Jocelyn? Jocelyn scatta foto.
Entro e tutte e quattro ci guardano con sguardi interrogativi.
«Relax, take it easy» Canticchio facendo il simbolo
della vittoria con
le dita. La Thompson annuisce convinta e attacca con la prima
frecciatina.
«Hayleen... Hayleen... Johnny, non ti sembra un bel
nome?»
Il diretto interessato apre gli occhi e la guarda con un sorrisetto tra
le labbra. Dio, svengo!
«Christine, c'è qualcosa che dovrei
sapere?»
«Perché, non posso celebrare la bellezza di un
nome?» Ribatte. Cavolo
se alcune di noi si meritano un Oscar! La discussione sarebbe
certamente continuata, se Rupert non fosse entrato e tutte non ci
fossimo concentrate su Fay.
«Ciao belle!» Saluta quest'altro gran figo in
generale, anche se i suoi
occhi sono rivolti ad una ragazza sola. Lo salutiamo tutte in coro e
lui si avvicina alla nostra Hitler, le
cinge le spalle con un braccio e, sorridente, le dice: «Oggi
dovrai
riuscire a farmi sembrare ferito gravemente.»
Non riesco più a sentire niente, perché la nostra
cara,
inconsapevole e sensazionale vittima si alza dalla poltrona
stiracchiando le braccia verso l'alto e fa per avviarsi fuori dalla
stanza ed è quindi tornato il momento di rimettersi in
marcia e
colpirlo con altre frecciatine. Afferro Ophelia per un braccio e me la
trascino dietro mentre lo raggiungiamo. Conoscendo la mia alleata,
sarebbe rimasta con lo sguardo fisso a terra
per tutto il tempo, quindi aspettarsi che sarebbe riuscita a dire
qualcosa era come credere che a Rupert non piacesse Fay e viceversa:
molto difficile, cioè.
«Possiamo accompagnarti?» Azzardo.
Si gira e mi sorride. Mi sorride. Johnny Depp si gira e mi sorride.
Sorride. A me. Johnny Depp. A
me.
Il cervello mi va letteralmente in fumo, ma cerco di riprendere il
controllo. Guardo di sbieco Ophelia e vedo le sue guance
prendere fuoco.
Comunque sia, il Depp mi risponde: «Sto andando in sala
costumi, ma
se vi va... E poi, Ophelia, tu sei d'aiuto là dentro,
giusto?
Non ricordo mai che vestiti dover indossare...» Si 'bussa' in
testa
con il pugno e fa un'espressione così buffa che iniziamo a
ridere.
Dakota Rain Miller
adesso smettila di fare sfoggio della tua risata
così impregnata dell'accento non certo leggero del Wisconsin
e
vai dritta al punto, mi dico.
«Johnny, tu saresti disposto a... - cerco le parole
più
adatte - cioè, tu saresti disposto ad avere una relazione
con
una donna non famosa?».
Perché sento un'improvvisa voglia di scavare una buca e
nascondermici
dentro? Perché questa voglia aumenta non appena mi accorgo
che lo Zio
mi guarda male?
«Non sei un po' troppo piccola per me?» Ride
bonario.
Aiuto, mi sciolgo!
Ophelia mi da' una gomitata e si lascia scappare un risolino.
Inizio a gesticolare inconsultamente mentre dico: «Io no! Non
parlo
di me! Io sono una single convita e non...! Tu sei bellissimo, io ti
adoro, ma io...!»
Credo che Joh goda nel vedermi in difficoltà, non
è vero?
Le risate di Ophelia accanto a me aumentano; beata lei che trova il
lato divertente nella questione.
«Ehi, era una battuta, tranquilla - mi poggia una mano sulla
spalla e cerco di frenare il mio delirio - comunque sì, ho
avuto
qualche relanzioncina con donne non famose. Cose di poco conto,
però»
«E non saresti disposto a qualcosa di più
duraturo?» Incalza Oph. Grande, ragazza!
«Sì, credo di sì, dipende dal tipo di
donna... ma esattamente, dove volete andare a parare?»
«Semplice curiosità. L'ottanta percento degli
attori ha
relazioni solo con attrici e simili e ci chiedevamo se tu fossi di quel
genere. Guardati intorno: ci sono delle belle ragazze anche
qui.»
Dico.
«Ad esempio?»
«Megan...» Ophelia.
«La parrucchiera bionda di cui non so il nome...»
Io.
«L'aiuto regista.» Propone ancora la ragazza.
«Oppure...».
«Hayleen!» Esclama Joh interrompendomi.
Lo guardiamo sbigottite, sorprese, con due maxi sorrisoni a trentadue
denti, mentre comincio a ballare la conga dentro di me.
La delusione arriva quando distolgo lo sguardo dal suo viso e vedo che
siamo davanti alla sala costumi, dove Hayleen è presa dalla
disperazione assoluta dopo aver visto ciò che è
accaduto ai
vestiti. Mi sento in colpissima, ma so che un giorno ci
ringrazierà.
«Che cosa è successo qui?» Domanda
l'attore preoccupato.
«No-non lo so» Singhiozza la costumista,
asciugandosi gli occhi con i palmi delle mani.
Johnny si avvicina al suo stand e osserva i pezzi di camicie,
pantaloni e soprabiti rimasti con la bocca schiusa in segno di
stupore, intanto che io e Ophelia, dopo esserci lanciate un'occhiata
complice, fingiamo dispiacere mentre consoliamo Hayleen.
«Chi può essere stato?» Domanda lo Zio
dopo una pausa di
silenzio, e noto che la guarda in modo diverso, in un certo senso, come
più addolcito. Do un piccolo pugnetto a Ophelia e le faccio
cenno con la testa di osservare bene quella scena.
«Non so nemmeno questo. La cosa strana è che solo
i tuoi
vestiti e quelli di Scarlett sono rovinati, anche se quelli della
Johansson hanno danni minori.»
Riesco a sentire la mia collega chiedermi senza voce: «Era
proprio necessario?»
Annuisco convinta: certo che lo era.
Pochi minuti dopo sono sul set e raggiungo le altre ragazze, mentre
Ophelia è rimasta ad aiutare Hayleen e lo Zio è
andato a
parlare con Slade per cercare di trovare una soluzione temporanea al
problema. Il piano originario era che Joh restasse solo con Hayleen e
avessero modo di parlare e conoscersi un po' meglio, ma purtroppo
l'occasione è svanita nel nulla e bisogna architettare
qualcos'altro.
Racconto tutto alle ragazze, evidenziando in particolar modo la
discussione e l'impressione che avevo avuto sui pensieri dell'attore a
giudicare dal suo sguardo e dalle sue parole.
«L'unica possibilità che abbiamo è
quella di farli pranzare insieme, in qualche modo.»
Suggerisce Rachel.
«Ma dovremo invitarli separatamente.» Aggiunge
Avril.
«Perché?» Marcy.
«Perché Hayleen è abbastanza timida e
se la invitasse
Johnny, o venisse a sapere della sua presenza, rifiuterebbe
sicuramente...» Spiega Nicole.
«Quindi, Avril e Nicole andranno da Hayleen...»
Inizia Fay.
«...mentre, Astrid e Jenna andranno dallo Zio.»
Conclude Christine.
Astrid si lascia sfuggire un gridolino eccitato: presto si
abituerà a vedere Johnny - o almeno, si abituerà in parte
a vedere Johnny.
Il resto di noi, nel frattempo, avrebbe organizzato un pranzo
assolutamente perfetto, da brave Cupido che siamo.
Siamo sdraiate sull'erba, poco distanti dal tavolo già
apparecchiato e addobbato come si deve per un pranzetto romantico,
quando Joy esclama: «Ecco Johnny!»
Apro gli occhi e volto il capo, ma invece di vedere arrivare lui
insieme a Jenna ed Astrid, scorgo la prescelta anima gemella arrivare
dalla parte opposta in compagnia di Nicole ed Avril.
«C'è anche Hayleen.» Dichiaro.
Bene, e adesso?
Nel giro di pochi minuti Hayleen e Johnny si trovano faccia a faccia
davanti a noi, in piedi e disposte una accanto all'altra che
tratteniamo i respiri attendendo una loro reazione. Hayleen caccia
subito lo sguardo per terra, mentre le guance di Joh si tingono di...
rosso?
«E' fatta!» Bisbiglia eccitata Allison.
Il piano può finalmente avere inizio.
Prendiamo tutti posto intorno alla tavola - badando bene che le due
vittime siano uno di fronte all’altra - e cominciamo a
pranzare
parlando del più e del meno, cercando di comportarci nel
modo
più naturale possibile; tuttavia non possiamo fare a meno di
sorridere in continuazione e di comportarci in modo un pochino
esaltato. Personalmente, prendo a far tremolare senza sosta la gamba
sinistra, come mi capita ogni volta che sono emozionata per qualcosa.
Finito di mangiare, è arrivato il momento di andare via ad
una
ad una, per lasciare i due piccioncini - che hanno parlato veramente
poco, a dire il vero - da soli, finalmente.
La prima ad andare via è Fay, seguita a ruota dal Vice e da
Rachel e Jenna; poi Ophelia, Nicole ed Allison, imitate circa dieci
minuti dopo da Marcy, Astrid ed Avril.
E’ interessante accorgersi come all’improvviso
tutte
abbiano qualcosa da fare. C’è chi deve andare a
truccare
un certo Rupert Friend, chi deve fare una telefonata, chi ha bisogno di
andare alla ricerca di qualcuno che avesse una sigaretta e
così
via.
Solo io e Joy dobbiamo ancora deciderci ad alzarci per lasciare la
coppia nella loro beata solitudine, ma è così
difficile:
non stanno ancora insieme e già sono carinissimi da vedere.
Decido di prendere l’iniziativa, perciò chiedo:
«Joy,
mi accompagneresti in sala trucco? Credo di aver lasciato lì
la
borsa e devo chiamare mia madre…»
Scusa idiota o meno, poteva sembrare abbastanza reale, no?
Hayleen sgrana gli occhi intanto che il suo viso diventa dello stesso
colore della maglia che indossa - rosso carminio, per intenderci -,
mentre lo Zio si affretta a domandare con tono nervosetto:
«Anche
voi dovete andare?»
Tu sei Johnny Depp, tu
ci sai fare alla grande con le donne, vorrei
rispondergli. E invece lascio rispondere Joy che saluta con un
«Torniamo subito!», tutta sorridente.
Ci allontaniamo compiaciute per girarci pochi passi più
avanti e
osservare contente che i due stanno già iniziando a parlare
di
qualcosa.
And let me love you,
babe, let me love you, avrebbe potuto cantare Gloria
Gaynor in quel momento se fosse stata presente.
Ora mi chiedo, ma dove si trovano delle Cupido migliori di noi?
Buonsalve,
bella
gente! Mi sento così emozionata, non potete immaginare
quanto!
Magari non sarà un granché questo capitolo, ma io
mi sono impegnata veramente
tanto e, soprattutto, mi sono davvero divertita.
Non so bene cosa
scrivere, però di una cosa sicura al cento per cento: sono
felicissima di aver
fatto la mia parte in questa storia che mi piace sempre di
più, così come sono
molto contenta di appartenere a questo gruppo.
Beh, adesso
evaporo… Non voglio annoiarvi.
Ci
si sente,
Anna
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