La gemma blu

di Mitsuki91
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Capitolo trentadue

Era passata ormai una settimana da quando era finito tutto. La prima notte a casa mia avevo ancora paura di scorgere Predatori in ogni ombra. Fino alla fine delle vacanze non riuscii a dormire bene, ma presto in me si insinuò la sicurezza che tutto fosse realmente finito, e riconquistai il sonno. Negli ultimi giorni tutto era tornato alla normalità: le preoccupazioni che mi assalivano era totalmente banali, come una verifica per cui ero poco preparata o cosa fare sabato sera con Chiara e Lucia, che era finalmente tornata. La prima la risolsi con ore e ore di studio e la seconda con una serata in discoteca: l’ultima volta in cui mettevo piede in un posto del genere. Mi aveva stancato, forse ero cresciuta troppo nell’ultimo periodo, forse le recenti esperienze mi avevano profondamente cambiato.
Thomas mi aveva chiesto di vederci quel pomeriggio. Nonostante trascorressimo l’intervallo insieme, a scuola, quei dieci minuti non erano sufficienti e sentivo la sua mancanza ogni giorno di più.
Così mi preparai bene. Mi ero persino messa un po’ di trucco, matita e mascara. Per le tre arrivai al parco, e trovai il mio amore seduto sull’altalena ad aspettarmi. Un sorriso illuminante si aprì sul suo volto. Si alzò e mi venne incontro, mi abbracciò forte e mi baciò sulle labbra. Il mio cuore impazzì.
“Ciao amore.” mi disse.
“Ciao.” risposi, ricambiando l’abbraccio.
“Ho una cosa per te.”
“Che cosa?”. Ero curiosa.
Il mio amore prese qualcosa dalla tasca del giubbino. Una sottile catenella d’argento scivolò dalle sue dita, e poi il ciondolo: una pietra, grande come un uovo e blu come lo zaffiro. Thomas aprì il fermaglio e mi mise la Gemma Blu al collo.
“Ma…” iniziai. Thomas mi mise un dito sulle labbra.
“Sssh.” mi disse “Tu l’hai trovata e tu la meriti. Senza i Predatori questa bellissima pietra dai poteri incantati non è altro che una pietra. Un ciondolo, per te.”. Tolse il dito dalle mie labbra e aspettò una mia risposta, guardandomi.
Lo guardai. Il mio cuore, che già batteva veloce, aumentò le pulsazioni ancora di più quando mi concentrai sul suo viso. Sentivo la Gemma Blu fredda, nonostante il mio maglione lo separasse dalla pelle. Gli occhi del mio unico amore, neri come la notte, mi scrutavano ansiosi. Scesi lentamente in quei pozzi e mi ci persi. Con una mano gli afferrai la testa, le mie dita sentivano la seta dei suoi capelli corvini, e la avvicinarono al mio volto. Quel bacio fu passionale, forte e devastante. Per una volta, presi io l’iniziativa.
Quando finì, continuai a guardarlo negli occhi.
“Ti amo.” sussurrai.
“Ti amo anch’io” mi rispose, riprendendo a baciarmi.




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