Il
mondo sta andando sotto-sopra
I raggi del sole del nuovo giorno stavano riscaldando il viso di Sasuke
che, stranamente a quanto si aspettava dalla posizione scomoda in cui
si era addormentato, non voleva svegliarsi.
Sotto al copro sentiva un tepore nostalgico di un letto comodo, quasi
conosciuto.
Aggrottò le sopracciglia e sospirò.
Facendolo, si accorse di un peso allo stomaco che gli rendeva difficile
il respiro.
Mugugnò, aprendo lentamente le palpebre e fissò
il… soffitto?
Spalancò gli occhi, cercando di alzarsi.
Vedendo che non riusciva in un impresa così semplice per uno
shinobi, fissò verso il basso, sbarrando gli occhi al capo
biondo che gli si stagliò davanti.
Comodo e scomposto come solo Naruto sapeva fare, il ragazzo abbracciava
la vita di Sasuke, stretto, mentre teneva in una morsa di ferro le
gambe del moro tra le sue, e il capo appoggiato mollemente sul suo
stomaco.
Sasuke strinse le coperte sotto alle mani, sentendone la morbidezza e
il calore che emanavano.
Stava sognando?
Era ancora uno stupido scherzo della sua mente?
Allungò una mano verso la chioma bionda.
Naruto si mosse e come se cocesse, Sasuke ritirò il braccio,
portandoselo al petto.
Il ragazzo sopra di lui si voltò, pronto a svegliarsi e
Sasuke si ritrovò a fissare scioccato il viso del ninja.
Naruto era cambiato.
Ed era impossibile che una persona potesse cambiare così
tanto in quei pochi mesi di lontananza.
Il viso di Naruto era più maturo, più adulto. Le
sopracciglia ricordavano il profilo delle ali di un predatore in volo.
Le labbra erano come un tempo, forse, quella superiore era
più piena.
Il viso, anche se aveva tenuto tratti inconfondibili come le cicatrici
sulle guance, era affilato, meno tondo di quando si ricordasse.
Naruto sospirò e aprì gli occhi che
puntò fin da subito in quelli di Sasuke.
Quello sguardo era così intenso che Sasuke
rischiò di dimenticare chi fosse. Si sentiva come se fosse
sempre stato parte di lui, come se avessero sempre condiviso gli stessi
bisogni.
Lui continuò a fissarlo.
Poi un sorriso dolce si affacciò sul quel viso e Naruto si
alzò, tenendosi su un braccio.
Sasuke fissò a rallentatore come Naruto si
avvicinò a lui e socchiuse appena gli occhi, porgendogli le
labbra.
Che diamine stava accadendo?
Spalancò gli occhi e con un gesto improvviso
scaraventò lontano da lui Naruto che rimbalzò sul
letto, fissando scioccato il moro che si alzava.
-Che diamine… Hai le tue cose?
Sbraitò il biondo, furioso mentre si alzava anche lui,
mostrandosi con indosso una maglietta larga nera e le gambe nude.
Sasuke deglutì, guardandosi le mani.
Perché la distanza dal suolo si era intensificata?
Sentiva il suo corpo diverso, come se non fosse realmente il suo.
Sentì Naruto sbuffare e voltarsi verso l’armadio,
afferrando un cambio.
-Tsk… ma guarda te. Uno cerca di dare il buongiorno al
proprio compagno e si ritrova a gambe all’aria.
Borbottò, afferrando con stizza un pantalone e una felpa.
Sasuke guardò Naruto scioccato e con le palpebre spalancate.
-Ch… compagni?
Naruto appoggiò le mani sui fianchi, sporgendosi appena in
avanti.
-Per caso ieri ti sei ubriacato? Siamo sposati, bastardo.
Ringhiò, mostrando la mano con l’anello.
Sasuke indietreggiò.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, dalla porta della camera
spuntò una bambina bellissima.
I capelli erano dei boccoli lunghi e neri, e ricadevano sulla schiena
in un movimento veloce come i saltelli felici della creatura.
Gli occhi vispi puntarono Sasuke e la bambina sorrise.
-Tousan… oggi c’è il primo giorno di
accademia…
Strillò contenta, correndo verso il genitore,
abbracciandogli le gambe.
Il corpo del moro si tese e guardò verso il basso.
Aveva capito bene?
Quella bambina lo aveva chiamato… papà?
-Scusate… Mika mi è scappata
all’improvviso.
Ridacchiò un uomo al di là della porta.
Naruto ricambiò con un sorriso, scuotendo appena il capo,
mentre Sasuke si sentì mancare il terreno sotto ai piedi.
-Ehi, hai per caso visto un fantasma, otoutoo?!
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