-----ATTENZIONE
SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!-----
So
che questa Rose Weasley vi potrà sembrare strana, ma io
ricordo di essere stata sempre affettuosa nei confronti dei miei
insegnanti e mi preoccupavo per loro se avevano dei problemi o non
stavano bene. Avevo scritto una scena molto più drammatica
nell'aula di Incantesimi ma poi avreste potuto fraintendere...^^
a presto
SakiJune
La risposta è troppo
vicina perché possa vederla.
Da te voglio qualcosa
che non abbia forma,
Non mi servono
più le cose che si rompono.
Il domani
arriverà, col suo volto sconosciuto,
dovrò
affrontare gli stessi dolori...
Se è questo
che mi aspetta
Voglio sparire lontano
Anche se è da
egoista.
trad. e adatt. da "Kuroi
Namida", M. Takeuchi/H. Nagase
- Rosie! Cosa succede?
- Si è sentito male, la signora Brown non riesce a farlo
riprendere... ci aveva lasciato scrivere il tema in classe, per
risparmiare tempo: è andato alla finestra e... è
crollato a terra...
Corsero giù per le scale fino al terzo piano.
- Gliel'avevo detto, di non continuare ad insegnare - bofonchiava
Madame. - Alla sua età era una pazzia, tutte quelle
responsabilità! Che cosa ha voluto dimostrare?
Scorpius Malfoy le attendeva sulla soglia dell'aula di Incantesimi.
- Professoressa Hooch, la signora Brown dice che...
Non c'era stata un'esplosione, no, nessuno studente inesperto aveva
maneggiato la bacchetta in modo imprudente, questa volta. L'infermiera,
Lavender Brown, strinse le spalle in un gesto di sconforto.
- Io credo che semplicemente stia morendo.
- No! - iniziò a dire Rosie, rifugiandosi tra le braccia di
Scorpius. Vista la situazione, nessuno trovò da dire sulla
loro intimità. - Non è vero... lui non deve
lasciarci!
Gli altri studenti bisbigliavano, un po' spaventati.
Battendo le mani, la vicepreside chiese attenzione. - Ora voi andrete
nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure. Il professor Thomas non
tarderà.
Essi obbedirono. Il giovane Malfoy dovette quasi trascinare fuori
Rosie, che continuava a ripetere che non era possibile...
"E' naturale: era la sua preferita, come lo era stata sua madre. Ma ora
io... sarò la nuova Preside di Hogwarts? No, non lo voglio.
Lascerò il posto a qualcun altro, ecco!"
- Portiamolo nella torre, nella sua stanza - decretò. -
Manderò un gufo al Ministro.
Tornò nel suo ufficio. - Pomona? Scusa se ti ho lasciata
sola, ma si è trattato di un'emergenza.
- Nulla di grave, spero!
- Purtroppo sì - gemette Rolanda. Quando non era davanti
agli studenti, la sua fragilità usciva allo scoperto. - Il
nostro Preside sta venendo a mancare.
L'amica espresse il suo rammarico, e decise di ritirarsi nella stanza
che era stata preparata per lei. Non voleva essere di disturbo in quel
momento, e si sentiva piuttosto stanca.
I suoi bagagli erano in bell'ordine accanto al letto: le valigie, la
gabbietta con il gatto, Turnip, e la sua piantina da compagnia. Lei
stessa aveva scoperto quella specie rara e le aveva dato il nome. Non
il suo, però. "Wiffli Sucktili" non era né
latino, né greco, né la trascrizione di antiche
rune. Era proprio uno strano scioglilingua che aveva divertito i
giornalisti e l'intero mondo della ricerca naturalistica.
La mise sul davanzale e l'accarezzò: le sue foglie presero a
frusciare dalla contentezza.
- Sei contenta, piccolina, di essere a Hogwarts? - mormorò.
- E tu, Turnip? Ti piace qui? - continuò, liberando il
gatto, che cominciò a fare le fusa.
"Oh, Neville..." pensò prima di addormentarsi. "Avrei voluto
ritrovarti". Ma i sogni di quel pomeriggio la condussero ben oltre il
ricordo dei suoi ex-studenti.
Ricordava lo sguardo e la voce di un uomo, di un suo collega che aveva
preso l'abitudine di andarla a trovare mentre era affaccendata con
le piante.
- Come mi piacciono le
sue serre, professoressa Sprout! Sono
incantevoli!
- Grazie, grazie. Lei
è troppo gentile.
- Non solo: lei
è la persona più incantevole che
abbia mai conosciuto. Se fossi un poco più giovane, io...
- Oh, che sciocchezze!
Lei scherza, vero? Ma guarda qui, sembra che io
non insegni nulla... Seamus Finnigan non ha ancora imparato a rinvasare
come si deve"
Lui scherzava, vero? Lei
non era mai stata bella... e lui non poteva
dire sul serio!
Un altro ricordo.
- E' vero che la Camera
dei Segreti è stata aperta un'altra
volta? E' possibile?
- Io no, non voglio
crederci. Ma mia cara, lei sta tremando!
E ancora, quando i tempi
difficili erano giunti:
- Non resisto, no!
- Anch'io non sopporto
quella burocrate e i suoi metodi. Non so cosa
abbia in mente il Ministero. Ho paura che quegli schifosi stiano...
- Lei intende...
- Ho ragione di temere.
Non sono un purosangue, ricorda?
- Ma nemmeno io, se
è per questo...
- Oh, ma per me
è dura. Molto. Sa cosa mi disse un giorno
Lucius Malfoy? Che avrei fatto meglio a smettere di insegnare, e andare
a lavorare alla Gringott's, con... i miei simili.
- Ma è
spaventoso! Lei è la persona
più intelligente e umana che sia rimasta a Hogwarts ora che
Dumbledore... è dovuto andarsene...
- E io ho
così stima di lei, che la prego di essere mia
alleata per superare questo brutto periodo. Coraggio, professoressa
Sprout! I nostri studenti hanno ancora noi, dobbiamo restare in piedi
per il loro bene!
E poi... le tenebre...
le teorie folli dei Carrow, l'ombra del Male sul
castello... mesi di terrore, e infine
quel grido che lui aveva lanciato contro Snape:
"Non ucciderai
più nessuno, in questa scuola!"
Insieme avevano
combattuto, insieme avevano fatto del loro meglio. E
Harry Potter aveva trionfato! Erano liberi, tutto era tornato normale.
Ma non nella sua mente.
Ogni angolo, ogni corridoio, ogni aula le
ricordava episodi orribili, figure minacciose sembravano dover apparire
ovunque. Si sentiva impazzire. Era necessario cambiare aria, iniziare
una vita nuova, lontana da quell'angoscia...
E anche lontana
da lui, purtroppo - quando sarebbe bastato
così poco per dirgli -
- Signora, presto, deve alzarsi!
Era già buio. Quanto aveva dormito? E come era entrato nella
sua camera quel ragazzino?
- Dobbiamo far presto, mi segua...
- Che cos'è, un'evacuazione? Io sono vecchia, sai, non posso
correre. E sono in camicia da notte!
- Non ha importanza. Venga, su!
La fece entrare nel caminetto, scandì:
- Stanza del Preside Flitwick! - e lanciò a terra la
polvere.
POFF! |