spoiler di deathly hallows! io vi
ho avvertito!
Mentre il treno si allontanava dalla stazione, Doreen provò
un senso di nausea e smarrimento. Era la prima volta che si trovava
lontana dai suoi genitori e dalla nonna. Non vedeva l'ora di arrivare,
comunque, perché così avrebbe potuto scrivere una
lettera a casa e avvisarli che era sana e salva.
- Se ho capito bene, i messaggi si mandano con i gufi, vero?
Sirius scosse la testa. - Sì, di solito sì, ma
mio padre ha detto che dovrai consegnarli al Preside, e lui
penserà a farla avere ai tuoi.
- Ma li leggerà? - domandò lei preoccupata.
- Il Preside no. Che gliene importa? E' al Ministero, che li
ispezionano.
Doreen credette si riferisse ad una sorta di controllo per le
comunicazioni tra il mondo magico e quello dei Muggles - in
generale.
Lo scompartimento si aprì e una testa si sporse:
- C'è posto qui?
- No, siamo in venti. Lo vedi da sola che c'è posto -
rispose Sirius, credendo di essere spiritoso.
- Ciao, vieni - disse Doreen alla nuova arrivata. - Non morde, sai? E'
solo maleducato.
La bambina si scusò e richiuse la porta scorrevole.
- Ecco, le hai fatto paura! Ma ti diverte?
Lui rideva. - Rilassati, troverà da sedersi da un'altra
parte. Vuoi vedere delle foto? Passeremo il tempo prima che arrivi il
carrello dei dolci.
Le mostrò il suo album. C'erano i coniugi Potter,
naturalmente, poi i fratelli maggiori di Sirius: James, Albus (che
somigliava al padre come una goccia d'acqua) e Lily, che abbracciava
una ragazza vestita da sposa.
- Quella è mia cugina Rose, il giorno del suo matrimonio. E'
stato due anni fa. I suoi non l'hanno ancora mandata giù. -
Si chinò su Doreen come per dirle un segreto. - Lui
è stato uno Slytherin, quando andava a scuola, ed
è pieno di soldi.
- E quest'uomo con i capelli blu?
- Oh, non è nessuno... - rispose in fretta Sirius. - Un
amico di James.
Non poteva dirle che era suo fratello. Gli ordini erano chiari.
"Lo saprà, e sarà molto presto, ma non adesso.
Deve adattarsi, rassicurarsi. C'è tempo" erano state le
parole di suo padre.
Era iniziata la cerimonia dello smistamento. Doreen non era ancora
riuscita a staccare gli occhi dalle stelle sul soffitto della Sala
Grande, ma Sirius le diede una gomitata.
- Guarda che poi ci chiamano.
Infatti, non appena lo disse, Madame Hooch scandì proprio il
suo nome.
Lui andò allo sgabello e si mise il Cappello in testa.
- Un altro Potter? Toh!
Non se ne vedevano in giro da un bel po'. Niente Ravenclaw, non
è vero? E niente Hufflepuff. Sei troppo saccente e sboccato.
Tutti risero, inclusi gli insegnanti.
- Non t'importa niente,
vero? Ma nel tuo cuore, in fondo in fondo, hai già scelto.
Gryffindor!
Sirius tirò un sospiro di sollievo e si andò a
sedere al tavolo, accolto dai suoi compagni con un bell'applauso.
- Finnigan, Ian.
Questi era un ragazzo dall'aria scanzonata, con un sorriso e
un'andatura spavalda difficile da non notare. Il Cappello
gridò di nuovo, questa volta immediatamente:
- Gryffindor!
Doreen si torceva le mani nell'attesa.
- Smith, Jeremy.
- Slytherin!
- Tonks, Doreen.
Ok. Toccava a lei. Mentre si avvicinava allo sgabello,
incrociò lo sguardo del ragazzo che era stato appena
smistato ed andava a raggiungere i suoi compagni di Casa. Vi lesse
disprezzo e senso di superiorità.
Quando il cappello fu sulla sua testa, tacque. Passò quasi
un minuto...
- Ebbene? - gli si rivolse, nervosa ma non troppo stupita, Rolanda
Hooch.
- Ecco, è
imbarazzante - spiegò il Cappello - Questa ragazza non dovrebbe
nemmeno esistere. Dove la metto?
A Doreen sembrò che le stelle cadessero dal soffitto
piombandole addosso. Lentamente, se lo tolse e lo guardò con
terrore.
Cosa voleva dire? Com'era crudele e desolante!
Non sarebbe stata la benvenuta, mai, in nessun posto...
perché era uno scherzo della natura... ma allora
perché Ginny Potter le aveva parlato di un futuro migliore?
- Io ti incenerisco, bada! - tuonò il Preside Thomas,
puntando la bacchetta contro il Cappello.
- Va bene, va bene!
Rimettimi su, ragazzina. Ci penserò un poco...
- No, basta! - Doreen tremava e stava per scoppiare in lacrime. -
Voglio solo tornare a casa mia!
Una voce si alzò dal tavolo di Gryffindor. - Ehi, Cappello
Scoreggiante! Chiedile un po' scusa, capito?
"Grazie, Sirius" pensò lei.
- Capito. Scusami,
signorina Tonks, ti dirò a quale Casa appartieni. Vuoi
indossarmi di nuovo, per favore?
Doreen si girò verso la vicepreside. - Devo...
- Coraggio, perdonalo. E' vecchio, lo sai? Si annoia, e a volte dice
qualche sciocchezza.
Se lo rimise.
- Hai un disperato
bisogno di amicizia. E hai fiducia negli altri, il che significa che
anche gli altri si potranno sempre fidare di te. Buona fortuna, Doreen.
Hufflepuff!
"Come la mia mamma" pensò, e si sentì rincuorata.
C'era un posto per lei, a quel tavolo, nella scuola, nella vita. Ma non
aveva ancora compreso perché il Cappello si era comportato
così.
- Longbottom, Selena!
La bambina che lei e Sirius avevano incontrato sul treno
andò a farsi smistare. Di sicuro non aveva undici anni.
Aveva un visetto paffuto, ancora infantile, con grandi occhi color
argento, e la pettinatura a treccine dei suoi capelli biondi stonava un
poco con la carnagione chiarissima.
- Oh, ma certo. Un'altra
Hufflepuff! Ma non sei un po' giovane per frequentare Hog...
Il Cappello si zittì, non appena il Preside gli
puntò nuovamente la bacchetta contro.
Doreen la fece sedere vicino a lei. Espresse il suo rammarico per
l'atteggiamento di Sirius e l'altra alzò le spalle.
- Saremo amiche, io e te? Io non conosco proprio nessuno qui in
Inghilterra.
- Amiche? - Non riusciva a crederci. - Puoi starne sicura! E
anch'io sono parecchio a disagio, sai... hai visto cosa mi è
successo?
- Per me non ha senso, c'è sempre un motivo se siamo al
mondo. Tutti siamo delle belle persone. Anche quelli là -
continuò indicando con il mento il tavolo degli Slytherin. -
Solo che non lo sanno.
Jeremy e i suoi compagni le fissavano ridacchiando. Doreen distolse gli
occhi.
- Beh, mangiamo! Buon appetito!
- Selena... hai detto una cosa importante. Grazie.
E il banchetto ebbe inizio.
Per
Liserc: grazie di cuore per avermi recensito. Riguardo all'incongruenza
degli anni scolastici, in uno dei primi capitoli ho già
spiegato che ne sono consapevole^^
Mi era
indispensabile far interagire i personaggi nell'ambito scolastico, e ho
modificato parecchio la cronologia rispetto al libro. Spero che
continuerai a seguirmi, anche se mi rendo conto che le mie storie non
sono il massimo della scorrevolezza.
Per Mey: la tua
fedeltà è ammirevole, specialmente ora che la
storia ha preso una piega completamente diversa. Ti ringrazio molto!
P.S. Sia Doreen che Selena parlano come libri stampati, vero?
Mettiamola così: Doreen ama leggere (vedi chap precedente),
mentre Selena porta con sé un poco di saggezza africana: le
sue sono parole di libertà ed eguaglianza.
See ya soon! yours SakiJune |