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Autore: SakiJune    30/08/2007    1 recensioni
ATTENZIONE, SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
C'è un confine sottile tra ciò che si può e ciò che è giusto fare. Loro lo sanno.
Ma sta scritto tra le pagine di quel libro: un eroe può tornare in vita. In silenzio ne pagheranno il prezzo. E attraverso sofferenze, sfide, alla ricerca della verità, le nuove generazioni ringrazieranno.
"- Guardali, Olympe... mi sembra che il tempo non sia mai trascorso...
- Ma Rubeus, invece stiamo invecchiando eccome!
- Non guardare noi, ma loro. Solo così resteremo giovani nel cuore: guardando sbocciare la gioventù.
Era bello avere un uomo che sa commuoversi. Fino a un certo punto...
- Ma dai, tesoro, stai bagnando tutto il davanzale!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock, Nuovo personaggio | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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spoiler di deathly hallows! io vi ho avvertito!






Mentre il treno si allontanava dalla stazione, Doreen provò un senso di nausea e smarrimento. Era la prima volta che si trovava lontana dai suoi genitori e dalla nonna. Non vedeva l'ora di arrivare, comunque, perché così avrebbe potuto scrivere una lettera a casa e avvisarli che era sana e salva.
- Se ho capito bene, i messaggi si mandano con i gufi, vero?
Sirius scosse la testa. - Sì, di solito sì, ma mio padre ha detto che dovrai consegnarli al Preside, e lui penserà a farla avere ai tuoi.
- Ma li leggerà? - domandò lei preoccupata.
- Il Preside no. Che gliene importa? E' al Ministero, che li ispezionano.
Doreen credette si riferisse ad una sorta di controllo per le comunicazioni tra il mondo magico e quello dei Muggles - in generale.
Lo scompartimento si aprì e una testa si sporse:
- C'è posto qui?
- No, siamo in venti. Lo vedi da sola che c'è posto - rispose Sirius, credendo di essere spiritoso.
- Ciao, vieni - disse Doreen alla nuova arrivata. - Non morde, sai? E' solo maleducato.
La bambina si scusò e richiuse la porta scorrevole.
- Ecco, le hai fatto paura! Ma ti diverte?
Lui rideva. - Rilassati, troverà da sedersi da un'altra parte. Vuoi vedere delle foto? Passeremo il tempo prima che arrivi il carrello dei dolci.

Le mostrò il suo album. C'erano i coniugi Potter, naturalmente, poi i fratelli maggiori di Sirius: James, Albus (che somigliava al padre come una goccia d'acqua) e Lily, che abbracciava una ragazza vestita da sposa.
- Quella è mia cugina Rose, il giorno del suo matrimonio. E' stato due anni fa. I suoi non l'hanno ancora mandata giù. - Si chinò su Doreen come per dirle un segreto. - Lui è stato uno Slytherin, quando andava a scuola, ed è pieno di soldi.
- E quest'uomo con i capelli blu?
- Oh, non è nessuno... - rispose in fretta Sirius. - Un amico di James.
Non poteva dirle che era suo fratello. Gli ordini erano chiari.
"Lo saprà, e sarà molto presto, ma non adesso. Deve adattarsi, rassicurarsi. C'è tempo" erano state le parole di suo padre.

Era iniziata la cerimonia dello smistamento. Doreen non era ancora riuscita a staccare gli occhi dalle stelle sul soffitto della Sala Grande, ma Sirius le diede una gomitata.
- Guarda che poi ci chiamano.
Infatti, non appena lo disse, Madame Hooch scandì proprio il suo nome.
Lui andò allo sgabello e si mise il Cappello in testa.
- Un altro Potter? Toh! Non se ne vedevano in giro da un bel po'. Niente Ravenclaw, non è vero? E niente Hufflepuff. Sei troppo saccente e sboccato.
Tutti risero, inclusi gli insegnanti.
- Non t'importa niente, vero? Ma nel tuo cuore, in fondo in fondo, hai già scelto. Gryffindor!
Sirius tirò un sospiro di sollievo e si andò a sedere al tavolo, accolto dai suoi compagni con un bell'applauso.

- Finnigan, Ian.
Questi era un ragazzo dall'aria scanzonata, con un sorriso e un'andatura spavalda difficile da non notare. Il Cappello gridò di nuovo, questa volta immediatamente:
- Gryffindor!

Doreen si torceva le mani nell'attesa.

- Smith, Jeremy.
- Slytherin!

- Tonks, Doreen.
Ok. Toccava a lei. Mentre si avvicinava allo sgabello, incrociò lo sguardo del ragazzo che era stato appena smistato ed andava a raggiungere i suoi compagni di Casa. Vi lesse disprezzo e senso di superiorità.
Quando il cappello fu sulla sua testa, tacque. Passò quasi un minuto...

- Ebbene? - gli si rivolse, nervosa ma non troppo stupita, Rolanda Hooch.
- Ecco, è imbarazzante - spiegò il Cappello - Questa ragazza non dovrebbe nemmeno esistere. Dove la metto?

A Doreen sembrò che le stelle cadessero dal soffitto piombandole addosso. Lentamente, se lo tolse e lo guardò con terrore.
Cosa voleva dire? Com'era crudele e desolante!
Non sarebbe stata la benvenuta, mai, in nessun posto... perché era uno scherzo della natura... ma allora perché Ginny Potter le aveva parlato di un futuro migliore?

- Io ti incenerisco, bada! - tuonò il Preside Thomas, puntando la bacchetta contro il Cappello.
- Va bene, va bene! Rimettimi su, ragazzina. Ci penserò un poco...
- No, basta! - Doreen tremava e stava per scoppiare in lacrime. - Voglio solo tornare a casa mia!
Una voce si alzò dal tavolo di Gryffindor. - Ehi, Cappello Scoreggiante! Chiedile un po' scusa, capito?
"Grazie, Sirius" pensò lei.
- Capito. Scusami, signorina Tonks, ti dirò a quale Casa appartieni. Vuoi indossarmi di nuovo, per favore?
Doreen si girò verso la vicepreside. - Devo...
- Coraggio, perdonalo. E' vecchio, lo sai? Si annoia, e a volte dice qualche sciocchezza.
Se lo rimise.

- Hai un disperato bisogno di amicizia. E hai fiducia negli altri, il che significa che anche gli altri si potranno sempre fidare di te. Buona fortuna, Doreen. Hufflepuff!
"Come la mia mamma" pensò, e si sentì rincuorata. C'era un posto per lei, a quel tavolo, nella scuola, nella vita. Ma non aveva ancora compreso perché il Cappello si era comportato così.

- Longbottom, Selena!
La bambina che lei e Sirius avevano incontrato sul treno andò a farsi smistare. Di sicuro non aveva undici anni. Aveva un visetto paffuto, ancora infantile, con grandi occhi color argento, e la pettinatura a treccine dei suoi capelli biondi stonava un poco con la carnagione chiarissima.
- Oh, ma certo. Un'altra Hufflepuff! Ma non sei un po' giovane per frequentare Hog...
Il Cappello si zittì, non appena il Preside gli puntò nuovamente la bacchetta contro.

Doreen la fece sedere vicino a lei. Espresse il suo rammarico per l'atteggiamento di Sirius e l'altra alzò le spalle.
- Saremo amiche, io e te? Io non conosco proprio nessuno qui in Inghilterra.
- Amiche? - Non riusciva a crederci.  - Puoi starne sicura! E anch'io sono parecchio a disagio, sai... hai visto cosa mi è successo?
- Per me non ha senso, c'è sempre un motivo se siamo al mondo. Tutti siamo delle belle persone. Anche quelli là - continuò indicando con il mento il tavolo degli Slytherin. - Solo che non lo sanno.
Jeremy e i suoi compagni le fissavano ridacchiando. Doreen distolse gli occhi.
- Beh, mangiamo! Buon appetito!
- Selena... hai detto una cosa importante. Grazie.
E il banchetto ebbe inizio.





Per Liserc: grazie di cuore per avermi recensito. Riguardo all'incongruenza degli anni scolastici, in uno dei primi capitoli ho già spiegato che ne sono consapevole^^
Mi era indispensabile far interagire i personaggi nell'ambito scolastico, e ho modificato parecchio la cronologia rispetto al libro. Spero che continuerai a seguirmi, anche se mi rendo conto che le mie storie non sono il massimo della scorrevolezza.
Per Mey: la tua fedeltà è ammirevole, specialmente ora che la storia ha preso una piega completamente diversa. Ti ringrazio molto! P.S. Sia Doreen che Selena parlano come libri stampati, vero? Mettiamola così: Doreen ama leggere (vedi chap precedente), mentre Selena porta con sé un poco di saggezza africana: le sue sono parole di libertà ed eguaglianza.
See ya soon! yours SakiJune
   
 
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