One book is enough
Così la
neve al sol si disigilla;
così al vento ne le foglie levi
si perdea la sentenza di Sibilla.
(Dante Alighieri, Paradiso XXXIII, 64-66)
Niall Horan ha gli occhi più azzurri e il viso più angelico
che si siano mai visti.
«You're such a fucking cunt!» sbotta con la sua
boccuccia angelica.
Sì, Niall è anche irlandese.
Il suo accesso d'ira, questa volta, è stato provocato dal
ragazzo scuro di carnagione con un ciuffo che sfida la forza di gravità che gli
sta davanti appoggiato con i gomiti all'isola della cucina, con aria
strafottente. In particolare, l'evento che ha causato la sua reazione è stato
il fatto che, alla sua domanda innocente «Un libro?», fatta solo con un’aria
minimamente diffidente, alzando appena un sopracciglio, Zayn abbia risposto: «Sai,
quelle cose piene di fogli di carta con dei segni d'inchiostro sopr...»
Zayn non ha neanche fatto in tempo a finire la frase, che un
bicchiere di plastica gli è volato sopra la testa. Per fortuna Niall non ha una
grande mira.
Dopo l’insulto e il lancio di oggetti contundenti, Zayn
continua a ridacchiare, nonostante lo sguardo truce dell'amico. Niall scuote la
testa; Zayn è un coglione, ma perlomeno di una cosa si puó star certi: nessuno
conosce le ragazze meglio di lui. Perció, e solo per questo, Niall si rivolge
di nuovo a lui: «Intendevo: davvero, un libro?»
Zayn lo guarda da sotto in su e trattiene un sbuffo: «Sì,
Niall, un libro! Alle ragazze piacciono i ragazzi che leggono, sembrano
sensibili e intelligenti... È un chick magnet!»
Niall lo guarda scettico. Ai ragazzi piace tanto prenderlo
in giro, dicono che è una facile preda e un credulone, e quindi da un po’ ha
imparato a essere diffidente rispetto a quello che gli dicono: «Ma tu non
leggi!»
Il suo amico ridacchia, poi, indicandosi da capo a piedi con
le mani, sbotta: «Ma io non ne ho bisogno!» e fa appena in tempo a evitare un
secondo bicchiere che vola nella sua direzione.
«Stupido coglione» impreca Niall in un borbottio, mentre
Zayn si sbellica dalle risate. Quando finisce, si rivolge ancora all'amico,
stavolta più seriamente, mentre si asciuga gli occhi con le mani: «Ma dai Ni,
hai detto che lei sta sotto quell'albero a leggere, no? La mossa migliore
perchè ti noti è quella di avere i suoi stessi interessi. Quindi, sì, un libro!»
Il biondo ci pensa su un po’: «Uhm, e… dove lo trovo?»
chiede in modo infantile, del tutto ingenuamente «Qui in casa nessuno di noi ne
ha!»
L'altro spalanca gli occhi sinceramente stupito: «Prima di
tutto, io ho dei libri. Poi, cercalo in una biblioteca, in una libreria, in un
supermercato... Ovunque?!?»
Niall fissa per un po' il ripiano liscio del bancone,
tracciando linee invisibili sulla superficie con le dita. Poi, quasi
imbarazzato, chiede: «Non è che potresti prestarm...»
«No!» sbotta l'altro indignato e vagamente impaurito «Non
metterai le tue mani sporche di marmellata e maionese sui miei libri, Niall
Horan! Mai e poi mai! Sono riuscito a salvarli finora da voi... barbari e non
ho intenzione di...»
«Va bene, va bene!» sbuffa il biondo alzando le mani in
segno di resa «Tieniti i tuoi preziosi libri!»
Gli dà un'ultima occhiata di sbieco come se fosse pazzo e si
allontana mormorando ancora: «Gesù, quante storie per dei pezzi di carta... Uno
non puó rompere mezzo vaso con un pallone che subito diventa un barbaro...»
***
Harry scoppia in una risata incontenibile, i ricci che
svolazzano da ogni parte. Di certo questa non è la reazione che Niall si
aspettava. Quando ha girato l'angolo dopo la chiacchierata con Zayn, ha scorto
Harry sdraiato a pancia in giù sul suo letto nella sua stanza. Ma certo, si è
detto, come ha fatto a non pensarci prima! Anche Harry ne sa di ragazze e in
più di solito è un po’ più disponibile di Zayn. Con questi pensieri in mente, è
quindi entrato senza bussare nella cameretta e senza troppi convenevoli gli ha
esposto la situazione. E lui ha avuto quella reazione.
Niall lo guarda stupito.
«Hai chiesto consiglio su una ragazza a Zayn!» dice Harry
ancora ridacchiando con le lacrime agli occhi, come se quella fosse la cosa più
divertente del mondo.
Niall lo fissa con espressione vuota: «Sì, tutte le ragazze
cadono ai suoi piedi, ne saprà qualcosa di...»
«Ragazze» ripete il riccio divertito. Niall si limita ad
annuire perplesso dal suo comportamento. Si chiede se non si sia perso qualcosa
e se non si sia accorto che il suo amico è stato sostituito da un robot. Un
robot che non sa cosa siano le ragazze. Eppure no, quelle fossette non
potrebbero essere riprodotte neanche in un laboratorio di robotica pieno di
premi nobel per la… robotica.
«Niall, caro» inizia il suo amico con più calma, diventando
molto simile a un professore che spieghi qualcosa a un ragazzino non troppo
intelligente «non è stata, come dire, una mossa molto furba» conclude, anche se
sembra per un attimo che voglia aggiungere qualcosa.
Il riccio infatti si sta chiedendo se sia il caso di
informare Niall di quello che tutti sanno tranne a quanto pare lui, cioè che
Zayn è innamorato perso di un certo Liam Payne. E che Liam è decisamente un
ragazzo. Decide di non sconvolgere ulteriormente la mente del suo povero amico,
che in fondo è biondo, e lo lascia lì, perplesso e impalato, mentre esce dalla
sua stessa camera. Prima però, gli mette una mano sulla spalla e gli sussurra: «Io
comunque non so niente di relazioni, ehm… durature. Sai a chi devi chiedere per
quello».
***
«Cosa?!?» esclama Louis tenendosi la pancia per le risate. Ok,
forse non è una buona idea fare degli appostamenti con un giornale con due
buchi ritagliati all’altezza degli occhi, come Niall aveva pensato di fare in
un primo momento. Il biondo non avrebbe voluto chiedere consiglio a Louis
proprio per questo - sapeva che l’avrebbe preso in giro senza pietà –, ma da
quello che aveva capito dalle parole di Harry era lui quello a cui si sarebbe
dovuto rivolgere. Aveva effettivamente pensato prima di parlarne a Liam, ma
quando lo aveva detto a Harry questo era scoppiato a ridere di nuovo, scuotendo
la testa. Si era quindi rassegnato all’evidenza.
«Niall, non siamo in uno sketch di Mr. Bean!» continua Louis,
asciugandosi teatralmente le lacrime. Si mette poi a osservare meglio l’amico
e, notando la sua espressione frustrata, aggiunge in modo più serio,
mettendogli una mano sulla spalla: «Ha ragione Zayn. Portati un libro». Niall
non ha più il coraggio di obiettare che in camera sua, tra chitarre acustiche e
elettriche, peluche vari e qualche fumetto prestatogli dallo stesso Zayn, non
c’è nemmeno un libro. Nemmeno uno di quelli che aveva usato al liceo: quelli li
aveva bruciati in un falò insieme a quelli dei suoi amici l’ultimo giorno di
scuola. Quindi semplicemente arrossisce un po’ e annuisce pensieroso.
***
È il terzo giorno che Niall sta appostato in quel parco,
sempre sotto lo stesso albero. Seduto per terra con la schiena appoggiata al
tronco, osserva una ragazza dai capelli lunghi e di un rosso chiaro, quasi
biondo, al di sopra del libro che tiene in mano in modo maldestro. L’ha
comprato appositamente, anche se si è sentito uno stupido per tutto il tempo,
in libreria. Dopo quello che ha considerato un periodo di tempo ragionevole
durante il quale ha fatto finta di cercare un libro in particolare, ne ha
pescato uno a caso dallo scaffale e, senza neanche guardare il titolo, è andato
alla cassa a pagare.
Be’, comunque ne è valsa la pena.
Lei è così bella e serena, mentre nel prato con le gambe
ripegate sotto di sé legge il suo libro. Il vento le scompiglia leggermente i
capelli e di tanto in tanto lei li rimette dietro l’orecchio con le dita affusolate,
con un gesto delicato. Niall rimane a bocca aperta a osservarla per qualche
minuto. Non è mai stato così affascinato da nessuno in tutta la sua vita.
Poi, all’improvviso, la ragazza si gira verso di lui, come
richiamata dal suo sguardo e lo fissa da lontano per qualche secondo. Nella
foga di distogliere gli occhi da lei e di fingersi immerso nella lettura, il
panino che Niall teneva nella mano, abilmente nascosto dietro a quello stupido
libro per dargli qualche morso di tanto in tanto senza farsi notare, scivola
verso il basso e il ragazzo deve fare delle contorsioni per salvarlo da una
inevitabile caduta sui suoi pantaloni chiari. Non sia mai che un panino al
tonno e maionese vada sprecato! Allarmato, riesce in qualche modo a non farlo
cadere e anche a non sporcarsi, ma non ha tenuto conto del fatto che il ripieno
è ormai praticamente tutto spalmato sulla solita pagina 54 del suo libro,
quella che non ha mai girato. Sta pensando tra sé e sé se riuscirebbe a leccarlo
via senza dare troppo nell’occhio – la risposta, ovviamente, è sì -, quando una
voce femminile lo riporta alla realtà. Ed è calda e dolce e gentile e flebile e
Niall, anche prima di alzare gli occhi, lo sa già. E maledice gli scrittori di
tutti i libri del mondo e anche i suoi stupidi amici, che gli hanno dato solo
consigli inutili.
«Tutto bene?» chiede con aria lievemente preoccupata la
ragazza dai capelli chiari. Da vicino e con quell’aria corrucciata, è ancora
più carina. Ha degli occhi verdi splendidi che non si notavano da lontano.
Niall non sa cosa rispondere, quindi la fissa e le sorride, perché
tante volte se l’è cavata in situazioni anche peggiori grazie solo al suo
sorriso, e spera forse che lei sia un’allucinazione o un brutto scherzo della
sua immaginazione. La ragazza però non scompare: sta lì in piedi e aspetta,
dondolandosi lievemente sui talloni e facendo ondeggiare il vestito leggero a
fiori che indossa. Niall sorride ancora di più.
«Cosa leggi?» dice lei per niente imbarazzata dalla
situazione o dal comportamento del ragazzo. Niall spalanca gli occhi e va nel
panico perché, no, non lo sa il titolo di quel fottutissimo libro, non ha avuto
la decenza di leggere nemmeno quello e glielo dicono sempre gli altri che è
troppo distratto, che dovrebbe andare più a fondo nelle cose e che sembra
sempre invece che mentre gli altri parlano lui abbia mille altre faccende per
la testa e in fondo è vero è proprio così perché lui…
«È un libro strano» dice la ragazza interrompendo il flusso
dei suoi pensieri. Gli sorride divertita: «Si legge al contrario?»
Niall abbassa incredulo gli occhi sulle sue mani che ancora
reggono l’oggetto incriminato e solo in quel momento nota che, oh vaffanculo, ma
che idiota, sì, lo sta tenendo al contrario. Non sorride più, Niall, e abbassa
gli occhi mortificato, mentre un rossore diffuso gli imporpora il viso pallido.
«Be’, io sono Sybille, comunque» dice ancora la ragazza e
gli occhi le si illuminano mentre si piega verso Niall e gli tende la mano.
Niall la guarda per un po’ con gli occhi chiari persi e
sgranati, ma poi si riscuote all’improvviso e si alza in modo scoordinato e la
foga probabilmente è troppa, perché si è accorto che lei e lì e lui non ha
ancora spiccicato parola e cosa direbbe Louis se lo vedesse comportarsi così e…
«Odio i libri» sbotta infine, mentre le stringe la mano. E
mentalmente si dà subito dell’idiota, perché lei è così bella e le persone
normali quando si presentano di solito dicono il loro nome e non esclamano così
la prima frase che passa loro per la mente. Specialmente se quella frase
significa “sono un barbaro e non ti piacerò mai perché tu sei così intelligente
e bella e ti piacciono i libri”. Sybille però scoppia a ridere, sinceramente
divertita, facendo ondeggiare i capelli di qua e di là, e Niall di nuovo si
perde a guardarla.
«Niall» dice alla fine con un filo di voce «sono Niall».
«È un piacere, Niall» risponde lei con quella sua voce
vellutata, e lui non può far altro che sorriderle felice. Poi, con un gesto
disinvolto, lascia cadere il libro che aveva in mano sul prato, con qualche
pagina maltrattata che si stacca e svolazza nel vento, indisturbata, mentre inizia
a conversare con quella ragazza dal nome strano e dal sorriso dolce.
Note di Summer
Non ho mai scritto su Niall… e si vede, eh? No, ma
seriamente, non so cosa sia questa roba. Avevo detto in Still the One
che dopo aver affrontato un po’ di Ziam e un po’ di Larry (in Somewhere I
have never traveled) avrei aggiunto alla mia serie So read your books, but stay out late some nights
,
creata per avere come filo conduttore i libri, una fic anche su Niall, che poverino
era rimasto solo. Questo è quello che mi è uscito e diciamolo, fa un po’
ridere. Ma va be’, la posto comunque e se volete lasciarmi un’opinione mi
farete davvero, davvero felice. Prometto. Alla prossima, Sum :)
P.S. Il titolo si può intendere sia come “basta un libro”
(per conoscere la ragazza che ti piace) sia come “un libro è sufficiente”, nel
senso che Niall non farà neanche più finta di leggerne un altro, perché uno gli
è bastato. Okay, vado cheèmméglio.