Sasuke in quelle settimane tranquille lontano dalla sua vera vita si
era sentito, giorno dopo giorno, sempre più leggero
e… felice.
Aveva scoperto una marea di cose, sempre allegate con un putiferio di
figuracce a carico suo, e dalle risate del compagno.
Inoltre, quello che più lo aveva scioccato, era stato
scoprire che Naruto non praticava più il lavoro di ninja, ma
si era dedicato all’insegnamento.
Aveva assistito curioso a una sua lezione all’aperto, dove
insegnava ai piccoli, compresa Mika, l’impugnare un kunai, e
lanciarlo.
Inutile dire che il bersaglio era stato lui.
-Bravissimi.
Quel dobe si era pure complimentato con i bambini che se la ridevano
tranquilli.
Però, inutile dire, che Sasuke si sentiva in pace e
rilassato da quando era capitato lì, e la voglia di scoprire
come o il perché quell’uomo mascherato lo avesse
mandato, era scemata lentamente al nulla più assoluto.
Non riusciva neanche più a ricordare
l’irrigidimento dei muscoli quando camminava, pronto a
scattare se qualcuno minacciava la sua figura.
Era tranquillo.
Ed era tutto merito di Naruto.
Si era ritrovato a ripensare anche a molte scelte. Ai suoi sbagli,
soprattutto.
Sapere che avrebbe potuto avere quello…
I muscoli si irrigidirono e il suo corpo si mosse da solo, scattando
verso destra.
Si lanciò nel vuoto atterrando nel giardino
dell’accademia.
Mika lo guardava con un broncio tenerissimo dall’altra parte
del prato.
-L’ho mancato…
Piagnucolò, sbattendo un piede a terra e incrociando le
braccia al petto.
Naruto, dietro di lei, gli poggiò una mano sul capo e
sorrise.
-Non bisogna avere fretta. Prima o poi sarai un ottimo ninja.
Mormorò.
La bambina lo guardò dubbiosa, ma annuì
sbuffando, imprecando contro il padre moro perché si era
spostato e le aveva fatto fare una brutta figura davanti alla classe.
Sasuke guardò accigliato Naruto, il quale ghignava alla sua
direzione.
***
Si spinte contro il suo corpo perché non riuscì a
fermarlo. Gli catturò le labbra e le vezzeggiò,
succhiandole e mordendole.
Nel bacio Naruto soffiò il suo nome, e lui si
sentì le ginocchia diventare di burro.
Il biondo ridacchiò, si staccò da lui facendogli
una linguaccia e corse verso il piano di sopra.
Sasuke lo placcò, e appoggiò più
delicatamente possibile il corpo del compagno sulle scale.
Con un ginocchio gli aprì le gambe e si posizionò
al centro, ricominciando a baciare il ragazzo.
Quelle labbra sarebbero state la sua droga.
-Dimmelo.
Gemette il biondo, inarcandosi sotto di lui.
Gli leccò il lobo destro, riscendendo con la lingua sulla
guancia.
Sasuke gli succhiò il collo, respirando pesantemente per il
calore e l’eccitazione che stava nascendo tra loro.
-Dimmelo.
Sussurrò ancora Naruto, guardandolo profondamente.
Sasuke si puntello sulle ginocchia e gli accarezzò una
guancia.
-Cosa?!
Sussurrò, fissandolo.
Lo sguardo malizioso di Naruto lo fece sospirare.
-Lo sai…
Sasuke si leccò le labbra, e strusciò il bacino
con quello del biondo e si chinò ancora.
-Ti farò gemere come una puttanella… la mia
p…
Naruto non lo fece neanche finire che lo spinse via con forza,
guardandolo scioccato.
Sasuke strinse le labbra.
-Complimenti.
Sibilò il biondo alzandosi, aggiustandosi i vestiti. Si
voltò senza degnare di uno sguardo il marito.
Sasuke rimase in ginocchio con uno sguardo perso.
-Ma… pensavo…
Sussurrò flebile.
Gli occhi di Naruto erano di fuoco.
-Quando pensi una cosa, non farla, idiota!
Si trattenne dall’urlarlo perché Mika stava
dormendo, e Itachi… bhe, di certo non avrebbe reso il suo
divertimento più semplice. Già lo sentiva
ridacchiare ai piani superiori.
Stupido S’ke e
‘Tachi infame. Che siate maledetti tutti e due.
Si stese sul letto col broncio e le braccia conserte, e quando
entrò Sasuke si voltò dall’altra parte.
-Naruto.
Lo chiamò piano, timoroso che potesse quasi attaccarlo da un
momento all’altro.
Il biondo gli diede le spalle e lui respirò profondamente.
Si stese sul letto e scivolò dietro di lui, abbracciandolo
stretto, stringendo le mani sul ventre e richiamando il corpo di Naruto
ancora più vicino.
Sentiva dei brividi piacevoli, quasi nostalgici.
Sasuke si ricordava - mentre affondava la testa nella spalla ora
rilassata di lui - la prima volta che Naruto lo aveva stretto a
sé. Haku lo aveva portato a sfiorare la morte, ma le mani di
Naruto lo avevano tenuto sul mondo terrestre.
Socchiuse gli occhi.
Sussurrò quelle parole nel suo orecchio e Naruto sorriso,
socchiudendo le sue mani su quelle di Sasuke.
***
Ti amo.
Vorrebbe quasi pronunziarlo in silenzio, sussurrandolo. Invece Sasuke
semplicemente sorride e lo guardo.
Dorme così Naruto, tra le lenzuola, abbandonato. Dolce,
morbido, sensuale, con la bocca leggermente imbronciata, con quelle
labbra dischiuse che sanno ancora d’amore.
Non hanno fatto nulla e non faranno nulla. È come se facesse
tradire inconsapevolmente l’altro Sasuke e non vuole questo.
Semplicemente lo abbraccia, lo bacia e lo coccola, nulla di
più, nulla di meno.
Sinceramente parlando, poi, non saprebbe neanche da dove cominciare.
Struscia il viso sul capo del biondo accoccolato a lui e ripensa alla
visita che hanno avuto ieri.
Sarà un maschietto.
In lui è nata una strana sensazione con non sa spiegarsi.
È orgoglioso, felice, ma anche terribilmente spaventato.
Non riusciva a non guardare quella macchia dalle fattezze di un piccolo
uomo, raggomitolato su se stesso, dentro Naruto.
Un miracolo che gli ha fatto battere il cuore.
Tsunade ha detto che Naruto dovrà stare a casa per gli
ultimi due mesi e il biondo di malavoglia ha accettato. La gravidanza
procede bene, ma il fisico del biondo sta già sentendo di
quel peso in più.
Sasuke si è anche sentito preoccupato quando la donna ha
affermato che il chakra del biondo diventerà sempre
più scarso, finché non partorirà.
Strinse gli occhi e si abbandonò ancora al sonno. Era presto
per svegliarsi.
Una piccola mano lo scosse e tirò appena le coperte.
Attento a non far movimenti bruchi si voltò, incontrando il
viso angosciato della bambina.
-Ho fatto un incubo.
Piagnucolò.
Sasuke si intenerì e senza proferire parola la accolse in
mezzo a loro. Come se avesse sentito la presenza della figlia, un
braccio di Naruto si posò sul fianco, portandosela accanto e
sospirò.
Sasuke si unì a loro con uno sguardo tenero.
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