Nuova pagina 1
Capitolo 24: Sentimenti…
contrastanti
“E insomma sì, li ho visti!
Ho visto che stava baciando mio fratello! Stava baciando SEIJI!!”
“Non urlare” rispose pacata
Purin coprendosi le orecchie con le mani. Sospirò, cercando di calmare Minto che
invece continuava a strepitare girando in tondo per la stanza. Se il pavimento
non fosse stato di solido marmo sarebbe sprofondata al piano di sotto.
“Calmarmi? Quella puttana
prima si attacca a Ryo, poi a Seiji! E lui non ha fatto nulla per respingerla!”
sbraitò agitando le mani convulsamente.
Era stato davvero
scioccante, per lei, vedere qualche giorno prima Seiji e Berii che si baciavano.
Ma aveva provato a fare finta di niente, aveva provato a continuare ad ignorare
suo fratello. Ma non ci era riuscita. Si sentiva terribilmente ferita senza
neanche capirne il motivo. L’unica cosa che aveva deciso di fare era parlarne
con Purin. Retasu non era la persona più adatta - senza offesa, ovviamente - e
Ichigo aveva appena fatto pace con Ryo, e caricarla di un altro peso non le
sembrava per niente giusto.
“Quindi, che hai intenzione
di fare?” domandò la biondina sistemandosi meglio sul letto. Minto continuava ad
agitare le mani e a muoversi circolarmente per la stanza.
“Non lo so, non lo so!”
“Ma, Minto, si sono solo
baciati, non è successo altro… Cioè, voglio dire… Non si sono più visti dopo
quel giorno, o sbaglio?”
“Non lo so… No, credo di
no. Seiji non ha ricevuto visite negli ultimi giorni”
Purin aggrottò le
sopracciglia, poi spalancò la bocca.
“L’hai controllato?! Hai
addirittura controllato che non ricevesse visite?” domandò sorpresa, puntando un
dito verso la mora. Minto arrossì all’improvviso e voltò la testa di lato,
cercando di non far notare all’amica il carminio appena comparso sulle sue
guance.
“No, Purin! Abitiamo nella
stessa casa, so quando qualcuno entra o esce!” rispose stizzita, mentre Purin
ridacchiava divertita.
Minto non voleva
ammetterlo, ma c’era molto di più, oltre alle apparenze.
“Se mi capita tra le mani
non credo riuscirò a rispondere di me stessa” mormorò Ichigo stringendosi di più
al petto di Ryo e baciandogli lievemente la mano, stretta tra le sue.
Ryo sorrise e la strinse di
più a sé, schioccandole un dolce bacio sulla fronte dopo averle scostato i
capelli rossi appiccicati sulla fronte.
“Lasciala perdere…” mormorò
con voce roca, sistemandosi meglio sul letto.
“No, è meglio che sia lei a
lasciarmi perdere…” sibilò a denti stretti, aumentando la presa sulla mano di
Ryo.
“E anche tu… Ti ho
perdonato, ma se dovesse accadere un’altra volta non la passerai liscia”
Ryo rise lievemente,
incurvando gli angoli della bocca verso l’alto, e si sollevò appena, facendo
scostare Ichigo dal suo petto.
“Da dove viene tutta questa
aggressività?” chiese andandola a fissare. Ichigo aggrottò le sopracciglia e
scosse la testa.
“Non sono aggressiva, sono
vendicativa…”
“Ah bene!” sorrise lui
baciandola e facendola trasalire. Ichigo sorrise sulle sue labbra e gli sussurrò
un “ti amo” a mezza bocca, scendendo con la mano a sfiorare la sua eccitazione.
Ryo mugugnò dal piacere e
trasportò Ichigo sotto di lui, costringendola contro il materasso con il proprio
peso. La rossa sorrise. Le era mancato davvero tutto quello… Le era mancato
poter stare con Ryo, le era mancato fare l’amore con lui… E non voleva perdere
tutto quello per niente al mondo. Non di nuovo.
All’improvviso, come da
copione, il cellulare sul comodino accanto al letto prese a squillare
insistentemente.
“Non rispondere…” sussurrò
Ryo continuando a baciarla, ma già Ichigo aveva steso una mano verso il telefono
e lo aveva afferrato.
“Potrebbe essere
importante…” rispose a voce bassa, scostandosi leggermente per poter rispondere.
“Pronto?” premette il tasto
verde del cellulare e si portò l’apparecchio accanto all’orecchio,
allontanandolo qualche secondo dopo.
“Chi è?” chiese Ryo. Ichigo
sbiancò e si precipitò a tappargli la bocca con una mano, mentre gli lanciava
segnali con lo sguardo.
“Ciao, mamma!” esclamò
sbiancando. Il biondo sgranò gli occhi e deglutì, maledicendosi e appuntandosi
mentalmente di non aprire bocca la prossima volta che Ichigo avesse risposto al
telefono.
“Sì… Cosa?! … Ah… si… hai
ragione… certo, sono felice… Sì… ok… ora vado… a stasera…”
Ryo sobbalzò e, quando
Ichigo spense il cellulare per poi riporlo sul comodino, la fissò incredulo.
“…A stasera?”
“I miei stanno per
tornare!” esclamò lanciando le coperte all’aria. Si alzò di scatto alla ricerca
dei vestiti sparsi a terra, mentre Ryo la imitava.
“Senza dire niente?!”
“E’ già tanto che mi
abbiano avvertita ora… Forza, vestiti e torna a casa, ci vediamo domani a
scuola!” proferì velocemente, raccogliendo in fretta e furia i vestiti del
ragazzo. Glieli consegnò alla svelta e lo spinse verso l’esterno della camera,
mentre Ryo sbraitava.
“Aspetta!”
“No, sbrigati, devo
sistemare la camera e mettere a posto casa prima che tornino! Forza!”
Ryo sbuffò, infilandosi i
boxer mentre Ichigo continuava a spingerlo fuori dalla stanza.
“Ichigo!”
“Ciao mamma” sorrise la
rossa in risposta, abbracciando sua madre. La donna le scompigliò
affettuosamente i capelli, poggiando la valigia che aveva in mano nel corridoio.
Dopo qualche secondo, Shintaro Momomiya fece il suo ingresso nella casa,
allargando le braccia per accogliere sua figlia.
“Ichigo…!”
“Ciao, papà!” la ragazza
sorrise di nuovo, andando ad abbracciare il padre. Lui le schioccò un bacio
sulla fronte e Ichigo si sentì arrossire, pensando che solo poco prima era stato
Ryo a regalarle un bacio così dolce proprio nello stesso punto.
“Noto con piacere che la
casa è in ordine” commentò Sakura scrutando il salotto e la cucina.
Ichigo annuì convinta e
incrociò le braccia.
“Certo, sono una brava
ragazza, io” ridacchiò divertita.
“Mh… e i ragazzi?”
Ichigo sobbalzò, voltandosi
a fissare suo padre. Perché sentiva all’improvviso il volto andare in fiamme?
“I… i ragazzi cosa, papà?”
“Hai fatto entrare qualche
mascalzone in casa?”
“Ma cosa vai pensando?!”
esclamò, dandogli una pacca sulla spalla. Un po’ troppo forte, forse.
Nella mente di Ichigo si
susseguirono immagini di lei e Ryo in atteggiamenti piuttosto intimi. Lì,
nell’ingresso. Poi per le scale. Poi in camera…
Eh no, davvero non aveva
fatto nulla di male, in quei giorni…
Ridacchiò nervosa,
grattandosi la nuca.
“Sono contenta che siate
tornati!” esclamò felice, andando ad abbracciare i propri genitori.
Mentre li stringeva, un
solo pensiero le attraversò la mente.
Da quel giorno in poi
avrebbe passato moooolto tempo a casa di Ryo…
“Minto, io esco”
“Ok”
“…” Seiji si fermò sulla
soglia della porta della camera di Minto e deglutì, continuando a fissarla.
“…Posso sapere che ti ho
fatto?” chiese in un sussurro. La moretta distolse lo sguardo dal libro che
stava leggendo - o meglio, che faceva finta di leggere - e lo fissò perplessa.
“Di che parli, scusa?”
Seiji entrò nella camera e
richiuse la porta, muovendo qualche passo verso il letto. Minto, sdraiata, si
tirò immediatamente a sedere e lo vide avvicinarsi.
“E’ vero che non siamo mai
andati molto d’accordo… Ma ultimamente mi eviti… vorrei sapere… perché?”
“Perché ti evito, dici?”
chiese lei con voce stridula, pensando di mettersi sulla difensiva. Poi però
cambiò idea: era sempre stata una persona diretta… non poteva pensare di
cambiare solo perchè forse suo fratello era innamorato di lei e perché
forse si era riscoperta gelosa di una ragazza che prima ci aveva provato con
il ragazzo di una sua amica e ora, come se non bastasse, si attaccava anche a
suo fratello.
“…Perché quella… non devi
uscire con quella là” sussurrò puntando ostinatamente lo sguardo su quello del
moro. Seiji sobbalzò, fissandola perplesso.
“…Quella? Quella chi?”
“Ma sì, quella, quella che
si era accollata a Ryo!”
“Ah, Berii!” esclamò Seiji
schioccando le dita. Minto annuì, mordendosi il labbro a sentir pronunciare quel
nome.
“Guarda che io non sto
uscendo con Berii. E’ lei che mi segue, ma io continuo ad ignorarla” commentò
sedendosi sul letto. Incrociò le braccia in attesa di una risposta.
“…Però vi siete baciati”
sussurrò Minto stringendo i pugni. Seiji sgranò gli occhi.
“Ci hai visti…?”
“Sì, vi ho visti! Ho visto
che ti ha baciato al parco e tu non hai fatto nulla per opporre resistenza! E
tutto questo dopo quella maledetta festa! Era ubriaco Seiji, e forse non te lo
ricordi, ma mi hai confessato di essere innamorato di me!!”
Sputò fuori tutto quello
che pensava in meno di dieci secondi e poi si bloccò, portandosi una mano
tremante sulla bocca. Seiji aveva ancora gli occhi sbarrati e aveva spalancato
la bocca, incredulo.
“Io… Io… davvero… ho… ho…”
cercò di parlare, ma la voce gli tremava troppo. Allora era per questo che Minto
lo aveva ignorato durante quei giorni?
“…Io me ne vado” proferì la
ragazza all’improvviso, alzandosi dal letto. Si avvicinò alla porta ma il
fratello la bloccò per un braccio, costringendola a guardarlo.
“Scusami, non volevo…”
disse mestamente, notando il rossore sulle guance della sorella.
“…Non importa… per favore,
lasciami andare…”
La moretta si liberò dalla
sua presa e uscì nel corridoio, scendendo di corsa le scale. Voleva andarsene.
Non poteva restare ancora nello stesso luogo dove c’era Seiji…
Arrivò al piano inferiore e
spalancò il grande portone marrone per uscire di casa, ma si bloccò non appena
una figura le bloccò il passaggio.
Una ragazza.
Bionda.
Con i capelli legati in due
codini e un sorriso beffardo sul volto.
“C’è Aizawa?” chiese quasi
con spavalderia, gettando occhiatacce a Minto che, in quel momento, non potè
fare a meno di fulminarla con lo sguardo.
“…Vaffanculo!!” rispose
alzando il braccio all’altezza del suo viso. Senza pensarci su, la colpì in
pieno volto con la mano serrata a pugno, facendola indietreggiare e urlare di
dolore.
Al diavolo tutti.
Al diavolo tutto.
Non poteva continuare a
sopportare tutto quello.
Fine capitolo!
…>_>
E qui direi che partono le
scuse. Penso che davvero, stavolta non ho giustificazioni. Molti di voi mi hanno
contattata chiedendomi che fine avessi fatto, e a tutti ho risposto la solita
identica cosa: purtroppo in questo periodo (che dura da quando ho aggiornato
l’ultima volta, il che risale a qualche mese fa) sono stata poco bene e mi sn
dovuta impegnare per cose esterne, non riguardanti le fanfiction. Poi ora, con
l’inizio della scuola - questo è il mio ultimo anno di liceo - ho davvero
toppato alla grande, mollando qualsiasi altra cosa e concentrandomi unicamente
sullo studio. Chissà perché vado male lo stesso, ma questo è un dettaglio. >_>
Cmq credo sia d’obbligo che
io mi scusi con voi per tutto il tempo che ci ho messo per aggiornare.
Ultimamente non sto più frequentando EFP, né per leggere, né per recensire,
nemmeno per controllare l’andamento delle mie storie ormai apparentemente
abbandonate, ma forse con l’arrivo delle vacanze di natale non mi scollerò dal
pc. Non prometto nulla…
Mi dispiace moltissimo di
aver lasciato le storie a metà e di avervi bloccato così, con mucchio di aria
tra le mani, e non so davvero come scusarmiiiiiiiiii!
L’unica cosa che posso dire
è che cercherò di giostrarmi tra interrogazioni, compiti, tesine e pc, anche se
non risulterà facile.
Ma guardate, parola di
Ranpyon, giuro che concluderò tutte le ficcy su TMM!
E quando giuro una cosa -
che ci metta 5, 10 o 20 - la faccio!
Bene, spero di essere stata
esauriente e vi chiedo ancora scusa… anche per il capitolo corto e “scrauso” ma
davvero, l’ho scritto di fretta proprio per poter aggiornare.
Vogliate perdonarmi e per
favore, riponete la armi ç___ç
Grazie a tutti, ci vediamo
al prossimo capitolo…. presto…. Si spera… Se non muoio di stress prima…
Baci Baci
Ranpyon
|