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Autore: Ranpyon    11/12/2007    17 recensioni
E se, stavolta, Ichigo, Masaya e Ryo fossero dei semplici studenti liceali? La loro vita scorrerebbe come quella di tutti i ragazzi… Spensierata, tra scuola, amici e divertimenti… Ma l’amore arriva quando meno te l’aspetti… E questo vale per tutti, a prescindere dalla ragione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24: Sentimenti… contrastanti

 

“E insomma sì, li ho visti! Ho visto che stava baciando mio fratello! Stava baciando SEIJI!!”

“Non urlare” rispose pacata Purin coprendosi le orecchie con le mani. Sospirò, cercando di calmare Minto che invece continuava a strepitare girando in tondo per la stanza. Se il pavimento non fosse stato di solido marmo sarebbe sprofondata al piano di sotto.

“Calmarmi? Quella puttana prima si attacca a Ryo, poi a Seiji! E lui non ha fatto nulla per respingerla!” sbraitò agitando le mani convulsamente.

Era stato davvero scioccante, per lei, vedere qualche giorno prima Seiji e Berii che si baciavano. Ma aveva provato a fare finta di niente, aveva provato a continuare ad ignorare suo fratello. Ma non ci era riuscita. Si sentiva terribilmente ferita senza neanche capirne il motivo. L’unica cosa che aveva deciso di fare era parlarne con Purin. Retasu non era la persona più adatta - senza offesa, ovviamente - e Ichigo aveva appena fatto pace con Ryo, e caricarla di un altro peso non le sembrava per niente giusto.

“Quindi, che hai intenzione di fare?” domandò la biondina sistemandosi meglio sul letto. Minto continuava ad agitare le mani e a muoversi circolarmente per la stanza.

“Non lo so, non lo so!”

“Ma, Minto, si sono solo baciati, non è successo altro… Cioè, voglio dire… Non si sono più visti dopo quel giorno, o sbaglio?”

“Non lo so… No, credo di no. Seiji non ha ricevuto visite negli ultimi giorni”

Purin aggrottò le sopracciglia, poi spalancò la bocca.

“L’hai controllato?! Hai addirittura controllato che non ricevesse visite?” domandò sorpresa, puntando un dito verso la mora. Minto arrossì all’improvviso e voltò la testa di lato, cercando di non far notare all’amica il carminio appena comparso sulle sue guance.

“No, Purin! Abitiamo nella stessa casa, so quando qualcuno entra o esce!” rispose stizzita, mentre Purin ridacchiava divertita.

Minto non voleva ammetterlo, ma c’era molto di più, oltre alle apparenze.

 

“Se mi capita tra le mani non credo riuscirò a rispondere di me stessa” mormorò Ichigo stringendosi di più al petto di Ryo e baciandogli lievemente la mano, stretta tra le sue.

Ryo sorrise e la strinse di più a sé, schioccandole un dolce bacio sulla fronte dopo averle scostato i capelli rossi appiccicati sulla fronte.

“Lasciala perdere…” mormorò con voce roca, sistemandosi meglio sul letto.

“No, è meglio che sia lei a lasciarmi perdere…” sibilò a denti stretti, aumentando la presa sulla mano di Ryo.

“E anche tu… Ti ho perdonato, ma se dovesse accadere un’altra volta non la passerai liscia”

Ryo rise lievemente, incurvando gli angoli della bocca verso l’alto, e si sollevò appena, facendo scostare Ichigo dal suo petto.

“Da dove viene tutta questa aggressività?” chiese andandola a fissare. Ichigo aggrottò le sopracciglia e scosse la testa.

“Non sono aggressiva, sono vendicativa…”

“Ah bene!” sorrise lui baciandola e facendola trasalire. Ichigo sorrise sulle sue labbra e gli sussurrò un “ti amo” a mezza bocca, scendendo con la mano a sfiorare la sua eccitazione.

Ryo mugugnò dal piacere e trasportò Ichigo sotto di lui, costringendola contro il materasso con il proprio peso. La rossa sorrise. Le era mancato davvero tutto quello… Le era mancato poter stare con Ryo, le era mancato fare l’amore con lui… E non voleva perdere tutto quello per niente al mondo. Non di nuovo.

All’improvviso, come da copione, il cellulare sul comodino accanto al letto prese a squillare insistentemente.

“Non rispondere…” sussurrò Ryo continuando a baciarla, ma già Ichigo aveva steso una mano verso il telefono e lo aveva afferrato.

“Potrebbe essere importante…” rispose a voce bassa, scostandosi leggermente per poter rispondere.

“Pronto?” premette il tasto verde del cellulare e si portò l’apparecchio accanto all’orecchio, allontanandolo qualche secondo dopo.

“Chi è?” chiese Ryo. Ichigo sbiancò e si precipitò a tappargli la bocca con una mano, mentre gli lanciava segnali con lo sguardo.

“Ciao, mamma!” esclamò sbiancando. Il biondo sgranò gli occhi e deglutì, maledicendosi e appuntandosi mentalmente di non aprire bocca la prossima volta che Ichigo avesse risposto al telefono.

“Sì… Cosa?! … Ah… si… hai ragione… certo, sono felice… Sì… ok… ora vado… a stasera…”

Ryo sobbalzò e, quando Ichigo spense il cellulare per poi riporlo sul comodino, la fissò incredulo.

“…A stasera?”

“I miei stanno per tornare!” esclamò lanciando le coperte all’aria. Si alzò di scatto alla ricerca dei vestiti sparsi a terra, mentre Ryo la imitava.

“Senza dire niente?!”

“E’ già tanto che mi abbiano avvertita ora… Forza, vestiti e torna a casa, ci vediamo domani a scuola!” proferì velocemente, raccogliendo in fretta e furia i vestiti del ragazzo. Glieli consegnò alla svelta e lo spinse verso l’esterno della camera, mentre Ryo sbraitava.

“Aspetta!”

“No, sbrigati, devo sistemare la camera e mettere a posto casa prima che tornino! Forza!”

Ryo sbuffò, infilandosi i boxer mentre Ichigo continuava a spingerlo fuori dalla stanza.

 

“Ichigo!”

“Ciao mamma” sorrise la rossa in risposta, abbracciando sua madre. La donna le scompigliò affettuosamente i capelli, poggiando la valigia che aveva in mano nel corridoio. Dopo qualche secondo, Shintaro Momomiya fece il suo ingresso nella casa, allargando le braccia per accogliere sua figlia.

“Ichigo…!”

“Ciao, papà!” la ragazza sorrise di nuovo, andando ad abbracciare il padre. Lui le schioccò un bacio sulla fronte e Ichigo si sentì arrossire, pensando che solo poco prima era stato Ryo a regalarle un bacio così dolce proprio nello stesso punto.

“Noto con piacere che la casa è in ordine” commentò Sakura scrutando il salotto e la cucina.

Ichigo annuì convinta e incrociò le braccia.

“Certo, sono una brava ragazza, io” ridacchiò divertita.

“Mh… e i ragazzi?”

Ichigo sobbalzò, voltandosi a fissare suo padre. Perché sentiva all’improvviso il volto andare in fiamme?

“I… i ragazzi cosa, papà?”

“Hai fatto entrare qualche mascalzone in casa?”

“Ma cosa vai pensando?!” esclamò, dandogli una pacca sulla spalla. Un po’ troppo forte, forse.

Nella mente di Ichigo si susseguirono immagini di lei e Ryo in atteggiamenti piuttosto intimi. Lì, nell’ingresso. Poi per le scale. Poi in camera…

Eh no, davvero non aveva fatto nulla di male, in quei giorni…

Ridacchiò nervosa, grattandosi la nuca.

“Sono contenta che siate tornati!” esclamò felice, andando ad abbracciare i propri genitori.

Mentre li stringeva, un solo pensiero le attraversò la mente.

Da quel giorno in poi avrebbe passato moooolto tempo a casa di Ryo…

 

“Minto, io esco”

“Ok”

“…” Seiji si fermò sulla soglia della porta della camera di Minto e deglutì, continuando a fissarla.

“…Posso sapere che ti ho fatto?” chiese in un sussurro. La moretta distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo - o meglio, che faceva finta di leggere - e lo fissò perplessa.

“Di che parli, scusa?”

Seiji entrò nella camera e richiuse la porta, muovendo qualche passo verso il letto. Minto, sdraiata, si tirò immediatamente a sedere e lo vide avvicinarsi.

“E’ vero che non siamo mai andati molto d’accordo… Ma ultimamente mi eviti… vorrei sapere… perché?”

“Perché ti evito, dici?” chiese lei con voce stridula, pensando di mettersi sulla difensiva. Poi però cambiò idea: era sempre stata una persona diretta… non poteva pensare di cambiare solo perchè forse suo fratello era innamorato di lei e perché forse si era riscoperta gelosa di una ragazza che prima ci aveva provato con il ragazzo di una sua amica e ora, come se non bastasse, si attaccava anche a suo fratello.

“…Perché quella… non devi uscire con quella là” sussurrò puntando ostinatamente lo sguardo su quello del moro. Seiji sobbalzò, fissandola perplesso.

“…Quella? Quella chi?”

“Ma sì, quella, quella che si era accollata a Ryo!”

“Ah, Berii!” esclamò Seiji schioccando le dita. Minto annuì, mordendosi il labbro a sentir pronunciare quel nome.

“Guarda che io non sto uscendo con Berii. E’ lei che mi segue, ma io continuo ad ignorarla” commentò sedendosi sul letto. Incrociò le braccia in attesa di una risposta.

“…Però vi siete baciati” sussurrò Minto stringendo i pugni. Seiji sgranò gli occhi.

“Ci hai visti…?”

“Sì, vi ho visti! Ho visto che ti ha baciato al parco e tu non hai fatto nulla per opporre resistenza! E tutto questo dopo quella maledetta festa! Era ubriaco Seiji, e forse non te lo ricordi, ma mi hai confessato di essere innamorato di me!!”

Sputò fuori tutto quello che pensava in meno di dieci secondi e poi si bloccò, portandosi una mano tremante sulla bocca. Seiji aveva ancora gli occhi sbarrati e aveva spalancato la bocca, incredulo.

“Io… Io… davvero… ho… ho…” cercò di parlare, ma la voce gli tremava troppo. Allora era per questo che Minto lo aveva ignorato durante quei giorni?

“…Io me ne vado” proferì la ragazza all’improvviso, alzandosi dal letto. Si avvicinò alla porta ma il fratello la bloccò per un braccio, costringendola a guardarlo.

“Scusami, non volevo…” disse mestamente, notando il rossore sulle guance della sorella.

“…Non importa… per favore, lasciami andare…”

La moretta si liberò dalla sua presa e uscì nel corridoio, scendendo di corsa le scale. Voleva andarsene. Non poteva restare ancora nello stesso luogo dove c’era Seiji…

Arrivò al piano inferiore e spalancò il grande portone marrone per uscire di casa, ma si bloccò non appena una figura le bloccò il passaggio.

Una ragazza.

Bionda.

Con i capelli legati in due codini e un sorriso beffardo sul volto.

“C’è Aizawa?” chiese quasi con spavalderia, gettando occhiatacce a Minto che, in quel momento, non potè fare a meno di fulminarla con lo sguardo.

“…Vaffanculo!!” rispose alzando il braccio all’altezza del suo viso. Senza pensarci su, la colpì in pieno volto con la mano serrata a pugno, facendola indietreggiare e urlare di dolore.

Al diavolo tutti.

Al diavolo tutto.

Non poteva continuare a sopportare tutto quello.

 

 

 

 

 

 

Fine capitolo!

 

…>_>

E qui direi che partono le scuse. Penso che davvero, stavolta non ho giustificazioni. Molti di voi mi hanno contattata chiedendomi che fine avessi fatto, e a tutti ho risposto la solita identica cosa: purtroppo in questo periodo (che dura da quando ho aggiornato l’ultima volta, il che risale a qualche mese fa) sono stata poco bene e mi sn dovuta impegnare per cose esterne, non riguardanti le fanfiction. Poi ora, con l’inizio della scuola - questo è il mio ultimo anno di liceo - ho davvero toppato alla grande, mollando qualsiasi altra cosa e concentrandomi unicamente sullo studio. Chissà perché vado male lo stesso, ma questo è un dettaglio. >_>

Cmq credo sia d’obbligo che io mi scusi con voi per tutto il tempo che ci ho messo per aggiornare. Ultimamente non sto più frequentando EFP, né per leggere, né per recensire, nemmeno per controllare l’andamento delle mie storie ormai apparentemente abbandonate, ma forse con l’arrivo delle vacanze di natale non mi scollerò dal pc. Non prometto nulla…

Mi dispiace moltissimo di aver lasciato le storie a metà e di avervi bloccato così, con mucchio di aria tra le mani, e non so davvero come scusarmiiiiiiiiii!

L’unica cosa che posso dire è che cercherò di giostrarmi tra interrogazioni, compiti, tesine e pc, anche se non risulterà facile.

Ma guardate, parola di Ranpyon, giuro che concluderò tutte le ficcy su TMM!

E quando giuro una cosa - che ci metta 5, 10 o 20 - la faccio!

Bene, spero di essere stata esauriente e vi chiedo ancora scusa… anche per il capitolo corto e “scrauso” ma davvero, l’ho scritto di fretta proprio per poter aggiornare.

Vogliate perdonarmi e per favore, riponete la armi ç___ç

Grazie a tutti, ci vediamo al prossimo capitolo…. presto…. Si spera… Se non muoio di stress prima…

Baci Baci

Ranpyon

 

 

  
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