Ed eccomi qua, di nuovo pronta a
ripartire, a lasciarli ancora una volta: certo, visto come si erano
svolte le cose la prima volta ora ero piu' ottimista ma era piu' forte
di me non ce la facevo a pensare "tanto sentiro' Claudia prima o poi"
oppure "non e' escluso che ritorniamo" o
"a settembre ricomincia la terza serie" e basta.
Era una sofferenza immensa andarcene da li' punto e basta!
Perche' era l'unico posto dove ci sentivamo capite in quanto Oncers e
Rumbellers.
Perche' nessuno ci prendeva in giro o ci dava delle fissate, anzi
rispondevano con pazienza anche alle nostre domande anche a quelle piu'
strambe.
Perche' solo li' potevamo fare di tutto e di piu'.
Avevamo l'aereo a mezzogiorno per cui ce la prendemmo con calma, io al
solito avevo pianto tutta la notte e vedendo le ragazze a colazione
capii che anche loro non avevano fatto una gran nottata ma d'altronde
era plausibile, andammo ognuna in camera sua per controllare
di aver messo via tutto, appena entrata notai un pacchettino sul mio
letto meravigliata lo scartai e feci tanto d'occhi quando comparve una
bella chipped cup.
Di peluche.
In un baleno eravamo tutte in corridoio "avete visto?"
"anche io!" "son pazzi!" "che novita'!"
e via delirando quando arrivarono Emilie e Robert
"lieti che vi siano piaciute" dice lui ed
Emilie mi toglie la mia dalle mani e la scaglia contro il muro, la
tazza cade ovviamente sulla moquette senza danni.
"Almeno questa siete sicure che non si rompe" commenta lei
come se avesse appena sottoposto un'auto al crash test.
Per tutta risposta noi li spingiamo entrambi su un letto
(eravamo in camera mia) e cominciamo a prenderli a cuscinate,
dato che ovviamente ne avevamo solo due ne andiamo a prendere altri
nelle altre camere, che momento meraviglioso, almeno non
passavamo l'attesa piangendo!
Infine venne il momento degli addii: ci avrebbero accompagnato Claudia
e Rose all'aereoporto, ci volle del bello e del buono per
staccarci da tutti e il povero Robert non vi dico: ad un certo punto
gli eravamo appiccicate tutte e quattro contemporaneamente manco
fossimo impregnate di colla!
Durante il tragitto Claudia ci porse un foglio su cui annotare i nostri
indirizzi, mi parve molto strano ma non feci domande, ero troppo
provata per farlo, altrettanto difficile fu al momento
dell'imbarco staccare Benedetta da Rose ma la capivo benissimo.
All'aereoporto ci attendevano i nostri genitori e com'era ovvio mentre
eravamo al bar fioccarono domande tipo "com'e' andata?"
e "vi siete divertite?"
"Certo" rispose Lucrezia "peccato solo di una cosa"
"Cioe'?" chiesero i suoi.
"Che siam dovute tornare" rispondemmo all'unisono io, Silvia
e Benedetta.
Nei giorni seguenti continuavamo a chiederci perche' diamine ci
avessero chiesto l'indirizzo di casa, finche' un giorno arrivo' un bel
pacchetto contenente...la rivista di Ouat che ovviamente da noi non
esce "ve la spediremo ogni mese anche dopo l'inizio della
terza serie, e' pur sempre un modo per rimanere in contatto"
scriveva Claudia nel biglietto che l'accompagnava.
Poco dopo fioccarono le telefonate:
"Ti e' arrivata?"
"Si"
"Oddio mi sento male"
"Son da ricovero!"
"E noi no vero?"
"Ma ci ricoverassero tutti insieme per sempre!"
Forse servivano proprio a quello le riviste
A stare insieme per sempre.
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