It
begins.
Dopo la “discussione” con Zacky non ho
più avuto la forza di
tornare dagli altri a chiacchierare, men che meno con Jimmy.
Ho salutato tutti e me ne sono andata a letto, il giorno dopo siamo
subito partiti per l'Islanda.
Il viaggio in aereo è stato molto corto, non ci sono stati
scali e
ho dormito quasi tutto il viaggio.
Io e Zacky non siamo tornati più su quell'argomento, molto
probabilmente era davvero ubriaco e comunque le cose sono migliorate,
abbiamo anche trovato il tempo per... Coccolarci, ecco.
Abbiamo passato un giorno a sistemarci, abbiamo trovato alloggio in
una casa in mezzo al nulla, sul lago, dove già oggi
inizierò ad
allenarmi con Matt.
La casa non è molto più grande e accogliente di
quella in
Inghilterra, tra l'altro, ora capisco perché ognuno di loro
ha un
mazzo di chiavi grosso come un pallone da calcio, anzi è
troppo
chiara e sembra quasi una struttura sterile, un magazzino.
-Ehi, amore, sei pronta?-
-Si, dolcezza, sei pronta?
Il sorriso che mi era affiorato nel sentire la voce di Zacky
chiamarmi, muore subito dopo, quando Brian marca le sue parole con
quel “dolcezza” che tanto odio.
Io scendo nella sala, dove i ragazzi sono tutti seduti a fare gli
affari loro, come sempre.
-Ciao ragazzi.-
Passo da Zack e gli lascio un bacio sulle labbra che ricambia
approfondendo.
-We, piccioncini, vedete di non procreare davanti ai nostri occhi.-
Brian esce dalla cucina con in mano una birra (alle sette di mattina)
seguito da Jimmy che si fuma un sigaro. Ma cazzo, questi dovrebbero
essere casti e puri nonostante la caduta, invece si sono dati alla
pazza gioia in fatto di vizi.
Zacky sorride e mostra il medio al suo amico, si, casti e puri,
certo.
-Allora... Siamo pronti per l'allenamento, principessa?-
Brian prende una sorsata dalla bottiglia e la porge verso di me.
Io scuoto la testa e guardo Matt.
Lui annuisce e si alza dalla sedia, facendo leva sulle mani.
In men che non si dica ci ritroviamo nel giardino sul retro della
casa, che in verità non è un giardino, ma una
grandissima distesa
di terra con il lago su un lato e l'inizio di un bosco su quello
opposto.
-Bene, sappiamo tutti perché ci ritroviamo qui. Non pensare
che
questa, come dire, esperienza sia come nei libri di fantasia. Niente
voli alla cazzo, non potrai tuffarti e riemergere sirena, gli
“angeli” siamo noi quindi niente ali, mhm...
Vediamo, ah, gli
animali non ti obbediranno, non diventerai invisibile tutto d'un
tratto e niente forza sovrannaturale che si impossessa di te.-
Io lo guardo e sorrido, mentre mi elenca le cose che questo
allenamento non comprende, Matt gesticola come una vecchia signora
nel bel mezzo di un'intrigante gossip di paese.
-Tu dirai: ma voi volate, siete veloci e bla, bla, bla. In parte
è
vero e in parte no. Il fatto è che noi siamo creature, tu
sei ancora
umana, cioè, tu sei nata in un corpo umano, noi in un corpo
angelico. La nostra... Essenza è come se viaggiasse su
un'altra
dimensione. Quindi il nostro corpo è molto più
sviluppato, come del
resto anche i nostri sensi. Quello che tu puoi fare, però,
è molto
più di quel che sembra. Imparerai l'arte di illudere e
comandare la
mente.-
Brian sogghigna, credo, nel vedere la mia faccia.
Io mi guardo attorno un po' spaesata.
-Cioè, voi mi state dicendo che sono venuta fino in Islanda
per...
Semplici trucchetti mentali?-
Matt incrocia le braccia al petto e sospira mentre scuote la testa.
-No, non sono né semplici. Né trucchi. Con il
potere che acquisirai
sarai in grado di comandare i pensieri delle altre persone, sarai in
grado di sembrare velocissima o fortissima. Potrai amplificare i
sensi. Non sono semplici trucchetti. Troverai il modo per estrarre
informazioni, per imprimerle nella mente di qualcuno. E sei qui anche
per allenare il tuo corpo. Sei già una ballerina, questo
è un bene,
almeno hai un po' di massa muscolare sviluppata, ma tranquilla,
quando inizieremo ci pregherai di smettere... E a quel punto voglio
proprio vedere se li riterrai ancora dei semplici trucchetti
mentali.-
***
Ed era vero, una volta che iniziammo li pregai di smettere, di farmi
riposare, di uccidermi.
Non fecero nulla di tutto ciò.
Per ore e ore fui costretta a subire stupri, perché, alla
fine,
erano vere e proprie violazioni psichiche.
Brian, a quanto pare è lui l'esperto e per questo mi sono
subito
tirata indietro, ha iniziato subito a frugare nella mia mente a
ficcanasare tra i miei ricordi e io avrei dovuto respingerlo,
contrattaccare sotto le indicazioni di Matt.
Non abbiamo fatto altro, Brian si divertiva a commentare i miei
pensieri e io, più furiosa che mai, provavo a respingerlo,
ad
attaccarlo, a ucciderlo.
Non ce l'ho fatta, solo alla fine, allo stremo delle forze, sono
riuscita a nascondere un pensiero.
L'ho nascosto dietro l'immagine di lui che si depilava e la cosa lo
ha fatto inorridire.
Non sono mai stata più fiera di me, da quel momento le cose
si sono
fatte un po' più semplici, con il passare dei giorni anche
io
riuscivo a gestire meglio i poteri di cui sono dotata e Brian
è
riuscito sempre meno a rubarmi ricordi.
E ha avuto sempre meno possibilità di prendermi in giro,
meno male
non ha avuto la possibilità di scovare quello che penso di
lui. La
sua autostima si sarebbe abbassata drasticamente.
-Ehi, cucciolotta, sei pronta a una nuova sessione
di
allenamento?-
Appunto.
Lo stronzo in questione ha trovato un ricordo riguardante uno dei
miei ultimi uomini, a New York, mi chiamava
“cucciolotta” appena
dopo aver fatto l'amore. Questo è alquanto imbarazzante,
soprattutto
se l'ha visto Brian.
-Sono pronta a distruggere quella faccia da culo che ti ritrovi,
Brian.-
Matt e Johnny, qualche passo avanti a noi, scoppiano a ridere.
-Rebecca, oggi c'è anche Johnny perché se faremo
in tempo lui ti
aiuterà con altri trucchetti, però ora iniziamo
subito, prova a
fare tu quello che Brian ha fatto con te, ti abbiamo già
spiegato
come devi fare, ora sta a te.-
Brian caccia quasi un urlo e sbianca improvvisamente. Davvero
è
inguardabile: ha gli occhi spalancati e la bocca aperta, con la
lingua che a momenti tocca terra.
-Woh,woh,woh. Aspetta un attimo, perché io? Non puoi farlo
tu? O
Johnny? Io, io non posso. Non se ne parla.-
Matt e John ridono ancora più rumorosamente e parlano nello
stesso
istante in cui io apro la bocca.
-Oh, invece si che puoi.-
Lo diciamo insieme e Brian imita un pianto infantile.
-Rebecca, parti pure.-
Guardo il moro, che dopo qualche minuto annuisce, perché io,
a
differenza sua, sono gentile e gli chiedo il via libera.
Mi concentro su di lui, sulla sua mente, chiudo gli occhi e respiro.
Sento come un muro davanti a me, ma basta che faccia la mossa giusta
e crolla, come se fosse di sabbia.
Così mi ritrovo nella mente di uno dei miei
“angeli”, a frugare
tra i suoi pensieri, i suoi sentimenti... I suoi ricordi.
È come se fossi in un tunnel pieno di finestre, o quadri, e
ognuno
di questi racchiude un ricordo, un pensiero, qualsiasi cosa provata
dal proprietario.
Ci sono finestre aperte dove credo ci siano i pensieri meno preziosi
o segreti, ci sono finestre chiuse dove basta girare la maniglia per
accedere a quel “file” e poi ci sono finestre
blindate, in ferro
o con sbarre, combinazioni o altro. Io non vedo davvero questo
tunnel, ma è come se fosse così.
Scelgo una finestra blindata, voglio superare me stessa e voglio
scoprire qualcosa del misterioso chitarrista di quello che in questi
ultimi anni è stato un gruppo heavy metal.
Cerco di concentrarmi sulla serratura, devo inserire un codice, cerco
di andare a intuito, il subconscio e l'inconscio di Brian potrebbero
aiutare.
Alla fine trovo la combinazione, mi è venuta alla mente,
senza che
me ne accorgessi, e apro la finestra saltando dentro a quel che credo
sia un ricordo abbastanza antico.
Dietro di me sento una pressione che cerca di opporre resistenza, ma
ormai ci sono dentro e mi ritrovo in un'altra epoca, in un altro
posto, con persone differenti e Brian seduto a un tavolo con Jimmy al
suo fianco, che gli passa una mano sulla spalla.
Mi
avvicino e mi siedo accanto a loro, tanto non possono vedermi,
riconosco la lingua, è francese, saremo circa
nell'ottocento,
massimo novecento.
Tutti
i palazzi sono eleganti e pieni di ghirigori curvilinei. Rimembro le
lezioni di storia dell'arte delle medie e capisco che è Art
-Dai,
Brian, tornerà. Non puoi ridurti così,
è già la seconda volta.-
-Jimmy,
non tornerà, come non è tornata Shymien la prima
volta. Non tornerà
mai nessuno per me o per te. Siamo mostri, Jimmy. MOSTRI. E non
possiamo cambiare le cose.-
Jimmy
lo abbraccia e Brian affonda la testa nella spalla dell'amico.
Allungo
una mano verso di lui e gli accarezzo la testa, ovviamente lui non
sente niente. In questa situazione, vestito di tutto punto e con
grandi lacrimoni agli occhi sembra quasi tenero.
Un
po' mi dispiace per lui.
-Non
è vero, fratello, ci sarà il giorno in qui
qualcuno tornerà per
noi. Dobbiamo solo aspettare quel giorno. Per ora devi solo
dimenticarti Cécile.-
Parlano
di me, della prescelta ai loro piani e di questa Cécile. Che
a
quanto pare è la ragazza che ha spezzato il cuoricino di
Brian ed è
stata la seconda, quindi forse è per questo che ora ha
deciso di
diventare uno sciupafemmine?
La
scena si dissolve e mi ritrovo in un bar, è sera e il moro
è seduto
al bancone di un bar, le bretelle sono slacciate e a penzoloni sulla
vita, il cappello appoggiato al tavolo.
Accanto
al cappello ci sono una serie di bicchieri vuoti e il ragazzo, dopo
essersi passato una mano nei capelli, ne sta trangugiando un altro.
Mi
siedo proprio accanto a lui e lo guardo con occhi diversi, è
stato
un “uomo” anche lui, un uomo che sembra aver
sofferto molto.
Lo
sto ancora osservando rovinarsi il fegato quando la porta sbatte e
entrano due uomini, anche loro vestiti bene, ma non hanno l'aria
trasandata di Brian, nonostante siano diversi, riesco a riconoscere
in loro Matt e Zacky.
Prendono
Haner sottobraccio e lo trascinano fuori sussurrandogli cose che non
riesco a sentire, poi vengo come sbalzata fuori dalla scena e mi
ritrovo in piedi davanti al Brian Haner del ventunesimo secolo.
-Brutta stronza! Cosa hai visto?-
Non faccio nemmeno in tempo a realizzare che sono di nuovo ad
addestrarmi che Brian mi aggredisce, sbattendomi contro un albero.
La cosa bella di questi trucchetti? È che il proprietario
dei
ricordi non sa cosa tu riesci a vedere.
Capisce l'entità, ma non quale preciso pensiero o ricordo o
sensazione tu abbia visto.
Io sorrido a quella sua smorfia rabbiosa.
-Dimmi subito cosa hai visto, se no posso giurarti che ti ammazzo.-
-Calmino Bambolo, mica volevi una persona che
tornasse
nonostante non siate del tutto umani?-
Lui sgrana gli occhi e stringe di più la presa sul mio
collo.
-Cosa. Hai. Visto?! Dimmi con precisione tutto ciò che hai
visto.
Subito.-
-Okay, calmati Brian, io davvero non capisco perché siate
così
possessivi quando si parla dei vostri ricordi... E quando tu hai
frugato nei miei? Cosa dovrei dire? Comunque ti ho rivisto in
Francia, stavi frignando perché una tipa,
Cécile...-
Marco il nome della ragazza e lui molla la presa su di me,
lasciandomi scivolare lungo il tronco per poi appoggiare i piedi a
terra. Lui porta le mani lungo i fianchi e stringe i pugni,
contraendo la mascella. Scommetto che quella ragazza è
ancora un
tabù per lui.
-Si, Cécile, così si chiamava, ti aveva mollato e
tu venivi
consolato da Jimmy, povero Jimmy costretto a subire le tue lagne. Poi
ho visto tu che ti deprimevi in un bar, bevendo a più non
posso. Bel
passato Brian, davvero. Divertente.-
Si avvicina a me tanto che riesco a vedergli ogni singola efelide sul
viso e tira un pugno al tronco a cui sono appoggiata per poi
andarsene a testa alta.
Intanto sia Jimmy che Zacky si sono uniti a Matt e Johnny, Jimmy mi
lancia uno sguardo accusatorio, forse anche io riceverò un
posto
speciale tra i ricordi blindati di Brian.
Zacky invece mi guarda e accenna un sorriso, applaudendo.
-Brava, davvero brava. Nessuna ragazza ha mai avuto un effetto
così... Distruttivo su Brian. Nemmeno Cécile,
sappilo. Sono fiero
di te, amore.-
Matt è a bocca aperta e si riprende solo quando gli chiedo
cosa devo
fare, lui dice che per oggi può bastare e così ce
ne torniamo a
casa dove troviamo Jimmy che cammina avanti e indietro.
-Ti devo parlare.-
Mi dice appena mi vede.
Solo che nello stesso istante mi squilla il cellulare, allora gli
faccio segno di aspettare.
-Pronto?-
*Si nasconde dietro una colonna per evitare i pomodori, gli insulti,
un gatto e una teiera calda*
Ciao a tutti.
Dovete assolutamente perdonarmi per tornare dopo mesi e mesi di
assenza su questo sito.
Ho davvero passato un brutto periodo, soprattutto nelle ultime
settimane e dovete scusarmi se non ho più aggiornato.
Ho anche finito la fantasia, ora è ritornata tranquilli,
perciò
l'unica cosa che vi posso chiedere di fare è di perdonarmi
per aver
lasciato un po' andare questa storia.
Però ci tengo davvero a continuarla, spero che anche voi
siate
disposti a leggerla e a farmi sapere che ne pensate.
Quindi... Quindi... Il nostro antipatico Brian sotto sotto è
un
sentimentalone, eh?
Vi annuncio che non nel prossimo capitolo, in quello dopo, molto
probabilmente ci sarà il passato di uno dei ragazzi.
Togliendo Jimmy e Zacky, rimangono Matt, Brian e Johnny, di chi siete
curiosi? Quale vorreste che sia?
Spero abbiate apprezzato almeno lo sforzo che ho fatto per
pubblicare, perché lo so, è uno schifo,
avrà fatto risvegliare la
faraona che avete mangiato dalla zia domenica, ma mi farò
perdonare.
Lo ccciuro.
Intanto ringrazio tutte le persone che nonostante non aggiornassi
hanno continuato a tenere la storia nelle liste e chi ha recensito e
tutte le visite alla storia, grazie a tutti voi. Spero di non
deludervi.
Bacioni.
Alis.
*Dona biscotti a tutti*
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