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Autore: ChaosReign_    10/07/2013    5 recensioni
"Quando mai un nome ha cambiato la vera natura di qualcuno?"
È questo quello che Zacky, Jimmy, Matt, Brian e Johnny dicono a Rebecca, un'ignara ragazza di New York, trasferita a casa degli zii per sbaglio, in cerca di lavoro.
E sono proprio questi cinque ragazzi che la assumono come ballerina in uno squallido locale. E sempre loro la mettono al corrente di un mondo senza limiti, di una realtà disumana dove lei è il tassello mancante del puzzle. Quello più importante.
Diventeranno un tutt'uno e quando sarà il momento e quando le forze del male si scateneranno sarà compito loro finire il lavoro che millenni prima avevano iniziato.
Genere: Dark, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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It begins.





Dopo la “discussione” con Zacky non ho più avuto la forza di tornare dagli altri a chiacchierare, men che meno con Jimmy.

Ho salutato tutti e me ne sono andata a letto, il giorno dopo siamo subito partiti per l'Islanda.

Il viaggio in aereo è stato molto corto, non ci sono stati scali e ho dormito quasi tutto il viaggio.

Io e Zacky non siamo tornati più su quell'argomento, molto probabilmente era davvero ubriaco e comunque le cose sono migliorate, abbiamo anche trovato il tempo per... Coccolarci, ecco.

Abbiamo passato un giorno a sistemarci, abbiamo trovato alloggio in una casa in mezzo al nulla, sul lago, dove già oggi inizierò ad allenarmi con Matt.

La casa non è molto più grande e accogliente di quella in Inghilterra, tra l'altro, ora capisco perché ognuno di loro ha un mazzo di chiavi grosso come un pallone da calcio, anzi è troppo chiara e sembra quasi una struttura sterile, un magazzino.

-Ehi, amore, sei pronta?-

-Si, dolcezza, sei pronta?

Il sorriso che mi era affiorato nel sentire la voce di Zacky chiamarmi, muore subito dopo, quando Brian marca le sue parole con quel “dolcezza” che tanto odio.

Io scendo nella sala, dove i ragazzi sono tutti seduti a fare gli affari loro, come sempre.

-Ciao ragazzi.-

Passo da Zack e gli lascio un bacio sulle labbra che ricambia approfondendo.

-We, piccioncini, vedete di non procreare davanti ai nostri occhi.-

Brian esce dalla cucina con in mano una birra (alle sette di mattina) seguito da Jimmy che si fuma un sigaro. Ma cazzo, questi dovrebbero essere casti e puri nonostante la caduta, invece si sono dati alla pazza gioia in fatto di vizi.

Zacky sorride e mostra il medio al suo amico, si, casti e puri, certo.

-Allora... Siamo pronti per l'allenamento, principessa?-

Brian prende una sorsata dalla bottiglia e la porge verso di me.

Io scuoto la testa e guardo Matt.

Lui annuisce e si alza dalla sedia, facendo leva sulle mani.

In men che non si dica ci ritroviamo nel giardino sul retro della casa, che in verità non è un giardino, ma una grandissima distesa di terra con il lago su un lato e l'inizio di un bosco su quello opposto.

-Bene, sappiamo tutti perché ci ritroviamo qui. Non pensare che questa, come dire, esperienza sia come nei libri di fantasia. Niente voli alla cazzo, non potrai tuffarti e riemergere sirena, gli “angeli” siamo noi quindi niente ali, mhm... Vediamo, ah, gli animali non ti obbediranno, non diventerai invisibile tutto d'un tratto e niente forza sovrannaturale che si impossessa di te.-

Io lo guardo e sorrido, mentre mi elenca le cose che questo allenamento non comprende, Matt gesticola come una vecchia signora nel bel mezzo di un'intrigante gossip di paese.

-Tu dirai: ma voi volate, siete veloci e bla, bla, bla. In parte è vero e in parte no. Il fatto è che noi siamo creature, tu sei ancora umana, cioè, tu sei nata in un corpo umano, noi in un corpo angelico. La nostra... Essenza è come se viaggiasse su un'altra dimensione. Quindi il nostro corpo è molto più sviluppato, come del resto anche i nostri sensi. Quello che tu puoi fare, però, è molto più di quel che sembra. Imparerai l'arte di illudere e comandare la mente.-

Brian sogghigna, credo, nel vedere la mia faccia.

Io mi guardo attorno un po' spaesata.

-Cioè, voi mi state dicendo che sono venuta fino in Islanda per... Semplici trucchetti mentali?-

Matt incrocia le braccia al petto e sospira mentre scuote la testa.

-No, non sono né semplici. Né trucchi. Con il potere che acquisirai sarai in grado di comandare i pensieri delle altre persone, sarai in grado di sembrare velocissima o fortissima. Potrai amplificare i sensi. Non sono semplici trucchetti. Troverai il modo per estrarre informazioni, per imprimerle nella mente di qualcuno. E sei qui anche per allenare il tuo corpo. Sei già una ballerina, questo è un bene, almeno hai un po' di massa muscolare sviluppata, ma tranquilla, quando inizieremo ci pregherai di smettere... E a quel punto voglio proprio vedere se li riterrai ancora dei semplici trucchetti mentali.-



***



Ed era vero, una volta che iniziammo li pregai di smettere, di farmi riposare, di uccidermi.

Non fecero nulla di tutto ciò.

Per ore e ore fui costretta a subire stupri, perché, alla fine, erano vere e proprie violazioni psichiche.

Brian, a quanto pare è lui l'esperto e per questo mi sono subito tirata indietro, ha iniziato subito a frugare nella mia mente a ficcanasare tra i miei ricordi e io avrei dovuto respingerlo, contrattaccare sotto le indicazioni di Matt.

Non abbiamo fatto altro, Brian si divertiva a commentare i miei pensieri e io, più furiosa che mai, provavo a respingerlo, ad attaccarlo, a ucciderlo.

Non ce l'ho fatta, solo alla fine, allo stremo delle forze, sono riuscita a nascondere un pensiero.

L'ho nascosto dietro l'immagine di lui che si depilava e la cosa lo ha fatto inorridire.

Non sono mai stata più fiera di me, da quel momento le cose si sono fatte un po' più semplici, con il passare dei giorni anche io riuscivo a gestire meglio i poteri di cui sono dotata e Brian è riuscito sempre meno a rubarmi ricordi.

E ha avuto sempre meno possibilità di prendermi in giro, meno male non ha avuto la possibilità di scovare quello che penso di lui. La sua autostima si sarebbe abbassata drasticamente.

-Ehi, cucciolotta, sei pronta a una nuova sessione di allenamento?-

Appunto.

Lo stronzo in questione ha trovato un ricordo riguardante uno dei miei ultimi uomini, a New York, mi chiamava “cucciolotta” appena dopo aver fatto l'amore. Questo è alquanto imbarazzante, soprattutto se l'ha visto Brian.

-Sono pronta a distruggere quella faccia da culo che ti ritrovi, Brian.-

Matt e Johnny, qualche passo avanti a noi, scoppiano a ridere.

-Rebecca, oggi c'è anche Johnny perché se faremo in tempo lui ti aiuterà con altri trucchetti, però ora iniziamo subito, prova a fare tu quello che Brian ha fatto con te, ti abbiamo già spiegato come devi fare, ora sta a te.-

Brian caccia quasi un urlo e sbianca improvvisamente. Davvero è inguardabile: ha gli occhi spalancati e la bocca aperta, con la lingua che a momenti tocca terra.

-Woh,woh,woh. Aspetta un attimo, perché io? Non puoi farlo tu? O Johnny? Io, io non posso. Non se ne parla.-

Matt e John ridono ancora più rumorosamente e parlano nello stesso istante in cui io apro la bocca.

-Oh, invece si che puoi.-

Lo diciamo insieme e Brian imita un pianto infantile.

-Rebecca, parti pure.-

Guardo il moro, che dopo qualche minuto annuisce, perché io, a differenza sua, sono gentile e gli chiedo il via libera.

Mi concentro su di lui, sulla sua mente, chiudo gli occhi e respiro.

Sento come un muro davanti a me, ma basta che faccia la mossa giusta e crolla, come se fosse di sabbia.

Così mi ritrovo nella mente di uno dei miei “angeli”, a frugare tra i suoi pensieri, i suoi sentimenti... I suoi ricordi.

È come se fossi in un tunnel pieno di finestre, o quadri, e ognuno di questi racchiude un ricordo, un pensiero, qualsiasi cosa provata dal proprietario.

Ci sono finestre aperte dove credo ci siano i pensieri meno preziosi o segreti, ci sono finestre chiuse dove basta girare la maniglia per accedere a quel “file” e poi ci sono finestre blindate, in ferro o con sbarre, combinazioni o altro. Io non vedo davvero questo tunnel, ma è come se fosse così.

Scelgo una finestra blindata, voglio superare me stessa e voglio scoprire qualcosa del misterioso chitarrista di quello che in questi ultimi anni è stato un gruppo heavy metal.

Cerco di concentrarmi sulla serratura, devo inserire un codice, cerco di andare a intuito, il subconscio e l'inconscio di Brian potrebbero aiutare.

Alla fine trovo la combinazione, mi è venuta alla mente, senza che me ne accorgessi, e apro la finestra saltando dentro a quel che credo sia un ricordo abbastanza antico.

Dietro di me sento una pressione che cerca di opporre resistenza, ma ormai ci sono dentro e mi ritrovo in un'altra epoca, in un altro posto, con persone differenti e Brian seduto a un tavolo con Jimmy al suo fianco, che gli passa una mano sulla spalla.


Mi avvicino e mi siedo accanto a loro, tanto non possono vedermi, riconosco la lingua, è francese, saremo circa nell'ottocento, massimo novecento.

Tutti i palazzi sono eleganti e pieni di ghirigori curvilinei. Rimembro le lezioni di storia dell'arte delle medie e capisco che è Art

-Dai, Brian, tornerà. Non puoi ridurti così, è già la seconda volta.-

-Jimmy, non tornerà, come non è tornata Shymien la prima volta. Non tornerà mai nessuno per me o per te. Siamo mostri, Jimmy. MOSTRI. E non possiamo cambiare le cose.-

Jimmy lo abbraccia e Brian affonda la testa nella spalla dell'amico.

Allungo una mano verso di lui e gli accarezzo la testa, ovviamente lui non sente niente. In questa situazione, vestito di tutto punto e con grandi lacrimoni agli occhi sembra quasi tenero.

Un po' mi dispiace per lui.

-Non è vero, fratello, ci sarà il giorno in qui qualcuno tornerà per noi. Dobbiamo solo aspettare quel giorno. Per ora devi solo dimenticarti Cécile.-

Parlano di me, della prescelta ai loro piani e di questa Cécile. Che a quanto pare è la ragazza che ha spezzato il cuoricino di Brian ed è stata la seconda, quindi forse è per questo che ora ha deciso di diventare uno sciupafemmine?

La scena si dissolve e mi ritrovo in un bar, è sera e il moro è seduto al bancone di un bar, le bretelle sono slacciate e a penzoloni sulla vita, il cappello appoggiato al tavolo.

Accanto al cappello ci sono una serie di bicchieri vuoti e il ragazzo, dopo essersi passato una mano nei capelli, ne sta trangugiando un altro.

Mi siedo proprio accanto a lui e lo guardo con occhi diversi, è stato un “uomo” anche lui, un uomo che sembra aver sofferto molto.

Lo sto ancora osservando rovinarsi il fegato quando la porta sbatte e entrano due uomini, anche loro vestiti bene, ma non hanno l'aria trasandata di Brian, nonostante siano diversi, riesco a riconoscere in loro Matt e Zacky.

Prendono Haner sottobraccio e lo trascinano fuori sussurrandogli cose che non riesco a sentire, poi vengo come sbalzata fuori dalla scena e mi ritrovo in piedi davanti al Brian Haner del ventunesimo secolo.



-Brutta stronza! Cosa hai visto?-

Non faccio nemmeno in tempo a realizzare che sono di nuovo ad addestrarmi che Brian mi aggredisce, sbattendomi contro un albero.

La cosa bella di questi trucchetti? È che il proprietario dei ricordi non sa cosa tu riesci a vedere.

Capisce l'entità, ma non quale preciso pensiero o ricordo o sensazione tu abbia visto.

Io sorrido a quella sua smorfia rabbiosa.

-Dimmi subito cosa hai visto, se no posso giurarti che ti ammazzo.-

-Calmino Bambolo, mica volevi una persona che tornasse nonostante non siate del tutto umani?-

Lui sgrana gli occhi e stringe di più la presa sul mio collo.

-Cosa. Hai. Visto?! Dimmi con precisione tutto ciò che hai visto. Subito.-

-Okay, calmati Brian, io davvero non capisco perché siate così possessivi quando si parla dei vostri ricordi... E quando tu hai frugato nei miei? Cosa dovrei dire? Comunque ti ho rivisto in Francia, stavi frignando perché una tipa, Cécile...-

Marco il nome della ragazza e lui molla la presa su di me, lasciandomi scivolare lungo il tronco per poi appoggiare i piedi a terra. Lui porta le mani lungo i fianchi e stringe i pugni, contraendo la mascella. Scommetto che quella ragazza è ancora un tabù per lui.

-Si, Cécile, così si chiamava, ti aveva mollato e tu venivi consolato da Jimmy, povero Jimmy costretto a subire le tue lagne. Poi ho visto tu che ti deprimevi in un bar, bevendo a più non posso. Bel passato Brian, davvero. Divertente.-

Si avvicina a me tanto che riesco a vedergli ogni singola efelide sul viso e tira un pugno al tronco a cui sono appoggiata per poi andarsene a testa alta.

Intanto sia Jimmy che Zacky si sono uniti a Matt e Johnny, Jimmy mi lancia uno sguardo accusatorio, forse anche io riceverò un posto speciale tra i ricordi blindati di Brian.

Zacky invece mi guarda e accenna un sorriso, applaudendo.

-Brava, davvero brava. Nessuna ragazza ha mai avuto un effetto così... Distruttivo su Brian. Nemmeno Cécile, sappilo. Sono fiero di te, amore.-

Matt è a bocca aperta e si riprende solo quando gli chiedo cosa devo fare, lui dice che per oggi può bastare e così ce ne torniamo a casa dove troviamo Jimmy che cammina avanti e indietro.

-Ti devo parlare.-

Mi dice appena mi vede.

Solo che nello stesso istante mi squilla il cellulare, allora gli faccio segno di aspettare.

-Pronto?-








*Si nasconde dietro una colonna per evitare i pomodori, gli insulti, un gatto e una teiera calda*

Ciao a tutti.

Dovete assolutamente perdonarmi per tornare dopo mesi e mesi di assenza su questo sito.

Ho davvero passato un brutto periodo, soprattutto nelle ultime settimane e dovete scusarmi se non ho più aggiornato.

Ho anche finito la fantasia, ora è ritornata tranquilli, perciò l'unica cosa che vi posso chiedere di fare è di perdonarmi per aver lasciato un po' andare questa storia.

Però ci tengo davvero a continuarla, spero che anche voi siate disposti a leggerla e a farmi sapere che ne pensate.

Quindi... Quindi... Il nostro antipatico Brian sotto sotto è un sentimentalone, eh?

Vi annuncio che non nel prossimo capitolo, in quello dopo, molto probabilmente ci sarà il passato di uno dei ragazzi.

Togliendo Jimmy e Zacky, rimangono Matt, Brian e Johnny, di chi siete curiosi? Quale vorreste che sia?

Spero abbiate apprezzato almeno lo sforzo che ho fatto per pubblicare, perché lo so, è uno schifo, avrà fatto risvegliare la faraona che avete mangiato dalla zia domenica, ma mi farò perdonare. Lo ccciuro.

Intanto ringrazio tutte le persone che nonostante non aggiornassi hanno continuato a tenere la storia nelle liste e chi ha recensito e tutte le visite alla storia, grazie a tutti voi. Spero di non deludervi.

Bacioni.

Alis.

*Dona biscotti a tutti*


  
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