Il risveglio
esplosivo
…prese
la sua decisione… .
Quando
tornò nella sala di controllo i suoi genitori stavano ancora
litigando, ma si
bloccarono nel vedere centinaia di occhi che li fissavano silenziosi,
“Mamma…Dottore,
vi presento i Signori del Tempo!”.
Gli occhi
del Dottore iniziarono a girare vorticosamente da un viso
all’altro, non
sapendo dove posarsi. Mille domande iniziarono a balenargli in testa,
nonostante provasse ad aprire la bocca non riusciva ad emettere alcun
suono;
situazione alquanto bizzarra se si pensa che stiamo parlando del
Dottore. Amy
era nella sua stessa situazione, sorpresa e perplessa, non riusciva a
spiegarsi
la scena che si trovava davanti; a tutto pose rimedio il bambino che
raccontò
di come i Dalek fossero riusciti a sopravvivere e ad usare
l’energia dei
Signori del Tempo per evolversi, quella stessa energia che lui aveva
deciso di
sacrificare per riportarli in vita, rendendolo un essere mortale.
La
rivelazione non fece piacere al Signore del Tempo per eccellenza, ma
comprese il
gesto d’amore del figlio e fu pervaso da un’ondata
di entusiasmo che lo portò
ad abbracciare e baciare tutti i “resuscitati”,
saltellando da una parte
all’altra della navicella e prendendo il piccolo sulle spalle.
“Pond l’hai
fatto proprio bene! Ora sei convinta che il piano possa
funzionare?”, la donna
gli si avvicinò posandogli le labbra sulla bocca, cosa che
fece ridacchiare
Matthew ed arrossire il Dottore,
“Tu che
dici Dottore?”, l’uomo sorrise e voltandosi verso i
presenti iniziò ad
illustrare loro il piano, traducendolo nella loro lingua madre.
“Un attimo
di attenzione prego! Salve a tutti io sono il Dottore, vi amo
immensamente dal
profondo della mia anima e sono felice di vedervi ancora vivi. Come
sapete i
Dalek, nostri nemici per eccellenza, vi hanno usati per distruggere
interi
mondi e galassie animati dall’obiettivo di conquista
universale. A questo scopo
hanno rubato il MIO Tardis, ovvero la mia “macchina del
Tempo”, il che è una
situazione alquanto critica perché ora hanno tutto lo spazio
e il tempo a loro
disposizione. Quindi, arrivando al dunque, con la consapevolezza che
quegli
esseri spregevoli useranno la MIA
piscina e la
MIA
biblioteca personali, suggerirei (mi è difficile dirlo)
di…far esplodere il
Tardis ed usare l’energia dell’esplosione per
tornare a casa, al pianeta
Terra”.
Un
borbottio generale invase l’intera stanza, un vecchietto si
fece spazio tra la
folla, il Dottore lo riconobbe subito:
“Bob,
quanto tempo! Come va l’artrite?”, il vecchietto
gli puntò contro una bagolina
“Senti un
po’ giovanotto, non ci voglio andare in posto dove rischio di
venire mangiato
da un dinostro, sono troppo
giovane
per morire ho tutta la vita d’avanti! Comunque
l’artrite va bene guarda qua”
iniziò a saltellare su un piede, Matthew lo
guardò con aria interrogativa non
avendo capito una parola di quello che aveva detto, mentre il Dottore
sorrideva
divertito e rivolgendosi al figlio gli chiese
“Tu hai
idea di cosa sia un dinostro? Penso
sia una specie vissuta nel vostro pianeta qualche migliaio di anni
fa…”.
Il bimbo ci
ragionò un attimo su e arrivò alla conclusione
che il vecchietto aveva storpiato
la parola “dinosauro” in
“disostro”; quindi rivolgendosi
all’anziano, lo
rassicurò:
“Signore i
dinosauri si sono estinti migliaia di anni fa, non
c’è più
pericolo…”.
Per tutta
risposta il vecchietto lanciò in aria la bagolina,
gridò entusiasta e con una
vigorosa pacca nelle spalle del Dottore, annunciò a nome di
tutti:
“Allora
figliolo…riportaci a casa!”.
“Ragazzi
siete pronti ai fuochi d’artificio?”
Tutti si strinsero
attorno a lui, con gli sguardi volti in alto, verso
l’universo che si apriva al
di là del finestrone della sala di controllo.
Sfilò il
cacciavite sonico dalla tasca della giacca, puntandolo verso
l’alto, ma ebbe un
ripensamento e decise invece di passarlo al figlio.
“A te
l’onore Matthew”, il bimbo lo guardò con
occhi sgranati
“Sei sicuro
Dottore? La perderai per sempre!”, la grande mano
dell’uomo gli scompigliò i
capelli.
“Non
preoccuparti piccolo, la mia Sexy saprà cavarsela, per
quanto riguarda i Dalek…beh…”.
Il bimbo
annuì, ai Dalek e a Rory spettava la punizione che
meritavano e prendendo
l’oggetto tra le mani, lo puntò verso il cielo:
“GERONIMOOO”,
premette il pulsante.
Una grande
esplosione investì l’universo.
10 ANNI DOPO
“Papà,
papà! Domani ho una ricerca di storia, mi puoi
aiutare?”
L’uomo si
sistemò il cravattino, specchiandosi con fare elegante,
“Tesoro
dovresti prepararti, tra poco ci sarà la cerimonia per la
consegna dei diplomi
di tuo fratello!” abbassò gli occhi, scrutando il
visetto imbronciato di sua
figlia.
La bimba
scosse la testa, facendo ondeggiare i riccioli rossicci e guardandolo
di
rimando contrariata.
“Ma papà è
importante, devo consegnarla entro domani! E poi siamo già
stati alle altre tre
feste, possiamo saltarne una per una volta!”.
Il piccolo
Matthew, ormai 14enne, grazie alla sua straordinaria intelligenza, era
stato
riconosciuto come il più giovane genio della storia.
All’età di soli 10 anni
era riuscito ad ottenere la laurea in giurisprudenza e grazie alla sua
fama
ormai a livello mondiale, aveva creato un nuovo emendamento che
decretava il
diritto di cittadinanza mondiale ai Signori del Tempo, che ora vivevano
perfettamente
integrati con l’umanità.
Il Dottore
le scompigliò la folta chioma, sorridendole rassicurante
“Sai che
per Matthew è molto importante che siamo presenti! Melody ti
prometto che ti
aiuterò stasera, ora vai a cambiarti, la mamma ti
starà cercando. Conoscendola
sarà già infuriata…”, di
riflesso il suo corpo fu scosso da un brivido,
reazione che fece ridacchiare la piccola.
Infatti
conosceva bene il timore referenziale che il suo papà
nutriva nei confronti
della mamma, quella donna era in grado di mettere in soggezione un
intero
esercito, letteralmente.
Lei, la
piccola Melody Pond, non era da meno.
Diversamente
dal fratello, che con il tempo era diventato un ragazzo responsabile e
pacifista come il padre, lei era una piccola ribelle.
Un caratterino
molto “piccante”, diventava irresponsabile solo per
provare il brivido dell’avventura,
era coraggiosa, forte e intimidatoria. Non permetteva a nessuno di
pestarle i
piedi, tutti la rispettavano e ne avevano quasi paura.
Come
Matthew anche lei era nata con un’intelligenza superiore, ma
era una dote che
non sfruttava appieno. L’unica cosa che veramente le
interessava era la storia,
specialmente quando a raccontarla era suo padre!
Amava
ascoltarlo parlare delle sue avventure nei nove secoli della sua vita e
non
vedeva l’ora di diventare abbastanza grande per seguire il
suo esempio.
Contrariamente
a quello che sperava Amelia Pond, anche lei era in grado di
rigenerarsi. La
scoperta del fatto era stata a dir poco sensazionale!
Durante
un’ecografia
di routine lo schermo era improvvisamente diventato bianco e la pancia
di Amy
si era accesa di una luce abbagliante, come una lampadina. La
dottoressa era
svenuta dalla sorpresa, mentre il Dottore si era messo a saltellare
eccitato
per tutta la stanza, imitato da Matthew. Quel trambusto fece accorrere
altri
infermieri, che alla vista della pancia della donna erano corsi a
chiamare il
medico primario. Al suo arrivo, la piccola aveva diminuito
l’intensità
luminosa, rendendo così possibile la proiezione della sua
ombra all’interno
della pancia, per poi agitare una manina a mò di saluto a
tutti i presenti.
“Ti
prego
papi! Potremo usare la cabina, così torniamo indietro nel
tempo in modo da
rendere perfetta la mia ricerca e ritorniamo a casa dopo “due
minuti” così da
andare tutti alla cerimonia! Fammi felice, lo sai che ti voglio
bene…” sporse
un labbro, supplicandolo con gli occhi.
Il povero
Signore del Tempo, che adorava a prescindere la sua bambina, fu
costretto ad
accettare.
La prese
per mano, correndo velocemente giù per le scale, fino al
giardino dov’era
parcheggiata una piccola cabina blu della polizia.
Il Dottore
l’accarezzò dolcemente con una mano, guardandola
con un’espressione colma d’amore:
“Fortunatamente
la mia Sexy ha resistito all’esplosione, la mia
dolc…”, Melody lo interruppe prima
che iniziasse a sbaciucchiare la macchina del tempo,
“Si papà
sappiamo tutti quanto ami il tuo Tardis, però adesso
dobbiamo andare prima che
ci veda mamma!”.
Non fece in
tempo a finire la frase, che la donna comparve con espressione feroce
davanti
alla porta, appoggiandosi agli stipiti:
“Dove
diavolo credete di andare voi due?!”, il Signore del Tempo
sorrise
innocentemente,
“Porto un
attimo Melody a fare un giro, torniamo tra 5 minuti…ti
amo!”.
La rossa lo
fulminò:
“Dottore
non azzardarti a chiudere la porta…”, la porta si
chiuse,
“…Dottore…”,
il Tardis iniziò a suonare la sua melodia,
“…Dottore”,
piano-piano scomparve,
“DOTTOREEEEEE!!!!”.
Fine
-Ultimo spazio-
Emmmm…lo
so
avevo promesso di tornare a breve....ma le vacanze mi hanno trascinata.
Chiedo
umilmente perdono! Q_Q
Ultimo
capitolo, sinceramente un po’ mi dispiace di essere
già arrivata alla
conclusione, scrivere questa storia è stata veramente una “meravigliosa
avventura”!
E devo
ringraziare te caro lettore, per avermi sostenuta e incoraggiata, senza
il tuo
supporto non penso sarei andata avanti molto.
Spero
davvero con tutto il cuore che la mia storia ti sia piaciuta, che ti
abbia
divertito e che ti abbia fatto trascorrere del tempo piacevole.
Come
sempre
desidererei ricevere consigli o un giudizio, in modo da poter
migliorare e
sentire il tuo parere in merito. Ricordo “ANCHE UNA PICCOLA
COSA PUO’ CAMBIARE
IL MONDO”, quindi non trattenerti! :D
Grazie per avermi
seguita in questa travagliata vicenda, un grande saluto a tutti,
ALLA
PROSSIMA AVVENTURA, GERONIMOOOOOOOOOOO!
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