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CAPITOLO 2: L'OSPEDALE
Gli androidi la portano in un'altra stanza, più piccola rispetto a
quella dove è stata in quei tre giorni.
Nella camera c'è solo l'armadio e il letto.
È sola in questo momento; si
guarda attorno agitata. Appena si stende sul materasso quello fischia, così salta su spaventata e
disorientata. Ora, con i piedi nudi a contatto sulle piastrelle fredde,
ha le idee più chiare. Per prima cosa, apre il cassettone per vestirsi,
ma l'unico indumento che trova è una tuta blu. Mah... che colore
orribile! Voglio i miei vecchi vestiti, non questa tuta... vabbè è già
tanto se parto, non posso pretendere l'impossibile. La mia casa adesso
sarà già invasa da zombie o matti che vogliono medicine, quindi i fiori
sono morti calpestati da gente tanto stupida. Riflette in silenzio la
ragazza. Questa è una promessa che fa a sé stessa, non pensa più alla
sua casa e neanche ai vestiti che sono solo ricordi. Con maggiore
decisione ora ragiona su come stare chiusa in quella piccola stanza per i
successivi tre giorni senza dare segni di pazzia. Subito nota degli
strani schermi. Si avvicina dunque a quello più piccolo e ne tocca il
video. Ma una voce dice: Attenzione, impronte digitali non autorizzate!
Devo chiedervi di allontanarvi o verrete uccisa dagli androidi. Potete
solo leggere il programma giornaliero. Ore 10.00: ESAMI; 13.30: PRANZO;
15.00: VISITE MEDICHE; 18.30: PARENTI (GENITORI O FRATELLI E SORELLE
SOTTO LA VOSTRA ETÀ. Esempio: se avete 25 anni non possono averne
nemmeno 1 in più); 19.00: SVAGO; 20.00: CENA; 21.00: RIENTRO IN CAMERA
PER I SOGGETTI RITENUTI PERICOLOSI; 22.30: DORMIRE, TUTTI. Quelli che
saranno trovati fuori dalla loro stanza dopo i due avvisi, anche se
superano l'esame resteranno sulla Terra; 9.15: SVEGLIA, 9.30: COLAZIONE.
Grazie per la collaborazione... Buona giornata!"
April stranita da quella voce registrata, senza volerlo distrugge il
video. Dalle sue mani escono degli artigli affilati, ma li ritrae subito
per non essere notati. Guarda attraverso la porta che dà sul corridoio,
c'è tanta gente che va avanti e indietro. Proprio in quel momento entra
Matt.”April, schedata come numero 234. È l'ora di cena, verrai portata in sala.” spiega il ragazzo.
Era il suo migliore amico prima che entrasse nell'esercito.
”Matt, sono contenta di vederti! Come sta Vanessa? Salutala da parte
mia.” lo abbraccia comunque. Lui a quel contatto diventa rigido.
”È morta, l'hanno mangiata in strada... non potevo farci nulla.”finisce
la frase con un tono malinconico poi si mette dietro di lei con il
fucile.
Si dirigono nella sala adibita ai pasti e le porta un vassoio. Lei apre i coperchi delle scodelle per controllarne il contenuto.
”APRIL, SONO NELLA CAMERA VICINO ALLA TUA... TI HO VISTO PRIMA CHE MI
GUARDAVI!”grida la sorella Beatrice dall'altro lato del tavolo. Nessuno
parla... c'è silenzio, si sentono solo le forchette che tintinnano
contro il vetro.
April mangia nervosa, non sa quando ricapiterà del
cibo. Intanto guarda la pelle delle sue mani, dove poco prima sono
usciti gli artigli. Arrivano i soldati nella sala.
”TUTTI ZITTI! NON È IL MOMENTO DI PARLARE E NEANCHE DI SPOSTARSI!”grida l'androide con voce metallica.
Beatrice scivola piano sulla panca.”Non voglio stare qui! Mi fa paura
questo posto...”sussurra alla sorella maggiore. Finiscono la cena, poi
vanno insieme ai soldati nelle loro camere, dove vengono rinchiuse
un'altra volta. Per ora non hanno il permesso di girare. Sono ancora
catalogate come soggetti potenzialmente pericolosi.
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