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Autore: hola1994    04/08/2013    2 recensioni
(E' LA PRIMA STORIA COMPLETAMENTE MIA... SPERO CHE SIA COINVOLGENTE)
April, vive a New York... una città distrutta da malattie e zombie, li ha creati lo stato, per, farsì che la gente paghi le tasse, i criminali vengono mangiati da loro. All'inizio tutto pare andare bene, poi, però, non più... uccidono senza permesso, ecco, perché, il governo ha deciso di creare nuove città su Saturno e Giove. I posti per l'astronave sono limitati! Chi sta bene parte, invece, gli altri no... sono inutili, verranno mangiati dagli zombie... se non muiono prima di malattie strane o inguaribili! April, spera nella selezione. E' l'unica possibilità che ha per la sopravvivenza. CI SARANNO ZOMBIE, ALIENI, VAMPIRI, LICANTROPI E FANTASMI
Genere: Drammatico, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Mpreg, Violenza
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à CAPITOLO 2: L'OSPEDALE
Gli androidi la portano in un'altra stanza, più piccola rispetto a quella dove è stata in quei tre giorni.

Nella camera c'è solo l'armadio e il letto.

È sola in questo momento; si guarda attorno agitata. Appena si stende sul materasso quello fischia, così salta su spaventata e disorientata. Ora, con i piedi nudi a contatto sulle piastrelle fredde, ha le idee più chiare. Per prima cosa, apre il cassettone per vestirsi, ma l'unico indumento che trova è una tuta blu. Mah... che colore orribile! Voglio i miei vecchi vestiti, non questa tuta... vabbè è già tanto se parto, non posso pretendere l'impossibile. La mia casa adesso sarà già invasa da zombie o matti che vogliono medicine, quindi i fiori sono morti calpestati da gente tanto stupida. Riflette in silenzio la ragazza. Questa è una promessa che fa a sé stessa, non pensa più alla sua casa e neanche ai vestiti che sono solo ricordi. Con maggiore decisione ora ragiona su come stare chiusa in quella piccola stanza per i successivi tre giorni senza dare segni di pazzia. Subito nota degli strani schermi. Si avvicina dunque a quello più piccolo e ne tocca il video. Ma una voce dice: Attenzione, impronte digitali non autorizzate! Devo chiedervi di allontanarvi o verrete uccisa dagli androidi. Potete solo leggere il programma giornaliero. Ore 10.00: ESAMI; 13.30: PRANZO; 15.00: VISITE MEDICHE; 18.30: PARENTI (GENITORI O FRATELLI E SORELLE SOTTO LA VOSTRA ETÀ. Esempio: se avete 25 anni non possono averne nemmeno 1 in più); 19.00: SVAGO; 20.00: CENA; 21.00: RIENTRO IN CAMERA PER I SOGGETTI RITENUTI PERICOLOSI; 22.30: DORMIRE, TUTTI. Quelli che saranno trovati fuori dalla loro stanza dopo i due avvisi, anche se superano l'esame resteranno sulla Terra; 9.15: SVEGLIA, 9.30: COLAZIONE. Grazie per la collaborazione... Buona giornata!"
April stranita da quella voce registrata, senza volerlo distrugge il video. Dalle sue mani escono degli artigli affilati, ma li ritrae subito per non essere notati. Guarda attraverso la porta che dà sul corridoio, c'è tanta gente che va avanti e indietro. Proprio in quel momento entra Matt.”April, schedata come numero 234. È l'ora di cena, verrai portata in sala.” spiega il ragazzo.
Era il suo migliore amico prima che entrasse nell'esercito.
”Matt, sono contenta di vederti! Come sta Vanessa? Salutala da parte mia.” lo abbraccia comunque. Lui a quel contatto diventa rigido.
”È morta, l'hanno mangiata in strada... non potevo farci nulla.”finisce la frase con un tono malinconico poi si mette dietro di lei con il fucile.
Si dirigono nella sala adibita ai pasti e le porta un vassoio. Lei apre i coperchi delle scodelle per controllarne il contenuto.
”APRIL, SONO NELLA CAMERA VICINO ALLA TUA... TI HO VISTO PRIMA CHE MI GUARDAVI!”grida la sorella Beatrice dall'altro lato del tavolo. Nessuno parla... c'è silenzio, si sentono solo le forchette che tintinnano contro il vetro.
April mangia nervosa, non sa quando ricapiterà del cibo. Intanto guarda la pelle delle sue mani, dove poco prima sono usciti gli artigli. Arrivano i soldati nella sala.
”TUTTI ZITTI! NON È IL MOMENTO DI PARLARE E NEANCHE DI SPOSTARSI!”grida l'androide con voce metallica.
Beatrice scivola piano sulla panca.”Non voglio stare qui! Mi fa paura questo posto...”sussurra alla sorella maggiore. Finiscono la cena, poi vanno insieme ai soldati nelle loro camere, dove vengono rinchiuse un'altra volta. Per ora non hanno il permesso di girare. Sono ancora catalogate come soggetti potenzialmente pericolosi.
   
 
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