Tre momenti di Alinee e James

di Ali_Nott
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III

Se c’era qualcosa che i fratelli Moran amavano fare, quella era sicuramente prendere album di foto della loro infanzia e mettersi a riguardarle anche per ore intere.
Alinee se ne stava comodamente sdraiata sul divano, occupando tutti e tre i posti. James, invece, sedeva a terra con la schiena poggiata contro il tavolinetto, lo sguardo rivolto verso la sorella e con accanto a sé una scatola di media grandezza contenente quelli che sembravano essere – per l’appunto – album fotografici.
La ragazza teneva sulle gambe un grande album dalla copertina in pelle marrone, straordinariamente troppo leggero per l’eccessiva grandezza dell’album. Ognuna delle pagine era occupata da massimo tre fotografie raffiguranti sempre e solo suo fratello maggiore durante la sua infanzia.
«Oh mio Dio, Jamie, guarda qui!» Indicò una delle foto non voltando però l’album verso di lui, impedendogli senza nemmeno rendersene conto di vedere «questa me la ricordo! Papà te la fece mentre stavi facendo pipì, io ero dietro di lui che ti prendevo in giro, e tu ti sei messo ad urlare come un bambino!»
«Alinee, ero un bambino! Andiamo, avevo si e no cinque anni!»
«No, ne avevi sette, io ne avevo ancora cinque! Urlavi come un bambino troppo poco bambino per la tua età.»
James, in tutta risposta, la guardò per qualche secondo stranito limitandosi al silenzio, riportando quasi subito l’attenzione su un album che, invece di contenere foto di loro due da piccoli, raffiguravano tutte il giorno del matrimonio dei genitori.
Il tutto però, durò relativamente molto poco, perché appena pochi minuti dopo la squillante voce di Alinee ruppe per la seconda volta il silenzio. «E guarda questa! Chissà cosa avevi fatto a quel povero gatto per soffiarti contro in quel modo. Sinceramente ancora non mi spiego come papà sia riuscito a scattare una foto perfino mentre scappavi via da quell’animale tanto carino!»
«Carino? Stai scherzando spero! Quel gatto era un’arpia, un mostro, non un animale. Ogni volta che ci ripenso vorrei staccargliela la coda piuttosto che calpestargliela accidentalmente.»
«Calpestargli la coda eh? Ora capisco il perché ti odiasse tanto!»
«Mica l’avevo fatto di proposito! E poi scusa, perché ora non guardiamo qualche tua foto, così posso prenderti io un po’ in giro e non sempre e solo il contrario?»
Un sorrisetto furbo si dipinse sulle labbra della sorella che, cogliendo James di sorpresa, si chinò rapidamente verso la scatola e ne estrasse fuori un terzo album color arancione.
Un attimo dopo, il suddetto album era “sparito”: Alinee ci si era seduta sopra, James notò immediatamente la sua strana espressione del volto, come se si stesse sforzando di fare cose che, di solito, andrebbero fatte in bagno.
«Prendilo se vuoi, ho appena fatto una puzzetta gigantesca!»
James, capendo che no, non si era affatto sbagliato riguardo le intenzioni di sua sorella, fece una smorfia con l’angolo della bocca, agitando poi la mano davanti a sé. «Puoi tenertelo, sarà comunque per la prossima volta, non preoccuparti sorellina!»
«Sì James, contaci, me ne inventerò qualcun’altra!»
«E io sarò pronto a sconfiggerti.»







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