Capitolo 5
(William)
La cena, fortunatamente,
non è durata molto. Non mi sono mai piaciute questo genere di
cose, erano più da mia madre o mia sorella, io preferivo una
bella serata a casa. Magari con un libro o il portatile.
-Senti...- inizia
Nathalie, seduta accanto a me in auto. Stranamente questa sera ha
insistito perchè la riaccompagnassi io a casa, invece del
solito autista.
-Dimmi.-
-Dovresti portarmi in un
altro posto, non a casa. Ti dispiace?-
Faccio roteare gli occhi.
-Non potevi farti portare dall'autista di tuo padre?-
-Certo, come no!- sbuffa
-Così in meno di due secondi gli va a dire che non sono
tornata a casa mia. Delle volte sei davvero ottuso sai?-
Faccio finta di niente,
ormai sono abituato al suo modo a dir poco melodrammatico di
affrontare le cose.
-Dove ti devo portare
allora?-
-A casa di Erik.-
-E dove sarebbe, di
grazia?- non potevo ricordarmi a memoria gli indirizzi di tutti i
suoi amichetti, vi pare?
-Uff... svolta a destra e
prosegui dritto. Non è molto distante da qui.-
In cinque minuti siamo
arrivati. Nathalie scende e un ragazzo alto e biondo l'abbraccia.
Sembrerà strano, ma non ho provato assolutamente nulla nel
vedere la mia fidanzata avvinghiata ad un altro.
Faccio inversione e mi
dirigo verso casa. Guardo l'ora sul cruscotto dell'auto: sono quasi
le undici e mezza e sono sfinito. L'indomani mi sarei dovuto alzare
presto, anche se in teoria sarei in ferie, ma non mi piace stare con
le mani in mano mentre il vorticoso mondo degli affari non si ferma
mai.
Posteggio l'auto e salgo
le scale. Il mio appartamento è al terzo piano e, nel mio
palazzo, non c'è l'ascensore. Non si può definire
esattamente una delle zone più chic di New York, ma ce ne sono
anche di peggiori.
Apro la porta, mi sfilo le
scarpe e mi getto a capofitto sul divano. Non ho la forza di arrivare
alla camera da letto, per questa notte dormire qui andrà bene.
Sto per prendere sonno
quando qualcosa mi disturba...
-Siamo un po' stanchi
amico?-
Mi tiro su di soprassalto
e spalanco gli occhi. Chi ha parlato? Sono solo in casa, ne sono più
che sicuro.
-C...chi è la?-
chiedo, scioccamente. Figuriamoci se uno scassinatore risponderebbe
mai ad una domanda del genere...
-Salve.- Mi giro di scatto
e vedo un uomo seduto su una poltrona... ma chi diavolo è?
Scendo fulmineo dal divano e indietreggio cauto.
-E tu chi sei?- anche se
dal viso mi sembra alquanto famigliare...
Lui sorride e si alza
avvicinandosi. -Sono Derek Palmer. E tu se non sbaglio dovresti
essere William Harrison, giusto?-
Strabuzzo gli occhi. Che
cos'è uno stalker? Come fa a sapere il mio nome?
-Tu chi sei? E come hai
fatto ad entrare in casa mia?- chiedo, alterato.
Lui sbuffa. -Chi sono te
l'ho appena finito di dire. Per quanto riguarda la seconda domanda...
ho semplicemente attraversato la porta.- sembra rabbrividire
-Dovresti farla pulire più spesso amico! Dico sul serio, è
piena zeppa di germi!-
Attraversato? Questo deve
essere uno psicopatico. Meglio chiamare la polizia. Mi avvicino
lentamente al telefono.
-È inutile che tu
chiami la polizia. Solo tu puoi vedermi. Sono morto.-
Morto? Questo è
proprio pazzo da legare!
Rotea gli occhi. -Senti,
se non mi credi perchè non dai un'occhiata al giornale nella
sezione necrologi? Vedrai il mio nome.- mi dice, sicuro di sé.
Prendo il giornale e lo
apro nella sezione indicatami. Non ci posso credere! È proprio
lui... ma non è possibile! I fantasmi non esistono!
-E infatti non sono un
fantasma, sono una specie di tuo angelo custode, anche se non al
cento per cento... -
-Okay... questa è
solo un allucinazione data dalla stanchezza. Tu non puoi essere qui.
Ti ho riconosciuto! Ho sentito proprio stamattina della tua morte!
Sei morto una settimana fa!-
Apre la bocca sbalordito.
-Davvero sono finito anche in televisione? Che figata!- esulta -Non
credevo di essere così importante per i media locali e
invece... ma guarda un po'!-
Rimango basito... uno
perchè non è possibile che una persona dia felice di
essere morta e due... perchè continuo ad ascoltare
un'allucinazione!
Alla fine rinucio. Mi
basterà dormire un po' e domattina tutti sarà
sistemato...
-Buonanotte caro! Ci
vediamo al tuo risveglio- mi augura l'allucinazione.
N.d.A.: Volevo ringraziare i tutti i
lettori della storia e un ringraziamento a fly90, Jo McKinley,
pozzanghera e ellisomerhalder per aver recensito la storia^^
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