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Autore: SoGi92    29/09/2013    3 recensioni
Derek Palmer e William Harrison. Due ragazzi molto simili, tranne per una cosa: Derek è un angelo! La sua missione: evitare che William commetta i suoi stessi errori. Riuscirà a portarla a termine?
Spero di avervi incuriosito ^.*
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un cupido un po' speciale'
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Capitolo 5

 

(William)

 

La cena, fortunatamente, non è durata molto. Non mi sono mai piaciute questo genere di cose, erano più da mia madre o mia sorella, io preferivo una bella serata a casa. Magari con un libro o il portatile.

-Senti...- inizia Nathalie, seduta accanto a me in auto. Stranamente questa sera ha insistito perchè la riaccompagnassi io a casa, invece del solito autista.

-Dimmi.-

-Dovresti portarmi in un altro posto, non a casa. Ti dispiace?-

Faccio roteare gli occhi. -Non potevi farti portare dall'autista di tuo padre?-

-Certo, come no!- sbuffa -Così in meno di due secondi gli va a dire che non sono tornata a casa mia. Delle volte sei davvero ottuso sai?-

Faccio finta di niente, ormai sono abituato al suo modo a dir poco melodrammatico di affrontare le cose.

-Dove ti devo portare allora?-

-A casa di Erik.-

-E dove sarebbe, di grazia?- non potevo ricordarmi a memoria gli indirizzi di tutti i suoi amichetti, vi pare?

-Uff... svolta a destra e prosegui dritto. Non è molto distante da qui.-

 

In cinque minuti siamo arrivati. Nathalie scende e un ragazzo alto e biondo l'abbraccia. Sembrerà strano, ma non ho provato assolutamente nulla nel vedere la mia fidanzata avvinghiata ad un altro.

Faccio inversione e mi dirigo verso casa. Guardo l'ora sul cruscotto dell'auto: sono quasi le undici e mezza e sono sfinito. L'indomani mi sarei dovuto alzare presto, anche se in teoria sarei in ferie, ma non mi piace stare con le mani in mano mentre il vorticoso mondo degli affari non si ferma mai.

Posteggio l'auto e salgo le scale. Il mio appartamento è al terzo piano e, nel mio palazzo, non c'è l'ascensore. Non si può definire esattamente una delle zone più chic di New York, ma ce ne sono anche di peggiori.

Apro la porta, mi sfilo le scarpe e mi getto a capofitto sul divano. Non ho la forza di arrivare alla camera da letto, per questa notte dormire qui andrà bene.

Sto per prendere sonno quando qualcosa mi disturba...

-Siamo un po' stanchi amico?-

Mi tiro su di soprassalto e spalanco gli occhi. Chi ha parlato? Sono solo in casa, ne sono più che sicuro.

-C...chi è la?- chiedo, scioccamente. Figuriamoci se uno scassinatore risponderebbe mai ad una domanda del genere...

-Salve.- Mi giro di scatto e vedo un uomo seduto su una poltrona... ma chi diavolo è? Scendo fulmineo dal divano e indietreggio cauto.

-E tu chi sei?- anche se dal viso mi sembra alquanto famigliare...

Lui sorride e si alza avvicinandosi. -Sono Derek Palmer. E tu se non sbaglio dovresti essere William Harrison, giusto?-

Strabuzzo gli occhi. Che cos'è uno stalker? Come fa a sapere il mio nome?

-Tu chi sei? E come hai fatto ad entrare in casa mia?- chiedo, alterato.

Lui sbuffa. -Chi sono te l'ho appena finito di dire. Per quanto riguarda la seconda domanda... ho semplicemente attraversato la porta.- sembra rabbrividire -Dovresti farla pulire più spesso amico! Dico sul serio, è piena zeppa di germi!-

Attraversato? Questo deve essere uno psicopatico. Meglio chiamare la polizia. Mi avvicino lentamente al telefono.

-È inutile che tu chiami la polizia. Solo tu puoi vedermi. Sono morto.-

Morto? Questo è proprio pazzo da legare!

Rotea gli occhi. -Senti, se non mi credi perchè non dai un'occhiata al giornale nella sezione necrologi? Vedrai il mio nome.- mi dice, sicuro di sé.

Prendo il giornale e lo apro nella sezione indicatami. Non ci posso credere! È proprio lui... ma non è possibile! I fantasmi non esistono!

-E infatti non sono un fantasma, sono una specie di tuo angelo custode, anche se non al cento per cento... -

-Okay... questa è solo un allucinazione data dalla stanchezza. Tu non puoi essere qui. Ti ho riconosciuto! Ho sentito proprio stamattina della tua morte! Sei morto una settimana fa!-

Apre la bocca sbalordito. -Davvero sono finito anche in televisione? Che figata!- esulta -Non credevo di essere così importante per i media locali e invece... ma guarda un po'!-

Rimango basito... uno perchè non è possibile che una persona dia felice di essere morta e due... perchè continuo ad ascoltare un'allucinazione!

Alla fine rinucio. Mi basterà dormire un po' e domattina tutti sarà sistemato...

-Buonanotte caro! Ci vediamo al tuo risveglio- mi augura l'allucinazione.

 



N.d.A.: Volevo ringraziare i tutti i lettori della storia e un ringraziamento a fly90, Jo McKinley, pozzanghera e ellisomerhalder per aver recensito la storia^^

   
 
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