Prologo
-Smettila, James!-
-Avanti piantala, lascialo in pace-
-Lasciami brutto.. lasciami ti dico-
-Ahah Al, sei proprio un fantoccio!-
-James..-
-Ahahah- -Idiota! Se non ti strappo la lingua oggi..-
-Che succede qua dentro?- chiese una voce proveniente dalla porta,
mentre una zazzera bionda e spettinata faceva capolino dal corridoio nello scompartimento affollato.
-Scorpius! Credevamo fossi con Avery e Bullock.. Albus e James hanno preso a litigare, come al solito-
-Per quale motivo?- chiese questi entrando, trascinandosi dietro la valigia.
-Albus si è preso una cotta, Albus si è preso una cotta- cantilenò James sghignazzando.
-Sta' zitto!- urlò il fratello avventandoglisi contro.
James scoppiò a ridere sguaiatamente, cercando di evitare i colpi infertigli dall'altro. Rose, a sentire il nome del nuovo arrivato, alzò gli occhi castani dal libro.
-Avanti James- stava
dicendo suo fratello cercando di separare i due, ma era come avere a
che fare con cane e gatto.
-Eih vuoi sederti?- chiese Lily
spostandosi di lato -C'è giusto un posto libero- e gli
indicò il sedile vuoto fra il suo e quello di Rose.
Il ragazzo si sporse a guardare;
quando vide che lo spazio era sufficiente si trascinò goffamente
fino a lì, valigia a rotelle alla mano, e piombò esausto
a sedere, mentre Hugo correva
in aiuto dei due litiganti.
Si accorse poi che gli occhi di Rose lo scrutavano in silenzio, e girò la testa.
-Ciao Ros- salutò con un sorriso.
-Ciao- rispose lei inclinando la testa sulla spalla.
-A leggere come al solito, vedo-
-Sicuramente meglio di sentire quei due dirsene di tutti i colori-
Lui rise e tornò a guardare i compagni, finalmente divisi da Hugo.
-Scorpius- lo salutò Albus riprendendosi a fatica.
-Al. Si può sapere per chi ti sei beccato la cotta?-
Albus arrossì violentemente e non fece in tempo a rispondere che James si intromise:
-E' di quella ragazza di Corvonero, Melissa McDougal. Le sbava dietro come uno-Sta' zitto!-
Scorpius scoppiò a ridere e quello, arrossendo ancora di più, mise il broncio girandosi a fissare il finestrino.
-Che fatica- sbuffò Hugo tornando a sedersi con la maglia di lana sgualcita. -Allora, come te la passi? E' un po'
che non ci si vede-
-Il sesto anno si sta profilando più impegnativo del solito, chiedete ad Al-
L'interpellato si voltò di nuovo, il viso un po' meno arrossato.
-Verissimo! Ci hanno riempito nel giro di un mese. Un massacro di massa-
Rose sbuffò. Per suo cugino equivaleva a un massacro di massa anche
solo una relazione di due righe più lunga del solito. Non che
non avesse voglia di studiare, anzi. Tra tutti i fratelli, credeva
fosse quello con più senso del dovere. Di certo più del
fratello James, la cui unica regola di vita era vivere e divertirsi.
Certe volte si chiedeva come il Cappello avesse potuto mandare James a
Grifondoro e Albus a Serpeverde. Era incline a pensare che fosse soltanto a
causa del nome datogli dal padre: Albus Severus. Al non sembrava
proprio il tipo da poter capitare a Serpeverde. Per lo meno, non quanto
suo fratello James.
-Che farai nelle vacanze?-
A quella domanda i suoi pensieri svanirono nel fumo e si voltò incuriosita verso l'amico.
Scorpius sembrò sgranare gli occhi sorpreso. -Ma come- esclamò, -non ve lo ha detto?-
-Detto cosa?- chiese Lily scartando una caramella.
-Ho accettato il suo invito a
passare la settimana da voi, quest'anno...- disse cercando lo
sguardo del compagno -Mi sembrava carino riuscire a fare qualcosa insieme-.
Il cuore di Rose
compì un balzo, mentre tutti gli altri scattarono sconvolti verso il parente.
-Oh, sì- rispose quello con malcelata noncuranza -Che male c'è? Alla Tana c'è così tanto
spazio.. Lo sapevate che i suoi non festeggiano? Un vero peccato-
-Ma sei impazzito?!-
esclamò Hugo senza riuscire a trattenersi. -Al! Lo hai chiesto a
papà? Lo hai chiesto allo zio? Che cosa pensi che diranno?-
-Oh, avanti, è arrivato il
momento di finirla!- proruppe indignandosi altamente.
-Possibile che debba continuare a nasconderlo? E' un mio
compagno di stanza, oltre che di scuola, ci dormo assieme più
volte di quante ne abbia mai dormite con tutti voi!-
La cosa era questa: Al odiava
che qualcuno parlasse male del suo nuovo e proclamato migliore amico,
nonchè figlio dell'acerrimo nemico di suo padre, di sua madre, di suo
zio, di sua zia e a conti fatti di tutta l'intera famiglia al completo.
Insomma, era ridicolo.
Da quando aveva annunciato la conoscenza del biondo serpeverde in casa,
numerose liti erano seguite a qualsiasi tentativo di presentazione,
soprattutto in presenza dello zio Ronald, che sembrava provare
un'avversione particolare per il ragazzo.
In realtà, Albus non accettava che ci fossero pregiudizi di
alcun tipo nei confronti dell'amico perchè, così facendo,
sentiva di non essere ben visto lui stesso. Essere un Serpeverde non
significava essere una cattiva persona.
Lily gli si fece vicino con un sorriso zuccherato stampato sulle labbra. -Anche noi siamo amici di Scorpius, Al- intervenne posandogli una mano sul braccio.
-Ma sai che non è questo il problema. Lo sai cosa ne pensano
papà e zio Ron..-
-Sciocchezze!- la interruppe. -Le loro sono tutte convinzioni,
solo perché da ragazzi non erano in buoni rapporti con Draco.
Se solo lo conoscessero.. Scorpius non è come lui, perchè non possono provare a conoscerlo?-
Rose, che era rimasta del tutto
scioccata dalla notizia appena ricevuta,
non prese parte
alla discussione, sbattendo le ciglia senza spiccicare parola. Stordita,
si voltò a guardare l'amico, che osservava imbarazzato la scena
senza sapere che fare.
-Ehm, Al..- lo vide intromettersi, arrossendo appena
-Forse è meglio, insomma... non ti preoccupare-
-Neanche a parlarne!- sbottò il ragazzo, piccato -Tu verrai, loro
ti conosceranno e capiranno che non devono avere assolutamente nulla
contro di te. Ci parlerò io, non potranno non
accettare. La guerra è finita-.
Rose non poté non ripensare al suo primo giorno di scuola, il primo Settembre di sei anni prima.
Una fitta nebbia biancastra li avvolgeva spumosa fin sopra le gambe, riempiendo la
banchina del binario. Lei, suo fratello
Hugo,
Albus e Lily chiacchieravano eccitati, accompagnati dai
genitori. A un tratto il
padre si era chinato a terra, indicandole un bambino biondo davanti a
un carrello.
-Cerca di batterlo a tutti gli esami- le aveva detto -Per fortuna hai il cervello di tua madre-.
Hermione aveva ribattuto, un po'
seria un po' divertita, di non metterli contro ancor
prima che la scuola iniziasse. Il padre si era scusato, ma poi,
facendosi sentire solo da lei, aveva aggiunto:
-Non dargli troppa confidenza. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue-
Rabbrividì, dentro al magliore di lana rosso confezionato dalla nonna. Ron non
era cambiato affatto.
Dal giorno in cui ne erano usciti vittoriosi, Harry
e gli altri eroi del mondo magico avevano disposto che tutti i
colpevoli di guerra venissero processati, incarcerati e puniti. La famiglia
Malfoy, stanca delle pressioni e probabilmente già da parecchio
desiderosa di staccarsi definitivamente dal Signore Oscuro, aveva dato
il suo contributo, facendo parecchi nomi. Ciò era bastato ad
abbassare per loro la pena, mentre Draco, allora solo un ragazzo, era stato ritenuto innocente.
Nonostante ciò, a distanza di anni, l'antica rivalità con
l'ormai
Malfoy Senior, il padre di Scorpius, non era mai andata giù,
nè
a Harry nè a Ronald, il quale non aveva tardato a trasferire la
figura del suo antico rivale sul povero ragazzo. Era una battaglia
persa in partenza, Rose lo sapeva, ma le faceva senso comunque. Si chiese quale
sarebbe stata la sua reazione ad apprendere che il ragazzo sarebbe venuto a passare le vacanze direttamente in
casa sua, non meno di una settimana più tardi.
-Allora?- chiese Al insistente.
Scorpius lo guardò impacciato.
-Se mi garantisci che nessuno dei tuoi familiari cercherà di
uccidermi nel sonno..-
Ci fu una risata.
-Non
ti preoccupare. Parlerò io con loro appena arriviamo. Non
possono dirmi di no anche quest'anno. Presentati sabato mattina con la
valigia, l'indirizzo ce l'hai, no?-
Annuì.
-Speriamo bene...- mormorò Hugo fra sè proprio mentre il
treno emetteva un fischio.
La locomotiva cominciò
a rallentare e in pochi minuti si fermò. I
passeggeri si alzarono dai posti e recuperarono le proprie valige dai ripostigli.
-Cerca di inventare una scusa
plausibile- disse James rivolgendosi al biondo, chiaramente
alludendo alle resistenze che il padre avrebbe mostrato tanto quanto
quelle dello zio nel mandarlo.
I due, al contrario di come era
avvenuto fra Harry e Draco ai loro
tempi, andavano molto d'accordo. Certo, all'inizio il grifondoro aveva
mostrato una certa riluttanza al pensiero di familiarizzare con un serpeverde di quello stampo; ma
poi, avendo il fratello Albus stretto una grande amicizia con
quest'ultimo, aveva finito con l'andarci d'accordo. Rose si
trovò a pensare che
questo dipendesse dal fatto che probabilmente James sarebbe potuto
finire a Serpeverde. Non che fosse cattivo, o malvagio. Ma sapeva essere terribile. Aveva un
carattere ribelle e si divertiva a combinarne di tutti i colori,
soprattutto al fratello.
In fondo credeva che i due si somigliassero molto più di quanto non sembrasse.
Alzò gli occhi su di lui. Presto, aveva dovuto accettare la sua
presenza come tutti gli altri. Non che le fosse stato difficile. Il
primo insegnamento della madre era stato proprio quello: mai giudicare
qualcuno dalle origini. Men che meno dal colore dello stemma. Dopo il
periodo buio di quegli anni, il rispetto reciproco era il primo valore
della scala educativa.
Col tempo, inoltre, aveva
finito col farci amicizia proprio come suo cugino. Complice il
fatto che loro fossero gli unici parenti con la stessa età,
e i soli a frequentare le stesse lezioni, del serpeverde, presto il duo
familiare e quello scolastico avevano finito col fondersi,
diventando un semplice trio. Lei, Albus e Scorpius avevano trovato un
loro equilibrio a tre. E, successivamente, lei e Scorpius ne avevano
trovato uno a due.
Il risultato era stata un'anomala amicizia fra maschio e femmina,
serpeverde e grifondoro, purosangue e mezzosangue, che però
aveva dato frutti sufficientemente soddisfacenti. Con quel curioso
ragazzino pallido, dai modi spesso
schietti e irritanti, ma mai volutamente crudeli, Rose si era trovata
bene. Non era nè
cattivo, nè dispettoso, nè
tutte quelle cose che
le aveva fatto credere suo padre. Aveva
scoperto di saper ridere alle sue battute, e di trovare brillanti molte
delle sue affermazioni. Certo il livello del suo andamento scolastico
non raggiungeva
il suo, o lo avrebbe preso in antipatia a prescindere. Però
avevano spesso studiato insieme, anche quando Albus era al campo per
gli allenamenti di Quidditch. Scorpius non giocava.
Erano passati gli anni, ed erano cresciuti insieme. Avevano cominciato a parlare
da soli, a uscire, e a confidarsi. Negli ultimi mesi,
però, il passaggio dagli anni dei GUFO a quelli dei MAGO aveva
segnato un divario abbastanza netto fra le lezioni dell'uno e
dell'altra, allontanandoli notevolmente. Non avevano più tutte le mattine per stare insieme.
Era davvero strano che fino ad allora non avessero mai considerato
l'idea di essere più che amici. Il loro rapporto era nato per
caso con una conversazione ed era continuato per caso, per un incrocio
di situazioni e combinazioni astrali che avevano portato Albus a
incontrare Rose quando stava con Scorpius e Scorpius quando stava con
Rose. Non c'era niente di malizioso in questo.
Almeno, non da parte di lui. Ricordò le parole del padre e provò un improvviso imbarazzo.
-Rose? Hai intenzione di
ripartire?- Scorpius la fissava in piedi con un sopracciglio biondo
alzato, vicino alla porta dello scompartimento.
-Oh, no- rispose destandosi dai pensieri.
-Allora sbrigati, gli altri sono
già scesi!- esclamò, e, prendendola per il braccio, la
trascinò giù dal
treno.