Quello degli uomini è uno spazio egoista, geloso dei propri riti. Più che cecità, la loro, è la superficialità di un cuore diverso, che confonde il silenzio con l’accettazione; il ricamo con la paura. Le dita di Frigga, invece, inseguono ora una guerra, percorse da quel fremito che i mortali chiamano ‘mania’ e attribuiscono al capriccio di un dio: intreccia il blu d’una razza fredda col rosso scarlatto di un sangue comune, il biondo del leone e il verde del serpente. “Madre, guardate!” urla all’improvviso Loki, strappandole un sussulto. Il cristallo che le offre, brillante e perfetto, somiglia a un piccolo cuore. Freddo. |