Capitolo Due
Cara Hermione,
lo so, non ho il diritto di
chiamarti "cara" ma non so iniziare le lettere in altro modo, scusami
questa mancanza.
Dato che, come saprai, sono incapace di parlare senza combinare qualche guaio,
ti scrivo.
Così, nel caso in cui quello che dico ti fa arrabiare, distruggi la
lettera e non la mia faccia.
Ti spiegherò alcune cose e, da queste, capirai il mio atteggiamento di oggi, ieri, ieri l'altro, due anni fa, eccetera.
Invidio Krum. Lo invidio da morire.
Sai...è un gran giocatore. E poi è famoso, ricco. Ma non è solo questo. Mi
ero prefisso di essere sincero e voglio esserlo, c'è necessità che io lo sia
se non voglio che tu mi odi per l'eternità.
Io gli invidio i tuoi sorrisi. Il tuo tono compiaciuto e ammirato quando
chiacchierate. Il fatto che lui ti dice solo cose carine e invidio il rossore delle tue
guance quando ti guarda troppo a lungo.
Lo invidio perchè è onesto, perchè non nasconde quello che prova, perchè non
ha paura di essere dolce a costo di essere schernito.
Quando lui è con te, non c'è nessun altro. E anche per te.
Io lo invidio perchè, anche se per vie tortuose, è riuscito ad arrivarti al
cuore.
Perchè quando passeggi con lui lo prendi per mano, e non te ne vergogni.
Perchè nonostante lo conosci quasi niente, dato che vi sarete visti due volte
in tre anni, ti fidi di lui, e non hai paura di stargli vicino. Nè tantomeno
imbarazzo.
Hermione ci sono tante cose che vorrei dirti ma preferisco chiudere qui le mie
giustificazioni. Non ho nulla in contrario se diventi la ragazza di Viktor, o
Vicky se preferisci, ti auguro solo tanto bene.
Mi scuserò con lui personalmente e, non appena lo rivedrò, mi sforzerò di
farmelo passare per simpatico.
Lo faccio solo perchè non voglio vederti piangere, nè arrabiarti.
Spero che la situazione sia più chiara ora, guarisci presto che Ruf è più
noioso del solito ed Harry non vuole collaborare per gli appunti,
Ron.
PS: spero che il livido sul
braccio sia passato. Ti lascio una boccetta di un unguento speciale, che mia
madre mi infila sempre nel baule, e che è ottimo per questi piccoli malanni.
Scusami tanto, non era mia intenzione farti male, ma non so che mi è preso.
Quando ci vediamo puoi darmi uno schiaffo, un calcio, puoi infliggermi qualunque
male fisico a tuo piacere. Scusa.
Hermione lesse quella lettera una
volta, e tanto distrattamente da coglierne solo i lati negativi. La ripose dove era in precedenza e
prese rifletterci su.
Detestava Ron. Odiava il suo atteggiamento infantile, la sua gelosia. Non
sopportava neanche di sentire il suo nome, perchè lo collegava automaticamente al
dolore che aveva provato quando le aveva stretto il braccio, o quando aveva
colpito Krum.
Senza parlare delle volgari insinuazioni che aveva fatto sul
rapporto tra lei e il bulgaro.
Viktor voleva portarsela a letto? Le sembrò così ridicolo che per poco non le
venne da ridere. Insomma Viktor poteva avere anche delle mire sessuali su di
lei, e magari era anche normale per un ragazzo di 19 anni in gran salute, ma
insinuare che l'interessamento del ragazzo ne suoi confronti era dovuto solo a
quel motivo era un'offesa bella buona.
Con la mente annebbiata dalla rabbia e il risentimento, non badò che Ron
tramite quella lettera voleva trasmetterle qualcosa.
Magari non con le parole giuste, e neppure con un lessico affettato.
Qualcosa di molto profondo
che aveva celato dietro una maschera d'infantilismo e sfacciataggine, qualcosa
che andava molto al di là dell'amicizia.
Osserrvò la boccetta d'unguento che le offriva e, in un momento di ira acuta,
la scaravetò sul pavimento.
Il polso le doleva in maniera innaturale, allo stesso modo le doleva il petto.
Sentiva che qualcosa d'importante le stava scivolando tra le dita, sentiva il
rispetto e il bene provato per Ron fino a quel momento, come qualcosa di buttato
ai porci.
Non doveva agitarsi, se Madama Chips avesse scoperto l'intrusione di Ron e la
lettera, sarebbe andata su tutte le furie, quindi fece il suo meglio per fingersi
nuovamente addormentata ed attendere con ansia la visita mattutina di Ginny.
Ron, nel frattanto, aveva passato la notte in bianco più terribile che gli
fosse mai capitata. Erano le due del mattino quando attraversò il buco del
ritratto, di ritorno dal suo giro
solitario nel parco e Harry, che aveva finto di leggere un libro per aspettarlo,
notò in lui un pallore innaturale e gli
occhi gonfi e rossi.
Gli si avvicinò buttandogli sulle spalle il plaid che aveva sulle gambe fino a poco
prima e sfregandogli il braccio.
"Ron?" bisbigliò con cautela,
constatando il precario stato psicologico dell'amico "Tutto bene?"
Il rosso annuì ma era chiaro che mentisse. Si lasciò cadere sulla prima
poltrona disponibile e si cacciò la testa tra le mani, respirando
rumorosamente. Harry non potè che preoccuparsi ulteriormente.
Si chinò accanto a lui, cercando di essere il più delicato possibile
"Vuoi parlarne? Starò zitto come una mosca, sfogarti ti farà sicuramente
bene, vedrai" disse nel suo miglior tono rassicurante.
Ron alzò il capo e lo guardò spaventato ed Harry in quel momento si rese conto
di quanto quella situazione gli gravasse pesantemente addosso.
Era diventato vittima di se stesso e della sua stessa gelosia.
"C...Credo che Hermione...non mi parlerà più..." disse in un
sussurro, direzionando subito lo sguardo altrove per cercare di apparire meno
turbato possibile.
"Ron, dovresti parlarle, ma parlarle davvero stavolta" fece Harry,
sperando che quella fosse la volta buona.
"Lei ha il diritto di sapere la
verità...perchè tu le vuoi bene, vero?"
Il ragazzo annuì, ma Harry non fu propriamente soddisfatto "Le vuoi un
bene...particolare, no?"
Ron rimase in silenzio per qualche minuto poi si decise a rispondere "Lei
è la ragazza a cui voglio più bene in assoluto. Quella con cui vorrei
stare"
"Bene!" esclamò Harry mettendosi in piedi e puntando l'amico con la
mano "Ma perchè era così difficile ammetterlo?! Noi tutti ci siamo
accorti che ti piace Hermione, e da secoli anche! Sei sempre stato tu quello che
non l'ha mai ammesso! E dovevi picchiare Viktor e mandarla in infermeria per
confessarlo?"
Ron tornò a sorreggersi la testa con le mani, coprendosi il volto, le sue
orecche diventarono paonazze. Harry non riuscì a reprimere un sorrisetto
soddisfatto.
"Va da lei" disse dandogli un'energica pacca sulla spalla "va da
lei e dille tutto"
"Ma è notte fonda!" urlò Ron disorientato. Ma Harry non volle sentir
ragioni.
Entro dieci minuti Ron si trovò col mantello dell'invisibilità addosso,
cacciato nel corridoio, e con la responsabilità di essere onesto una volta per
tutte.
Si fece coraggio e raggiunse l'infermeria con estrema lentezza. Non sapeva come
iniziare l'argomento ma sperava che la lettera gli facilitasse il compito.
*
Hermione proprio non riusciva a
chiudere occhio. Dopo l'ultimo controllo della Chips aveva acceso la torcia
accanto al letto e ripreso la lettera di Ron. Era alla decima lettura, circa.
Continuava ad essere arrabiata con lui ma, man mano che la rileggeva qualche
particolare le saltava all'occhio e contribuiva a raddolcirla.
Si sentì un pò triste per aver sempre ignorato il disagio dell'amico nei
confronti di Viktor e anche un pizzico in colpa per la mancanza di sensibilità.
Cominciava ad intuire il velato messaggio che Ron le mandava, e ciò contribuiva
a turbarla più di quanto non lo fosse.
Sentì la porta dell'infermeria scricchiolare quindi si accucciò nuovamente
sotto le coperte fingendosi dormiente, con le dita strette intorno alla pergamena.
Dei passi si avvicinavano al suo letto, scostavano la tendina che lo isolava dal
resto della stanza, poi con estrema delicatezza sentì strusciare a terra i
piedi della sedia con uno stridente rumorino.
Qualcuno si era appena seduto accanto a lei, sentiva il suo sguardo addosso.
"Hermione..." pronunciò la voce di Ron, lei spalancò gli occhi per
la sorpresa, ma assicurandosi che le coperte non la svelassero.
Una mano le sfiorò la schiena e
la cosa la fece rabbrividire.
"Stai...dormendo?" insistè Ron con tono delicato, continuando a
carezzarla. Lei, per rendere più veritiero il suo sonno, si rigirò facendo in
modo che il suo viso fosse rivolto in direzione del ragazzo, gli occhi chiusi
con più naturalezza possibile.
Lui la guardò sentendosi lo stomaco salire in gola, ritirò la mano e riflettè
attentamente sul da farsi.
"Scusami..." iniziò a dire seriamente pentito "...scusami di
tutto Hermione..."
Lei fece cadere la mano con la quale sorreggeva la lettera fuori dalle lenzuola,
sfiorando involontariamente la gamba del ragazzo.
Lui la guardò e andò avanti "...lo so che è troppo tardi e che molto
probabilmente se fossi sveglia già mi avresti mandato via a calci
ma...ma..."
Ron deglutì rumorosamente. La ragazza strinse le labbra trattenendosi
dall'alzarsi e tappargli la bocca.
Aveva paura di quello che stava per dirle,
troppa paura.
Paura che fosse quello che aveva sperato e temuto da tempo.
Ron dal canto suo sembrava aver perso l'uso della parola. Osservò a lungo la
lettera stretta tra le dita di Hermione e sospirò stancamente.
Considerò quella confessione a senso unico come una sorta di allenamento.
Riuscire ad ammettere quelle cose, anche se Hermione era *addormentata*, era di
per se un grandissimo passo avanti. Prese fiato ed andò avanti.
"...ti amo Herm, ed è per questo che mi comporto da stupido. Perchè non
te lo dirò mai e mi auguro che sia tu ad accorgertene, mi eviteresti molti
imbarazzi, sai?" si alzò in
piedi facendo un sorrisetto sarcastico "...e con questo ho dimostrato a me
stesso quanto riesco ad essere cretino, dato che ti ho confessato il mio amore
mentre dormivi"
Fece per allontanarsi ma una mano gli tirò i pantaloni con forza. Si voltò
guardando cosa lo trattenesse e notò la sua lettera a terra e il braccio di
lei, fino a poco prima penzolante, teso verso la sua gamba.
Alzò lo sguardo terrorizzato e notò che gli occhi di Hermione erano spalancati
ed un'espressione indescrivibile le dipingeva il volto.
Era sorpresa.
"Hai...senti...sentito...?" disse Ron con voce rauca, come se non
parlasse da secoli. Lei annuì e lasciò la presa.
Il ragazzo, nonostante le sue gambe gli suggerissero di correre il più lontano
possibile, tornò a sedersi
vergognandosi profondamente di tutte le parole dette, una ad una, e riflettendo
velocemente sul come giustificarle.
Tirò su col naso, infreddolito e guardò l'amica. Hermione sembrava aspettare un chiarimento, si mise
a sedere anche lei e lo guardò con insistenza.
"Che c'è?" fece lui interrogativo. Lei afferrò la lettera da terra e
gliela porse "Quello che è scritto qua dentro...è vero?"
Lui annuì, senza sapere cosa aggiungere.
"Dammi un motivo per cui dovrei perdonarti, Ron. Dammene uno solo"
insistè Hermione, riuscendo a fatica a non pensare a cosa avesse detto il
ragazzo neanche un minuto fa "Se io mi comporto così con Viktor è
perchè..."
"Perchè lui è gentile, cortese e non ti fa piangere..." le suggerì
Ron con un sorriso amaro "...parole di Harry. Parole *sante*. Ma sono così
sgarbato io con te?" chiese con un'espressione buffa. Hermione si trattenne
a stento dal ridere.
"Sei uno scimmione, Ron. Della peggior specie. Riesci a farti odiare con
grande facilità, sai?"
Lui abbassò la testa mentre le sue orecchie cominciavano a tendere al colore
dei capelli "Anche tu...sei odiosa a volte...ma nessuno te lo dice,
ecco" borbottò in risposta.
Hermione si limitò a sospirare "Lo so, lo so. Povero Harry, che amici
scriteriati si ritrova" Ron alzò le spalle e sorrise.
Lei notò improvvisamente che le spalle dell'amico fossero più larghe
dall'ultima volta che le aveva osservate. E anche le sue mani.
Provò un moto di affetto improvviso per quel ragazzone goffo e impacciato che
gli stava davanti e gli scompigliò la testa con la mano "E davvero mi
ami?" chiese a bruciapelo, senza guardarlo.
Lui balbettò qualcosa senza senzo, con l'imbarazzo che gli tappava la gola e si
limitò a guardarla per quella che parve un'eternità. Le afferrò l'altra mano
e la attirò a se, baciandola con dolcezza.
Lei scese la mano con la quale toccava i suoi capelli fino alla nuca e vi si
aggrappò delicatamente, ricambiando il bacio.
La finestra dietro al letto era ancora aperta. Un venticello lieve e fresco
sollevò la tenda, che andava a scontrarsi leggermente con la testa della
ragazza.
Ron si staccò per un attimo e si sedette accanto a lei, sulla sponda del letto.
La stese sul cuscino e si chinò per tornare a baciarla.
Hermione si lasciò scappare una risatina. "Sembro la Bella Addormentata
nel Bosco!" esclamò sottovoce, con le gote arrossate e le labbra ancora
umide e gonfie per il bacio. Lui la guardò stranito, il viso a pochi centimetri
dal suo.
"E chi diamine è?" chiese bruscamente dopo averci riflettuto un pò.
Lei scoppiò a ridere, intrecciando le mani dietro la sua nuca "Una
principessa che si sveglia col bacio del principe...dovresti tagliare questi
capelli lo sai?"
"Sembri mia madre..." brontolò Ron chinandosi a baciarla di nuovo
"...allora fai finta di dormire, e io ti sveglio, va bene?"
Hermione rise di nuovo, grattandosi la punta del naso "Non ho mai sentito
nulla di più ridicolo...".
"Vedi che lo faccio perchè ti fa piacere, sai quanto detesto queste
sciocchezze..." la rimbeccò lui, ostentando un'espressione infastidita.
Lei chiuse gli occhi, continuando a sorridere "Sto dormendo..."
Ron la osservò soddisfatto. Ringraziò il cielo che le cose si fossero risolte
e che, ancora una volta, Hermione lo avesse capito e perdonato. Ringraziò anche
Krum, perchè per una buona volta il suo brutto muso era servito a qualcosa di
costruttivo.
Ripromise a se stesso che mai e poi mai in futuro, per qualunque motivo,
l'avrebbe fatta piangere. O fatto del male.
Calò la testa e le sfiorò le labbra con le sue. Lei aprì gli occhi e sorrise
a labbra strette. "Dimmelo di nuovo..."
Ron alzò le sopracciglia senza capire. "Che...che mi ami..."
continuò la ragazza, con un filo di voce.
"Ti amo".
Caro Viktor,
so che faccio male a non dirtelo a voce, ma ho urgenza di chiarire con te. Se
poi vorrai sono disposta a vederci e parlarne approfonditamente, per te questo
ed altro.
Io ti voglio molto bene, davvero molto. Purtroppo non riesco a pensare a te come
qualcosa più di un'amico e, se devo essere sincera, imputo la colpa di ciò al
fatto che da anni ho qualcun'altro per la testa.
Non volermene. Avrei dovuto parlartene prima, lo so, ma non ero sicura neanche
io dei miei sentimenti e non ho voluto illuderti, sia chiaro.
Fino all'ultimo ho cercato per te un posto nel mio cuore, ma per me rimani e
rimarrai sempre uno dei migliori amici che abbia avuto, nulla di più.
Spero che tu capisca le mie ragioni e che, non per questo, la nostra amicizia
vada in panne.
Ti mando un'abbraccio, con affetto
Hermione.
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FINE
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I Pg della saga non sono miei,
ma appartengono a JK Rowling!
Cosa dire T_T? Soffio fu la prima fanfic che scrissi su Harry Potter e, benchè
la forma narrativa è stata cambiata di recente, la trama di per sè è sempre
stata questa dall'inizio.
Dopo più di un anno dall'ideazione vederla terminata mi fa un pò commuovere
;_;.
Poi ho sempre sognato il bacio in infermeria, scusate la smielatezza ma non son
riuscita a renderlo diversamente ;_; pardon.
La "lettera" di Ron è stata un'idea fornitomi da Orgoglio e
Pregiudizio ((Darcy *_* Darcy *_*)) perciò diamo i suoi diritti alla buonanima
della Austen u.u
Beh vorrei ringraziare tutti, questa fanfic è stata una sfida, più volte ho
pensato di lasciarla in sospeso, ma poi il leggere i vostri incoraggiamenti mi
ha dato la forza di andare avanti, tutti i grazie di questo mondo non
basterebbero!
Spero che il finale non sia deludente! Un bacione a tutti! Alla prossima ^_-
Sanae
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