Dimensione parallela
Eccomi
con un'altra ff!! Questa però è una long-fic per cui non
saranno solo due o tre capitoli, ma molti di più. Spero che
anche questa vi piaccia!!!
Buona lettura!!!
Dimensione Parallela
Harry aprì gli occhi e vide un cielo grigio. Ricordava, era a Hogwarts, c’era stata una battaglia…
Si mise a sedere di scatto e si guardò intorno…erano
tutti morti, corpi ovunque. Ron…Hermione…Ginny…i
signori Weasley…la McGranitt…Lupin…
Tonks…Hagrid…non era più rimasto nessuno a parte
lui. I suoi occhi verdi si posarono sul cadavere di Voldemort, gli
occhi rossi spalancati e sulla faccia l’accenno di un ghigno
malefico.
All’improvviso un canto si elevò dalle macerie del
castello, un canto malinconico che esprimeva tutto il dolore di Harry
ma anche tutta la dolcezza che era possibile. Dagli occhi verdi di
Harry cominciarono a sgorgare delle lacrime irrefrenabili, sempre
più copiose e dolorose, cominciò a singhiozzare.
Fanny interruppe il suo canto, volò intorno a quello che rimaneva del castello e si posò davanti ad Harry.
Harry la guardò intensamente senza smettere di piangere
“Non mi è più rimasto nessuno, sono di nuovo
solo…”
Non pensava veramente che la fenice lo potesse capire, era più
che altro uno sfogo, era come parlare con Silente, quella fenice era
l’unica cosa che lo legava ancora a quell’uomo che stimava
con tutto il cuore, l’unico uomo che sapeva leggergli
l’anima solo con uno sguardo.
“Se prenderai una mia piuma potrai andare in una dimensione
parallela a questa, dove tu però non esisti, sei morto, ma
Voldemort è ancora vivo e la comunità magica vive nel
terrore. Potresti rincontrare le persone che hai perso,
pensaci…” era la fenice che parlava, ma la sua voce era
molto simile a quella di Silente.
Harry la guardò confuso per un attimo, ma poi il pensiero che
avrebbe potuto vedere tutti i suoi amici di nuovo, che tanto lì
non gli era rimasto nulla presero il sopravvento.
“Accetto” disse Harry afferrando la bacchetta che era caduta lì vicino.
Gli sembrava quasi che quello fosse un aiuto di Silente, ma lui sapeva
che era morto…lanciò un ultimo sguardo alla lapide di
marmo bianca di Silente vicino al lago e poi prese una piuma scarlatta
di Fanny. Subito fu avvolto da una luce dorata, quando aprì gli
occhi era sera e si trovava in quella che riconobbe essere Diagon
Alley. A quell’ora nessuno girava ancora per strada, c’era
un silenzio tombale.
Di fianco a Harry comparve subito un baule con tutte le sue cose.
“Baule locomotor!” il baule si sollevò in aria, intanto pensò al da farsi.
Convenne subito di prendere un aspetto differente, chiuse gli occhi concentrandosi come gli aveva insegnato Tonks.
Il solo ricordarla gli faceva male…i capelli restarono neri ma
leggermente lunghi e leggermente mossi, gli occhi azzurro cielo. Era
molto simile a Sirius ma non uguale.
Pensò anche a un nome fittizio, gli venne quasi spontaneo, Ted
Evans. Ted come il nome del suo figlioccio e Evans come sua madre.
Cominciava ad avere freddo, non aveva il mantello e il vento autunnale
gli stava entrando nelle ossa. Fu con sollievo che entrò al
Paiolo Magico, si sentì avvolto da un lieve tepore.
Tom, il barista, con aria un po’ diffidente lo raggiunse “Buonasera signore, cosa posso fare per lei?”
Ovvio, non sapeva se era un Mangiamorte o no.
“Sono Ted Evans, vorrei una stanza per una settimana se è possibile” rispose Harry.
“La numero 11 è libera. Mi segua,
l’accompagno” Tom afferrò la chiave e
cominciò a salire le scale.
Harry non si accorse di due occhi ambrati che lo guardavano con
sospetto. Seguì Tom su per le scale e con un grazie entrò
nella sua stanza. Era la stessa in cui aveva passato l’estate
prima del suo terzo anno. Sospirò.
Il giorno dopo decise che si sarebbe fermato alla biblioteca più
grande di Diagon Alley a consultare le vecchie Gazzette del Profeta per
sapere cosa era successo in quel mondo.
Si coricò sul letto e con un lieve sorriso si addormentò.
*
Remus Lupin si materializzò davanti alla casa del suo migliore
amico, Sirius Black. Percorse il vialetto e suonò il campanello.
“Chi è?” domandò una voce bassa e profonda.
“Sirius sono io, Remus, il tuo amico Lunastorta, giuro
solennemente di non avere buone intenzioni” disse Remus per farsi
identificare.
Sirius aprì subito la porta con un sorriso “Rem, che ci fai a casa mia a quest’ora?”
“Lasciamo perdere, una giornataccia” rispose Remus
dirigendosi automaticamente verso il salotto mentre Sirius chiudeva la
porta.
Appena mise piede in salotto vide una testa di capelli neri sparati spuntare dal divano.
“Jamie, anche tu qui?” disse Remus.
James Potter si mise a sedere di scatto e lo guardò sorridendo “Rem, ciao, è successo qualcosa?”
La sua voce era leggermente preoccupata, da quando diciassette anni
prima suo figlio Harry era morto aveva il terrore di poter perdere
anche le altre persone importanti che gli erano rimaste: Sirius, Remus
e Lily.
“No, tutto bene, piuttosto direi che è successa una cosa
bizzarra. A proposito, dov’è Lily?” domandò
Remus.
“Sono qui Rem, ho preparato del tè per tutti” Lily
entrò in salotto con un vassoio con quattro tazze, una ciotola
di biscotti e una teiera fumante.
“Proprio quello che ci vuole, fa un freddo fuori…” commentò Remus.
“Allora Rem, che è successo? Come mai piombi a casa mia a
quest’ora? Non è da te…” disse Sirius
raggiungendoli e sedendosi di fianco a James.
Lily versò il tè e si sedette vicino a Remus che aveva
preso la sua tazza senza dire una parola e stava fissando il liquido
ambrato al suo interno.
“Allora?” domandò Lily sorseggiando la sua bevanda.
“Prima sono stato al Paiolo Magico e ho visto entrare un tipo sospetto” rispose Remus.
“Un Mangiamorte?” domandò James.
“Non lo so, avrà avuto massimo diciotto anni e per di più…” rispose Remus.
“E per di più cosa? Ha fatto del male a Tom? Ti ha minacciato?” domandò Sirius preoccupato.
“No, niente del genere, solo che…potrebbe essere tuo
figlio Sirius, è quasi identico a te” rispose Remus.
Sirius sgranò gli occhi sorpreso “Cosa?!”
“Te lo giuro, sono rimasto impressionato, l’unica
differenza erano gli occhi azzurri, per il resto sembravi tu”
aggiunse Remus ancora turbato.
“Sirius, non è che hai messo incinta qualcuna diciotto o diciannove anni fa, vero?” domandò James.
“No, cioè non lo so” rispose Sirius confuso.
“I Black hanno figli illegittimi sparsi per tutta l’Inghilterra” commentò Remus.
“Hai sentito come si chiamava?” domandò Lily.
“Mi pare Ted Evans” rispose Remus.
“È un tuo parente?” domandò James a Lily.
“No, ma del resto ci sono tanti Evans…” rispose Lily riflettendo.
“Già” convenne Remus.
“Senza contare che il nome potrebbe essere fittizio, molti se ne
inventano uno per proteggersi credendo di essere più al
sicuro” disse James.
“È come cercare l’ago in un pagliaio” commentò Remus sospirando.
“Cosa dovrei dire io che non so nemmeno se ho un figlio illegittimo?” sbottò Sirius.
“Alloggerà per una settimana al Paiolo Magico, domani
possiamo seguirlo così Sir lo potrai vedere” propose Remus.
“Okay, io, te e Jamie domani lo seguiamo” concordò Sirius ora più rilassato.
“Per me va bene” acconsentì James.
“Io allora vado da Molly e Tonks, pomeriggio per sole donne” disse Lily con un sorrisetto.
“Perfetto allora ci vediamo domani davanti al Paiolo Magico alle otto e mezza” stabilì Remus.
“Okay a domani” James e Lily sparirono con un crac a casa
Potter a Godric’s Hollow mentre Remus sarebbe rimasto a dormire a
casa di Sirius nella stanza degli ospiti, cosa che ormai succedeva
spesso.
Tuttavia quella notte Remus non riuscì a dormire, aveva visto
qualcosa in quegli occhi azzurri, ma cos’era? Sembrava quasi
dolore, sofferenza, sembravano vuoti, senza più nessun
scintillio. Tutto questo lo turbava più di qualunque altra cosa.
Mi lasciate una recensione per sapere se vi è piaciuta???
Nikki Potter
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