Diario di un aspirante suicida

di Amartema
(/viewuser.php?uid=496391)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Documento senza titolo




NOTA IMPORTANTE:
questa storia contiene contenuti forti
e che potrebbero offendere o destabilizzare
gli animi più sensibili. Le tematiche
presenti sono crude e spietate, seppur
descritte con una linea "morbida" .
Invito quindi coloro che decideranno
di leggerla, a prendere lo scritto
come puro frutto di fantasia poichè
non è stato prodotto con l'intenzione
di offendere qualcuno.
Peace&Love.


Il tempo.
Il  tempo è ciò che più odia l’aspirante suicida.
Per lui i secondi diventano minuti, i minuti ore, le ore hanno il sapore distorto e prolungato di note emesse da un violoncello ormai vecchio, morente e dalle corde inevitabilmente sfilacciate e consumate.
Come un continuo rigirarsi nel letto mentre si è preda dell’insonnia; ma la differenza è che l’aspirante suicida continua a rigirarsi nella sua vita, inutilmente, conscio che neanche più la speranza lo assiste.
Giunge il momento in cui, però, lui si abitua a quella nenia infinita e opaca che altro non che è il tempo.
Si arrende anche a questo, inevitabilmente, lo accetta. Conscio che presto sarà lui stesso mettere fine a quella linea immutabile tranciandola di netto.
Ed intanto l’aspirante taglia ogni rapporto umano, allontanando chiunque osi sostare al suo fianco, anche il povero sfortunato che si limita a posare lo sguardo su di lui. Si lascia odiare l’aspirante, è ciò che desidera, ciò che brama: poiché perfettamente comprende che tale è il modo perfetto per non far soffrire gli altri quando lui scivolerà via. Non esistono più amici, non esistono più parenti, non esistono più fratelli, non esiste più neanche una madre e non esiste un padre. Ognuno diviene un’ombra oscura che silenziosa scivola al fianco dell’aspirante, presenze che come fantasmi non vengono notate e ormai arrese anche loro non hanno più la forza di lasciarsi notare.
E quando anche colui che più di tutti ha resistito si lascerà allontanare… ecco che per l’aspirante giunge l’ultima fase, la più semplice: lasciarsi deperire, iniziando a rifiutare il cibo. E lo fa in maniera lenta, graduale senza destare sospetti, assumendo farmaci che destabilizzano il suo stomaco, iniziano a bruciarlo.
Perché l’ultima fase è il momento in cui non si prepara più lo spirito ma il corpo.

E il corpo, per non fallire, bisogna prepararlo maledettamente bene.

 

 





NOTA DELL'AUTRICE: Bacini a chi la segue : *


Vi lascio i miei contatti:
Pagina facebook : Contessa Amartema
Gruppo Facebook : Spoiler, foto, trame delle mie storie.
Ask : Inutile specificare, no?

Altra storia in corso : Animi Inversi

Inoltre, la mia mente malata e quella di Malaria, ricordano che:




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2565536