NOTA IMPORTANTE:
questa storia contiene contenuti forti
e che potrebbero offendere o destabilizzare
gli animi più sensibili. Le tematiche
presenti sono crude e spietate, seppur
descritte con una linea "morbida"
.
Invito quindi coloro che decideranno
di leggerla, a prendere lo scritto
come puro frutto di fantasia poichè
non è stato prodotto con l'intenzione
di offendere qualcuno.
Peace&Love.
Il tempo.
Il tempo è ciò che più odia l’aspirante suicida.
Per lui i secondi diventano minuti, i minuti ore, le ore hanno il sapore distorto e prolungato di note emesse da un violoncello ormai vecchio, morente e dalle corde inevitabilmente sfilacciate e consumate.
Come un continuo rigirarsi nel letto mentre si è preda dell’insonnia; ma la differenza è che l’aspirante suicida continua a rigirarsi nella sua vita, inutilmente, conscio che neanche più la speranza lo assiste.
Giunge il momento in cui, però, lui si abitua a quella nenia infinita e opaca che altro non che è il tempo.
Si arrende anche a questo, inevitabilmente, lo accetta. Conscio che presto sarà lui stesso mettere fine a quella linea immutabile tranciandola di netto.
Ed intanto l’aspirante taglia ogni rapporto umano, allontanando chiunque osi sostare al suo fianco, anche il povero sfortunato che si limita a posare lo sguardo su di lui. Si lascia odiare l’aspirante, è ciò che desidera, ciò che brama: poiché perfettamente comprende che tale è il modo perfetto per non far soffrire gli altri quando lui scivolerà via. Non esistono più amici, non esistono più parenti, non esistono più fratelli, non esiste più neanche una madre e non esiste un padre. Ognuno diviene un’ombra oscura che silenziosa scivola al fianco dell’aspirante, presenze che come fantasmi non vengono notate e ormai arrese anche loro non hanno più la forza di lasciarsi notare.
E quando anche colui che più di tutti ha resistito si lascerà allontanare… ecco che per l’aspirante giunge l’ultima fase, la più semplice: lasciarsi deperire, iniziando a rifiutare il cibo. E lo fa in maniera lenta, graduale senza destare sospetti, assumendo farmaci che destabilizzano il suo stomaco, iniziano a bruciarlo.
Perché l’ultima fase è il momento in cui non si prepara più lo spirito ma il corpo.
E il corpo, per non fallire, bisogna prepararlo maledettamente bene.
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