SNK: 2000 anni dopo
SNK: 2000 anni
dopo
A parte il terrore di Armin e le inutili preoccupazioni di Rivaille, il
viaggio era andato bene. Quando il gruppo raggiunse Pisa, dovendo
aspettare un paio d'ore per prendere l'autobus, Diletta decise di
andare tutti a vedere la torre. Eren, Mikasa, Erwin, Armin e Rivaille
rimasero incantati dal fascino della città. La ragazza
cominciò a raccontare loro la storia d'Italia, dai romani al
presente. Intanto Armin continuava a chiedersi come fosse possibile che
lui e i suoi compagni siano stati trasportati così in avanti
nel
tempo, e pensò a quella notte quando aveva desiderato tanto
poter vivere in un mondo diverso.
Quando, dopo aver preso l'autobus, il gruppo raggiunse Firenze, Diletta
li portò subito nel suo appartamento. Prima di far vedere
loro
la città aveva bisogno di lavarsi, cambiarsi e chiamare la
sua
coinquilina: sperava che avrebbe prolungato le vacanze,
perchè
non aveva la minima idea di come avrebbe potuto risolvere altrimenti il
problema dei suoi nuovi ospiti.
Nonappena Diletta uscì dalla sua camera si
meravigliò che
la squadra era rimasta lì dove l'aveva lasciata, senza aver
combinato alcun danno. Poi Rivaille si alzò, chiedendo se
poteva
usare la doccia anche lui. La ragazza gli preparò un bagno,
poi
tornò in cucina dove Mikasa guardava sbalordita qualcosa
alla
televisione. Diletta aggrottò le sopracciglia, avvicinandosi
per
guardare meglio: il canale era Mtv, che trasmetteva Wrecking Ball di
Miley Cyrus.
"Che troia!" urlò Mikasa spalancando la bocca.
"Come sei volgare!" esclamò Rivaille dal bagno.
Diletta alzò le spalle, mentre prendeva dei bicchieri e
altra
Coca-cola per i suoi ospiti "Mi sembra il caso di dirlo. Non siamo
più nel Medioevo! Non c'è nulla di male a
svestirsi
davanti alle telecamere"
"Anche tu lo fai?" chiese Eren, che come risposta ottenne un sonoro
ceffone.
"Ma come ti permetti? Ti pare che sono una sgualdrina da quattro soldi
come quella lì?"
Mikasa la guardò un attimo confusa. Poi cambiò
canale, e
si ritrovò a guardare King Kong. In un primo momento non
disse
nulla, in quanto sulla scena c'era solo un gruppo di umani. Poi
inquadrarono la scimmia, e Mikasa saltò in aria lanciando il
telecomando contro la televisione.
"Il titano bestia! Oh, santo cielo! Lo sapevo, lo sapevo!"
Diletta si affrettò a spegnere la televisione, mentre
Rivaille
usciva dal bagno con l'accappatoio addosso. La ragazza
ringraziò
il cielo che si fosse preoccupato di indossarlo.
"Ma perchè l'acqua fa le bollicine?" chiese Rivaille confuso
"Non ci avrai messo Coca-cola?"
Diletta sospirò, pronta a cominciare una lezione sulle
vasche
idromassaggio. Poi, però, bussarono alla porta. Prima di
aprire,
la ragazza chiese ai suoi ospiti di nascondersi tutti in bagno.
Poi corse alla porta, dove trovò una donna con i capelli
castani
stretti in una coda dietro alla quale si nascondeva una ragazzina
bionda dagli occhi azzurri. Dagli indumenti che indossavano, Diletta
capì che doveva trattarsi di altra gente stramba.
"Chi siete?" chiese prima di farle entrare "Sparite, ho già
troppi problemi a cui pensare!"
La donna più grande fermò la porta prima che
Diletta
potesse chiuderla, e spinse violentemente la ragazza per poter entrare
all'interno della casa.
"Dove li hai nascosti?" urlò "Ho visto che li hai portati
qui? Dove sono?"
Diletta alzò un sopracciglio, chiedendosi perchè
quei
guai doveva accollarseli tutti lei. Poi, dal bagno, uscì
Rivaille con un asciugamano legato ai fianchi.
"Hanji, Historia, come ci avete trovati?"
Alla vista del Capitano mezzo nudo la donna sobbalzò,
coprendosi il volto con le mani.
"Rivaille! Ti hanno violentato! Ti hanno stuprato! Come hai potuto
permetterlo?"
Diletta si posizionò tra i due, le mani sui fianchi.
"Posso sapere chi siete?" urlò a entrambe.
"Che ci fate voi qua?" chiese Armin uscendo dal bagno "Spero che non
saltino fuori da un momento all'altro Annie, Berthold, Reiner e Ymir!"
"Ymir!" strillò Historia scoppiando a piangere "Mi manca
così tanto!"
Diletta intanto aveva raggiunto il bagno, dove Eren si era messo a
giocare con lo sciacquone del wc.
"L'acqua si paga, pivello!" esclamò prendendolo per un
orecchio
"Adesso vieni in cucina e insieme a quegli altri decerebrati mi spieghi
cosa sta succedendo!"
Più tardi, Hanji e Historia avevano finito di raccontare di
come
si erano svegliate sotto una statua gigantesca completamente nuda -il
David- e di come si erano messe a girovagare per la città
fin
quando non si erano imbattute in Diletta. La ragazza non sapeva
più cosa fare: li aveva portati con sè
perchè
pensava fossero tipi interessanti per il racconto che stava scrivendo.
Ma, conoscendoli meglio, si era ricreduta.
"Come possiamo tornare a Trost?" piagnucolava Historia "Ho bisogno di
Ymir!"
Armin si alzò dalla sedia, camminando attorno al tavolo "Ma
perchè volete tornare a Trost? Qui non è meglio?
Non ci
sono giganti!"
A quell'ultima parola Diletta alzò gli occhi al cielo, poi
prese
una mano di Historia, l'unica che compativa realmente "Chi è
Ymir? Il tuo ragazzo?"
Historia arrossì, portandosi le mani al volto "Ma che dici!
E' una donna! E' la mia migliore amica!"
"Dobbiamo
tornare a Trost" le
interruppe Rivaille "Non possiamo lasciare che la città cada
sotto gli attacchi dei giganti! Dobbiamo salvare l'umanità!"
"Che ci fa se è una donna?" continuò Diletta,
ignorando
il Capitano "Ancora nel 2014 vi fate problemi
sull'omosessualità?"
"Dov'è finito il mio braccio?" esclamò Erwin, che
non
riusciva più a trovare l'arto del manichino "Mi ci ero
affezionato!"
"Cos'è l'omosessualità?" chiese Historia confusa
"E' una brutta parola. Mi sa di malattia!"
"Ma no che non lo è! Tu ami Ymir, vero?"
"Lasciala in pace a quella squinternata" continuò Rivaille
"Piuttosto, Erwin, col tuo braccio mi ci sono pulito il culo poco fa"
Mikasa si alzò di scatto dalla sedia, facendola finire a
terra.
Con una mano afferrò il colletto della maglietta di Armin,
portandolo al muro.
"Smettila di gironzolare per la stanza, sto provando a concentrarmi!"
urlò disperata, mentre tutti terminavano i loro discorsi
cercando di capire cosa stesse accadendo.
Poi, Mikasa tornò al suo cubo di Rubik, mentre Armin si
sedeva sconsolato sul divano della cucina.
"Lasciando perdere braccia, omosessualità e malattie"
esclamò Diletta andando a prendere la borsa "Dato che non
sappiamo come farvi tornare dai vostri compari giganti possiamo fare un
giro per la città, che ne pensate?"
Eren annuì, gli occhi pieni di gioia. Armin si
alzò
cercando di stare il più lontano possibile da Mikasa, e gli
altri acconsentirono. Poi si incamminarono fuori dalla porta, sperando
di non incontrare più carabinieri.
Mezz'ora dopo, il gruppo aveva raggiunto Ponte Vecchio, fortunatamente
senza mettersi a urlare o a fare domande strane. Nonappena raggiunsero
il ponte, però, Diletta prese dalla borsa la sua macchina
fotografica per immortalare la bellezza del paesaggio, e a quel punto
Armin ricominciò con le domande.
"Cos'è questa cosa?" disse spaventato appena
scattò il flash "A che serve?"
Diletta mostrò alcune delle foto al ragazzo, mentre gli
altri si riunivano alle sue spalle per ascoltare la spiegazione.
"E' una macchina fotografica. Serve per ritrarre un'immagine reale. In
realtà è difficile da spiegare. Guarda, ti faccio
capire
meglio!"
Diletta puntò la macchina fotografica verso Armin, e
scattò una foto. Il ragazzo venne accecato per un attimo dal
flash, ma poi si ricompose e guardò la foto che la ragazza
gli
aveva scattato.
"Wow!" esclamò il biondo incredulo "Ma come è
possibile una cosa del genere?"
"Eccellente!" disse Erwin "Gli uomini hanno imparato a volare e a
fermare il tempo! Eccellente!"
"Aspettate, facciamoci un selfie!" urlò Diletta puntando
l'obiettivo verso di lei mentre cercava di avvicinare a sè
il
più possibile i suoi compagni.
Poi sorrise, conservando la sua macchina fotografica nella borsa.
"Cos'è un selfie?" chiese ancora Armin, confuso.
"Niente. E comunque, verresti meglio in foto se non avessi quei capelli
in stile Nino D'Angelo negli anni 80!"
Poi proseguì, annunciando ai compagni che adesso si
sarebbero diretti in Piazza della Signoria.
Il resto della giornata passò con quella piccola gita
fiorentina, tra bar, gelaterie e negozi di giocattoli. Armin era
affascinato da tutto ciò che aveva visto, e quella sera,
quando
si riunirono tutti al tavolo per mangiare, decise di porre a Diletta
quella domanda a cui pensava da tutto il giorno.
"Ci porti a mare?" chiese all'improvviso, mentre morsicava un pezzo di
pizza.
Diletta si versò del vino nel bicchiere, allontanando poi la
bottiglia dal biondo.
"Adesso non posso. Quando ho più tempo prendiamo l'autobus e
andiamo a mare!"
"Vorrei andarci con Ymir!" esclamò Historia con gli occhi
luccicanti "Sarebbe bellissimo! La mia Ymir!"
Poi scoppiò a piangere, sotto lo sguardo seccato di Rivaille.
"Ho un'idea!" disse poi Diletta, prima di addentare un pezzo di pizza
"Vi porto in discoteca!"
"Cos'è una discoteca?" chiese Hanji, perplessa.
"Vedrai, Hanji. Prima però dobbiamo trovare qualcosa da
metterti addosso!"
Diletta prese Hanji per il braccio, spingendola verso la sua stanza.
Poi tornò in cucina, e fece lo stesso con Historia e Mikasa.
Rivaille, Erwin, Eren e Armin rimasero a fissarle, mentre a poco a poco
finivano anche quella bottiglia di vino.
ANGOLO AUTRICE: Ecco l'ultimo capitolo fino alla prossima settimana e
il penultimo in assoluto! Non ho molto da dire, e sono anche di fretta
perchè devo uscire, quindi oggi non vi annoio più
di tanto! Alla prossima :)
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