2 anni e mezzo dopo
Tobias:
Ormai non viviamo più a Chicago, con le fazioni, ne io ne Tris ne
sentiamo la mancanza.
Ora lavoriamo al Dipartimento e lei sta ancora cercando di convincermi
a salire su un aeroplano ma non ci penso nemmeno. Ho paura di perderla,
ha già rischiato la vita più di una volta e non riesco a smettere di
pensare che prima o poi mi lascerà...
Sono nel corridoio che porta a quello che una volta era il Laboratorio
Armamenti che adesso è solo una semplice sala riunioni, mi ritorna
tutto in mente, l'arrivo di Tris tra gli intrepidi, il tempo trascorso
nel quartier generale degli Eruditi, la minaccia degli esclusi, il
Dipartimento.
<< Ho una sorpresa per te >> sento la sua voce e mi volto
di scatto perché ancora non posso credere che sia viva, nonostante
siano passati più di due anni.
<< Andiamo allora >> le rispondo io.
Mi sta portando nel luogo dove tutto è iniziato, stiamo prendendo il
treno e scendiamo proprio di fronte all'Hancock.
Entrati, ci avviamo verso l'ascensore, lei preme il piano 99.
Ora ho capito, la zip-line... Mi sale una paura che attraversa tutto il
corpo, non salivo lì da un bel pó, mi affaccio dalla terrazza, non
riesco a muovermi.
<< è arrivato il momento >> esclama con un gran sorriso.
<< Ti prego no! >> con un tono quasi disperato ma anche
ironico.
<< Lo faremo insieme così non avrai paura...dai ce la puoi fare,
tu sei Quattro, non c'è bisogno che io ti ricordi perché questo era il
tuo soprannome.. >>
<< ok... >>
Ci posizioniamo esattamente come aveva fatto lei due anni prima, a
pancia in giù, ma questa volta insieme.
Ci lanciamo nel vuoto, mi sento male, sento che potrei morire. Ora
capisco perché aveva scelto questa posizione, perchè così sembra di
volare.
<< Come va? >> mi domanda. Non rispondo subito perché sono
nel panico più totale, poi però esclamo
<< è incredibile >> le stringo la mano, perché ho paura e
lei lo sa.
Siamo quasi alla fine, mi sento sollevato, ci fermiamo. Lei scende per
prima e poi la seguo.
<< Allora, niente da dire!? >> dice, guardandomi fissa
negli occhi con un sorriso che solo lei sa fare.
<< Sono senza parole, è stato pazzesco >>
<< Direi che adesso potremmo cominciare a chiamarti Tre >>
esclama lei, ancora sorridente ed entusiasta.
<< Forse... >>
***
Tris:
Nella strada del ritorno mi tengo stretta lui, mi sento invincibile.
Finalmente so che potrò vivere felice, ormai non c'è più niente di cui
preoccuparsi e adesso al pensiero che si possa ripresentare qualche
altra difficoltà, qualche altro ostacolo, non ho paura perché so che ho
Tobias sarà sempre pronto ad appoggiarmi e a proteggermi.
Sono pronta ad iniziare una nuova vita, un nuovo inizio, e
,sinceramente, non vedo l'ora.
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