Passato
Verità
- Non mi aspettavo di vederti qui - Constatò ironicamente
Akarui.
- Sai com'è,passavo di qua e... -
- Non prendermi in giro,Sen - La interruppe lei portando una mano
avanti - Non una seconda volta,almeno. -
Per un attimo,le certezze della sacerdotessa vacillarono,ma poi queste
fecero spazio alla soddisfatta considerazione di non avere di fronte
una ragazzina stupida.
- Posso sapere a cosa ti riferisci? -
- 6 mesi fa,quando... - Il ricordo di quel giorno vibrava in lei
doloroso più che mai - Quando Sayuri morì,io
scappai,dimenticandomi del suo corpo,chiuso e sigillato in quella
maledetta grotta - Strinse i pugni in segno di rabbia - Ma poi,sono
ritornata a prenderlo,e lei... - Non riuscì a continuare la
frase perché lacrime prepotenti premevano per uscire dai
suoi occhi. Ma lei aveva fatto una promessa a se stessa,e non poteva
infrangerla.
- E lei...? -
- LO SAI BENISSIMO! - Urlò d'un tratto presa da un attacco
di frustrazione - LEI NON C'ERA PIU'!!! -
Sen la fissava senza parlare. Il suo sguardo era grave,la sua bocca una
linea retta che non aveva più nulla del sorriso inquietante
di prima. Si avvicinò piano a lei,e le poggò una
mano sulla spalla. A quel gesto,così inaspettato,Akarui
sussultò.
- Mi dispiace - Disse soltanto. Poi si voltò verso la
finestra e si apprestò ad andare via. Una mano la trattenne
per la tunica.
- Niente è troppo bello per essere vero,ma ogni cosa
può esser tanto brutta eppure non essere una bugia - Sorrise
amaramente la rossa,abbassando lo sguardo fino ad incontrare il
pavimento - Chissà perché mi metto a dire certe
cose.. -
- Certo,si sa che la verità è la cosa
migliore,Akarui - Rispose di rimando lei,osservando il cielo - Ma
qualche volta stentiamo a crederlo -
Liberandosi dalla presa della rossa,Sen uscì dalla
finestra,senza più voltarsi. Adesso,si stava sinceramente
chiedendo cosa ci fosse andata a fare,da lei.
Akarui rimase sola dentro la stanza di Gaara. Fissava il vuoto senza
relamente veder nulla,sentiva il suo corpo intorpidirsi e lasciarsi
andare ad uno stato di totale immobilità,determinato forse
dalla grande desolazione che sentiva avanzare dentro la sua anima.
- A volte è più difficile interpretare una
verità,anziché una bugia. Adesso,che cosa devo
pensare,io? - Si chiese lei mentre ricordi su ricordi tornarono ad
affollarle prepotenti la mente. Chiuse quasi meccanicamente gli
occhi,rilassò il busto e lasciò che l'immagine di
Sayuri la invadesse.
*
- Akarui,sei qui? -
Un'altra porta aperta,un altro buco nell'acqua. La piccola ragazzina
con i capelli corti a caschetto e gli occhi azzurri come il cielo era
sparita.
- Ancora una volta... - Sorrise Sayuri richiudendo lentamente l'uscio e
pensando ad un possibile nascondiglio in cui la rossa si sarebbe potuta
intrufolare.
Si diresse in cucina,aprì il forno e ne uscì una
torta alle albicocche. La poggiò sul tavolo,poi si
affacciò alla finestra,che dava sul giardino,e
urlò a gran voce.
- Aki,la torta è pronta!!! - Con la consapevolezza che la
bambina non avrebbe tardato ad arrivare,la donna rientrò il
capo e si diresse verso il dolce,tagliandolo a fette e disponendone due
in appositi piatti. Lentamente,prese posto sulla sedia e chiuse gli
occhi.
- Tre....due...uno... -
- DOV'E' LA TORTA?? -
Akarui era arrivata,passando dalla finestra e catapultando il suo esile
corpo in soggiorno. Sayuri le lanciò un'occhiata materna.
Era sporca di fango,ansimava come se avesse corso una maratona,e
sorrideva entusiasta,fra uno spasmo e l'altro. A passi veloci
avvicinò una mano alla torta,ma la donna le diede uno
schiaffo sul dorso.
- Prima,il bagno! - Le impose con il tono di chi non ammette repliche.
- Ma,Sayuri... - Protestò lei gonfiando le guance e
gaurdandola col broncio - Io ho fame! -
- Anche io,ma non vado a correre come una pazzerella per i prati! - Le
arruffò i capelli,l'unico punto che non era invaso dalla
melma.
- Si,ma io sono piccola! - Sentenziò lei sedendosi sul
pavimento a gambe incrociate,in segno di protesta.
- Quando ti conviene sei piccola,altri giorni invece pretendi di
dominare il mondo! -
- Non è vero! -
Sayuri le lanciò un'ultima,sarcastica occhiata,poi in
silenzio si alzò e abbandonò la stanza.
Dapprima,Akarui rimase nell'identica posizione in cui l'aveva
lasciata,poi pian piano si alzò da terra,roteando gli occhi
a destra e a sinistra per vedere se Sayuri era nei paraggi.
Sorrise,soddisfatta,e allungò di nuovo la mano verso il
dolce. Un catino d'acqua gelida la paralizzò.
- Se Akarui non va al bagno,sarà il bagno a venire da lei -
Esclamò saggiamente la donna posando il secchio in un angolo
del soggiorno. La ragazzina rimase quasi paralizzata,poi si
voltò lentamente verso colei che le aveva gettato il liquido
freddo addosso e,inevitabilmente,anche verso quella persona che le
aveva sorriso,dopo tanto tempo.
- D'accorso,Say-baasama,vado a lavarmi - Accordò Akarui,con
tangibile stupore della donna.
- Non immaginavo cedessi con tutta questa facilità,Aki -
Lei evitò commenti,e si limitò ad agitare
simbolicamente una mano,forse in segno di saluto. Sparì
dietro un angolo,come inghiottita da un altro universo.
La vide allontanarsi con uno strano nodo alla gola.
- Perché? - Sussurrò lei.
*
- Quel giorno...mi feci molto male... - Ricordò con una
punta di rammarico la rossa,alzandosi dal letto mentre ricordi dolci e
amara al contempo svanivano pian piano,per far posto alla
realtà. A quello che c'era adesso,a quello che andava
protetto e tutelato. E mentre la domanda "Ce la farò?"
continuava a pulsare,un vago senso di singolare inquietudine si
impossessava di lei. Decise di andare a trovare il suo Gaara. Anche se
era un tipo taciturno,il rosso sapeva esserci più di
chiunque altro e sparire in silenzio quando più era
necessario. Si diresse verso la porta,ma quando stava per abbassare la
maniglia,l'uscio si aprì violentemente rompendole quasi il
naso. Cadde a terra massaggiandoselo con la mano.
- Ahi! Scusa,ti ho fatto male,Aki? - Domandò Temari facendo
capolino dall'angolo della porta.
- Tu che dici? - Ripose sarcastica lei rimettendosi in piedi,e
guardandola con l'occhio destro,semi-chiuso.
- Cambiando discorso... -
- Si,Tem...? -
- Non è che devi andare da Gaara,per caso? -
- Beh,in effetti era nei miei progr.... - Non poté finire la
frase perché la bionda,veloce come un fulmine le prese le
mani,e con occhi luccicanti la supplicò di portare al
fratello una busta.
- Ti prego,Aki...dagliela tu! -
- Ma che cosa contiene...? - Domandò lei dubbiosa.
- Ecco... - Temari sembrava abbastanza titubante,ed era evidente che
non voleva dire di più. Akarui
sospirò,prendendola in mano.
- D'accordo,gliela do io... - Si arrese la rossa.
Temari le sorrise riconosciente. Poi,però,qualcosa
nell'espressione di Akarui la fece preoccupare.
- Aki...va tutto bene? -
Lei alzò gli occhi verso la bionda,fissandola per qualche
istante. Avrebbe voluto dire qualcosa,ma preferì tacere.
- Si,tranquilla,è tutto ok - Si sforzò di
apparire naturale,e il sollievo che scorse nel viso della sua amica la
tranquillizzò. Si diresse verso l'armadio,e ne
uscì i suoi abiti. Ma,per qualche strano motivo,continuava a
sentire su di lei lo sguardo della bionda. Che non se la fosse bevuta?
- Beh,io allora vado. A dopo,Tem - Richiuse lentamente
l'uscio,lasciando la ragazza sola con i suoi pensieri.
Cooooooorto,lo
so. Ma almeno,sono andata avanti!! ^^ Alla prossima (Si sxa)
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