In ogni battito - terza parte
Due
mesi più tardi, Nessie si getta in lacrime tra le braccia di
sua madre, singhiozzando. Da principio Bella pensa che si tratti ancora
del dolore per la morte di William, ma poi le frasi sconnesse di sua
figlia svelano che c’è un’altra ragione.
“Lui…
lui dice che smetterà.”
“Chi
smetterà di fare cosa, tesoro?” chiede Bella,
accarezzandole dolcemente i capelli.
Nessie risponde solo
alla seconda parte della domanda, che comunque chiarisce anche di chi
si tratti.
“Di tra
– trasformarsi.”
Bella è già morta, è già
fredda, e nonostante questo si sente raggelare fino al midollo delle
sue ossa d’acciaio e dei suoi muscoli di pietra. Dentro di
lei, qualcosa si contrae in profondità; qualcosa smette
semplicemente di funzionare. Non potendo essere il cuore, si chiede se
non si tratti della sua anima.
“Per favore,
mamma, non… non puoi parlarci tu? Tu sei… Tu
significhi molto per lui. Forse a te darà retta. Forse tu
riesci a convincerlo. Io non ci riesco.”
A Nessie costa molto
ammettere la realtà, ma Bella preferirebbe che sua figlia
non si fosse mai resa conto di come stanno le cose. Non vuole parlare
con Jacob. Non è affatto sicura di riuscire ad arrivare alla
fine del suo discorso senza supplicarlo di non lasciarla. Sa che non ne
avrebbe il diritto. Ma le parole che pronuncia alla fine sono vedrò cosa posso fare.
Bussa prima di entrare
nella loro stanza, e si rende conto che in un centinaio
d’anni non ha mai oltrepassato quella soglia, mai una sola
volta.
“Entra,
Bells.”
Anche da dietro la porta, percepisce la rassegnazione nella sua voce.
Scivola dentro senza
fare rumore. È sempre molto silezionsa, ora. Pensa che
questo la faccia sembrare meno reale. Le manca molto
l’inciampare nei propri piedi.
“Ti ha
mandato Nessie”. Non è una domanda. Lui ciondola
su una sedia vicino alla finestra. È troppo piccola per lui,
ma qualsiasi cosa lo è. Anche il cuore di Bella non
è stato abbastanza grande per contenerlo.
“Sì.”
Tira l’altra sedia accanto a quella di lui.
Jacob posa una mano,
con la palma in su, sul bracciolo, e questo le riporta alla mente
qualcosa dei suoi giorni da umana, ma non sa esattamente cosa. Vorrebbe
poter ricordare. Odia il lento appassire dei ricordi della sua
umanità. È un altro modo di perdere Jacob, che si
aggiunge agli altri.
Posa la sua mano in
quella di lui, e Jacob intreccia le dita con le sue. Scotta ancora come
fuoco contro la sua pelle, ma lei ora è abbastanza sensibile
da percepire un cambiamento: la temperatura sta scendendo. Lui sembra
perfino leggermente più basso.
“Hai
già smesso.”
Jacob annuisce.
“Quando?”
“Quando
è morto William. Sono già sopravvissuto a mio
figlio, non ho nessuna intenzione di sopravvivere ai miei
nipoti.” Abbaia una risata amara. “Anche se magari
è già troppo tardi anche per quello. Dovrei
informarmi.”
“Beh, quella
non è la sola famiglia che hai.”
Le stringe la mano un
po’ più forte. “Lo so. Ma io non sono
come te, Bells, piccola. Non mi è mai fregato niente di
vivere per sempre. Se avessi potuto, avrei smesso di trasformarmi da un
pezzo.”
“E
perché non avresti potuto?”
Jacob è il
lupo più forte che lei abbia mai conosciuto; tanto forte da
essere capace di vivere a stretto contatto con dei vampiri per secoli.
Lui è l’Alfa. Avrebbe dovuto poter fare come
voleva.
“Nessie.”
La parola è un sospiro ed un rimpianto. “Lei aveva
ancora bisogno di me.”
“Nessie ha
bisogno di te ancora adesso.”
Jacob scuote al testa.
“Nah, ormai ha capito che io non sono quello giusto. Vuole
qualcuno che le dia figli che non muoiono. Io questo gliel’ho
letto dentro, anche se lei non l’ha ancora capito.”
Bella trasalisce.
Più di un secolo della lunga vita di Jacob è
stato interamente consacrato a Nessie, ma lui ancora la considera una
cosa sbagliata.
“Mi
dispiace.”
Jacob volta la testa
di scatto per guardarla negli occhi. “Per cosa?”
“Per averti
privato delle tue scelte.”
Jacob,
sorprendentemente, ride. Di un riso pieno, sincero, che viene dal
cuore. La sua mano libera si stende per scompigliarle i capelli.
“Devi
piantarla con questa storia che ogni cosa che succede è
colpa tua, Bells. Nel giro di un paio di migliaia di anni
sarà diventata un po’ noiosa.”
“Sto
parlando sul serio, Jake. Se io non avessi scelto Edward,
allora…”
“Non dirlo.
Per favore.” Il suo sorriso si è dileguato e le
accarezza la guancia dolcemente.
“Tu eri la mia scelta, Bella. Eri, sei. Allora, adesso.
Amarti non è qualcosa che il mio istinto di lupo
è riuscito a cancellare, e io ne sono fiero. Dopo tutto,
l’uomo è stato più forte del mostro. Ma
non voglio che tu rimpianga niente, niente. Io voglio che tu sia
felice. È quello che ho sempre voluto.”
Bella non
può piangere, e non ne ha mai avuto bisogno in un modo
così crudele. Pensa a tutte le lacrime insensate, stupide e
inutili che ha versato quando era umana e vorrebbe riaverle tutte per
versarle ai piedi di Jacob, ora.
Lui le bacia la mano.
“Ti amo, Bells.”
“Anch’io
ti amo, Jake”.
Lo bacia sulla bocca, per la prima volta dopo secoli.
Dopo vengono decine di
anni a guardarlo invecchiare lentamente, giorno per giorno.
Nessie non lo
sopporta, e si allontana sempre di più. Fa lunghi viaggi in
Francia con Alice e Rosalie, va in Amazzonia a trovare Zafrina. Passa
sei mesi a Denali con suo padre. Bella è sorpresa di quanto
poco le manchino. Non è che non li ami più,
semplicemente sa che li avrà per sempre. Invece ogni momento
con Jacob è diventato prezioso e insostituibile, e mentre
Edward e Nessie sono via lui le appartiene completamente.
Il suo Jacob.
È sempre stata egoista.
Lui continua a
riparare auto, e questa volta lei ascolta e impara per davvero. Le
insegna a cambiare l’olio, una gomma, a sostituire la cinghia
di distribuzione. Finalmente lei comincia a distinguere tra le diverse
marche e modelli; Edward sarebbe fiero di lei, ma non è per
Edward che sta imparando.
Jacob la porta fuori
di giorno. Quando lei si preoccupa di essere vista da qualcuno, ride e
la trascina nel folto di una foresta o su una spiaggia deserta. Restano
immobili per ore sotto il sole, e lei si autoconvice che è
il sole, e non la presenza di Jacob, a farla sentire così
calda e viva.
Durante una delle loro
escursioni, trovano una scogliera a picco sull’oceano.
“Vuoi farlo
come si deve?” chiede Jacob, con il suo sguardo divertito e
impudente.
“Credi che
potremmo? Voglio dire, tu sei…”
E lui scoppia a
ridere. Ride la sua onesta, autentica, trascinante risata da Jacob
Black di prima del lupo, e lei accetta ancora prima che lui dica
“Bells, sono solo, diciamo, sui trentasei anni. Non sono
ancora morto! E a parte questo, si vive una volta sola.”
Saltano insieme,
tenendosi per mano.
Quando emergono,
ancora insieme, lui l’attira contro il suo corpo caldo e la
bacia. Le sue labbra sono morbide e calde su di lei, e Bella non riesce
a ricordare perché e come abbia deciso di fare a meno di
tutto questo.
L’acqua di
mare che scorre giù per le sue guance ha il sapore delle
lacrime.
Fanno
l’amore sulla sabbia, mentre i loro vestiti si asciugano al
sole.
Lei sa che è sbagliato - lo sa anche Jacob - ma non riesce a
fare diversamente. Il
tempo, che ha perso significato secoli fa, improvvisamente diventa
prezioso. Bella ha necessità di immergersi nel sole e
nell’aria, finché è ancora in tempo.
Lui trema
mentre la tocca, e lei sa perfettamente quanto gli costi rompere
l’imprinting. Non sa se lui ce l’avrebbe fatta se
Nessie non si fosse allontanata per prima.
Ma l’ha fatto, e tuo,
tuo, tuo per sempre è ciò che lui
esala sulla sua pelle.
Nessie ed Edward
ritornano, e Bella stende il suo scudo su Jacob per proteggere i suoi
pensieri. Non importa quanto lui, nel corso degli anni, sia diventato
abile a nasconderli quando si trova vicino ad Edward: è un
rischio che Bella non correrà. Edward è suo
marito, e lei non è in grado di passare
l’eternità da sola.
Ma Edward nota il
silenzio molto di più di quanto non avrebbe notato i
pensieri. La ferita del tradimento traspare dai suoi occhi, e a Bella
manca la sua cieca adorazione. Ha sempre saputo di non meritarla,
comunque.
Renesmee è
terrificata dal processo di invecchiamento, nello stesso modo in cui lo
era sua madre, un tempo. Teme le piccole rughe, le increspature che
cominciano a segnare il viso di Jacob, le strisce di grigio nella sua
chioma splendida. Quando lui allunga una mano per toccarle una spalla o
accarezzarle la guancia, sussulta e si ritrae. E lui impara molto
presto a mantenere le distanze.
Bella invece
segue, con occhi avidi e dita leggere, la traccia dei solchi
sulla fronte di Jacob. Tocca la propria pelle così liscia e
vorrebbe poter trasferire qualche segno su di sé. Si porta
alle labbra le nocche contorte e doloranti delle mani di Jacob e
mormora “Jacob, il mio Jacob.”
Jacob vuole terminare
i suoi giorni dove sono cominciati, e l’intera famiglia
Cullen ritorna alla vecchia casa di Forks. Jacob e Renesmee ormai non
condividono più una stanza da secoli, e quella dove vive
Jacob ha un forte, asettico odore d’ospedale. Carlisle
è la sola ragione per cui Jacob non si trova già
da tempo in un vero ospedale.
Di tutto il vecchio
branco di Jacob, e anche di quello di Sam, resta solo Seth Clearwater.
Ha smesso di trasformarsi una quindicina d’anni prima, quando
ha incontrato il suo imprinting. Porta da Jacob tutta la famiglia e i
bambini, come sempre, lo fanno sorridere.
Per tutto
l’incontro, Bella rimane seduta accanto a Jacob tenendogli
una mano tra le sue. Seth fa finta di nulla, ma i suoi occhi tornano
continuamente su quelle mani intrecciate. Quando si alza per andarsene,
dice “Lo sai, Leah l’ha sempre detto che tu non
l’avresti mai superato. Odio quando Leah ha
ragione.”
Jacob ride – solo una pallida eco di quel suo vecchio,
potente latrato d’una risata – e stringe di
più le dita di Bella. “Non è che me ne
importi molto.”
Bella non dorme
– non può dormire – e notte dopo notte
siede al capezzale di Jacob, guardandolo mentre dorme. Ogni respiro,
ogni lento sollevarsi e ricadere del suo petto le è caro,
incommensurabilmente prezioso.
Ora comprende, finalmente, come si sentiva lui ascoltando gli ultimi
battiti del suo cuore.
Quando il momento si
avvicina, Carlisle informa la famiglia e tutti si raccolgono attorno a
Jacob.
Bella si ritira nell’ombra, e cede a Renesmee il posto che le
spetta di diritto. Sente su una spalla la stretta rassicurante della
mano di Edward e sa che, quando tutto sarà finito, lui
sarà lì ad attenderla.
Non lo merita. Non ha
mai meritato né uno né l’altro.
I singhiozzi di
Renesmee e il respiro ormai affannoso di Jacob sono gli unici suoni, e
anche gli altri dimenticano di respirare. La loro vita fittizia sembra
blasfema, mentre quella vera e la vera morte fremono davanti a loro.
“Ness,”
mormora Jacob, e lei posa la testa sul suo petto e piange. Le dita di
lui restano impigliate nei suoi capelli. “Ti amo.”
Nessie non riesce a rispondere, persa nel suo dolore.
Jacob continua a
carezzarle i capelli, ma i suoi occhi cercano e trovano Bella.
“Ti
amo” dicono le sue labbra, silenziosamente. “Per
sempre.”
“Per
sempre” rispondono le labbra di Bella, senza un suono.
Senza lacrime, sulla
spiaggia di First Beach, Bella guarda Nessie avanzare verso il mare. Le
dita di sua figlia disperdono le ceneri nel vento e Bella spera che,
ovunque sia, Jacob Back sia finalmente libero.
Ciao.
Lo so, vi avevo detto
che avrei aggiornato "Scommettiamo?" ma non sono riuscita a tradurne
abbastanza per mettere insieme un capitolo decente. E poi dai, questa
storia è così bella.
Non ho molto altro da
dire, io mi commuovo ogni volta che la leggo. Spero con tutto il cuore
che sia piaciuta anche a voi.
Un abbraccio
J.
|