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Autore: TheDarkSideOfJ    26/05/2014    4 recensioni
Traduzione di "Your Heart Remained the Same" di rebeldivaluv, pubblicata su fanfiction.net
Ci mette un po’ di più di quel che dovrebbe, ad accorgersene. Forse perché è troppo persa nella propria felicità. Forse perché si sente troppo a disagio quando ci pensa. Forse perché dal momento in cui Renesmee è nata (e Bella è rinata), lui si sente meno suo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob, Jacob/Renesmee
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Successivo alla saga
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In ogni battito - terza parte Due mesi più tardi, Nessie si getta in lacrime tra le braccia di sua madre, singhiozzando. Da principio Bella pensa che si tratti ancora del dolore per la morte di William, ma poi le frasi sconnesse di sua figlia svelano che c’è un’altra ragione.
“Lui… lui dice che smetterà.”
“Chi smetterà di fare cosa, tesoro?” chiede Bella, accarezzandole dolcemente i capelli.
Nessie risponde solo alla seconda parte della domanda, che comunque chiarisce anche di chi si tratti.
“Di tra – trasformarsi.”
Bella è già morta, è già fredda, e nonostante questo si sente raggelare fino al midollo delle sue ossa d’acciaio e dei suoi muscoli di pietra. Dentro di lei, qualcosa si contrae in profondità; qualcosa smette semplicemente di funzionare. Non potendo essere il cuore, si chiede se non si tratti della sua anima.

“Per favore, mamma, non… non puoi parlarci tu? Tu sei… Tu significhi molto per lui. Forse a te darà retta. Forse tu riesci a convincerlo. Io non ci riesco.”
A Nessie costa molto ammettere la realtà, ma Bella preferirebbe che sua figlia non si fosse mai resa conto di come stanno le cose. Non vuole parlare con Jacob. Non è affatto sicura di riuscire ad arrivare alla fine del suo discorso senza supplicarlo di non lasciarla. Sa che non ne avrebbe il diritto. Ma le parole che pronuncia alla fine sono vedrò cosa posso fare.
Bussa prima di entrare nella loro stanza, e si rende conto che in un centinaio d’anni non ha mai oltrepassato quella soglia, mai una sola volta.
“Entra, Bells.”
Anche da dietro la porta, percepisce la rassegnazione nella sua voce.

Scivola dentro senza fare rumore. È sempre molto silezionsa, ora. Pensa che questo la faccia sembrare meno reale. Le manca molto l’inciampare nei propri piedi.
“Ti ha mandato Nessie”. Non è una domanda. Lui ciondola su una sedia vicino alla finestra. È troppo piccola per lui, ma qualsiasi cosa lo è. Anche il cuore di Bella non è stato abbastanza grande per contenerlo.
“Sì.” Tira l’altra sedia accanto a quella di lui.
Jacob posa una mano, con la palma in su, sul bracciolo, e questo le riporta alla mente qualcosa dei suoi giorni da umana, ma non sa esattamente cosa. Vorrebbe poter ricordare. Odia il lento appassire dei ricordi della sua umanità. È un altro modo di perdere Jacob, che si aggiunge agli altri.
Posa la sua mano in quella di lui, e Jacob intreccia le dita con le sue. Scotta ancora come fuoco contro la sua pelle, ma lei ora è abbastanza sensibile da percepire un cambiamento: la temperatura sta scendendo. Lui sembra perfino leggermente più basso.
“Hai già smesso.”
Jacob annuisce.
“Quando?”
“Quando è morto William. Sono già sopravvissuto a mio figlio, non ho nessuna intenzione di sopravvivere ai miei nipoti.” Abbaia una risata amara. “Anche se magari è già troppo tardi anche per quello. Dovrei informarmi.”
“Beh, quella non è la sola famiglia che hai.”
Le stringe la mano un po’ più forte. “Lo so. Ma io non sono come te, Bells, piccola. Non mi è mai fregato niente di vivere per sempre. Se avessi potuto, avrei smesso di trasformarmi da un pezzo.”
“E perché non avresti potuto?”
Jacob è il lupo più forte che lei abbia mai conosciuto; tanto forte da essere capace di vivere a stretto contatto con dei vampiri per secoli. Lui è l’Alfa. Avrebbe dovuto poter fare come voleva.
“Nessie.” La parola è un sospiro ed un rimpianto. “Lei aveva ancora bisogno di me.”
“Nessie ha bisogno di te ancora adesso.”
Jacob scuote al testa. “Nah, ormai ha capito che io non sono quello giusto. Vuole qualcuno che le dia figli che non muoiono. Io questo gliel’ho letto dentro, anche se lei non l’ha ancora capito.”
Bella trasalisce. Più di un secolo della lunga vita di Jacob è stato interamente consacrato a Nessie, ma lui ancora la considera una cosa sbagliata.
“Mi dispiace.”
Jacob volta la testa di scatto per guardarla negli occhi. “Per cosa?”
“Per averti privato delle tue scelte.”
Jacob, sorprendentemente, ride. Di un riso pieno, sincero, che viene dal cuore. La sua mano libera si stende per scompigliarle i capelli.
“Devi piantarla con questa storia che ogni cosa che succede è colpa tua, Bells. Nel giro di un paio di migliaia di anni sarà diventata un po’ noiosa.”
“Sto parlando sul serio, Jake. Se io non avessi scelto Edward, allora…”
“Non dirlo. Per favore.” Il suo sorriso si è dileguato e le accarezza la guancia dolcemente.
“Tu eri la mia scelta, Bella. Eri, sei. Allora, adesso. Amarti non è qualcosa che il mio istinto di lupo è riuscito a cancellare, e io ne sono fiero. Dopo tutto, l’uomo è stato più forte del mostro. Ma non voglio che tu rimpianga niente, niente. Io voglio che tu sia felice. È quello che ho sempre voluto.”

Bella non può piangere, e non ne ha mai avuto bisogno in un modo così crudele. Pensa a tutte le lacrime insensate, stupide e inutili che ha versato quando era umana e vorrebbe riaverle tutte per versarle ai piedi di Jacob, ora.
Lui le bacia la mano. “Ti amo, Bells.”
“Anch’io ti amo, Jake”.
Lo bacia sulla bocca, per la prima volta dopo secoli.


Dopo vengono decine di anni a guardarlo invecchiare lentamente, giorno per giorno.
Nessie non lo sopporta, e si allontana sempre di più. Fa lunghi viaggi in Francia con Alice e Rosalie, va in Amazzonia a trovare Zafrina. Passa sei mesi a Denali con suo padre. Bella è sorpresa di quanto poco le manchino. Non è che non li ami più, semplicemente sa che li avrà per sempre. Invece ogni momento con Jacob è diventato prezioso e insostituibile, e mentre Edward e Nessie sono via lui le appartiene completamente.
Il suo Jacob. È sempre stata egoista.
Lui continua a riparare auto, e questa volta lei ascolta e impara per davvero. Le insegna a cambiare l’olio, una gomma, a sostituire la cinghia di distribuzione. Finalmente lei comincia a distinguere tra le diverse marche e modelli; Edward sarebbe fiero di lei, ma non è per Edward che sta imparando.
Jacob la porta fuori di giorno. Quando lei si preoccupa di essere vista da qualcuno, ride e la trascina nel folto di una foresta o su una spiaggia deserta. Restano immobili per ore sotto il sole, e lei si autoconvice che è il sole, e non la presenza di Jacob, a farla sentire così calda e viva.
Durante una delle loro escursioni, trovano una scogliera a picco sull’oceano.
“Vuoi farlo come si deve?” chiede Jacob, con il suo sguardo divertito e impudente.
“Credi che potremmo? Voglio dire, tu sei…”
E lui scoppia a ridere. Ride la sua onesta, autentica, trascinante risata da Jacob Black di prima del lupo, e lei accetta ancora prima che lui dica “Bells, sono solo, diciamo, sui trentasei anni. Non sono ancora morto! E a parte questo, si vive una volta sola.”
Saltano insieme, tenendosi per mano.
Quando emergono, ancora insieme, lui l’attira contro il suo corpo caldo e la bacia. Le sue labbra sono morbide e calde su di lei, e Bella non riesce a ricordare perché e come abbia deciso di fare a meno di tutto questo.
L’acqua di mare che scorre giù per le sue guance ha il sapore delle lacrime.

Fanno l’amore sulla sabbia, mentre i loro vestiti si asciugano al sole.
Lei sa che è sbagliato - lo sa anche Jacob - ma non riesce a fare diversamente.
Il tempo, che ha perso significato secoli fa, improvvisamente diventa prezioso. Bella ha necessità di immergersi nel sole e nell’aria, finché è ancora in tempo.
Lui trema mentre la tocca, e lei sa perfettamente quanto gli costi rompere l’imprinting. Non sa se lui ce l’avrebbe fatta se Nessie non si fosse allontanata per prima.
Ma l’ha fatto, e tuo, tuo, tuo per sempre è ciò che lui esala sulla sua pelle.


Nessie ed Edward ritornano, e Bella stende il suo scudo su Jacob per proteggere i suoi pensieri. Non importa quanto lui, nel corso degli anni, sia diventato abile a nasconderli quando si trova vicino ad Edward: è un rischio che Bella non correrà. Edward è suo marito, e lei non è in grado di passare l’eternità da sola.
Ma Edward nota il silenzio molto di più di quanto non avrebbe notato i pensieri. La ferita del tradimento traspare dai suoi occhi, e a Bella manca la sua cieca adorazione. Ha sempre saputo di non meritarla, comunque.
Renesmee è terrificata dal processo di invecchiamento, nello stesso modo in cui lo era sua madre, un tempo. Teme le piccole rughe, le increspature che cominciano a segnare il viso di Jacob, le strisce di grigio nella sua chioma splendida. Quando lui allunga una mano per toccarle una spalla o accarezzarle la guancia, sussulta e si ritrae. E lui impara molto presto a mantenere le distanze.
Bella invece segue, con occhi avidi e dita leggere, la traccia dei solchi sulla fronte di Jacob. Tocca la propria pelle così liscia e vorrebbe poter trasferire qualche segno su di sé. Si porta alle labbra le nocche contorte e doloranti delle mani di Jacob e mormora “Jacob, il mio Jacob.”

Jacob vuole terminare i suoi giorni dove sono cominciati, e l’intera famiglia Cullen ritorna alla vecchia casa di Forks. Jacob e Renesmee ormai non condividono più una stanza da secoli, e quella dove vive Jacob ha un forte, asettico odore d’ospedale. Carlisle è la sola ragione per cui Jacob non si trova già da tempo in un vero ospedale.
Di tutto il vecchio branco di Jacob, e anche di quello di Sam, resta solo Seth Clearwater. Ha smesso di trasformarsi una quindicina d’anni prima, quando ha incontrato il suo imprinting. Porta da Jacob tutta la famiglia e i bambini, come sempre, lo fanno sorridere.
Per tutto l’incontro, Bella rimane seduta accanto a Jacob tenendogli una mano tra le sue. Seth fa finta di nulla, ma i suoi occhi tornano continuamente su quelle mani intrecciate. Quando si alza per andarsene, dice “Lo sai, Leah l’ha sempre detto che tu non l’avresti mai superato. Odio quando Leah ha ragione.”
Jacob ride – solo una pallida eco di quel suo vecchio, potente latrato d’una risata – e stringe di più le dita di Bella. “Non è che me ne importi molto.”

Bella non dorme – non può dormire – e notte dopo notte siede al capezzale di Jacob, guardandolo mentre dorme. Ogni respiro, ogni lento sollevarsi e ricadere del suo petto le è caro, incommensurabilmente prezioso.
Ora comprende, finalmente, come si sentiva lui ascoltando gli ultimi battiti del suo cuore.


Quando il momento si avvicina, Carlisle informa la famiglia e tutti si raccolgono attorno a Jacob.
Bella si ritira nell’ombra, e cede a Renesmee il posto che le spetta di diritto. Sente su una spalla la stretta rassicurante della mano di Edward e sa che, quando tutto sarà finito, lui sarà lì ad attenderla.

Non lo merita. Non ha mai meritato né uno né l’altro.
I singhiozzi di Renesmee e il respiro ormai affannoso di Jacob sono gli unici suoni, e anche gli altri dimenticano di respirare. La loro vita fittizia sembra blasfema, mentre quella vera e la vera morte fremono davanti a loro.
“Ness,” mormora Jacob, e lei posa la testa sul suo petto e piange. Le dita di lui restano impigliate nei suoi capelli. “Ti amo.” Nessie non riesce a rispondere, persa nel suo dolore.
Jacob continua a carezzarle i capelli, ma i suoi occhi cercano e trovano Bella.
“Ti amo” dicono le sue labbra, silenziosamente. “Per sempre.”
“Per sempre” rispondono le labbra di Bella, senza un suono.

Senza lacrime, sulla spiaggia di First Beach, Bella guarda Nessie avanzare verso il mare. Le dita di sua figlia disperdono le ceneri nel vento e Bella spera che, ovunque sia, Jacob Back sia finalmente libero.




Ciao.

Lo so, vi avevo detto che avrei aggiornato "Scommettiamo?" ma non sono riuscita a tradurne abbastanza per mettere insieme un capitolo decente. E poi dai, questa storia è così bella.
Non ho molto altro da dire, io mi commuovo ogni volta che la leggo. Spero con tutto il cuore che sia piaciuta anche a voi.
Un abbraccio

J.
   
 
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