La camera era silenziosa. Si udiva solo un leggero respiro e
le lancette dell’orologio che scandivano incessanti le ore. Un lieve
scricchiolio del letto.
Jesus la guardava dormire col volto
rilassato…bellissima...è semplicemente fantastica, pensò accarezzandola
con tenerezza.
Maret dormiva raggomitolata come un gattino, coperta
soltanto da un leggero lenzuolo color pesca.
La temperatura del loft era
torrida, i termosifoni sempre accesi. La sua proprietaria non badava certo a
spese, considerato l’odio patologico per il freddo.
Jesus si accese una sigaretta, guardandola con la coda
dell’occhio. La vedeva rigirarsi continuamente, mormorando qualcosa d’ indistinto.
Si sentiva esausto ma non aveva sonno, la guardò indeciso se
svegliarla di nuovo. I capelli della ragazza erano sparsi sul cuscino, una mano
infilata sotto, le labbra socchiuse...quelle labbra..
si piegò verso di lei allontanando la sigaretta per non infastidirla e la baciò
leggermente.
Maret mugolò qualcosa spostandosi un po’…dispettosa anche
quando dorme!
Rise fra sé, restando ad osservarla ancora un po’…è così
carina...beh, carina non è la parola adatta a lei!
Cercò il giusto termine ma gliene venne in mente solo uno: psicopatica!
Si sollevò a sedere guardando la stanza con occhio critico.
La prima volta non ci aveva fatto caso, ora ha tutto
il tempo per impicciarsi un po’ della vita di Maret.
E’ arredata con molto buon gusto, ma è fredda. Sembra che
l’abbia ammobiliata un architetto.. e non mi
stupirebbe se fosse così!
Le foto sul casettone:
Maret con la signora dall’aria gentile, la stessa foto che ha nel portafoglio.
Si domanda ancora se sia la madre...però non le assomiglia
molto. Avrà preso dal padre, decide guadandola bene.
Un vaso con i fiori…incredibile, la strega ha il pollice
verde! Pensa notando i boccioli piccoli e quasi del tutto dischiusi…che fiori
le piaceranno?
Spenge il mozzicone nel portacenere e si alza, girovagando
per la camera...chissà dove lo tiene l’arsenale, la matta!
Silenziosamente vaga per l’appartamento; nel salone principale
sembra ci sia passato un uragano, i vestiti sono sparsi ovunque...quando ci
sono finiti in camera da letto? Si domanda perplesso, raccogliendo i propri abiti…ce
ne vorrà per trovare il bottone della camicia che gli ha fatto saltare!
Sorride divertito e scuote la testa...ne è
decisamente valsa la pena!
La vestaglietta di seta di Maret...è rimasta sul divano.
Non si erano mossi da là per parecchio tempo, la prima
volta. Jesus si sente fremere nuovamente, mentre la stringe sotto le dita.
Era stata un'odissea all’inizio…mai fatta più fatica con una
donna. Ma dopotutto si trattava di Maret...niente è
semplice con lei.
La stropicciò leggermente, risentendo il corpo della ragazza
sotto le mani.
Non si fidava minimamente di lui. Dopo tutto
quello che avevano passato, pensava ancora che potesse fregarla? Aggrottò la
fronte, ripensando a quanto aveva cominciato ad agitarsi mentre le sfilava la lingerie e la accarezzava : tremava, non riusciva a
fermarsi, aveva una paura del diavolo di cedere...di farsi toccare da lui.
L'aveva capito il suo problema: non si lasciava andare, non
la voleva proprio buttare quella maschera perfetta che si era costruita.
Aveva bisogno di vagonate d’affetto, parecchio affetto…non
lasciava avvicinare nessuno.
E tutta quella resistenza.. da
quanto tempo non lo facevi, Maret? Si domandò per l’ennesima volta.
Quando l' aveva presa, aveva
gridato così tanto da fargli credere che fosse..
L’aveva guardata incredulo,
rallentando il ritmo e facendola urlare ancora di più. Ci aveva messo un pò a capire la situazione ma dopo non si era più fermato,
finché non era quasi svenuta dal piacere.
Mica male come potenza amatoria,
pensò divertito.
Gli aveva ceduto tutto insieme...e allora era stato…
Alzò un sopraciglio con sguardo bramoso, ripensandoci. Si
schiarì la gola ridacchiando leggermente e dandosi del maiale per le fantasie
che la sua mente stava concependo in quel momento.
Tornò in camera, Maret non si era mossa di li; le si sdraiò accanto…sonno zero, aveva nuovamente voglia di
lei. Il lenzuolo che la ricopriva scivolò leggermente, scoprendo il seno
morbido.
Che invito..
Cominciò a baciarla sempre di più, accarezzandola con
desiderio. Maret si svegliò, sentendo un piacere meraviglioso che la
attraversava. Con un gemito gli si avvinghiò addosso, ricambiandolo. Si sentiva
leggera...non si era mai sentita così bene..
Stavolta durò a lungo…fu troppo
lungo, Maret non riusciva a sopportarlo!
La sua arrendevolezza lo esaltava e lo stimolava ad
insistere in quella lenta tortura…quando cominciò a minacciarlo, sorrise
mettendo fine al ‘supplizio’.
Si sdraiò accanto a lei, tirandola su di sé e cingendola con
le braccia mentre ansimava spossata. Maret abbandonò il viso nel suo torace,
cercando di respirare. Le sue mani tremanti lo accarezzavano ancora.
Jesus la strinse in silenzio, godendo di
quel contatto...non durerà, lo so.
Un singhiozzo sommesso nel suo orecchio lo svegliò dopo qualche
ora…tragedia in atto? La guardò con un occhio solo…un incubo
probabilmente, stava quasi piangendo.
"Maret...è un sogno" le disse a bassa voce
scrollandola leggermente.
La ragazza si svegliò all'improvviso. Sentiva un calore
incredibile accanto a se. Si attaccò al corpo di Jesus cercando un pò di conforto...Jesus?!!Che ci faceva ancora li!?
Lo guardò incredula ..che cos'era
quello sguardo dolce? Perché la guardava in quel modo?
Si sentiva sciogliere...
"Che fai ancora qui? Vattene via!" gridò cercando di scacciarlo.
"Dopo.." le disse
abbracciandola forte.
"No, vattene!" esclamò cercando di sottrarsi alla
sua stretta...che diavolo hai fatto, Maret?!Come hai
potuto?!
Dovette lasciarlo fare, arrabbiata con se stessa per la
situazione. La sua forza era insufficiente a contrastarlo, non riusciva a
liberarsi, le braccia le tremavano e non riusciva a smettere di singhiozzare.
Stai diventando una sciacquetta isterica e permetti anche ad un uomo di
consolarti! Si sgridò mentre le accarezzava i capelli con delicatezza e la
tirava sempre di più a se. Si era rovinata la faccia quella notte...anzi già da
molto tempo, da quando l'aveva baciato...non lo dovevo far entrare in casa, non
dovevo permettergli di restare, non dovevo..
Una moltitudine di 'potevo, volevo, dovevo'
sconvolgevano il mondo perfetto di Maret.
Un semplice corpo addosso al suo e si era sgretolato tutto, sotto quelle mani che continuavano incessanti
a sfiorarla, come se fosse una cosa
preziosa… sotto quelle labbra che sussurravano cose piacevoli che non capiva,
non afferrava pienamente ma che bastavano a farla calmare, a far cessare il
fiume di lacrime che si riversavano dagli occhi nocciola.
La tensione nel suo corpo svanì. Jesus la sentì rilassarsi
lentamente.
"Va meglio?"le chiese gentilmente
Maret spostò il viso dalla spalla di Jesus. Si rese conto
solo in quel momento di stringerlo come una forsennata, affondandogli le unghie
nella carne. Annuì a stento, sospirando per riprendere fiato...che
vergogna, era caduta proprio in basso. Cercò di riprendere il controllo
di se, una battuta ironica le salì alle labbra "Mi dovrai licenziare, non
sono adatta a questo mestiere se mi metto a piangere per un nonnulla"
"Hai avuto un incubo, succede…e poi eri tesa" le
disse in tono dolce che bloccò il respiro di Maret.
Perché è così carino con me? Fa
quasi paura..
"Non è vero.." cercò di mentire. Quella era un'altra cosa che non riusciva
ad accettare: aveva fatto la figura della verginella quando…quando l'aveva ..
..ancora..
Arrossì violentemente, sentendosi eccitata. Lo voleva, da
morire…ma non riusciva a prenderlo. Eppure era così semplice, bastava allungare
una mano, era li, la guardava.. ma con lui non ci
riusciva, non era come gli altri…era.. Jesus.
"Mi sento stupida…senza armi per difendermi…senza
nulla, mi sento nuda e non mi piace" confessò tutto d'un
fiato.
"A me piace invece…" mormorò posandole dei baci
leggeri sul braccio "sei una donna anche se fai di tutto per sembrare una
strega.." le sussurrò
salendo verso il viso.
Lasciò che la baciasse sentendosi stranamente bene...troppo
bene. Che mi succede?
Lo allontanò leggermente da sé dandogli le spalle..mi
sento strana...non mi piace sta storia!
“Sei incredibile...”le sussurrò baciandole leggermente la
pelle setosa della schiena “e quando arrossisci sei ancora più bella”
A quelle parole Maret sentì il viso in
fiamme “non è vero” borbottò cupa senza voltarsi e nascondendo di più il
viso sotto il cuscino.
“E quel broncio che fai ti rende
così…” un leggero morso la fece strillare.
“Ahi!” esclamò voltandosi verso di lui che approfittò
dell’occasione per ricominciare a baciarla.
“Non sono rossa...”mormorò sulle sue labbra mentre la
stuzzicava divertito “Si, lo sei! ”
“E’ il caldo…” ansimò quando si abbassò a baciarle il seno
massaggiandolo delicatamente.
“Fa… troppo...caldo…”
Un ultimo pensiero cosciente prima di risprofondare
nell’estasi.
Le mani si muovevano lentamente, i baci divennero più
intensi, l’unione.. il paradiso e l’inferno insieme. Non si era mai sentita
così amata, desiderata...le sussurrava cose eccitanti
mentre si muoveva in lei, facendola impazzire e gridare senza voce…il
rapimento, l’incanto della scoperta del suo corpo…
Andarono avanti per ore, addormentandosi abbracciati e
soddisfatti.. ma era sempre troppo poco e si
svegliavano continuamente per prendersi e darsi piacere l’un l’altro.
E’ mattino inoltrato. Maret si sveglia stanca morta, ma
appagata. Jesus dorme ancora e resta a guardarlo, passandogli un dito addosso
lentamente.
E’…così…giusto! Si, è fatto apposta per lei.
Rimane ad aspirare il suo odore a lungo…mi fa quasi venire
fame, pensa divertita. Gli poggia la testa sulla spalla e prende ad accarezzargli
il torace...è comodo..
D’un tratto sente la sua mano che
sale a toccarle i capelli, infilandosi sotto e accarezzandole la pelle
sensibile.
Voglio restare così...per sempre..
Maret ha quasi paura di svegliarsi da un momento all’altro e
coprire che è stato un bel sogno. Ritrovarsi da sola, in un appartamento troppo
grande...
Si sposta lentamente per non svegliarlo. Afferra la prima
vestaglietta che trova e se la infila, notando con sorpresa ed imbarazzo, i
lievi segni che le ha lasciato addosso. Si stira,
leggermente anchilosata e sbadigliando guarda la sveglia.
Porc! Il lavoro! Sono le undici!
Afferra il cellulare e inventa una scusa ad Alice. Si veste
in fretta, cercando di non disturbare Jesus. Prima di uscire resta guardarlo
per un attimo...non te ne andare mi raccomando, pensa
sentendosi estremamente stupida ma molto felice.
Ore 17: 30
Maret ha finito ma deve restare un altro po’ in ufficio a
sbrigare una pratica. Non le richiederà tempo ma non vede
l’ora di piantare tutto.
Se n’è andata senza dire nulla e senza
lasciargli neanche un post- it, per la fretta che
aveva.
Spera che abbia sentito il messaggio nella
segreteria.
Chissa come mai si preoccupa tanto..
Maret resta con la penna poggiata sulla fronte, battendo
leggermente il tappino sulla pelle tesa..forse perché…ci tengo?
Sbatte gli occhi scuotendo la testa… stupida, sciocca e sentimentale!
Sorride fra sé: a pranzo, tutti hanno notato il suo
cambiamento. Maret ha sorriso e alzato le spalle, continuando a mangiare da
sola, guardando fuori dalla finestra con i pensieri
rivolti alla nottata trascorsa con Jesus. Il vetro ha riflettuto la sua
espressione tonta ed è scoppiata a ridere, arrossendo quando i suoi colleghi si
sono voltati verso di lei sorpresi.
Un discreto bussare la scuote all’improvviso. Alice la
avverte che la pratica non serve più e che può andarsene a casa. Non fa neanche
in tempo a chiudere la porta che Maret ha già sbaraccato la scrivania e
afferrato il cappotto nero.
Apre la porta del suo ufficio precipitandosi sul corridoio
semivuoto. Ha voglia di rivederlo..di fare di nuovo l’amore con lui.
Si veste strada facendo, passando la valigetta da una mano
all’altra e andandosi a scontrare infine con la sua segretaria.
“Ha un visitatore all’entrata” l’avverte raccogliendole i fascicoli
scivolati a terra.
“No, no e no, e tardi e me ne voglio andare a casa! Dì a quell’idiota di tornare domani! Domani starò anche ore a ascoltarlo ma ora..” grida quasi
afferrando gli incartamenti e precipitandosi verso l’uscita. Si blocca vedendo Jesus davanti la scrivania di Alice che l’aspetta sorridendo
“Sei tu lo scocciatore?” gli domanda divertita e sorpresa. E’
venuta a prenderla dopo che l’ha lasciato senza neanche avvertirlo!
“Sono io”afferma alzandosi dalla sedia comoda e andandole
incontro “pensavo che mi avessi sedotto e abbandonato”
le dice a bassa voce mentre si dirigono agli ascensori.
Maret aspetta che si chiudano le porte per rispondergli ”mi
sono svegliata, era tardissimo e tu dormivi così bene, non mi andava di..”
La bacia prima che riesca finire la frase. Maret lascia cadere la valigetta a
terra e lo abbraccia, ricambiandolo con un’intensità che lo lascia
piacevolmente sorpreso. Sono costretti a staccarsi quando le porte metalliche
si aprono al pianterreno.
Escono abbracciati come due fidanzati, Maret neanche si
accorge di passare in mezzo alla folla dei suoi colleghi che la guardano stupiti.
“Si stanno facendo una rosicata i tuoi amici ” mormora Jesus piano indicando le sue spalle.
Maret ridacchia divertita...non gliene
importa niente!
Vanno a cena insieme e poi passeggiano per la città buia
ritornando sul ponte. Il musicista non c’è col freddo che fa, ma questo non gli
impedisce di ballare stretti l’uno all’altro.
Tornano nel loft. la temperatura è sempre bollente in quell’appartamento,
ma Maret ha il suo ‘termosifone’ personale. Abbraccia
Jesus e non lo lascia più andare finché non ricadono sul letto. E’ tutto perfetto...anche troppo perfetto.
Passano una settimana insieme, nel loro paradiso personale.
La villa è ancora chiusa, il lavoro può aspettare.
C’è la Vita di cui occuparsi, la Morte può
attendere.
Jesus sarà tornato un paio di volte a casa, per prendere i
vestiti di ricambio. Maret l’ha accompagnato, curiosa di
vedere il suo appartamento...nel frattempo si è segnata mentalmente l’indirizzo.
Non si può mai sapere.
E’ una domenica sera, hanno passato
tutta la giornata insieme. Natale è nell’aria, i negozi sono
sempre aperti. Maret l’ha preso in giro per un’ora, quando ha urtato una
pallina di vetro natalizia mandandola in mille pezzi e tre paia d’occhi si sono
puntati su di loro, facendoli arrossire per l’imbarazzo.
L’ha portata a vedere un film tremendo ma Maret non ha
commentato, limitandosi a guardarlo. A metà del primo tempo l’ha presa per mano,
trascinandola fuori del cinema e le ha regalato un
lecca-lecca per farsi perdonare.
Ha riso per una buona mezz’ora abbracciandolo, mentre
scartava il dolcetto a forma di orsetto.
E’ tardi...Maret è sul punto di
addormentarsi, con un sorriso soddisfatto che le stira le labbra.
Jesus guarda i suoi occhi chiusi e non riesce a capacitarsi
di quello che sta succedendo.
L’accarezza lento, facendola mugolare soddisfatta “lo so che
stai dormendo, per quello te lo dico..”
La ragazza non dorme ancora e lo lascia parlare...vuole sentire
quale grande rivelazione sta per farle.
“Sto troppo bene con te...e non è normale” mormora
ridacchiando “..me ne sto qui a parlare alla tua
schiena..”
Maret stringe i denti per non ridere …lasciamolo
continuare!
“Maret....non ci lasceremo mai,
vero?”
La ragazza spalanca gli occhi incredula,
una sensazione orrenda l’afferra con le sue lunghe dita ghiacciate…quella
frase…
Jesus sospira depresso “mi sento un deficiente..” mormora sdraiandosi sul letto
“tu dormi e io dico un sacco di stronzate”
Guarda il lampadario del soffitto brontolando fra se. Maret
sta aspettando che parli di nuovo: non riesce a muoversi…è rimasta
traumatizzata!
“Però è vero..” lo
sente borbottare di nuovo ”mi sa che mi sono innamorato di te”
Maret resta immobile, stringendo il cuscino
con le dita rigide...non è possibile!
Il mattino dopo, quando Jesus si svegliò e allungò una mano
verso di lei non la trovò ...dov'è? Pensò assonnato,
guardandosi in giro.
Non sentì alcun rumore, niente. Si alzò e aprì l'armadio
inquieto...non ci posso credere...vuoto!
Maret se n'era andata.. aveva fatto
le valige e l'aveva mollato!