L'ora della partenza
Tutto era pronto per la partenza e ciò che si sarebbe portato
erano soltanto i suoi indumenti da battaglia e la sua arma, il
"Gunblade". Gli rimaneva un'unica cosa da fare... Andare a salutare
Rinoa!! Non sarebbe stato per niente facile. Non avrebbe tollerato di
vederla piangere nuovamente, perchè è il sorriso
ciò che più le si addiceva. Il tempo passava. Lui, sdraiato sul
letto, a fissare quasi ipnotizzato il soffitto... Chissà...
Magari avrebbe risparmiato una gran sofferenza ad entrambi non
andandola a salutare. Trasse un enorme sospiro sconfortato.
<< Chissà... >>
Si alzò, andando ad aprire la finestra lì nelle
vicinanze, poggiandovici con le braccia, osservando il panorama che gli
si parava davanti. Poco, e tutto ciò che lo circondava sarebbe
scomparso, forse per sempre. Si chiedeva se fosse l'unico della sua
squadra a fare quella sorta di pensieri, eppure... Per lui era un
qualcosa del tutto nuovo, mai provato... Possibile che Rinoa potesse
trasmettergli emozioni così forti?? Talmente forti da farlo
cambiare?? Da quando l'aveva conosciuta, stentava a credere a
ciò che faceva... Tutto ciò non era da lui... La
vicinanza della ragazza fino a che punto lo avrebbe cambiato?? Ma...
È anche vero che... Che se aveva realizzato il suo sogno era
solo grazie lei e al desiderio di proteggerla. Si!!! Il sogno di
divenire il SeeD più forte dell'accademia, anche se... Ormai...
Che rilevanza poteva avere se la persona che più amava non
poteva essergli vicino??
Essergli così vicina, ma
così lontana... E... Appena avrebbe scoperto il suo piano, se la
sarebbe a dir poco presa e forse non solo con lei... Non aveva alcuna
voglia di lasciarlo da solo nel momento più cruciale della sua
vita. Non voleva e NON POTEVA. Avrebbe preferito morire, piuttosto che
non seguirlo... Prese una piccola sacca, dove sistemò la faretra
con le frecce... Magari le sarebbero potute tornarle utili... Non prese
nient'altro, infondo non andava di certo a fare un viaggio di piacere.
Oltrepassò la soglia, chiudendosi la porta, della stanza, alle
spalle. Scese frettolosamente le scale. Sapeva che Squall non sarebbe
stato in giro non prima delle 16:00, perciò aveva a disposizione
tutto il tempo che voleva. Percorse velocemente l'atrio, fino ad
arrivare al solito luogo d'incontro, il "Giardino". Vide tutta la
squadra al completo ad attenderla, eccetto il capitano e Seifer, gli
unici che si sarebbero opposti in egual modo dal volerla in una
missione suicida. Arrivò col fiatone, facendo, ai presenti, un
lieve gesto della mano.
<< Salve a tutti e... Grazie per ciò che vi accingete a fare... Lo apprezzo molto... >>
In un attimo fu al centro dell'attenzione, con diversi saluti che rimbombavano da ogni parte intorno a lei.
Qualcuno bussò sonoramente alla porta. Squall rispose con tono secco, che non lasciò trasparire nessuna emozione.
<< Avanti... >>
Una figura si fece avanti, oltrepassando la soglia della stanza, con in viso uno strano sorriso, misto ad amarezza.
<<
Allegri come al solito vedo... Che fa... Non hai voglia di lasciare la tua
fidanzatina qui al Garden, sola soletta?? >>
<< Senti, Seifer... Smettila una buona volta... Non sono dell'umore giusto!! >>
Entrambi i ragazzi si fecero scuri in volto. Evidentemente nessuno dei due aveva molta voglia di parlare.
<< Allora... Per cosa sei venuto?? >>
<< La macchina e il sottomarino sono pronti a pare ci attendano... >>
<< Bene.. Andiamo... >>
Si lasciarono tutto alle spalle, raggiungendo il resto del gruppo che sicuramente già li aspettava...
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