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Il
resto della mattinata passò tranquillamente, con Bill e Tom
che raccontavano le loro marachelle a Marion. Erano in grado di farle
dimenticare tutte le sue sofferenze.
“Sentite,
ho visto che qui dentro c’è una sorta di sala
giochi. Potremmo
andarci”
Marion
smise di sorridere.
“Che
hai?”le chiese Bill.
“Io
sono legata al letto…non posso muovermi”disse,
tristemente.
Tom
annuì, poi uscì di corsa.
“Dov’è
andato?”chiese la ragazzina.
“Non
lo so. Certe volte è imprevedibile pure per me”.
Tornò
dopo una decina di minuti, con il fiato corto.
Tra
le mani stringeva un gameboy.
“E
quello?”chiese Bill.
“Beh,
se tu non puoi andare in sala giochi, la sala giochi viene
da te!”esclamò, riversando sul letto una decina di
videogiochi.
Marion
sorrise come mai aveva fatto.
“Grazie
Tom!”esclamò.
Passarono
tutto il pomeriggio a giocare con il gameboy.
L’infermiera
passò parecchie volte davanti alla stanza e sorrise.
“Quei
due ragazzini non si rendono conto che le stanno salvando
la vita”pensò.
Marion
aveva cominciato a sorridere più spesso e l’idea
del
suicidio non si era più presentata nella sua mente, almeno
fino a venerdì,
quando l’infermiera di turno andò a slegarla.
In
quel momento tornò ad essere cupa come prima.
Tom
era andato in ospedale per i tre giorni di sospensione, poi
era stato obbligato ad andare a scuola. Andava a trovare il gemello
solo nei
pomeriggi.
“Dai,
lunedì potrai andare in giro con Tomi!”
“Tom
non sarà in classe con me…e in classe ci passo
cinque ore…”
“Vedrai
che con mio fratello al tuo fianco nessuno oserà
toccarti. Ora sanno cos’è in grado di
fare…”
Marion
annuì, un po’ più convinta.
Il
week end passò tranquillamente. Tom passò il
sabato e la domenica
insieme ai due ragazzini.
“Ci
vediamo domani mattina a scuola!”disse Tom, uscendo prima di
cena.
La
ragazzina annuì, sorridendo.
“Vedi,
mio fratello ti proteggerà, come ha promesso di fare con
me. Ormai fai parte della famiglia e nessuno potrà mai dire
che non è vero!”.
Marion
si alzò dal letto, visto che poteva farlo.
“Bill,
posso stare qui con te, per un po’?”chiese.
“Certo!”rispose
il giovane, spostandosi un po’ per lasciare posto
sul letto.
“Marion,
posso chiederti una cosa?”le chiese, dopo qualche
istante di silenzio.
“Dimmi…”
“Ma
la tua mamma non ti viene mai a trovare?”.
La
ragazzina rimase in silenzio, poi trasse un profondo respiro.
“La
mia mamma non c’è più…ora
vivo con la nuova moglie di mio
padre, solo che lei ora è via per
lavoro…”
“Quindi
con chi vivi mentre lei non c’è?”
“Con
la governante, ma lei non è pagata per venirmi a
trovare…”
Bill
la guardò. La tristezza si era impadronita di nuovo del suo
sguardo.
“Senti,
non ci pensare. A mia mamma non darà fastidio se stai a
casa nostra al pomeriggio”disse.
Marion
lo guardò e gli diede un innocente bacio sulla guancia.
“Grazie
Bill, tu e tuo fratello mi avete svegliato da un
terribile incubo”
Bene,
così termina la FF…finalmente sono arrivata alla
fine di
una delle mie opere! Visto che l’altra è ancora in
lavorazione…spero non mi
odierete per questo finale un po’ insipido, però
l’ultima frase fa capire il perché
del titolo…wake me up (ovvero svegliami)…in
teoria all’inizio pensavo che
sarebbe stato Bill a pronunciare questa frase, invece il corso degli
avvenimenti mi ha fatto cambiare idea! Beh un grazie a tutte le
fanciulle che
hanno commentato! Baci baci…vi adoro ragazze!
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