e
Salve salve!! Sn tornata!!
Kiedo umilmente scusa a tt x nn aver aggiornato x così tanto
tempo, ma ho avuto, ehm, dei problemini... Scusate!! Cerkerò d
scrivere qlk capitolo prima d ripartire (ma starò via solo 1
7mana)... Spero ke nel frattempo nn mi abbiate abbandonata tt... *_*
anke se me lo meriterei proprio... Vbb, vi lascio al capitolo, ci
vediamo giù...
Scendo le scale torturandomi una ciocca di capelli rossi che mi spunta
sulla spalla da dietro la schiena. Sento delle voci. Sono loro. Stanno
uscendo. Che devo fare? Forse dovrei parlarne con James... lui saprebbe
cosa fare, penso mentre mi avvicino ai quattro Malandrini.
-Oh, Lily! Che piacere vederti!- esclama Sirius vedendomi arrivare.
-Buongiorno- saluta Remus.
-Buongiorno a tutti- dico sorridendo e facendo un cenno con la mano.
-E Agata??- mi domanda il ragazzo.
Sorrido.
-Tranquillo, adesso arriva. Stava finendo di prepararsi-
-Ah, bene- dice lui lanciando un'occhiata alle scale che portano al dormitorio femminile.
Sento un paio di mani prendermi da dietro e in un attimo mi ritrovo avvolta dalle sue braccia.
-Buongiorno piccola, non si saluta?-
Sorrido girandomi a guardarlo.
-Buongiorno- dico e poi mi alzo in punta di piedi per scoccargli un
bacio a fior di labbra. Lui risponde e poi sorride. Lo guardo negli
occhi. E' felice. E' tranquillo, è sereno. A quale scopo dirgli
di Malfoy? Per farlo preoccupare inutilmente? Già so come
andrebbe a finire. Partirebbe subito all'attacco e lo spedirebbe da
Madama Chips appena lo incontrerebbe. No, non c'è alcun bisogno
che lui lo sappia. Basterà far capire a Malfoy che deve starmi
alla larga. Due paroline, quelle giuste e sono sicura che
lascerà perdere. Dopotutto lui non è tipo da abbassarsi a
corteggiare una Mezzosangue che lo ha già rifiutato, giusto?
Basterà fargli capire che non ha speranze. Sì,
farò così. Alla prima occasione...
-Agata!- esclama in quel momento Sirius precipitandosi sulle scale. Ma
esse appena messo piede sul primo gradino si trasformano in men che non
si dica in un ripido scivolo liscio come il ghiaccio.
-Aaah- con un grido il ragazzo agita per un momento le braccia in aria
cercando di mantenere l'equilibrio, ma finisce presto a terra, gambe
all'aria. Agata che ha assistito alla scena dalla cima delle scale
scoppia a ridere divertita.
-Sirius, non sapevo che tu mi cadessi così ai piedi- dice raggiungendolo
-Beh, ora lo sai- risponde lui alzandosi e guardandola come mai nessuna
aveva guardato. Agata gli sorride e gli scocca un bacio a fior di
labbra. Poi si stacca ma il ragazzo la ritira a sé per
approfondire un po' di più quel bacio.
Io li guardo divertita. Fanno proprio una bella coppia. James fa
scivolare il suo braccio dietro la mia schiena e insieme usciamo dalla
sala comune per avviarci alla sala grande. Mentre passiamo per i
corridoi mi guardo attorno nervosa. Non vorrei incontrarlo ora, non
qui. Devo parlargli il prima possibile, ma dobbiamo essere soli.
Bene, penso. Fin'ora non si è ancora fatto vivo. Un po'
sollevata svolto l'angolo pensando che forse per ora me la sono cavata.
Ma quando mi ritrovo a camminare nel corridoio che porta alla sala dei
banchetti inorridisco. Lui è lì. Con tutta la sua
combriccola. Improvvisamente impallidisco. Trattengo il fiato. Lui si
gira. Mi vede. Sorride con uno dei suoi soliti ghigni. Mi fa un cenno
con la testa. Io mi irrigidisco. Devo fare finta di niente. Devo fare
finta di niente.
-Lily, ma cos'hai? Sei diventata pallida!- esclama James in quel momento.
Agata si gira a guardarmi.
-Niente, non ho niente- dico cercando di
sorridere e di sembrare il più tranquilla e serena possibile.
-Mah, non so... sei tutta rigida, ti senti bene?-
Con la coda dell'occhio vedo Malfoy guardarmi e sghignazzare. Maledetto.
-Ma certo! Benissimo, mai stata meglio- rispondo voltandomi a guardare il mio ragazzo.
-Con te sto sempre bene- aggiungo ad alta voce, sorridendogli. Poi mi sporgo verso di
lui e lo coinvolgo in un bacio mozzafiato. Lui dapprima rimane un po'
sorpreso, ma poi risponde, con passione. Sorrido a fior di labbra. So
che lui ci sta guardando. Quando ci stacchiamo James mi guarda un po'
rosso in viso.
-Wow...- dice.
Io sorrido.
-Non ti avevo ancora salutato come si vede-
Lui mi sorride e alza una mano per accarezzarmi i capelli. Così
abbracciati entriamo in Sala Grande lasciandoci alle spalle Malfoy e la
sua combriccola di zotici Serpeverde. Tié. Prendi e incassa,
serpe!
Sono passate tre ore di lezione. Siamo nella serra, a cercare di trapiantare le mandragole e di non svenire mentre lo facciamo.
-Bene bene- dice la professoressa Sprite rimboccandosi le maniche -Siete pronti? Uno, due, tre!-
Con uno strattone, tutti gli studenti tirano simultaneamente fuori le
piante antropomorfe dai loro vasi. Un coro di urli sovrumani riempie la
serra come un tuono e i visi di tutti i ragazzi si deformano in
smorfie di sofferenza. Il grido che sprigionano quelle dannate creature
è insopportabile ed io mi sbrigo a ficcare la mia dentro al vaso
vuoto. Poi lo riempio di terra il più possibile, in modo da
calmare la pianta.
-Benissimo, signorina Evans, ottimo! Se vuole può uscire intanto che anche i suoi colleghi finiscono!-
-Grazie- rispondo e lanciando un sorriso ai miei amici che sta per "ci
vediamo fuori" corro verso l'uscita lasciando le cuffie sul tavolo a
fianco la porta. Quando esco dalla porta tiro un lungo respiro. Per
fortuna la serra è insonorizzata, altrimenti credo
che troveremmo un mucchio di persone svenute per i corridoi, fuori
dalla porta! Sorrido al pensiero. Mi accorgo di essere ancora
appoggiata alla porta quando la sento aprirsi. Faccio appena in tempo a
spostarmi che vedo uscirne niente popò di meno che Malfoy in
persona.
-Salve- dice con voce melliflua.
Io alzo gli occhi al cielo. Oh no, ancora lui!
-Che cosa vuoi?- rispondo, scontrosa.
-Come siamo nervosette-
-Con te vicino rilassarsi è impossibile-
-Faccio davvero tutto questo effetto?-
Giro la testa dall'altra parte senza rispondere. Lui rimane lì
fermo, senza dire niente. Infastidita dalla sua presenza mi allontano,
andandomi a sedere contro il muro qualche metro più in là.
-Perché ti allontani?- dice in tono divertito. Lo vedo avvicinarsi. Mi rialzo.
-Stammi lontana- ringhio.
-Perché dovrei?- ribatte lui continuando ad avvicinarsi.
Indietreggio.
-Lasciami in pace-
-Non ti sto facendo niente-
Indietreggio ancora. Lui ride, visibilmente divertito.
-Che c'è, hai paura che ti stupri?-
-L'idea mi disgusta- dico guardandolo torva.
-Non puoi dirlo finché non lo provi- ribatte lui bloccandomi
addosso al muro. Io spalanco gli occhi, improvvisamente spaventata. Ora
che lo vedo così vicino mi rendo conto di quanto possa essere
forte. E' alto e attraverso la divisa si vede che ha i muscoli ben
scolpiti per merito dei duri allenamenti del Quiddich. Mi sento
improvvisamente fragile ed indifesa in confronto a lui. E comincio
seriamente ad avere paura. Mi rendo conto che se lui volesse potrebbe
farmi qualsiasi cosa. Sento il rumore della porta della serra che si
apre. Anche Malfoy la sente, e in un attimo si è già
staccato da me. Giro la testa, sperando di veder uscire James.
-Ci si vede Lilian-
-Evans- sottolineo io riacquistando in un attimo tutta la mia forza.
Ora che non mi è più così addosso sento di aver
recuperato il mio naturale temperamento. Lui scuote la testa ridendo e
sparisce, dietro al corridoio. Una lunga fila di studenti esce fuori
dalla porta. E poi eccoli, anche loro. Faccio un respiro profondo per
recuperare la calma e vado da loro. Ma che mi è preso? Io non ho
paura di Malfoy.
James si guarda attorno cercandomi con lo sguardo. Lo raggiungo alle spalle.
-Ciao amore- dico puntellandogli il dito sul braccio. Lui si gira e mi sorride.
-Oh eccoti, non ti vedevo-
-Mi ero spostata per far passare gli altri-
Annuisce. Insieme ci dirigiamo in aula di Storia della Magia. Con la
coda dell'occhio scorgo Severus passare, la testa bassa e le
braccia avvinghiate attorno al mantello. Lui si accorge che lo sto
guardando e alza la testa. Io riporto subito lo sguardo dritto davanti
a me. Ho chiuso con lui.
E' ora di pranzo. Gli studenti si alzano tutti dalle sedie e sistemano
le proprie cose dentro alle borse. Agata ed io non ci siamo ancora
parlate. Eppure stiamo sedute vicine. Credo abbia capito che le
nascondo qualcosa. Ma non sembra arrabbiata. Più che altro
direi... preoccupata. Lei è sempre stata molto protettiva nei
miei confronti. Da quando ci siamo conosciute siamo subito diventate
ottime amiche. Ci siamo sempre dette tutto, e abbiamo cominciato a
capirci senza neanche parlare. Lei per me è come una sorella.
Come quello che Petunia non è.
Decido che devo cercare di comportarmi il più normale possibile.
Non voglio farla preoccupare. E non voglio far preoccupare nemmeno
James. Anche lui si è accorto di qualcosa che non andava 'sta
mattina, nel corridoio, quando abbiamo incrociato Malfoy.
Malfoy... ripenso a quando me lo sono ritrovata così vicino. Al
suo fisico grande e possente. Ripenso a quanto mi sono sentita piccola
e fragile. Non deve essere così. Non deve farmi questo effetto.
Io non devo avere paura
di lui. Devo essere forte, come lo sono sempre. Avrei dovuto chiarire
tutto subito. Avrei dovuto mettere in chiaro le cose, come mi ero
ripromessa di fare. Ma quando me lo sono ritrovata davanti non ce l'ho
fatta. E' stato più forte di me. Ho avuto paura. Paura di lui.
Paura di Malfoy. Rabbia. Sono sicura che è tutto quello che
voleva. Mettermi paura. Crede che così facendo mi inibisca!
Crede che così io mi faccia fare tutto quello che vuole! Ah, ma
si sbaglia! Si sbaglia di grosso! Non ha ancora capito chi è
Lilian Evans!
-Lily ma che fai, sbatti i libri sul tavolo?-
E' Remus. Mi accorgo di star letteralmente scaraventando i libri dentro alla borsa. Oops.
-Ehm, no niente, sono un po' nervosa- mi giustifico.
-E come mai?- s'intromette James preoccupato -Qualcosa non va?-
Oh no, ti prego.
-Ma certo che no, sto benissimo. Ho solo un po' di mal di pancia... ehm... mi devono venire...- farfuglio imbarazzata.
-Ah...- dice James visibilmente tranquillizzato.
-Bene, possiamo andare!- esclamo dopo aver messo l'ultimo libro in
borsa. Agata mi lancia un'occhiata preoccupata. Penso di far finta di
niente, ma poi penso che lei lo capirebbe. Con lei non funziona. La guardo e sorrido.
-Forza, vieni- dico, sempre con il sorriso stampato sulle labbra.
Lei mi guarda un po' dubbiosa, ma non fa domande. Forse si è convinta. O forse sa che non è il momento.
Insieme ci dirigiamo verso la Sala Grande. Ho deciso. Gli darò
appuntamento. Lo farò venire in un posto appartato, dove potremo
parlare indisturbati e metterò le cose in chiaro una volta per
tutte!
-Lilian Evans, noi due dobbiamo parlare!-
Agata sta in piedi davanti alla porta della nostra camera con le
braccia incrociate al petto e un'espressione di quelle che non
ammettono repliche.
-E di cosa dovremmo parlare?- domando sorridendo ingenuamente.
-Da quando ti vengono di questo periodo?!-
-Sono in anticipo, succede-
Lei alza un sopracciglio continuando a guardarmi con la stessa faccia della McGranitt.
-Che c'è?- chiedo mantenendo quel sorrisino ingenuo.
-Lilian Evans non mi inganni-
-Non so di che cosa tu stia parlando-
-Sì invece-
-Non credo-
-Forse devo farti tornare la memoria-
-Forse, non ricordo chi tu sia e cosa ci faccia io qui-
-Non fare la spiritosa-
-Hai detto che ho perso la memoria-
-Smettila di scherzare e dimmi chi c'era ieri sera all'appuntamento-
-Sì da il caso che io non ricordi ci fosse qualcuno- faccio io con un altro dei miei sorrisini più falsi di Lumacorno quando fa le moine a Silente.
Agata sbuffa e lascia ricadere le braccia lungo i fianchi.
-Ok, come vuoi Lily, vorrà dire che userò la forza-
La vedo tirare fuori la bacchetta dalla tasca.
-C-che cosa vuoi fare??- domando impallidendo.
-Risucchiarti la memoria, ovviamente!-
-Che cosa?! Sei matta?!!-
-Ahah no, mia cara, a mali estremi estremi rimedi, te lo ricordi
questo? E' un detto di voi babbani- ribatte lei avvicinandosi con la
bacchetta puntata dritta per dritta sulla mia testa.
-Agata ferma!!- strillo e le lancio un cuscino a dosso. Con un solo gesto della bacchetta lei lo schianta contro il muro.
-Ed ora...- dice guardandomi fissa negli occhi, fermandosi a un passo da me.
-... dimmelo o ti faccio il solletico!- esclama e buttando a terra la
bacchetta mi acchiappa e comincia a riempirmi di pizzichi da tutte le
parti.
-Aah!- urlo mentre cadiamo tutte e due sopra al tappeto.
-Ahah! Smettila! Smettila!!- strillo al colmo delle risate.
-Solo se giuri di raccontarmi tutto!-
-Ok ok- dico col fiato grosso -Ok va bene!!-
Agata mi lascia ed io mi porto una mano alla pancia per riprendere fiato.
-Allora?- chiede Agata sedendosi a gambe incrociate e incrociando le braccia al petto.
-Allora...- dico io tastando il pavimento -Sì, allora diciamo
che... il fatto è che... che non te lo posso dire
adesso!!- e alzando la bacchetta di Agata verso di lei...
-Levicorpus!-
-Ehi! Ehi, non vale! Imbrogliona!!- esclama Agata presa alla sprovvista
mentre una bolla invisibile la porta a galleggiare per aria sollevata
dal mio incantesimo.
-Mi dispiace Ag- dico avvicinandomi alla porta -Ma adesso non posso proprio dirti niente, devo andare-
-Cosa?! Ehi, ferm..-
Con un ultimo colpo di bacchetta la lascio ricadere sul letto e mi
richiudo la porta alle spalle, precipitandomi giù dalle scale.
Malfoy, credo che noi due dovremmo parlare.
Ti aspetto alla fontana tra venti minuti.
Lilian Evans.
Mi rigiro fra le mani quel piccolo rettangolino di carta prima di accartocciarlo e buttarlo a terra insieme agli altri.
Cavolo, non va bene! Troppo cortese, troppo poco... reale.
Possibile che scrivere un insignificante bigliettino debba essere
così difficile?! Strappo dal mio quadernetto degli appunti un
altro pezzetto di carta, promettendomi che sarà l'ultimo. Mi
solletico il mento con la punta della piuma pensando a quello da
scrivere. Poi mi piego sul tavolo.
Vieni alla fontana fra venti minuti.
Vedi di esserci se non sei una schifosa serpe codarda.
Lo guardo. Perfetto. Breve ma chiaro. Niente "Caro Malfoy", se gli
arriva la lettera non potrà essere che per lui, dato che io
intelligentemente glie la mando via gufo. Niente "da Lilian Evans",
manco fossimo amici di lunga data che si scrivono. E poi ci sta quel
giusto tocco di disprezzo che servirà a fargli capire che la
nostra non sarà una chiacchierata amichevole. Sorrido
soddisfatta fra me e me. Eh, Malfoy, se credi che io sia come tutte le
altre ti sbagli di grosso. Sta volta hai preso un bel granchio!
Lego il biglietto alla zampetta della mia civetta, Elsa. Poi avvicino la bocca alla sua orecchia.
-A Lucius Malfoy-
Elsa emette un verso e poi spicca il volo attraverso la finestra.
Mi guardo intorno.
C'è molta gente in biblioteca. Sono tutti indaffaratissimi a
prepararsi per i M.A.G.O, gli esami finali per quelli del settimo anno.
Prendo il libro
che avevo preso dallo scaffale di Storia della Magia e lo apro. Leggo
poche righe quando vedo ritornare la mia Elsa dalla finestra. Quando
atterra sul tavolino noto che ha un bigliettino legato alla zampetta.
Lo prendo.
Mi dispiace dolcezza, ma ho gli allenamenti.
Se vuoi puoi venire a fare il tifo per me.
Al diavolo!!
Neanche se mi paghi, grazie!
Chiudo il libro seccata. Bisognerà rimandare a domani.
Accidenti a me quando non glie l'ho detto subito!! Eravamo soli, non
c'era nessuno... Cavolo, non mi devo più far intimidire da
quella lurida serpe strafottente! Sbuffo. Avevo programmato tutto
così bene. Ci saremmo visti adesso, io avrei messo le cose in
chiaro così da far finire questa storia assurda subito e poter
finalmente raccontare tutto ad Agata. Ma se le cose stanno ancora
così non posso dirle niente. Sospiro. Dovrai aspettare, Ag.
Prima questa storia deve finire.
Arieccomi!
Allora... cosa ne pensate? Spero d nn avervi deluse troppo, soprattutto
dopo la mia luunga assenza... Mi perdonerete mai?? Per favore!!!
Guardate cm ve lo kiedo ::*.*:: (i puntini ai lati sn le
lacrime a fontanella)! Allora? Non vi faccio neanke 1 po' pena? Spero
ke ci sia ancora qlk1 così magnanimo da lasciarmi 1
miniminiminicommentino... Grazie a tt, 1 bacione la vostra Vale
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