Capitolo
1
Eventine entrò con un sorriso nella tenda che i due fratelli
dividevano:
- Bene ragazzi, sono orgoglioso di dirvi che domani a mezzogiorno al
massimo saremo a casa. Dalla città ci sono venuti incontro
alcuni osservatori, e hanno detto che ci stanno preparando una
accoglienza con i fiocchi; così ad occhio e croce
inizierà con un rientro trionfale nelle mura e
continuerà… fino a chissà quando
–
- Fino a chissà quando?!? – esclamò
Durin portandosi una mano alla fronte – Ma dobbiamo proprio?
Io avrei solo voglia di farmi un bagno e riposare… Che ne
dici se noi rientriamo alla chetichella e lasciamo a te la parata e la
gloria? In fondo sei tu il re… -
- Ti piacerebbe, eh? Spiacente, ma gli eroi siete voi, io sono solo il
re a capo dell’esercito, voi siete coloro che hanno aiutato
l’erede di Jerle Shannara a ritrovare la mitica spada che ha
sconfitto Brona… Eh no, credo che per domani gli onori
saranno tutti per voi, e non potete squagliarvela! –
- Umpf… - sbuffò Durin gettandosi sulla branda.
Dayel sorrise guardando il fratello: aveva rischiato di perderlo
nell’ultima battaglia contro l’esercito di Brona a
Tyrsis, e per lui era importante che fossero tornati entrambi sani e
salvi. Non reputava di aver fatto chissà cosa, aveva solo
seguito il suo destino, e non credeva che per questo avrebbe dovuto
essere lodato, ma conosceva la sua gente, e capiva il bisogno che
avevano di vedere la loro razza coinvolta nel ritrovamento della Spada
di Shannara, che molti reputavano ancora proprietà degli
elfi.
Però aveva voglia di tornare a Beleal… Voleva
riabbracciare Lynliss, aveva bisogno del suo sorriso, delle sue risate,
della sua pelle… Quanto gli mancava! L’aveva
sognata tanto, per tanto tempo, che quasi ora non gli pareva vero che
fosse così vicina…
Si alzò e si sedette sull’orlo della branda dove
stava disteso il fratello:
- Oh, andiamo, ormai è finita! Con tutto quello che abbiamo
passato, non vorrai mica farti spaventare dal nostro popolo che vuole
solo festeggiarti? –
- Oh no, ma non potrebbe festeggiarmi, che so, tra qualche giorno,
quando avrò dormito a lungo? –
Eventine e Dayel risero, in fondo sotto sotto la pensavano allo stesso
modo, ma sapevano perfettamente tutti e tre di non avere scelta.
Eventine li salutò ed uscì dalla tenda. I due
fratelli spensero la candela e si addormentarono nel giro di pochi
secondi.
La mattina dopo alle 11 stavano varcando la porta che li avrebbe
portati all’interno della città, cavalcando al
passo appena dietro Eventine, alla testa dell’esercito. Li
accolse una fiumana di gente che urlava, salutava, batteva le mani e
gettava fiori al loro passaggio. Il re sorrideva e salutava
graziosamente, mentre Durin e Dayel erano un po’ spaesati da
quel bagno di folla, a cui non erano abituati.
Dayel era particolarmente inquieto, e volgeva continuamente lo sguardo
sulla folla, come se stesse cercando qualcosa, o qualcuno.
Fu solo quando erano quasi arrivati alle porte del palazzo che si
sentì chiamare da una voce che conosceva fin troppo bene:
- Dayel! Dayel! – si voltò immediatamente, e vide
poco più avanti una meravigliosa fanciulla trattenuta a
stento dalle guardie che avevano il compito di tenere libera la strada
per lasciar passare l’esercito.
- Lynliss! – urlò saltando immediatamente
giù da cavallo e correndo verso di lei, dimenticandosi di
tutto il resto del mondo, mentre Eventine con un solo gesto fluido
fermava tutto il corteo e ordinava alle guardie di lasciarla passare.
Si gettarono l’uno nelle braccia dell’altra,
tremando di gioia e di emozione, aspettando solo un secondo prima di
baciarsi con passione.
- Dayel! Oh, Dio, Dayel… -
- Lynliss… Mia piccola Lynliss… -
- Sei tornato… Sei tornato… Sei qui… -
- Te l’avevo promesso… Ricordi? Non avrei mai
mancato ad una promessa… Fatti guardare – le prese
il volto tra le mani – Come sei bella… Sei ancora
più bella di quanto ricordassi… -
- Non andartene mai più… Ti prego, non andartene
mai più… -
- Mai, mai più… -
Si riabbracciarono, solo per sentire la reciproca presenza. Non si
sarebbero lasciati mai più…
Eventine e Durin avevano assistito alla scena inteneriti, e non li
avrebbero interrotti per nulla al mondo. Ma l’esercito doveva
arrivare a palazzo, altri uomini erano attesi dalle loro donne. A
malincuore il re scese da cavallo e si avvicinò a Dayel,
ponendogli una mano sulla spalla:
- Andiamo – gli disse – bisogna continuare, anche
gli altri soldati hanno il diritto di riabbracciare le loro
famiglie… - vide le mani di Dayel stringere ancora di
più quelle di Lynliss, e sorrise – Se vuoi, puoi
portarla con te, dubito che riuscirei a farla andare via, e non lo
voglio neppure… Se riuscite, portala sul tuo cavallo
–
Gli occhi di Dayel si illuminarono:
- Grazie Eventine, e chiedo scusa per il rallentamento –
Salì a cavallo ed issò la fanciulla davanti a
sé stringendola alla vita, come se non volesse mai
lasciarla, e ripresero la marcia verso il castello.
Eccomi qui! Sono nuova, quindi, per favore, siate buoni con le
recensioni... Se qualcuno volesse regalarmi un secondino per dirmi cosa
ne pensa... Non è successo molto finora, ma ho parecchie
idee, ho solo bisogno di tempo per metterle giù...
Se vi piace, ci rivedremo molto presto...
Ciao ciao!
RoxRox
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