Chi ha da fare non ha tempo per le lacrime

di MusicDanceRomance
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-Li voglio tutti morti.
Bellatrix sospira, una danza di lamenti e una catena di flebili insulti piovono su di lei, ma lei ride e non se ne cura.
Sono rinchiusi nei sotterrai del maniero Lestrange i tre maghi babbanofili dati per dispersi nelle ultime settimane. Il compito è quello di strappare loro con ogni mezzo delle informazioni preziose per conto del Signore Oscuro, e Bellatrix farebbe di tutto per non deluderlo.
Tra le fiamme delle Maledizioni più crudeli e l’odore intenso della pelle bruciata, Bellatrix adora ridurre in fin di vita i suoi prigionieri.
Amavano tanto difendere i Babbani, blateravano su quante cose belle si potrebbero imparare da loro, e ormai sono solo mucchi di carne tritata che mugolano per la sofferenza. Non le resta che riflettere sul modo più spietato per sbarazzarsi di questa feccia insignificante.
-Li voglio tutti morti.- sussurra, con un filo di voce talmente sottile che a stento riesce a sentirsi da sé.
Dei passi misurati la distolgono dai suoi piani di morte: il suo Signore è arrivato.
Bellatrix si affretta ad accoglierlo nella Sala Grande del Maniero, si vede pronta ad esaudirlo in ogni sua richiesta.
-Mia cara Bellatrix.- Lord Voldemort si preannuncia chiamandola per nome -Ho una nuova missione per te. Ti piacerebbe passare a fare un saluto ai Paciock e al loro figlioletto?
La donna scatta a quell’ordine così ridefinito di fiducia:
-Cosa devo portare loro, mio Signore? Dolore o morte?
-Entrambi. Follia è un compromesso sufficiente, direi.
Bellatrix è sul punto di inchinarsi, ma il suo Signore le blocca la testa tra le mani.
-Non ora, mia cara. Non così in fretta. Tuo marito non c’è, vero? Informerai anche lui di questa missione, non è un servizio che puoi realizzare da sola.
-Come ritieni opportuno, ogni tuo ordine è un piacere per me.- le labbra si ammorbidiscono quasi per assaggiare quella delizia di parole fedeli.
-Molto bene.- sussurra ancora il suo padrone -E adesso accontentami in ben altre esigenze, più urgenti, mia cara.
Le passa le dita tra i capelli neri come la notte, neri come le loro anime, neri come saranno per sempre Bellatrix e Voldemort, ricoperti da una furia omicida che sa trasformarsi in passione feroce e implacabile appena il Signore Oscuro le fa capire quanto la desidera.
Nel loro miscuglio di corpi regna una strana alchimia: riescono ad esaudirsi a vicenda, amanti perfetti del male e amanti perfetti l’uno per l’altra.
È sotto i ricami delle lenzuola che lui traccia ancora sulla schiena della Mangiamorte prediletta dei disegni invisibili: un triangolo, un cerchio e una linea, la sua ossessione personale. La donna adora quelle piccole carezze e sospira sulle labbra del suo Signore.
-E adesso cosa vorresti?
Lui conosce già la risposta a quella domanda, ci gioca per istigare un bacio di morte che aspetta di trascinare via qualche nuova vittima.
Dalle segrete si percepiscono ancora i lamenti dei prigionieri torturati.
Bellatrix passa un dito tra la bocca di Voldemort, preme ancora il corpo contro il suo e bisbiglia:
-Li voglio tutti morti.




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