Grazie Sissy88.. ti
ho preso in parola. Posto immediatamente. Ecco un piccolo capitolino
che spero possa piacere. E grazie alle persone che mi hanno messa tra i
preferiti.. di già!!! non pensavo! Grazie mille!!
Isabella Swan: Human’ s Thoughts.
Dio.. erano
ore che non lo vedevo. Lui e la sua stupida ossessione di volermi
sempre proteggere e aiutare, come se mi importasse la presentazione dei
College a Forks! Santo cielo! Non lo potevo soffrire quando insisteva
dicendo di farlo per il mio bene. Ricordavo ancora il suo tono.
- No, Bella…- quella voce da genitore venuto
male. Era un vampiro cavolo! Non mio padre!
Cercavo di rassettare la casa come meglio potevo per il
ritorno di Charlie. Questo e altro per arruffianarmi mio
papà dopo che gli avevo sbattuto in faccia il mio imminente
matrimonio con un Cullen. Dire che aveva strabuzzato gli occhi era dire
poco, proprio non riusciva a soffrire Edward da quella volta che mi
aveva lasciata. E come biasimarlo? Mi sedetti esausta sul divano,
ripensando al giorno in cui il mio vampiro preferito mi aveva
abbandonata. Un brivido mi lasciò senza fiato.. no.. non
dovevo, bastava solo il pensiero per far tornare quello strazio e quel
vuoto dentro di me. Forse sarebbe stato meglio uscire, ma non ne avevo
la minima intenzione. Avere gli occhi puntati di tutta Forks su di me??
Mai.
- Bells.. sei in casa?- la voce di mio padre giunse
inaspettata. Ma non era troppo presto?
- Sì, Charl.. emhh..papà!-
Entrò immediatamente.. la cosa mi stupì.
Controllava guardingo ogni angolo della cucina e del salone come se si
aspettasse si veder apparire qualcuno da un momento all’atro.
Poi alzò soddisfatto lo sguardo verso di me.
- Ahh.. non c’è..- La rabbia mi
montò dentro. Cosa credeva mio padre che Edward fosse il mio
cagnolino personale? Semmai.. forse.. ero io il suo. Ma comunque mi
mostrai arrabbiata per questa mancanza di fiducia nei miei confronti.
- Papà, ma che ti salta in testa? Pensavi che
Edward fosse qui a casa?- Lo guardai torva, lanciandogli
un’occhiataccia obliqua.
- Sinceramente pensavo già di trovarvi
avvinghiati sul divano- Charlie mi voltò le spalle per non
far notare il suo imbarazzo, ma lo sentii chiaramente nella sua voce.
Io e Edward.. sul divano.. a fare che? La mia mente corse veloce a
qualsiasi cosa io e il mio futuro marito potevamo fare sul divano e
forse Charlie era arrivato alla conclusione più impensabile.
Il mio vampiro non si era mai spinto al di là di un bacio
appassionato ma controllato, perciò proprio non
c’era da preoccuparsi. Quasi dubitavo che dopo il matrimonio
sarebbe stato diverso, almeno fino a quando non si fosse deciso a
trasformarmi in una vampira.
- Sai benissimo che è un bravo ragazzo e non lo
farebbe mai- Sospirai.. già non lo farebbe mai. Edward
Cullen era ciò che si poteva definire il simbolo della
cavalleria, un uomo che non doveva chiedere mai. E la cosa spesso non
mi piaceva per niente..Già a volte quasi desideravo che lui
perdesse quell’autocontrollo che tanto odiavo.. mi ritrovai a
scuotere la testa. Impossibile, quel vampiro ne sapeva sempre una
più del diavolo.
- Bella.. sono proprio quei tipi di ragazzi che mi
preoccupano. Quando sono troppo perfetti, hanno sempre qualcosa di
pericoloso da nascondere- Come aveva ragione mio padre. Edward celava
qualcosa di dannatamente e maledettamente pericoloso. E se solo
ripensavo a quegli occhi dorati che si puntavano su di me.. beh..
sì, qualcosa di pericoloso, di molto pericoloso, e ancora
pericoloso.. sì sì. Mi si seccò la
gola.
“Svegliati Bella, tuo padre sta ancora
parlando”. Mi riscossi da quel breve momento di black-out
mentale, che ormai era costantemente collegato ad Edward e mi accorsi
che Charlie non aveva smesso di fare la sua arringa. Era veramente
preoccupato per me, che tenero, solo che non avevo voglia di starlo ad
ascoltare.
- Charlie.. che ne dici se ordiniamo due pizze per stasera?
E qualche birra?- Ma sì, una cena rude in famiglia era
proprio quello che mi ci voleva per affogare i dispiaceri del
matrimonio. Non che mi spiacesse sposare l’essere che
più perfetto sulla faccia della terra, ma il problema era
che ero terrorizzata dalla cerimonia, dal legame, dal fatto che ero
giovane.. e e e.. poi.. dalla prima notte di nozze, da quello che lui
avrebbe fatto o voluto da me. Deglutii..
- Bells stai bene? Ti vedo pallida. Comunque vada per la
pizza, magari non sei dell’umore adatto per cucinare stasera.
Chiami tu?- Mio padre si diresse verso il bagno ignaro delle mille
emozioni che mi si contorcevano nello stomaco. Eccola la
verità.. avevo sempre fatto la coraggiosa, la dura, ma
dentro sapevo cosa mi spaventava realmente. Non era né
Renèe e le sue idee sul matrimonio, né Charlie e
la sua mania di non sposarsi giovani e nemmeno la gente del paese, non
erano loro il problema. Ero io.. ero terrorizzata. Mi morsi le labbra
nel mio solido gesto nervoso e mi diressi lentamente verso il telefono.
“ Sì, Bella, ammettilo. Tu hai paura di
fare sesso con Edward Cullen”. Fino ad ora, avevo provato a
sedurlo solo una volta, cercando di convincere invano me stessa che
quella che sentivo era allergia da nozze e da promesse. Ma non aveva
senso, io amavo il mio angelo. La realtà era ben
diversa.. sapevo che lui si sarebbe sempre fermato, mi fidavo
ciecamente del suo autocontrollo.
- Pronto? Pronto?- Ma quando avevo composto il numero? La
solita sbadata.
- Pronto.. sì.. scusi. Volevo ordinare due birre
e due pizze, una quattro-formaggi e una misto verdure- sinceramente non
avevo molta fame, ma ormai avevo promesso.
- Va bene.. consegna a domicilio?- Mi fece lui di rimando.
-Sì. Casa Swan- tanto tutti conoscevano mio
papà. L’altro riagganciò immediatamente
senza darmi il tempo di salutare. Poco male, la pizza sarebbe arrivata
prima. Vidi Charlie rilassarsi sul divano che avevo appena pulito e
accendere la televisione, così decisi di salire un attimo in
camera mia per rilassarmi. Ma che ore erano? Si era già
fatto buio. Forse quasi le sette.
Salii di corsa le scale, aprii la porta di camera mia e
accesi la luce. La richiusi lentamente e guardai
all’interno.. no, che stupida, tanta era
l’abitudine di averlo con me che quasi mi sembrava
impossibile non vederlo seduto sul mio letto. Decisi di cambiarmi,
avevo addosso ancora i vestiti che avevo usato per pulire e
sinceramente per quando sarebbe arrivato volevo farmi trovare in
condizioni migliori. Certo però anche l’idea di
una doccia sarebbe stata invitante. Mi diressi verso
l’armadio e presi un paio di jeans e una magliettina. Decisi
che sarebbe stato meglio prendere anche un maglione, l’aria
sembrava essersi rinfrescata quella sera, e così
mi chinai per aprire il primo cassetto. Ne presi uno di color blu,
almeno sarei stata tutta in tinta. Presi a spogliarmi e
immersa nei pensieri che avevo fatto poco prima mi avvicinai allo
specchio. Mi tolsi la semplice casacca marrone che avevo indossato per
coprirmi e scoprii le mie spalle lattee e il reggiseno azzurro che
avevo sotto. Mi osservai attentamente..non ero che la pallida
imitazione della bellezza di Edward. Slacciai il reggiseno e lo tolsi
di scatto buttandolo sul letto. Mi fissai ancora nello specchio..
questo è quello che avrebbe visto il mio futuro marito? Il
mio seno in boccio era troppo piccolo, le mie braccia troppo magre
forse, la mia pelle troppo bianca, certo non quanto la sua. Pensai ad
Alice e Rosalie, ecco fatto mi ero rovinata tutta la nottata. Quelle
sì che erano donne! Sbuffai.. e mi rivestii. Mettere il
broncio non sarebbe servito..
“E ora vediamo la parte sotto, cara la mia
ragazza”. Mi tolsi i pantaloni della tuta e gettai ancora uno
sguardo verso specchio. Le mie cosce potevano andare, erano sode e
tornite, le caviglie fine e la pancia piatta. Non male. Certo non come
le mie “amiche” vampire, non ero seducente per
niente e sembravo uno spaventapasseri uscito da un film
dell’orrore, però non ero proprio da buttare via.
O almeno lo speravo. Mi infilai in fretta i jeans.. tanto
così ero, non potevo cambiare. Corsi a spegnere la luce e mi
fiondai per le scale. Effettivamente avevo un po’ lo stomaco
sotto sopra dalla fame.
Tempismo perfetto. La porta suonò proprio in
quell’istante.
Corsi ad aprire e il fattorino mi si presentò con
due belle pizze fumanti e una busta, immaginavo con le birre.
- Anche un nostro omaggio. Delle crocchette fumanti..- Mhh..
come avrei fatto a rinunciare al cibo dopo essere diventata una
vampira? Mi sembrava impossibile.
Stavo per chiudergli la porta alle spalle dopo averlo
ringraziato, quando vidi la solita Volvo nera parcheggiata nel vialetto
accanto a casa mia. Un punto interrogativo si disegnò sulla
mia testa.. Edward? E chi poteva essere sennò.
Scesi lentamente le scale cercandolo con lo sguardo, ma di
lui non c’era traccia. Strano.. forse era salito in camera
mia e mi aspettava lì. Mhh.. decisamente strambo. Quella
sera era in programma un’uscita insieme quindi tanto valeva
bussare come sempre, chissà cosa gli passava per la testa.
Sbuffai.. era proprio incorreggibile, anzi imprevedibile era il termine
più giusto. Salii con cautela aspettando che sbucasse da non
so quale parte, ma questo non avvenne. Allora richiusi la porta alle
mie spalle.
- Bella? Sono arrivate le pizze?- Charlie si
avvicinò alla finestra e sbirciò fuori.
- E vedo non solo quelle.. ma lui
dov’è?- feci spallucce, cosa ne potevo sapere io?
“ Ti prego.. non fare nulla che possa farlo
arrabbiare adesso..” pensai sperando quasi che mi sentisse.
Stavo per andare a mettere le pizze sul tavolo, quando il
campanello suonò nuovamente. Questa volta fu mio padre ad
aprire.
- Edward.. -lo squadrò da capo a piedi e gli fece
segno di entrare.
- Signor Swan..- fece lui di rimando con la solita voce
educata. Era proprio lui.. Edward Cullen.
“Calmati Bella, salutalo con la voce ferma. Non
fare come se passare la giornata senza di lui ti avesse ucciso. Forza
ce la poi fare..”. Continuavo a ripetermi fissandolo.
- Bella..- si avvicinò a me e mi
stampò un bacio sulla guancia. Io arrossii visibilmente e
lui mi sorrise. Al solito.. l’educato vampiro aveva fatto il
suo ingresso in scena. Sorrisi di rimando e mi permisi di guardarlo
negli occhi. Grave errore.. erano pozzi neri come il petrolio, grandi e
misteriosi. Le occhiaie però sembravano più
marcate.. doveva avere molta sete. Cosa poteva essere successo?
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