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Autore: Malia_    13/10/2008    5 recensioni
“Hai paura?” I suoi pensieri giunsero nella mia testa per torturarmi, sinceramente non volevo rispondere, non volevo sapere cosa sarebbe successo, ero terrorizzato.
Mi dimenticai di respirare per un attimo che mi sembrò interminabile e cercai di scacciare le immagini che stavano invadendo la mia mente. Bella indifesa seduta su un letto che mi guardava implorante, Bella che cercava di spogliarmi, Bella che non aveva paura di me.. Bella, Bella, Bella..
(Seguito di Eclipse)
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più libri/film
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Grazie Sissy88.. ti ho preso in parola. Posto immediatamente. Ecco un piccolo capitolino che spero possa piacere. E grazie alle persone che mi hanno messa tra i preferiti.. di già!!! non pensavo! Grazie mille!!



Isabella Swan: Human’ s Thoughts.


Dio.. erano ore che non lo vedevo. Lui e la sua stupida ossessione di volermi sempre proteggere e aiutare, come se mi importasse la presentazione dei College a Forks! Santo cielo! Non lo potevo soffrire quando insisteva dicendo di farlo per il mio bene. Ricordavo ancora il suo tono.
- No, Bella…- quella voce da genitore venuto male. Era un vampiro cavolo! Non mio padre!
Cercavo di rassettare la casa come meglio potevo per il ritorno di Charlie. Questo e altro per arruffianarmi mio papà dopo che gli avevo sbattuto in faccia il mio imminente matrimonio con un Cullen. Dire che aveva strabuzzato gli occhi era dire poco, proprio non riusciva a soffrire Edward da quella volta che mi aveva lasciata. E come biasimarlo? Mi sedetti esausta sul divano, ripensando al giorno in cui il mio vampiro preferito mi aveva abbandonata. Un brivido mi lasciò senza fiato.. no.. non dovevo, bastava solo il pensiero per far tornare quello strazio e quel vuoto dentro di me. Forse sarebbe stato meglio uscire, ma non ne avevo la minima intenzione. Avere gli occhi puntati di tutta Forks su di me?? Mai.
- Bells.. sei in casa?- la voce di mio padre giunse inaspettata. Ma non era troppo presto?
- Sì, Charl.. emhh..papà!- Entrò immediatamente.. la cosa mi stupì. Controllava guardingo ogni angolo della cucina e del salone come se si aspettasse si veder apparire qualcuno da un momento all’atro. Poi alzò soddisfatto lo sguardo verso di me.
- Ahh.. non c’è..- La rabbia mi montò dentro. Cosa credeva mio padre che Edward fosse il mio cagnolino personale? Semmai.. forse.. ero io il suo. Ma comunque mi mostrai arrabbiata per questa mancanza di fiducia nei miei confronti.
- Papà, ma che ti salta in testa? Pensavi che Edward fosse qui a casa?- Lo guardai torva, lanciandogli un’occhiataccia obliqua.
- Sinceramente pensavo già di trovarvi avvinghiati sul divano- Charlie mi voltò le spalle per non far notare il suo imbarazzo, ma lo sentii chiaramente nella sua voce. Io e Edward.. sul divano.. a fare che? La mia mente corse veloce a qualsiasi cosa io e il mio futuro marito potevamo fare sul divano e forse Charlie era arrivato alla conclusione più impensabile. Il mio vampiro non si era mai spinto al di là di un bacio appassionato ma controllato, perciò proprio non c’era da preoccuparsi. Quasi dubitavo che dopo il matrimonio sarebbe stato diverso, almeno fino a quando non si fosse deciso a trasformarmi in una vampira.
- Sai benissimo che è un bravo ragazzo e non lo farebbe mai- Sospirai.. già non lo farebbe mai. Edward Cullen era ciò che si poteva definire il simbolo della cavalleria, un uomo che non doveva chiedere mai. E la cosa spesso non mi piaceva per niente..Già a volte quasi desideravo che lui perdesse quell’autocontrollo che tanto odiavo.. mi ritrovai a scuotere la testa. Impossibile, quel vampiro ne sapeva sempre una più del diavolo.
- Bella.. sono proprio quei tipi di ragazzi che mi preoccupano. Quando sono troppo perfetti, hanno sempre qualcosa di pericoloso da nascondere- Come aveva ragione mio padre. Edward celava qualcosa di dannatamente e maledettamente pericoloso. E se solo ripensavo a quegli occhi dorati che si puntavano su di me.. beh.. sì, qualcosa di pericoloso, di molto pericoloso, e ancora pericoloso.. sì sì. Mi si seccò la gola.
“Svegliati Bella, tuo padre sta ancora parlando”. Mi riscossi da quel breve momento di black-out mentale, che ormai era costantemente collegato ad Edward e mi accorsi che Charlie non aveva smesso di fare la sua arringa. Era veramente preoccupato per me, che tenero, solo che non avevo voglia di starlo ad ascoltare. 
- Charlie.. che ne dici se ordiniamo due pizze per stasera? E qualche birra?- Ma sì, una cena rude in famiglia era proprio quello che mi ci voleva per affogare i dispiaceri del matrimonio. Non che mi spiacesse sposare l’essere che più perfetto sulla faccia della terra, ma il problema era che ero terrorizzata dalla cerimonia, dal legame, dal fatto che ero giovane.. e e e.. poi.. dalla prima notte di nozze, da quello che lui avrebbe fatto o voluto da me. Deglutii..
- Bells stai bene? Ti vedo pallida. Comunque vada per la pizza, magari non sei dell’umore adatto per cucinare stasera. Chiami tu?- Mio padre si diresse verso il bagno ignaro delle mille emozioni che mi si contorcevano nello stomaco. Eccola la verità.. avevo sempre fatto la coraggiosa, la dura, ma dentro sapevo cosa mi spaventava realmente. Non era né Renèe e le sue idee sul matrimonio, né Charlie e la sua mania di non sposarsi giovani e nemmeno la gente del paese, non erano loro il problema. Ero io.. ero terrorizzata. Mi morsi le labbra nel mio solido gesto nervoso e mi diressi lentamente verso il telefono.
“ Sì, Bella, ammettilo. Tu hai paura di fare sesso con Edward Cullen”. Fino ad ora, avevo provato a sedurlo solo una volta, cercando di convincere invano me stessa che quella che sentivo era allergia da nozze e da promesse. Ma non aveva senso, io amavo il mio angelo. La realtà era ben diversa..  sapevo che lui si sarebbe sempre fermato, mi fidavo ciecamente del suo autocontrollo.
- Pronto? Pronto?- Ma quando avevo composto il numero? La solita sbadata.
- Pronto.. sì.. scusi. Volevo ordinare due birre e due pizze, una quattro-formaggi e una misto verdure- sinceramente non avevo molta fame, ma ormai avevo promesso.
- Va bene.. consegna a domicilio?- Mi fece lui di rimando.
-Sì. Casa Swan- tanto tutti conoscevano mio papà. L’altro riagganciò immediatamente senza darmi il tempo di salutare. Poco male, la pizza sarebbe arrivata prima. Vidi Charlie rilassarsi sul divano che avevo appena pulito e accendere la televisione, così decisi di salire un attimo in camera mia per rilassarmi. Ma che ore erano? Si era già fatto buio. Forse quasi le sette.
Salii di corsa le scale, aprii la porta di camera mia e accesi la luce. La richiusi lentamente e guardai all’interno.. no, che stupida, tanta era l’abitudine di averlo con me che quasi mi sembrava impossibile non vederlo seduto sul mio letto. Decisi di cambiarmi, avevo addosso ancora i vestiti che avevo usato per pulire e sinceramente per quando sarebbe arrivato volevo farmi trovare in condizioni migliori. Certo però anche l’idea di una doccia sarebbe stata invitante. Mi diressi verso l’armadio e presi un paio di jeans e una magliettina. Decisi che sarebbe stato meglio prendere anche un maglione, l’aria sembrava essersi rinfrescata quella sera,  e così mi chinai per aprire il primo cassetto. Ne presi uno di color blu, almeno sarei stata tutta in tinta.  Presi a spogliarmi e immersa nei pensieri che avevo fatto poco prima mi avvicinai allo specchio. Mi tolsi la semplice casacca marrone che avevo indossato per coprirmi e scoprii le mie spalle lattee e il reggiseno azzurro che avevo sotto. Mi osservai attentamente..non ero che la pallida imitazione della bellezza di Edward. Slacciai il reggiseno e lo tolsi di scatto buttandolo sul letto. Mi fissai ancora nello specchio.. questo è quello che avrebbe visto il mio futuro marito? Il mio seno in boccio era troppo piccolo, le mie braccia troppo magre forse, la mia pelle troppo bianca, certo non quanto la sua. Pensai ad Alice e Rosalie, ecco fatto mi ero rovinata tutta la nottata. Quelle sì che erano donne! Sbuffai.. e mi rivestii. Mettere il broncio non sarebbe servito..
“E ora vediamo la parte sotto, cara la mia ragazza”. Mi tolsi i pantaloni della tuta e gettai ancora uno sguardo verso specchio. Le mie cosce potevano andare, erano sode e tornite, le caviglie fine e la pancia piatta. Non male. Certo non come le mie “amiche” vampire, non ero seducente per niente e sembravo uno spaventapasseri uscito da un film dell’orrore, però non ero proprio da buttare via. O almeno lo speravo. Mi infilai in fretta i jeans.. tanto così ero, non potevo cambiare. Corsi a spegnere la luce e mi fiondai per le scale. Effettivamente avevo un po’ lo stomaco sotto sopra dalla fame.
Tempismo perfetto. La porta suonò proprio in quell’istante.
Corsi ad aprire e il fattorino mi si presentò con due belle pizze fumanti e una busta, immaginavo con le birre.
- Anche un nostro omaggio. Delle crocchette fumanti..- Mhh.. come avrei fatto a rinunciare al cibo dopo essere diventata una vampira? Mi sembrava impossibile.
Stavo per chiudergli la porta alle spalle dopo averlo ringraziato, quando vidi la solita Volvo nera parcheggiata nel vialetto accanto a casa mia. Un punto interrogativo si disegnò sulla mia testa.. Edward? E chi poteva essere sennò.
Scesi lentamente le scale cercandolo con lo sguardo, ma di lui non c’era traccia. Strano.. forse era salito in camera mia e mi aspettava lì. Mhh.. decisamente strambo. Quella sera era in programma un’uscita insieme quindi tanto valeva bussare come sempre, chissà cosa gli passava per la testa. Sbuffai.. era proprio incorreggibile, anzi imprevedibile era il termine più giusto. Salii con cautela aspettando che sbucasse da non so quale parte, ma questo non avvenne. Allora richiusi la porta alle mie spalle.
- Bella? Sono arrivate le pizze?- Charlie si avvicinò alla finestra e sbirciò fuori.
- E vedo non solo quelle.. ma lui dov’è?- feci spallucce, cosa ne potevo sapere io?
“ Ti prego.. non fare nulla che possa farlo arrabbiare adesso..” pensai sperando quasi che mi sentisse.
Stavo per andare a mettere le pizze sul tavolo, quando il campanello suonò nuovamente. Questa volta fu mio padre ad aprire.
- Edward.. -lo squadrò da capo a piedi e gli fece segno di entrare.
- Signor Swan..- fece lui di rimando con la solita voce educata. Era proprio lui.. Edward Cullen.
“Calmati Bella, salutalo con la voce ferma. Non fare come se passare la giornata senza di lui ti avesse ucciso. Forza ce la poi fare..”. Continuavo a ripetermi fissandolo.
- Bella..- si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulla guancia. Io arrossii visibilmente e lui mi sorrise. Al solito.. l’educato vampiro aveva fatto il suo ingresso in scena. Sorrisi di rimando e mi permisi di guardarlo negli occhi. Grave errore.. erano pozzi neri come il petrolio, grandi e misteriosi. Le occhiaie però sembravano più marcate.. doveva avere molta sete. Cosa poteva essere successo?

   
 
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