Addirittura 8 persone mi
hanno messo tra i preferiti!!! Ma Grazie! "Malia non montarti la testa!"
Grazie Clhoe di
esserti appassionata alla mia storia. Cercherò di non
deluderti. Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo!!! Malia
Edward Cullen: Desire and blood.
“A che gioco stai giocando..Edward
Cullen”. Mi guardai intorno ignorando volutamente la presenza
del padre di Bella che ci guardava e le andai a stampare un bacio sulla
guancia “ Signore.. dimmi che posso strapparle quei vestiti
di dosso, dimmi che quella pelle morbida e calda sarà
mia”.
La vidi sorridermi un po’ stanca e sognante. “Il
mio agnellino, come profumi di buono questa sera. Amore. Quanto vorrei
assaggiarti”. Un ringhio stava per uscire dalla mia gola,
dovevo assolutamente riuscire a calmare la sete furiosa che avevo del
suo sangue. Incrociai il suo sguardo, lei l’aveva notato.
Avevo sete.. dovevo cercare di non metterle paura. Feci forza sui miei
nervi tesi per calmarmi e sfoderai un sorriso perfetto.
- Allora Bella? Pronta per andare?- Vedevo perfettamente le pizze tra
le sue mani, ma ero stanco di rimandare. Era tutto il giorno che
aspettavo di prenderla tra le braccia, ora doveva essere tutta per me.
Lei mi lanciò un occhiata sbieca e poi mi porse le pizze.
- Ne vuoi?- mi provocò sorridendo. Sapeva che quella era
spazzatura per me, così storsi il naso, ma decisi di
prendermi una piccola vittoria. Misi una mano sotto la sua che teneva
così bene la loro cena e la strinsi in un gesto possessivo.
- Ho molta fame..- sussurrai con voce troppo roca per essere
naturale e la vidi sussultare. Si girò di scatto lasciando
la mia presa e si diresse verso il tavolo.
- Allora puoi dividere la mia pizza con me..- mi voltava ancora le
spalle. Sentivo Charlie decisamente troppo interessato alla scena.
Dovevo calmare i miei bollenti spiriti. Mi ero incastrato da solo.
- Va bene- risposi. No.. che schifo. Bella ridacchiò,
girandosi e facendo l’occhiolino.
- E’ un vero evento.. Edward finalmente mangerà
con noi. La prima volta in assoluto- già e anche
l’ultima pensai poco dopo che il signor Swan
pronunciò quelle parole.
Mi misi seduto e avvicinai la mia sedia a quella della mia futura
moglie. Una settimana ancora e poi l’avrei condotta
all’altare. E sarebbe stata mia.. per
l’eternità. Mia e di nessun altro. Scossi la testa
cercando di non pensare a cose del genere, avrei potuto metterle paura
se avessi esternato quelle emozioni. Bella si alzò a
prendere i bicchieri per la birra e involontariamente mi
sfiorò il braccio con il seno. L’eccitazione
montò in un istante. “Cazzo..
controllati”. Irrigidii il braccio e lo strinsi sotto il
tavolo fino a sentire bruciare le mie nocche gelide.
Si risedette ignara sorridendomi.
-Qualcosa non va?- l’avevo spaventata. Bravo,
imbecille. L’incertezza della sua voce me lo aveva fatto
capire.
“ Sì, Bella. Quando mi stai vicino ho voglia
solamente di toccarti e fare l’amore. Con la variante che
l’odore del tuo sangue mi fa impazzire e se penso a quello
che potrei fare col tuo corpo..” Fermati. Stop. Basta. Dovevo
far rientrare quella bestia. Mi vergognavo di me stesso.
- Edward..?- Charlie aveva gli occhi fissi su di me. “ Avevo
ragione questo ragazzo nasconde qualcosa”. Lo sentii pensare.
Ma la voce che aveva parlato era quella di Bella. La guardai e
l’incertezza dei suoi occhi mi fece morire una seconda volta.
No, no, no.. era così innocente, così pura. Non
potevo lasciare che venisse macchiata da me.
- Tutto bene tranquilla-. Presi un pezzo di pizza e lo addentai.
Eccola.. la punizione per averla guardata mentre si spogliava in
camera. “Mangia quella schifezza Cullen, tutta in
un boccone”.
Avevo ancora l’immagine dei suoi piccoli seni di fronte agli
occhi, perfetti per le mie mani. Ricordai il momento in cui li aveva
toccati guardandosi allo specchio e un brivido mi attraversò
il corpo.
Entrambi gli Swan erano impegnati a mangiare come me ed entrambi erano
fortunatamente ignari dei miei pensieri. Bella era stranamente
silenziosa.. se avesse scoperto chi si celava dietro la facciata del
suo principe azzurro.. ne ero sicuro, sarebbe tornata da quel cane.
- Bells.. mi puoi prendere un fazzoletto per piacere?- Charlie aveva
già finito la sua parte. Quell’uomo sapeva essere
più vorace di un animale a volte.
Lei non si fece pregare e tirò la sedia indietro. Fece leva
sulle mani, ma qualcosa andò storto. Inciampò sul
piede di legno che la fece direttamente cadere sopra di me.
Rovinosamente per l’esattezza. Non feci nulla per afferrarla
soprattutto per evitare di far insospettire Charlie, ma
l’effetto fu comunque negativo. Il profumo della sua carne mi
investì come un fiume in piena. La guardai.. si reggeva
confusa alle mie cosce, il seno premuto contro le mie ginocchia, il
sangue le imporporava le guance. Mi chinai per prenderla tra le
braccia, la solita sbadata. La circondai sotto le ascelle, come si fa
di solito con i bambini e cercai di rassicurarla con un bacio sulla
fronte.
- Bella, Bella. La solita sbadata..- le dissi cercando di controllare
il tono della mia voce.
Mi chinai fino a far sfiorare il mio orecchio con i suoi capelli. Ero
deciso a fare forza quando qualcosa mi colpì dritto allo
stomaco. Un gemito. Appena sussurrato ma pur sempre un gemito di
piacere. Colpa della mia umanità forse.. ma
l’immagine delle sue cosce nude e delle sue mutandine bianche
mi piombò nella mente come se fosse stata semi-nuda in quel
momento di fronte a me. Trattenni il respiro, anzi smisi proprio di
respirare. La tirai in piedi e feci scivolare le mani sui suoi fianchi.
Non riuscii a fermarmi e la toccai, le strinsi i glutei. “Che
bel culo che hai, Dio Bella, è così
morbido”. No.. tolsi subito le mani come se mi fossi
scottato.
Mi fissava.. oddio chissà cosa stava pensando. Odiavo non
poterle leggere nella mente. Aveva gli occhi scuri spalancati e il
respiro veloce, quello lo potevo sentire, il cuore le batteva
all’impazzata. Ero stato io? Ero eccitato, troppo eccitato.
Stavo per perdere qualsiasi tipo di controllo quella sera.
“ Limiti, Edward, ricordati i patti.. e i limiti. Ci sono dei
confini, tu sei un vampiro lei è un’ umana.
Comportati da uomo e non da bestia”. Continuavo a ripetermi
nel cervello. “Ma lei è tua, la tua fidanzata
è la tua promessa, donna.. è la tua donna. Non
l’ ha mai toccata nessuno, falle provare i brividi che solo
tu sei capace di darle. Tu la vuoi e lei è pazza di
te”. Stavo delirando, dilaniato, distrutto dai miei stessi
desideri.
Mi sfuggì dalle mani immediatamente, quello che mi era
sembrato un secolo in realtà era stata solo una manciata di
minuti. Bella aprì l’armadietto della dispensa
allungandosi e afferrò i fazzolettini lanciandoli sul tavolo
ridendo imbarazzata.
- Già finito Edward?- Il signor Swan alzò un
sopracciglio. “Se mangia così poco, lo credo che
è così pallido”, si diceva nel
frattempo.
- Sì, signore. Mi sazio velocemente- La risata di Bella
giunse cristallina e riuscì a calmarmi un po’,
mentre il padre la guardava stupito.
- Papà che ne dici di guardare un po’ di Tv
ora..mentre io lavo e sparecchio?- Il grugnito di risposta ci fece
sorridere entrambi. Lo vidi prendere posto sul divano e accendere la
televisione. Io allora mi voltai verso Bella che probabilmente mi
guardava già da un po’. Sguardo impenetrabile, non
sopportavo proprio l’idea di non poterle leggere dentro,
quegli occhi mi lasciavano ogni volta senza fiato.
Si avvicinò a me, che mi già ero alzato con
grazia e mi poggiò le mani sulle braccia.
- Sei sicuro di non voler andare a caccia?- Sussurrò in modo
che Charlie non la sentisse.
“ Ma se la mia preda è qui” continuava a
ripetere il mostro.
- No sto bene, tranquilla. Vogliamo uscire?- dovevo sembrarle impazzito
quel giorno, non c’era altra risposta. Ma lei sembrava
solamente preoccupata per me, troppo innocente per capire.
- Senti..- mi trattenne per un gomito e io inavvertitamente deglutii.
- Dimmi..- provai a mettere nella mia voce quanta più
dolcezza possibile e infatti lei si rilassò.
- Se vuoi facciamo finta di non uscire e poi ci vediamo in camera..-
“ Sesso”. Doveva essere scritto sulla mia faccia,
perché lei arrossi visibilmente e abbassò gli
occhi a terra guardandosi le punte dei piedi. Un mostro.. ecco cosa
ero, nient’altro che un animale selvatico. Dovevo rimediare
al danno.
- Vuoi che ti tenga stretta tra le braccia tutta la notte?- Le lanciai
il mio solito sorriso sghembo che sapevo le piaceva particolarmente e
lei annuì estasiata. Dovevo proteggerla da me stesso,
altrimenti non mi sarei mai perdonato. Era la persona più
importante della mia vita.
“Mavà, se ogni notte quando si addormenta
ultimamente le sfiori il seno e le cosce. Vorresti ben altro lo sai.
È qualcosa che una donna ha in mezzo alle gambe e quella
tenera umana sicuramente ce l’ha calda e accogliente, pronta
a sanguinare per te”. Strinsi gli occhi a fessura, forse
sarebbe stato meglio tornare a casa quella notte, una volta che lei si
fosse addormentata. Sarei tornato la mattina, non potevo correre rischi.
- Edward..- mi chiamò. Focalizzai il suo corpo troppo tardi
per capire quello che stava per fare.
Mi strinse a sé e mi poggiò le labbra sulla
bocca.
“ Toccala”. No..
Risposi al suo bacio, mentre con calma esasperante la stringevo a me.
Faceva molto più male a me che a lei, decisamente.
“ Toccala”. No..
Smise di respirare. Come sempre, le facevo questo effetto. Mi amava e
si fidava di me, e io maledizione non potevo tradirla.
“ Adesso..”. le mie mani si mossero senza
volontà e la spinsi con troppa foga contro il mio bacino.
Sussultò e gemette, sapevo che mi stava sentendo. Lo sapevo
e la cosa mi faceva eccitare a non finire. Sgranò gli occhi
intimorita e io risposi sconvolto a quello sguardo. Non era colpa mia,
io non volevo farlo! Non volevo che tu sentissi quando fossi eccitato.
La allontanai bruscamente. In quell’istante mi resi conto che
ero uscito dalla porta senza salutare nessuno diretto verso la mia
macchina.
“ Stupido, stupido.. è così che la
proteggi?”. Accesi la macchina e imboccai il
viale.
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