Capitolo Ventitré
"Ugh! Incantesimi sono stati un disastro!" Gemette Peter mentre
uscivano nell'affollato corridoio. Remus sorrise comprensivo. Peter non
era stato capace di scagliare bene il suo Incantesimo di Disillusione e
in qualche modo era riuscito a trasfigurarsi in un camaleonte. Non
avevano mai saputo, prima di allora, che il Professor Vitious fosse
Scoliodentosaurofobico. Il piccolo insegnante di Incantesimi aveva
passato la lezione in piedi sulla cattedra, anche dopo che James aveva
riportato Peter alla sua forma umana.
"Incantesimi sono stati una figata!" Disse Sirius, ghignando. "Chi
avrebbe mai pensato che il Professor Vitious, Campione di Duelli e
Direttore dei Corvonero fosse terrorizzato dalle lucertole?"
"A dire la verità, le aquile mangiano le lucertole."
Borbottò Remus. Peter gli lanciò uno sguardo esasperato.
"Scusa, Pete, ma era divertente."
Peter sorrise a malincuore. "Pensate che Difesa andrà un po' meglio?"
Accanto a Remus, James scrollò le spalle, assente; era occupato a frugare nella sua borsa. "Sapete che cosa faremo oggi?"
Remus scrollò le spalle, ghignando di eccitazione: gli piacevano le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure. "Sirius?"
"Non ne ho idea." Rispose Sirius, succhiando la punta di una piuma di
zucchero che aveva tirato fuori da chissà dove. "Non abbiamo
ancora fatto i Patroni."
"Potrebbero essere i Patroni, sì." Riflettè Remus.
"Avremmo dovuto fare gli incantesimi di mimetismo questa settimana, ma
alla fine li abbiamo fatti quella scorsa...Tu che ne pensi, Ramoso?
Patroni?"
"Che?" James si girò con curiosità, il viso macchiato
d'inchiostro. Remus diede un'occhiata avanti e notò che le punte
dei capelli di Narcissa Black erano macchiati dello stesso blu-nero che
ricopriva il naso e le guance di James. Non sembrava che se ne fosse
accorta.
"Pensi che impareremo a fare i Patroni, oggi?" Gli disse Sirius con una
voce chiara e lenta. Remus gliel'aveva già sentita usare con la
sua cuginetta neonata, Nymphadora.
"Forse!" Rispose James, facendo una linguaccia a Sirius. Quest'ultimo
ricambiò il gestaccio, spezzando in due la piuma per sbaglio.
"James!" Ululò Sirius, agitando i due pezzi di fronte al ragazzo occhialuto. "Guarda che mi hai fatto fare!"
"Scusa, Felpy" Rispose James, avendo almeno la creanza di sembrare dispiaciuto. "Te ne comprerò una nuova."
Sirius si illuminò alla prospettiva. Remus alzò gli occhi
al cielo mentre apriva la porta della classe. "Davvero, Sirius, ha lo
stesso identico sapore, che sia in due pezzi o in uno."
"Non è vero!" Replicò l'altro. "Inoltre, dovrebbe essere una piuma di zucchero, non una cosa...zuccherosa!" Occhieggiò i due pezzi del suo dolciume come se l'avessero offeso.
"Molto eloquente." Borbottò James. Remus lo sentì e ghignò.
"Ah, signori!" Disse Gurdan brusco. "Grazie per averci finalmente onorato della vostra presenza."
Remus sentì la faccia accaldarsi e prese rapidamente posto accanto a Lily.
"Mr Black, chiuda la porta, per favore. Non posso far uscire questo
caldo." Sirius obbedì e si inchinò come un elfo domestico
prima di sedersi con un tonfo tra James e Peter.
"Bene" Disse Gurdan, lanciando un'occhiata verso Sirius. "Ora che siamo tutti qui possiamo cominciare. Faremo i Patroni, oggi."
Sirius incrociò lo sguardo di Remus e gli sillabò: "Te l'avevo detto." Remus fece una smorfia.
"Sono usati per respingere i Dissennatori e i Lethifold. Grazie ad Hagrid, sono riuscito a procurarmi un Lethifold."
Lily ansimò silenziosamente accanto a Remus. Anche lui era
scioccato. I Lethifolds erano rari, però se ce n'era davvero uno
nella stanza, ciò avrebbe spiegato il caldo opprimente della
classe. Remus si tolse il maglione della divisa.
"Ora, non mentirò, sono pericolosi, ma voi sembrate alquanto
abili e io sono pronto per ogni eventualità." L'ex Auror strinse
forte la bacchetta.
"Inoltre, è già stato nutrito, quindi è tanto
innocuo quanto potrà mai essere...Quello che ho bisogno che
facciate tutti" continuò Gurdan "è pensare ad un ricordo
felice e dire 'Expecto Patronum'. D'accordo? Bene, mettetevi in fila."
Di nuovo, Remus rimase sorpreso, stavolta dall'approccio diretto del
Professor Gurdan. In tutti i libri che aveva letto si diceva che i
Patroni erano difficili e che gran parte dei maghi adulti faticavano a
produrlo.
Gurdan tirò via una stoffa scura da sopra una grossa gabbia
dietro la cattedra. Dentro stava quello che appariva essere un mantello
nero, che stava in piedi da solo. Era spesso e si muoveva un po', come
smosso da una brezza inesistente. Fece scattare la bacchetta e la porta
si aprì. Il Lethifold fluttuò incerto davanti all'entrata.
Sirius era il primo. Lanciò un'occhiata alle cugine, prima di
far loro un gestaccio con la mano. Remus avrebbe scommesso tutto
ciò che possedeva che l'espressione altezzosa sul viso di Bella
era il ricordo felice di Sirius.
"Expectum- no, Expecto Patronum!"
Non accadde nulla. Sirius cominciò ad impanicarsi mentre il Lethifold si avvicinava e fece un passo indietro.
"Più felice, Black." Ordinò Gurdan.
Gli occhi di Sirius viaggiarono per la stanza e infine caddero su James, Remus e Peter.
"Expecto Patronum!" Esclamò
a voce alta. Questa volta, la sua voce trasudava confidenza e Remus non
rimase affatto sorpreso quando un enorme cane argentato, simile ad un
orso, uscì a tutta birra dalla sua bacchetta.
"Bel colpo, Sirius!" Esultò forte James. Remus si massaggiò l'orecchio.
"Grazie, Ra-"
James scosse la testa. "Niente nomignoli qui, Sirius. Pensaci un attimo."
La comprensione brillò negli occhi grigi di Sirius mentre
ritornava in fondo alla fila, battendo il cinque ai Malandrini mentre
passava. James lanciò un'occhiata a Remus per essere certo che
avesse sentito e compreso. Remus inclinò la testa e James
rivolse la sua attenzione a Peter.
"Potter!" Abbaiò Gurdan.
"Un istante, professore!" James lanciò un rapido sguardo al
Lethifold che se ne stava sulla porta della gabbia. "Lils? Mi serve un
ricordo felice." Accanto a Remus, Lily arrossì e fissò
gli occhi nocciola di James.
"Grazie!" Disse lui, raggiante.
"Expecto Patronum!" Disse con
calma. Un cervo familiare saltò in avanti e danzò verso
il Lethifold, agitando i suoi palchi in un modo giocoso che era
straordinariamente da James.
"Tutto ciò che ho fatto è stato guardarlo." Lily
borbottò tra sé e sé. Era ancora rossa in viso.
"E' sufficiente." Le bisbigliò Remus in risposta. Il sorriso di
Lily si allargò mentre James trotterellava in fondo alla fila
per unirsi a Sirius. La baciò sulla guancia mentre passava, poi
battè il cinque a Remus e Peter.
"Eccellente! Minus!"
Peter avanzò rapidamente, lanciando dietro di sè un
ghigno nervoso. "Expectum Patronus!" Squittì. Il Lethifold si
mosse in avanti.
"Riprovi, Minus."
L'espressione di Peter cambiò e Remus era certo di poter vedere
il ragazzo più basso pensare attentamente. Un ghigno soddisfatto
si posizionò sul viso di Peter mentre prendeva un respiro
profondo.
"Expecto Patronum" Disse con
una voce sorprendentemente nitida. Un nebuloso scudo bianco gli apparve
di fronte. Sembrava sorpreso almeno quanto il resto della classe che
avesse effettivamente funzionato.
"Vai, Pete!" Gridò James dal fondo dell'aula. Si sollevò
un piccolo applauso e Peter arrossì d'orgoglio mentre si univa
agli altri due dietro.
Narcissa era la successiva. Si mise elegantemente di fronte alla
gabbia, le punte dei suoi biondi capelli ancora sporche d'inchiostro.
Remus nascose un sorriso.
"Expecto Patronum"
Scandì lei, fredda. Niente. Non sembrava felice, secondo Remus,
benché lui sospettasse che sarebbe bastato il suo sguardo duro a
tenere lontana la creatura.
"Di nuovo." Disse Gurdan.
"Expecto Patronum." Questa
volta, un sottile refolo d'argento uscì dalla sua bacchetta. Un
piccolo sorriso le apparve sulla bocca prima di andare in fondo,
lanciando uno sguardo disgustato a Sirius, James e Peter. Sirius le
fece la linguaccia, come il maturo studente del settimo anno che era.
Remus sghignazzò.
Gurdan annuì. "Lupin."
Remus annuì distrattamente e fece un passo avanti. Aveva
già il ricordo perfetto fisso nella mente, ma diede un'occhiata
agli altri Malandrini e a Lily prima di sussurrare: "Expecto Patronum."
Vide lo scampolo d'argento e si concentrò di più:
loro sapevano. I suoi amici sapevano e gli volevano ancora bene. Lo
avevano accettato. Gli avevano dato un nome. Lunastorta. Lui era
Lunastorta.
"Straordinario!" Esclamò Gurdan. Remus sbattè le
palpebre. Il Lethifold si era rintanato in fondo alla gabbia, con un
lupo enorme che gli girava attorno.
"Evans."
"Bella lì, Remmy!" Disse James quando lui li raggiunse in fondo all'aula.
"Grazie" Rispose Remus, ghignando.
"E' stato fantastico!" Commentò Sirius. "Non c'era niente e poi tutto d'un tratto...BOOM!"
Remus e Peter risero.
Remus si allungò dietro a Narcissa per osservare Lily. Il suo
viso era stretto dalla concentrazione e le sue guance erano leggermente
arrossate. Aveva uno scudo dall'aria resistente tra lei e il Lethifold,
ma il Patronus non aveva una forma definita.
Sembrava delusa quando raggiunse il fondo della fila, ma James e Sirius
si misero rapidamente all'opera per tirarla su di morale; James le
baciò una guancia e le disse cose che Remus non poteva sentire
mentre Sirius faceva facce buffe oltre la spalla di James.
Dopo poco, stava sorridendo e ridendo di nuovo ma segretamente, Remus
era convinto che il motivo della sua improvvisa felicità avesse
molto più a che fare col fatto che James e Sirius sfoggiavano
una chioma di un vivace colore blu.
I loro occhi si incrociarono, lui ghignò e mise la bacchetta in
tasca mentre riportava l'attenzione all'inizio della fila.
Nota della Traduttrice: Eccomi. Non vi siete ancora liberati di me! L'unica scusa che ho per questo gap tra un capitolo e l'altro è che real life's a bitch, spero vi basti.
Io AMO questo capitolo, per il semplice fatto che ci sono i Patroni.
L'incantesimo più bello mai concepito da mente umana. Sto ancora
aspettando che su Pottermore mettano il test per scoprire qual è
il proprio, giusto per rendervi nota questa mia speranza.
Incredibile quanto sia grande il potere della Jily. Bastano due righe due per far scattare il fangirling! *-*
Ringraziamenti di rito ai recensori dello scorso capitolo: mezzosangue230, dandelion10, MarykoLove, milkymusic.
Ah, giusto per dirvelo: la Scoliodentosaurofobia esiste sul serio. E' la paura delle lucertole.
Alla prossima!
JudithlovesJane