Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
7: Neve Nell'Arabia Sellata
Ho
sempre avuto una naturale repulsione per duelli, battaglie e
qualunque altra attività che comprenda il confronto fisico tra
due o più pony che vada oltre il vecchio zampa di ferro.
Gioco al quale, nonostante le apparenze, vado molto bene.
Sogno
mio e di mia sorella, per quanto utopico sia, è che un giorno
armi e incantesimi offensivi sarebbero potuti essere messi da parte
per lasciare il posto ad altro genere di competizioni, motivo per cui
nonostante le grandi opportunità nate dal fatto di essere
alicorni ho favorito lo studio della storia, delle arti e della
diplomazia.
Ma
questo è un sogno quasi irrealizzabile già nella
Equestria da cui provengo, figuriamoci in quella martoriata dai
conflitti in cui mi trovo ora! Non mi sorprenderebbe che un simile
pensiero abbia mai sfiorato le menti di qualcuno.
Ho
l'ennesima conferma del clima teso che sta caratterizzando questi
anni mentre mi aggiro furtivamente nella capitale dell'Arabia Sellata
prima dell'assalto finale della guerra. Nemmeno innanzi alla
sconfitta sembra che vogliano arrendersi e rinunciare a combattere.
La
sicurezza è alta, la tensione generata dalla quiete prima
della tempesta è palpabile nell'aria e ho perso presto il
conto delle sentinelle che si alternano lungo le mura per fare da
guardia. Non riesco a dare loro torto: se la Divisione Sparkle è
tremenda la metà rispetto a quanto mi è stato detto,
non posso fare a meno di provare un po' di pietà per quei
soldati, consapevoli del fatto di essere circondati e che perciò
non possono fare niente a parte aspettarsi un nuovo attacco, da un
momento all'altro.
Chissà,
magari la loro attuale situazione gli spingerà ad essere più
ragionevoli! O almeno lo spero.
In
ogni caso, mantenendomi invisibile e volando in maniera molto pacata
a diversi metri sopra i merli delle mura per non attirare sgradite
attenzioni, riesco ad avvicinarmi al maschio del castello senza
essere notata e nel mentre mi concentro su quanto dovrò dire
al sultano quando verrà il momento.
Sono
certa che Queen Chrysalis ha già tentato innumerevoli volte a
stringere un accordo per terminare le ostilità senza ottenere
successi, ma sento di doverci almeno provare. Devo, per tutti quei
poveri soldati che hanno già combattuto in questa orribile
guerra andando incontro ad una brutta fine.
Da
un lato sono certa che se Twilight dovesse mai scoprire che mi sono
infiltrata nella capitale senza dire una parola, considerando il suo
carattere in questa Equestria deviata secondo un folle disegno di cui
non riesco ancora a comprenderne la forma, potrebbe anche prenderla
molto male... ma corro volentieri il rischio.
Una
volta arrivata al maschio del castello del sultano comincio a girarci
intorno, rimanendo sempre in volo ed invisibile a occhio nudo, in
cerca di una finestra dal quale possa entrare e nel contempo evitare
di attirare l'attenzione di qualche soldato di guardia. Sarebbe
imbarazzante presentarsi al sultano per trattare la pace, scortata da
delle guardie che mi presentano come una spia del nemico!
Non
appena riesco a trovarne una abbastanza grande e priva, almeno al
momento, di difese mi addentro.
La
prima azione che compio una volta poggiati gli zoccoli sui corridoi
del palazzo è nascondermi nell'ombra. Sono sempre invisibile,
ma in queste occasioni la sicurezza non è mai troppa.
Assicuratami
di non avere intorno troppi soldati, comincio a muovermi attraverso i
lunghi corridoi di marmo bianco parzialmente coperti da un lungo
tappeto rosso e costellati dalle numerose torce ai lati ad
intervallare le finestre e gli arazzi finemente decorati alla ricerca
della sala del trono.
È
proprio questa la parte difficile: già in condizioni ottimali
possiedo una conoscenza molto frammentaria della struttura del
palazzo del sultano e se ci aggiungiamo il cambio della realtà
realizzato da Discord e la mia crescente amnesia, se voglio trovare
il sovrano dell'Arabia Sellata dovrò ricorrere a tutto il mio
ingegno.
Ragionando
non è sbagliato immaginare che egli, in virtù della sua
posizione, disponga di una guardia personale. In altre parole,
ovunque egli sia avrà sicuramente attorno dei cavalli armati.
La
loro presenza non è un problema, posso facilmente gestirli,
piuttosto posso usare questo fattore per aiutarmi nella ricerca.
Devo
cercare un punto in cui vi siano diverse guardie, oppure dove queste
convergano come per darsi il cambio. Una volta trovate basterà
aggirarle in modo tale da isolare il sultano in modo tale da potergli
parlare liberamente.
Userei
volentieri la magia per trovare in fretta il mio obiettivo, ma con
tutti i sigilli che ho visto posizionati nei luoghi più
disparati in questa città mentre la sorvolavo credo di non
poter nemmeno far levitare un sassolino da terra. E al momento non ho
il tempo materiale per cominciare a spezzarli tutti.
Se
voglio trovare il sultano devo cavarmela con le mie forze, senza la
magia.
Comincio
dunque a trottare silenziosamente lungo i corridoi, scansandomi ai
lati quando noto qualche guardia di passaggio farsi troppo vicina,
così da evitare di scontrarci a vicenda e attirare in questo
modo attenzioni non desiderate. Nel mentre, non smetto di guardarmi
attentamente intorno alla ricerca di qualche gruppo di militari nella
zona che possa segnalarmi la stanza che sto cercando.
Avanzando
in questa maniera, arrivo infine nelle vicinanze di un alloggio dalla
porta in spesso legno scuro, ornata da delle inferriate nere e con
delle guardie che stanno uscendo dal suo interno mentre un altro paio
entrano al posto loro. Che si tratti di un cambio della guardia?
Perseguendo
questa possibilità, mi avvicino fino ad entrare senza farmi
vedere o sentire dai presenti.
Quello
che trovo al suo interno però non è una sala come mi
sarei aspettata per un sultano, bensì un posto ancor più
spartano della tenda di Twilight all'accampamento: un lettino di
paglia in un angolo, una rastrelliera da cui spuntano ogni genere di
armi al lato opposto e delle incisioni sulle pareti.
Fermo
al centro di questa stanza, alto e più massiccio rispetto agli
altri abitanti dell'Arabia Sellata, sta un soldato con il volto
protetto da un grande elmo in ottone dal pennacchio nero, da cui
posso vedere soltanto gli occhi scuri con una cicatrice sul lato
destro del muso e una barba che nasconde le fattezze del muso.
A
meno che il cambio della realtà compiuto da Discord non
comprenda rendere il sultano dell'Arabia Sellata un sovrano-
guerriero, quello che ho davanti ai miei occhi non può essere
chi sto cercando.
Faccio
per andarmene, quando la voce roca di quello stallone mi ferma.
“Andate.”
lo sento ordinare rivolgendosi ai soldati che sono appena entrati “Ci
occuperemo delle tattiche di domani tra un'ora. Per adesso,
lasciatemi solo.”
I
soldati, a quell'invito, non osano obiettare: nei loro volti
comprendo subito che provano un sincero terrore nei confronti di
quello stallone con il casco. Il mio problema principale, tuttavia, è
che mentre io resto nascosta in un lato della stanza, questi escono
l'uno di fianco all'altro, non lasciandomi lo spazio per aggirarli
senza farmi notare, e chiudono la porta alle loro spalle finendo con
il lasciarmi da sola, con il soldato massiccio al centro della sala.
Grazie
all'invisibilità non corro il rischio che quell'energumeno con
l'elmo possa trovarmi, tuttavia la ricerca di un modo per uscire
senza rompere i sigilli che sono stati alzati, ne' essere visti dal
diretto interessato, rallentano enormemente la mia ricerca del
sultano.
I
miei pensieri cambiano rapidamente natura quando odo la voce del
militare avvertirmi “Adesso siamo soli, puoi uscire allo
scoperto. Qualunque cosa tu sia venuta a fare qui, non avresti dovuto
entrare nel mio alloggio.”
Mi
volto sorpresa verso di lui e lo osservo guardarsi introno spostando
rapidamente lo sguardo da un lato all'altro della stanza.
Evidentemente sa che sono qui, per qualche modo che non riesco a
realizzare, ma non ha modo di sapere dove mi trovi di preciso nello
spazio attorno a lui.
“Sei
un pony...” prosegue il soldato, avvicinandosi intanto
all'unica finestra nella stanza “Se sei arrivata fin qui senza
essere vista dalle sentinelle sulle mura e in città, oppure
dalle guardie nel castello, devi essere molto dotato. Sarà un
piacere vedere com'è fatto un cutie mark sullo spionaggio.”
Lui
si ferma avanti alla finestra, l'unica via di fuga che possiedo, e la
chiude senza nemmeno guardarla.
Mentre
mi mordo il labbro avvertendo la situazione farsi sempre più
critica, lui prosegue “Oppure, sei un viscido mutante...
ignoravo che poteste rendervi invisibili. Ma non credere che sia
sufficiente conoscere qualche incantesimo per non farti sentire da
me: solco i campi di battaglia in prima linea da quando eri ancora
nel bozzolo. O prendevi il latte dalla madre. Con quanti assassini
pensi che abbia avuto a che fare? Ormai percepisco nitidamente quando
qualcuno si sta nascondendo intorno a me. Chiamalo... il mio sesto
senso.”
Il
razzismo verso i mutanti con cui si esprime riesce a farmi venire la
nausea: nemmeno i giorni precedenti la Festa dell'Amicizia c'è
mai stato un così sfrontato accanimento contro una specie in
particolare. Ma io continuo a non rispondere, cercando piuttosto di
studiare un'altra via di fuga.
Lo
stallone, invece, si porta uno zoccolo ad indicare la cicatrice. Noto
solo noto allora che in quel punto il suo casco è tagliato di
netto, perdendo la simmetria che ci si dovrebbe aspettare “Ho
combattuto infinite battaglie con altrettante creature. Grifoni, Cani
Stana- Diamanti, Draghi selvaggi... mai fatto un solo graffio. Quando
è cominciata la guerra, mi aspettavo che anche voi di
Equestria vi sareste dimostrati una sfida al loro livello. E invece,
il vostro Gran Generale è riuscito a lasciarmi questo regalino
al primo incontro.
Credevo di essere ormai un esperto, invincibile, ma voi siete
riusciti a farmi sentire come una matricola che non ha mai impugnato
una lancia prima. È per questo che non voglio che
questa guerra finisca, siamo intesi?”
Il
tono di assoluta devozione alla battaglia, forse addirittura maggiore
rispetto alla dedizione che ho visto nel più zelante dei
Mutanti nei confronti della malvagia Queen Chrysalis che ho
affrontato a Canterlot, mi gela.
Rinuncio
dunque all'invisibilità apparendo a pochi centimetri dal muso
del militare, chiedendogli “Ti ascolti quando parli? Chi ti
credi di essere, per parlare così?”
Contrariamente
a quanto mi aspettavo, e speravo, vedendomi apparirgli davanti nel
lasso di tempo di un battito di ciglia, lui non si scompone
minimamente, anzi mi guarda inarcando un sopracciglio “Da dove
vieni te, per non riconoscermi? Pensavo che il Gran Generale tenesse
alla nostra sfida ancora in sospeso!”
“Capisco...”
rifletto a voce alta “Tu sei il famoso Campione dell'Arabia
Sellata.”
È
la prima volta che lo vedo, ma dai discorsi che l'ho sentito
pronunciare finora non mi aspetterei diversamente.
Infatti,
lui sorride da sotto l'elmo rispondendo “In carne ed ossa. E
tu, invece, chi saresti?”
Mi
presento “Il mio nome è Celestia. Non ho cattive
intenzioni, ho bisogno di parlare con il sultano... in che stanza del
palazzo si trova?”
Il
campione risponde alla mia domanda indicando con un cenno del capo la
porta chiusa della sala “Una volta uscita da qui, ti basterà
proseguire verso destra. È un'entrata senza porta, non puoi
sbagliare.”
Lo
ringrazio e faccio per uscire, illudendomi che il Campione non sia
interessato a propormi una sfida.
Infatti,
a conferma di come abbia sottovalutato la personalità
guerriera del pony con me, non faccio in tempo a spostarmi di un paio
di passi verso la porta che egli aggiunge “Ma non credo che ti
servirà sapere dove egli sia.”
“E
perché?” chiedo, incuriosita, voltandomi verso di lui.
“Be'...
come saprai, sono tanti anni che questa guerra prosegue e come ti ho
già detto tra questa e il mio passato ho affrontato ogni sorta
di nemico. Pony di terra, unicorni, pegasi, mutanti, grifoni, draghi,
manticore e via dicendo. Ho sfidato e sconfitto ogni genere di
creatura, ma tu... tu sei unica.” mi spiega dunque lo stallone,
indicandomi con uno zoccolo mentre la sua espressione si piega in un
ghigno feroce.
“Non
ho tempo per combattere.” gli faccio presente “Sono qui
per una missione precisa e non mi lascerò rallentare da te.”
concludo dunque, sperando ancora di ragionarci nonostante tutto.
Lui,
per tutta risposta sorride “Ho fatto porre sigilli per tutto il
castello, non puoi creare nemmeno una mimosa con la tua magia. Puoi
volare, certo, ma lo spazio in questa stanza deve esserti ristretto
date le tue dimensioni maggiori rispetto alla media, per non parlare
della tua apertura alare, e non avresti grande agilità se
scegliessi di muoverti così. Sul piano fisico, infine, sei
certamente alta, ma sei la metà di me in fatto di muscoli...
credi davvero di avere un solo straccio di possibilità contro
di me, Celestia?”
Osservo
il pony davanti a me prepararsi ad un attacco, mentre rifletto su
come in effetti abbia ragione e tutti i sigilli che sono sparsi per
il regno non fanno altro che ridurmi ad un confronto sul piano fisico
nei suoi confronti.
Piano
su cui mi sta sottovalutando, ma che comunque preferirei evitare.
“Io
non combatterò contro di te!” esclamo, cercando di farlo
desistere “Come ti ho già detto, devo prima risolvere un
preciso obiettivo: parlare con il tuo sultano e convincerlo a cessare
questo inutile conflitto. Sigilli o non, la Divisione Sparkle vi ha
già rinchiuso qui, quanto credi di resistere quando comincerà
l'assalto?”
I
miei tentativi di diplomazia sono purtroppo vani, poiché il
campione non appena termino la mia domanda carica ad una velocità
sorprendente, costringendomi a schivare all'ultimo secondo saltando
di lato. Considerato lo spostamento d'aria che avverto quando mi
passa accanto, sembra che quel colpo mi avrebbe potuto spezzare senza
troppi complimenti qualche costola.
“E
se io non volessi?” mi domanda lui, fissandomi non appena torno
con gli zoccoli a terra “Credi che abbia combattuto così
a lungo e che mi sia impegnato così a fondo con qualunque
avversario solo per divertimento? Solo per il gusto di combattere?
Non sono un sempliciotto, Celestia!”
Lo
osservo, non comprendendo ancora lo spaventoso significato delle sue
parole.
Il
mio sguardo deve dire più di quanto pensi, poiché
subito lo stallone inizia a spiegarmi “Sono uscito vittorioso
da ogni sfida che ho affrontato nell'arco della mia vita perché
il mio unico dettame è il completo annichilimento del mio
avversario, l'unico modo per essere certi della sua sconfitta!”
Quelle
parole mi riportano molto con la mente alla Twilight che ho
conosciuto all'accampamento della Divisione Sparkle, ma solo più
tardi mi rendo conto di avere a che fare con un altro genere di
mostro.
“Il
nostro obiettivo è creare armonia attraverso la distruzione
selettiva, allontanarci dal solito schema che l'oblio porti solo
dissenso. Ma per un simile obiettivo serve potere... un potere che
credevo di avere già, prima di incontrare il vostro Gran
Generale: così mi sono allenato in maniera sempre più
estrema, ottenendo questo potere che va ben oltre quello che un
semplice pony o mutante può immaginare. E, quando solo i pony
più forti avranno il dominio su queste terre, conosceremo una
pace che tu, Celestia, e la tua Regina non comprenderete mai!”
Quelle
parole mi danno i brividi: quale pony sano di mente auspicherebbe
alla pace attraverso lo sterminio delle altre specie?
Purtroppo
il suo folle ragionamento non è ancora concluso “Per
questo non posso lasciarti andare, adesso che sei qui con me.
Qualunque fossero le tue intenzioni quando ti sei infiltrata in
questo castello... hai silenziosamente accettato di sfidare me!”
Esclamato
questo, il Campione di Saddle Arabia fa per caricarmi nuovamente.
Sono
in un vicolo cieco: posso provare a fuggire, ma nulla vieta che come
mi librerò in aria egli andrà a dare l'allarme
generale, vanificando ogni mia possibilità di parlare al
sultano pacificamente. E le mie magie sono inutilizzabili dopo la
quantità imbarazzante di sigilli che sono posti attorno a
questo luogo.
Non
faccio in tempo a pensare ad una soluzione che un largo numero
improvviso di fasci di luce lilla vanno ad impattare violentemente
contro il Campione. Quest'ultimo, demolendo tutti quei raggi come se
fossero stati fatti di vetro, è comunque costretto a fermarsi
dopo un simile contraccolpo.
Prima
che possa chiedermi a quale sorta di incantesimo debba aver fatto
ricorso il Campione dell'Arabia Sellata per poter demolire così
quella magia, una voce familiare risponde alle sue parole “Dovrai
passare sul mio cadavere, prima!”
Sia
io che lo stallone avanti a me ci voltiamo e troviamo Twilight, in
piedi sul bordo della finestra, osservarci con il volto piegato in
un'espressione di sfida.
“Come...?”
chiediamo contemporaneamente io e il Campione dell'Arabia Sellata,
benché con tutta probabilità le nostre domande sono
diverse tra loro.
Tuttavia,
Twilight ci risponde indicandoci uno alla volta con lo zoccolo,
cominciando da me “Sindaco, non ti avevo ancora detto la
strategia per domani ed ero andata al tuo alloggio per avvisarti. Non
trovandoti ho svolto qualche ricerca per l'accampamento, solo per
scoprire che eri sparita da qualche ora. Conoscendoti, e considerando
quanto tu abbia fatto oggi pomeriggio ai miei soldati, non mi ci è
voluto molto per capire che ti eri gettata in questo goffo tentativo
di far ragionare questo branco di bestie.” nella sua voce c'è
una nota di rimprovero... è il minimo che potessi aspettarmi.
Detto
questo, senza neanche darmi il tempo di rispondere, l'unicorno passa
al Campione “Mentre tu, se proprio vuoi sapere perché i
tuoi sigilli non funzionano su di me, be'...”
“La
Grande e Scassinatrice Trixie ha completato la sua
ultima opera!” interrompe l'unicorno azzurro, entrando
all'improvviso nella sala sbattendo la porta in maniera molto
plateale, dando una risposta al mistero di che fine abbiano fatto i
sigilli. Voltandoci verso di lei, notiamo i corpi soldati che prima
erano di guardia riversi a terra, privi di sensi e con grossi lividi
sulla testa, mentre l'unicorno appena entrato sta ancora agitando per
aria un martello.
“Sindaco
Celestia...” odo ancora chiamarmi Twilight, questa volta con un
tono come se stesse parlando fuori dai denti.
Incuriosita
da questo mi volto di nuovo verso di lei e la vedo scendere dalla
finestra per fulminarmi con lo sguardo “È da quando l'ho
lasciata a te che si comporta così... posso sapere cosa le
avresti fatto?”
“Be',
le ho ridato un po' di fiducia in se!” rispondo sorprendendomi
di come questo fatto, a giudicare dal tono della sua voce, pare dare
fastidio al Generale.
“Prima
di venire qui ho dovuto assistere allo spettacolo della Grande e
Single Trixie...”
“La
grande e...?” ripeto io, confusa.
“Qualunque
cosa tu le abbia fatto, l'hai fatta uscire da una depressione a cui
io non sapevo porre rimedio.” mi interrompe, mutando presto il
tono da rimprovero a sincera gratitudine “Di qualsiasi cosa si
tratti... grazie.”
La
piacevole sorpresa di quelle parole mi zittisce. Forse c'è
ancora della mia preziosa studente nell'unicorno che ho avanti a me
in questo momento.
“Cosa
avete fatto ai miei soldati?” domanda il Campione dell'Arabia
Sellata, distruggendo quell'idillo pur parlando con tono incuriosito
e nemmeno lontanamente preoccupato “Perché non stanno
intervenendo?”
“Perché
per venire qui abbiamo evitato i più pericolosi, distratto i
gruppi più numerosi e messo al tappeto quelli che, invece,
erano in mezzo agli zoccoli. Proprio come le regole basilari di
qualunque missione di infiltrazione.” spiega Rarity, uscendo
anche lei allo scoperto indossando nuovamente la divisa da Cuore
d'Oro, benché questa volta senza il passamontagna. Dove deve
aver recuperato la copia del costume?
Non
riesco tuttavia a terminare di pormi quella domanda che Rarity
aggiunge “E la Divisione Sparkle ha già assaltato le tue
mura... la maggior parte dei soldati sta cercando di contenere alla
bell'e meglio, visto e considerato che non hanno un capo al momento.”
Lo
stallone in mezzo a noi, in risposta a quelle parole, fa schioccare i
tendini del collo mentre commenta “Ben giocata... ma ci sono
ancora diverse guardie nel castello, credete davvero che nessuna di
loro verrà qui da un momento all'altro?”
A
dargli una risposta questa volta è il rumore di grida di
alcuni soldati che stanno caricando, interrotte da un rumore
metallico più acuto, seguito dal suono di una fiammata e una
grande luce che si vede filtrare lungo i corridoi, attraverso la
porta.
Mentre
possiamo vedere uno dei soldati cominciare a correre con il turbante
in fiamme, si affaccia da una delle travi Spike, avvisandoci “Detesto
fare da guastafeste, ma è vero... stanno arrivando dei soldati
da questa parte, sarebbe meglio che ci muovessimo!”
Twilight,
sentite quelle parole da le nuove disposizioni a tutti noi “Spike,
tienili occupati. Trixie e Rarity, occupatevi del Campione. Io e il
Sindaco Celestia andremo verso il sultano.”
Restiamo
tutti un po' sorpresi dalle sue parole: sappiamo quanto lei voglia
pareggiare i conti con il Campione per quello che aveva fatto a suo
fratello, perché all'improvviso vuole rinunciare alla sua
vendetta?
“Gran
Generale...?” chiede Trixie, evidentemente sorpresa.
Twilight,
benché la sua parirazza non abbia ancora completato la
domanda, capisce cosa voglia dire e le poggia uno zoccolo sulla
spalla “Trixie, quando ti ho lasciato all'armeria è
stato perché avevo visto che eri demoralizzata e non avresti
mai potuto combattere. Ora però che hai ritrovato la tua
sicurezza, credo... anzi, sono certa... meriti il tuo momento
di gloria.”
Trixie
annuisce con il capo e, senza dire una parola, si erge sulle zampe
posteriori mentre agita quelle anteriori come se dovesse sfidare il
Campione in un incontro di boxe, senza tuttavia smettere di far
levitare con la magia un minacciosissimo martello.
Nel
frattempo, Twilight si rivolge a Rariy dicendole con tono severo
“Mentre tu, se combatti come mi hai mostrato nella tenda...”
Segue
una breve pausa nel quale le due unicorno si guardano. Tregua
interrotta dal sorriso di Twilight “... puoi vincere questo
duello ad occhi chiusi.”
“State
cercando di sconfiggermi a suon di sdolcinerie?” domanda, senza
però che qualcuno gli dia ascolto, il Campione dell'Arabia
Sellata.
Twilight
è per me in questa realtà un mistero sempre più
fitto ogni minuto che passa ma, senza darmi il tempo di dire o fare
alcunché, ella mi affianca cominciando a galoppare velocemente
lungo i corridoi, invitandomi a seguirla dicendo semplicemente
“Stammi dietro. So già dov'è il sultano.”
Lascio
dunque la stanza con la voce del Campione di Saddle Arabia che mi
saluta “Non stancarti troppo, Celestia! Quando avrò
finito con queste due, tu sarai la prossima!”
Galoppando
a tutta velocità lungo i corridoi del castello, io e Twilight
ci dirigiamo verso il luogo dove a suo dire si trova il sultano
dell'Arabia Sellata.
Mentre
galoppiamo, dalle finestre riesco a scorgere alzarsi lungo la città
i fumi degli scontri e diversi raggi magici alternarsi come una
pioggia orizzontale, mentre quei sporadici soldati non impegnati in
città che arrivano ad ostacolarci lungo il cammino vengono
rapidamente sistemati da Twilight e la sua particolare magia.
Questa
volta, come la punta di una rompighiaccio, la mia ex- studentessa
crea una barriera dalla forma di una punta di freccia, con la quale
riesce ad avanzare lungo i corridoi spostando sgraziatamente ai lati
gli ostacoli e proteggendoci dagli attacchi frontali.
I
soldati che vengono travolti da questo suo costrutto magico vengono
lanciati contro la parete, subendo ogni volta un colpo talmente forte
da lasciarci ogni tanto l'orma. Non trovo un solo soldato che, una
volta tornato a terra, tenti di rialzarsi. Se non ho capito male
quello deve essere l'Arcano numero Sette, Il Carro.
Per
quanto possa non apprezzarlo, le abilità marziali di Twilight
sono davvero ammirevoli.
Arriviamo
finalmente davanti ad una stanza senza la porta, esattamente come
aveva descritto il Campione di questo regno, attraverso la quale
vediamo nitidamente la sala del trono.
Mentre
varchiamo la porta, Twilight abbassa la sua particolare barriera e
confessa pur senza guardarmi “Rarity afferma di aver visto il
sultano venire portato qui non appena il Campione dell'Arabia Sellata
ha mandato via le guardie che erano con lui. Probabilmente voleva
prendere qualche misura di sicurezza in più per proteggerlo.”
Ragionandoci
velocemente sopra, mi rendo conto che ci troviamo in una stanza posta
un paio di piani più in alto rispetto a quella dove ho trovato
il Campione dell'Arabia Sellata e quella che invece mi aveva
indicato.
Evidentemente
Twilight e gli altri devono aver programmato questa infiltrazione nel
dettaglio, per poter esplorare il castello tanto velocemente. E
inoltre è l'assalto finale, perché vuole aiutarmi a
parlare con il sultano, piuttosto che farmi sparire dalla città?
È
inevitabile per me chiederle “Come mai ti interessi così
tanto? Pensavo che tu... insomma...”
Non
riesco tuttavia ad ammettere il mio timore riguardo l'astio che lei
dovrebbe avere nei miei confronti che punta improvvisamente lo
sguardo su di me, dicendo lapidariamente “Sei venuta qui e,
dopo nemmeno un giorno, hai voluto porre fine alla guerra. Non
negarlo, lo trovo nobile. Ma io? Io ho visto cosa questa guerra
portava e ho deciso di combattere perché finisse al più
presto. Non è forse nobile anche questo?”
La
osservo senza commentare. Improvvisamente, come un dado, Twilight mi
sta mostrando una personalità completamente diversa dalla
prima volta che l'ho vista, come se stessi parlando ad un altro pony.
“Ma
adesso basta parlare. Vediamo di far ragionare il vecchio rimbambito
e poi potremo parlare di quello che vogliamo.” conclude
bruscamente, ritrovando l'ordine marziale e addentrandosi nella
stanza.
Annuisco
con il capo e mi addentro deglutendo rumorosamente come per ingoiare
la tensione accumulata.
Ero
partita con l'intenzione di risolvere la crisi della guerra in fretta
e senza combattimenti e invece adesso mi trovo a parlare di pace
mentre a pochi piani sotto di noi Spike tiene a bada da solo un
gruppo di soldati e sia Trixie che Rarity sfidano il Campione di
questo regno. Per non parlare dell'eco della battaglia che sta
infuriando per tutta la città!
In
ogni caso, la sala del trono è un'ampia stanza ovale, dove sul
lato di fronte alla porta si trova un comodo trono parzialmente
nascosto da eleganti tende di seta, quasi trasparenti da quanto sono
sottili, appesa in una piccola terrazza sopra di questo, mentre ad un
lato vi è un diorama della capitale e nell'altro una
rastrelliera con delle armi. L'intero perimetro è circondato
di colonne, rendendo la parete una zona buia all'ombra di queste.
Sono
al centro della stanza quando odo la voce del sovrano della nazione,
ormai decadente, darmi il benvenuto domandando “Sei qui per
finirmi? Non poteva venire la tua preziosa regina per farlo, così
da concedermi almeno un ultimo onore?”
“Sono
qui per cercare di far terminare le rivalità tra i nostri
regni.” rispondo io, mentre aguzzo la vista e comincio a
guardarmi intorno alla ricerca della posizione del sovrano. Tuttavia
deve essersi nascosto da qualche parte nell'ombra, perché per
quanto mi sforzi non riesco a trovarlo. Nemmeno affidandomi all'udito
riesco a capire dove si trovi di preciso.
“Insomma,
quello che ho detto io.” commenta lui, ignoro se fraintendendo
di proposito o no quanto io voglia dire “Ma perché non è
venuta direttamente la vostre regina? Che aveva Re Sombra che io non
ho?” domanda ancora, in tono beffardo.
La
mia ricerca ha scarsi risultati, forse sta usando a sua volta un
incantesimo per rendersi invisibile.
Scelgo
così di prendere tempo mentre illumino il mio corno per
evocare qualche incantesimo che possa aiutarmi a trovarlo, o
quantomeno a fare uscire il sultano allo scoperto, mentre aggiungo
“Non so cosa ci sia stato tra il Re di Cristallo e Queen
Chrysalis, ma qualunque cosa fosse non vedo la ragione per versare
tutto il sangue che è stato perso in questo periodo. Perché
insistete così tanto con questa guerra?”
Il
sultano prende una pausa prima di confidarsi “È stato
molto tempo fa. Non eravamo nemmeno alleati con l'Impero di
Cristallo, anzi Sombra mi è sempre sembrato un governante un
po' troppo apatico... troppo fissato con le sue manie di grandezza
piuttosto che occuparsi della vera politica. Tuttavia, non posso
accettare che le conoscenze dell'Impero di Cristallo siano state
bandite con così tanta leggerezza. È deleterio!”
“Quel
potere, per quanto ne sappiamo, avrebbe anche potuto voler dire la
distruzione di ogni cosa che conosciamo. Equestria, la Repubblica dei
Grifoni o la stessa Arabia Sellata... cosa ci trovi di deleterio,
vecchio pazzo?” interviene Twilight, parlando come se le parole
del sultano l'avessero colpita dal vivo
“Qualunque
sia la tua risposta, ti conviene arrenderti. Il tuo Campione non
resisterà a lungo, Spike può tenere a bada i tuoi
soldati nel castello per tutta la notte e il resto della mia
divisione, a quest'ora deve aver già circondato il tuo
castello. L'Arabia Sellata è ufficialmente caduta e i tuoi
territori adesso fanno parte del regno di Equestria: non hai altra
scelta.” prosegue Twilight, con ben poca pazienza o diplomazia
mentre cerca anche lei dove si nasconda il sovrano del regno.
A
quelle parole odo un forte sospiro e, con la coda dell'occhio, noto
una strana luce provenire da uno dei lati della stanza.
“Preferisco
morire qui e adesso, piuttosto che finire al servizio di quella
strega che chiamate Regina!” sono le ultime parole che
odo pronunciare dal sultano, prima che quella luce sorta poco prima
diventi qualcosa di più minaccioso.
“Twilight!”
faccio in tempo a gridare, prima di spostare sgarbatamente la mia
studente con una spinta e venendo colpita al suo posto dal raggio
magico lanciato dal sultano.
La
sensazione che provo una volta colpita è impossibile da
descrivere, ma il dolore è sufficiente a farmi perdere
lentamente i sensi e cadere a terra. Forse è perché non
mi riposo da quando quest'avventura è cominciata, ma è
da quando ho affrontato Queen Chrysalis a Canterlot che non mi sento
così.
Comincio
lentamente a chiudere gli occhi, e prima che l'oscurità mi
avvolga scorgo il volto di Twilight, con gli occhi sgranati per la
sorpresa “C... Celestia...” mi chiama, prima di voltarsi
dove il raggio è partito digrignando i denti. Riesco così
a vederle il lato di muso coperto dalla benda.
“È
ora di farla finita...” ringhia allora “Questo colpo
metterà la parola fine a tutto questo!” esclama infine
l'unicorno, mentre si porta uno zoccolo alla benda. Levandosela, vedo
che sotto questa il suo occhio è integro, ma non passa molto
tempo prima che un'accecante luce bianca l'avvolga, facendo sparire
le pupille dietro questo bagliore.
Immediatamente,
anche il suo corno viene avvolto da questa luce e assume una forma
più allungata, mentre la criniera subisce una trasformazione
simile, facendole assumere un aspetto simile alla mia e sul dorso le
appaiono un paio d'ali, sempre creata da questo improvviso scoppio di
magia.
“Arcano
senza numero. Forma finale: Celestia!” esclama dunque la
mia ex- studente prima di caricare altrove, sparendo alla mia vista
in un lampo.
Quello
che ho appena visto è dunque il famigerato incantesimo che lei
ha tenuto in serbo per usarlo contro il Campione dell'Arabia Sellata
tutto questo tempo... perché Twilight prende le mie sembianze
in quella forma?
Non
posso tuttavia trovare una risposta, tanto meno vedere cosa deve
ancora accadere, poiché la vista mi si annebbia sempre di più
e prima che possa accorgermene intorno a me odo solo il silenzio.
Infine, tutto si fa nero.
Sono
ancora persa nell'oscurità più totale quando una voce
mi desta come una fastidiosa sveglia “Stai solo perdendo tempo,
Celestia.”
Riconoscerei
quella voce tra mille. È la voce della creatura che sto
cercando.
Caricata
dalla mia motivazione, punto gli zoccoli a terra e, digrignando i
denti per farmi forza, mi rialzo riaprendo lentamente gli occhi. Non
appena riesco a tornare perpendicolare al terreno ringhio il nome
della figura avanti a me “Discord!”
Lo
vedo in piedi, con la zampe sui fianchi, che mi guarda con aria di
rimprovero e si esprime con un tono di voce simile “Possiamo
chiamarci per nome quanto a lungo vuoi, in situazioni normali, ma
adesso l'ultima delle cose che abbiamo è proprio il tempo.”
mi risponde, mentre indica con la zampa felina una grande clessidra
dietro di se.
Il
paesaggio attorno a noi è spoglio, buio e costellato da
altissime montagne e crateri altrettanto profondi, senza un solo
raggio di luce nel mezzo. Anche il cielo attorno a noi è del
colore della notte.
“Dove...”
Non
faccio in tempo a finire la mia domanda, tuttavia, che Discord mi
interrompe continuando “Qui nell'Arabia Sellata stai solo
perdendo tempo, Celestia. Devi sbrigarti a riattivare gli Elementi
dell'Armonia e venire qui, prima che sia troppo tardi!”
Non
capisco cosa voglia dirmi, ma faccio appena in tempo a fissarlo negli
occhi che aggiunge ancora “Ci sono rimasti solo tre giorni,
Celestia. Tre giorni, prima che tutto sia perduto e che cali
definitivamente il sipario su noi due. Per farla breve, devi-
darti- una- mossa!”
Mi
accorgo di una strana nota nella voce del mio nemico. Un particolare
tono che mai e poi mai mi sarei aspettata di sentirla proprio da lui,
neanche nelle situazioni più disperate.
Paura.
Dicord
ha paura che non lo raggiunga con gli Elementi dell'Armonia prima di
tre giorni... ma perché? Nulla di tutto questo ha senso!
Sempre
più confusa, domando “Ma qui... dove?”
Senza
dire una sola parola, Discord indica con una zampa un punto nel cielo
alle mie spalle. Voltandomi per vedere cosa stia indicando, trovo un
paesaggio molto familiare.
La
Terra.
“Tre
giorni, Celestia.” ripete lui, senza darmi il tempo di
commentare “Vediamoci qui, sulla Luna, prima di allora e avrai
tutte le tue risposte. Ma adesso, in nome di tutto ciò che è
sacro, svegliati!”
Obbedendo
alle parole del Draconequus, apro gli occhi sussultando come se mi
fossi appena svegliata da brutto incubo. In ogni caso, così
facendo mi accorgo di trovarmi ancora nella sala del trono del
sultano dell'Arabia Sellata, ma attorno a me vedo nitidamente il
paesaggio della capitale e dove una volta c'erano le pareti solo un
cumulo di macerie, mentre qualcosa si strano sta piovendo dal cielo.
Sono
ancora troppo intontita dal brusco risveglio per capire bene di cosa
si tratta, ma sembra quasi... neve?
“Per
il Trono d'Oro, ti prego svegliati, Celestia!” la voce di
Twilight, seduto a capo chino di fianco a me come se lo sconforto
l'abbia colpita in pieno, attira la mia attenzione.
Mi
alzo lentamente a sedere chiamandola “Twilight...”
Lei
alza lo sguardo verso di me facendomi notare così gli occhi
lucidi e che la benda questa volta è sull'occhio sinistro.
Senza dire una parola, lei mi salta con le zampe attorno al collo. È
la stessa Twilight che ho incontrato all'accampamento?
“Twilight,
io...” balbetto, sorpresa da quel cambio di comportamento.
Lei
invece pare accorgersi solo allora di cosa stia facendo e lascia la
presa tossendo nervosamente, dandomi le spalle “Per un attimo
ho creduto che avrei perso anche te e... insomma... mi sono lasciata
un po' andare, ecco.”
La
mia pazienza ha raggiunto un limite.
Brancolo
nel buio da un paio di giorni e per ogni risposta che ottengo mi
arrivano altri fiumi di domande, come se tutto si muovesse contro di
me “Lasciata andare un corno!” ribatto allora.
Lei
si volta verso di me guardandomi con gli occhi sgranati,
evidentemente non si aspettava questa mia reazione. Io invece sfogo
tutta la preoccupazione che ho accumulato da quando l'ho vista la
prima volta in questa nuova Equestria “Arrivo e ti comporti
come un pony senz'anima, con il cuore di granito e che si lava gli
zoccoli del fatto di non aver ucciso un suo simile solo per il rotto
della cuffia. Inoltre sono giorni che mi sto dannando pensando a
quanto sia stata insensibile nei tuoi confronti quando eri una
puledrina e giustificando così il tuo accanimento nei miei
confronti. E invece scopro che parli comunque di me e il tuo
incantesimo finale consiste nell'assumere un aspetto come il mio...
delle spiegazioni è il minimo che mi devi!”
È
rado che perda il controllo, di solito sono perfettamente in grado di
mantenere il sangue freddo nella maggior parte delle situazioni, ma
quella che sto vivendo in questi momenti è riuscita ad
esaurire la mia pazienza.
Twilight
sospira agitando lentamente il capo “Dovrei farti rinchiudere
per esserti rivolta a me così... ma, per mille criniere, hai
ragione tu.”
Resto
in silenzio lasciandola parlare e finalmente odo le ragioni della mia
ex-studentessa riguardo il suo comportamento acido “Quando mio
fratello rimase ferito ero sperduta, impaurita... Shining Armor è
stato un campione nell'esercito di Equestria e il minimo che potessi
fare era essere al suo pari. Poi ho incontrato te... su quattro zampe
ti ho trattata come qualsiasi altro pony che abbia avuto modo di
incontrare: ho sempre reputato la compagnia di un libro migliore
rispetto a quella di qualunque altro mio simile. Ma quando curasti
mio fratello, compiendo quella specie di miracolo, ecco... ho visto
tutto sotto un'altra luce.”
Rimango
in silenzio durante la sua spiegazione: ricordo gli eventi ma saperli
dal suo punto di vista potrebbe aiutarmi a trovare alcune delle
risposte che cerco.
“Ero
piccolina e facile ad esagerare. Aggiungi che non ho mai avuto grandi
rapporti con gli altri pony, come ti ho già spiegato... adesso
che sono passati degli anni non hai idea di quanto me ne vergogni, ma
ho pensato davvero che potevo vivere una nuova vita con te e
lasciarmi la pesante eredità di mio fratello alle spalle. Ma
adesso che sono più adulta, capisco che stavo solo cercando di
scappare. In ogni caso, al tuo rifiuto scoprii di essere molto
portata per la magia e mi arruolai nell'esercito regio di Equestria
entrando nell'Accademia Militare, accogliendo in questo modo
l'eredità di Shining Armor.”
Mentre
Twilight si confessa, non posso fare a meno di osservare con una
certa ironia come alcuni eventi, anche se cambiati di poco, possono
portare allo stesso evento. Anche da dove vengo io lei ottenne il suo
Cutie Mark in occasione del nostro primo incontro!
“Agli
inizi ero spinta da una sorta di ripicca nei tuoi confronti, non lo
nego, e con questo sentimento vivo in petto misto alla mia eredità
divenni presto generale.” continua l'unicorno a raccontare “Ma
con il tempo mi accorsi che l'eredità che avevo ricevuto era
più grande di quella che mi aspettavo: non ero soltanto la
sorella di una delle più abili guardie dell'Esercito Regio di
Equestria, in sua mancanza ero diventata anche il modello a cui tutti
i pony che intraprendevano la carriera militare si ispiravano. Non ho
mai avuto un vero e proprio amico, a parte mio fratello e mia
cognata, ma da quando sono diventata Gran Generale qualunque pony
rimane pietrificato anche solo a calpestare la mia ombra. Senza
accorgermene, avevo cominciato a definire lo standard di ogni
guerriero di Equestria.” dette queste parole, Twilight mi fissa
negli occhi e noto in lei, finalmente, molta amarezza repressa fino
ad ora “Se mi fossi mostrata debole... se avessi vacillato
anche solo una volta... se avessi mostrato pietà o ritrosia
nello svolgimento del mio dovere... chi altri avrebbe preso il mio
posto?”
Quella
domanda mi lascia completamente spiazzata: da essere spregevole come
la vedevo prima, adesso quel che vedo è un pony imprigionato
in un ruolo dal quale non ha scampo.
“L'unico
modo che avevo per andare avanti...” continua ancora lei “Era
pensare a te. Non ti ho mai cercata, questo è vero, ne' ho mai
negato le voci che mi ritraevano come se in realtà ti odiassi.
Il fatto è che, comunque fosse andata, tu eri ormai per me
quello che io ero per tutti i miei soldati. Avrei dato qualunque
cosa, il mio particolare potere, il cutie mark... solo per poter
essere come te. Per questo, quando rimuovo il sigillo della benda per
tenere sotto controllo il mio potere nascosto, ho dato il tuo nome
alla forma che assumo.” aggiunge, con una nota di malinconia
nella voce. Io continuo a non dire niente.
Alla
fine, ci guardiamo negli occhi e lei conclude “Eri... no,
sei... il mio eroe, Celestia.”
Toccata,
non riesco a trattenermi dallo stringerla a me nel tentativo di
consolarla almeno in parte.
Interrompe
quel momento una goccia di quella strana pioggia che mi finisce in
mezzo agli occhi. Ho in questo modo la possibilità di
osservare meglio cosa sia in realtà: si tratta di una sostanza
simile a neve, ma di una diversa consistenza. Per non parlare delle
probabilità di una nevicata nella capitale dell'Arabia
Sellata!
“Cosa...?”
chiedo allora, alzando lo sguardo al cielo.
È
Twilight che, staccandosi ancora da me, si guarda intorno spiegando
“Quando mi levo la benda, non ho più limiti e le mie
abilità si incrementano considerevolmente... per questo Queen
Chrysalis l'ha creata, per sigillare parte del mio potere così
da aiutarmi a controllarlo più facilmente. Nello scontro con
il sultano, però, ho voluto strafare e... be', vedi il
risultato.”
Comprendo
così dalle sue parole che quella benda non è la causa
di una ferita come temevo inizialmente, ma bensì un sigillo
non troppo diverso da quello che io posi su Twilight quando la
conobbi all'accademia per unicorni dotati.
Realizzo
anche che se adesso la sala del trono non ha più mura attorno
a se e il resto che stava in cima è scomparso, è per
via dell'attacco di Twilight e che la sostanza che sta precipitando è
soltanto la cenere delle macerie.
Cenere
che, per via della potente magia che l'ha creata, ha assunto una
consistenza simile alla nave. Sta nevicando.
Nel
cuore dell'Arabia Sellata.
Un
finale perfetto per celebrare la conclusione di una guerra durata
anni.
E
l'occasione per mantenere la parola data.
“Scivolai.”
confesso.
“Prego?”
mi domanda Twilight, non capendo.
“Un
giorno, mentre sorvolavo la biblioteca di Ponyville a bordo di una
carrozza, mi sporsi per vedere meglio un dettaglio del paesaggio e
scivolai. Mi aiutai con le ali per sistemarmi, ma ormai la velocità
che avevo raggiunto era troppo alta perché mi rimettessi in
volo e così riuscii soltanto ad attutire la caduta che subii.”
spiego dunque le cause del mio ritiro personale della lettera di
Twilight, quella volta che arrivai davanti alla finestra di casa sua.
Come avevo promesso, sarebbe nevicato nell'Arabia Sellata il giorno
che avessi confessato cosa era successo realmente quel giorno.
Il
Generale di fianco a me persevera a non capire, mentre io mi limito a
mostrarle un sorriso e abbracciarla nuovamente.
La
guerra è finita. Concentriamoci su questo.
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