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Autore: Jakrat    24/11/2014    2 recensioni
Princess Celestia è la suprema regnante di Equestria assieme a sua sorella Princess Luna. Ella protegge i suoi sudditi e fa sorgere il sole ogni mattina, ma... questa non è la Equestria che conosce.
È una nuova nazione, dove Discord e Luna non sono mai esistiti, Queen Chrysalis regna su pony e Mutanti e lei... è il sindaco di Ponyville.
Sola, sembra essere l'unica a ricordarsi della realtà precedente e sta perciò a lei scoprire cosa sia successo e quale delle due Equestria, quella che rammenta o quella in cui sta vivendo, sia quella vera e quale un errore.
Genere: Avventura, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Princess Celestia, Queen Chrysalis, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Flashpoint – Princess Celestia

CAPITOLO 7: Neve Nell'Arabia Sellata


Ho sempre avuto una naturale repulsione per duelli, battaglie e qualunque altra attività che comprenda il confronto fisico tra due o più pony che vada oltre il vecchio zampa di ferro. Gioco al quale, nonostante le apparenze, vado molto bene.

Sogno mio e di mia sorella, per quanto utopico sia, è che un giorno armi e incantesimi offensivi sarebbero potuti essere messi da parte per lasciare il posto ad altro genere di competizioni, motivo per cui nonostante le grandi opportunità nate dal fatto di essere alicorni ho favorito lo studio della storia, delle arti e della diplomazia.

Ma questo è un sogno quasi irrealizzabile già nella Equestria da cui provengo, figuriamoci in quella martoriata dai conflitti in cui mi trovo ora! Non mi sorprenderebbe che un simile pensiero abbia mai sfiorato le menti di qualcuno.

Ho l'ennesima conferma del clima teso che sta caratterizzando questi anni mentre mi aggiro furtivamente nella capitale dell'Arabia Sellata prima dell'assalto finale della guerra. Nemmeno innanzi alla sconfitta sembra che vogliano arrendersi e rinunciare a combattere.

La sicurezza è alta, la tensione generata dalla quiete prima della tempesta è palpabile nell'aria e ho perso presto il conto delle sentinelle che si alternano lungo le mura per fare da guardia. Non riesco a dare loro torto: se la Divisione Sparkle è tremenda la metà rispetto a quanto mi è stato detto, non posso fare a meno di provare un po' di pietà per quei soldati, consapevoli del fatto di essere circondati e che perciò non possono fare niente a parte aspettarsi un nuovo attacco, da un momento all'altro.

Chissà, magari la loro attuale situazione gli spingerà ad essere più ragionevoli! O almeno lo spero.

In ogni caso, mantenendomi invisibile e volando in maniera molto pacata a diversi metri sopra i merli delle mura per non attirare sgradite attenzioni, riesco ad avvicinarmi al maschio del castello senza essere notata e nel mentre mi concentro su quanto dovrò dire al sultano quando verrà il momento.

Sono certa che Queen Chrysalis ha già tentato innumerevoli volte a stringere un accordo per terminare le ostilità senza ottenere successi, ma sento di doverci almeno provare. Devo, per tutti quei poveri soldati che hanno già combattuto in questa orribile guerra andando incontro ad una brutta fine.

Da un lato sono certa che se Twilight dovesse mai scoprire che mi sono infiltrata nella capitale senza dire una parola, considerando il suo carattere in questa Equestria deviata secondo un folle disegno di cui non riesco ancora a comprenderne la forma, potrebbe anche prenderla molto male... ma corro volentieri il rischio.

Una volta arrivata al maschio del castello del sultano comincio a girarci intorno, rimanendo sempre in volo ed invisibile a occhio nudo, in cerca di una finestra dal quale possa entrare e nel contempo evitare di attirare l'attenzione di qualche soldato di guardia. Sarebbe imbarazzante presentarsi al sultano per trattare la pace, scortata da delle guardie che mi presentano come una spia del nemico!

Non appena riesco a trovarne una abbastanza grande e priva, almeno al momento, di difese mi addentro.

La prima azione che compio una volta poggiati gli zoccoli sui corridoi del palazzo è nascondermi nell'ombra. Sono sempre invisibile, ma in queste occasioni la sicurezza non è mai troppa.

Assicuratami di non avere intorno troppi soldati, comincio a muovermi attraverso i lunghi corridoi di marmo bianco parzialmente coperti da un lungo tappeto rosso e costellati dalle numerose torce ai lati ad intervallare le finestre e gli arazzi finemente decorati alla ricerca della sala del trono.

È proprio questa la parte difficile: già in condizioni ottimali possiedo una conoscenza molto frammentaria della struttura del palazzo del sultano e se ci aggiungiamo il cambio della realtà realizzato da Discord e la mia crescente amnesia, se voglio trovare il sovrano dell'Arabia Sellata dovrò ricorrere a tutto il mio ingegno.

Ragionando non è sbagliato immaginare che egli, in virtù della sua posizione, disponga di una guardia personale. In altre parole, ovunque egli sia avrà sicuramente attorno dei cavalli armati.

La loro presenza non è un problema, posso facilmente gestirli, piuttosto posso usare questo fattore per aiutarmi nella ricerca.

Devo cercare un punto in cui vi siano diverse guardie, oppure dove queste convergano come per darsi il cambio. Una volta trovate basterà aggirarle in modo tale da isolare il sultano in modo tale da potergli parlare liberamente.

Userei volentieri la magia per trovare in fretta il mio obiettivo, ma con tutti i sigilli che ho visto posizionati nei luoghi più disparati in questa città mentre la sorvolavo credo di non poter nemmeno far levitare un sassolino da terra. E al momento non ho il tempo materiale per cominciare a spezzarli tutti.

Se voglio trovare il sultano devo cavarmela con le mie forze, senza la magia.

Comincio dunque a trottare silenziosamente lungo i corridoi, scansandomi ai lati quando noto qualche guardia di passaggio farsi troppo vicina, così da evitare di scontrarci a vicenda e attirare in questo modo attenzioni non desiderate. Nel mentre, non smetto di guardarmi attentamente intorno alla ricerca di qualche gruppo di militari nella zona che possa segnalarmi la stanza che sto cercando.

Avanzando in questa maniera, arrivo infine nelle vicinanze di un alloggio dalla porta in spesso legno scuro, ornata da delle inferriate nere e con delle guardie che stanno uscendo dal suo interno mentre un altro paio entrano al posto loro. Che si tratti di un cambio della guardia?

Perseguendo questa possibilità, mi avvicino fino ad entrare senza farmi vedere o sentire dai presenti.

Quello che trovo al suo interno però non è una sala come mi sarei aspettata per un sultano, bensì un posto ancor più spartano della tenda di Twilight all'accampamento: un lettino di paglia in un angolo, una rastrelliera da cui spuntano ogni genere di armi al lato opposto e delle incisioni sulle pareti.

Fermo al centro di questa stanza, alto e più massiccio rispetto agli altri abitanti dell'Arabia Sellata, sta un soldato con il volto protetto da un grande elmo in ottone dal pennacchio nero, da cui posso vedere soltanto gli occhi scuri con una cicatrice sul lato destro del muso e una barba che nasconde le fattezze del muso.

A meno che il cambio della realtà compiuto da Discord non comprenda rendere il sultano dell'Arabia Sellata un sovrano- guerriero, quello che ho davanti ai miei occhi non può essere chi sto cercando.

Faccio per andarmene, quando la voce roca di quello stallone mi ferma.

Andate.” lo sento ordinare rivolgendosi ai soldati che sono appena entrati “Ci occuperemo delle tattiche di domani tra un'ora. Per adesso, lasciatemi solo.”

I soldati, a quell'invito, non osano obiettare: nei loro volti comprendo subito che provano un sincero terrore nei confronti di quello stallone con il casco. Il mio problema principale, tuttavia, è che mentre io resto nascosta in un lato della stanza, questi escono l'uno di fianco all'altro, non lasciandomi lo spazio per aggirarli senza farmi notare, e chiudono la porta alle loro spalle finendo con il lasciarmi da sola, con il soldato massiccio al centro della sala.

Grazie all'invisibilità non corro il rischio che quell'energumeno con l'elmo possa trovarmi, tuttavia la ricerca di un modo per uscire senza rompere i sigilli che sono stati alzati, ne' essere visti dal diretto interessato, rallentano enormemente la mia ricerca del sultano.

I miei pensieri cambiano rapidamente natura quando odo la voce del militare avvertirmi “Adesso siamo soli, puoi uscire allo scoperto. Qualunque cosa tu sia venuta a fare qui, non avresti dovuto entrare nel mio alloggio.”

Mi volto sorpresa verso di lui e lo osservo guardarsi introno spostando rapidamente lo sguardo da un lato all'altro della stanza. Evidentemente sa che sono qui, per qualche modo che non riesco a realizzare, ma non ha modo di sapere dove mi trovi di preciso nello spazio attorno a lui.

Sei un pony...” prosegue il soldato, avvicinandosi intanto all'unica finestra nella stanza “Se sei arrivata fin qui senza essere vista dalle sentinelle sulle mura e in città, oppure dalle guardie nel castello, devi essere molto dotato. Sarà un piacere vedere com'è fatto un cutie mark sullo spionaggio.”

Lui si ferma avanti alla finestra, l'unica via di fuga che possiedo, e la chiude senza nemmeno guardarla.

Mentre mi mordo il labbro avvertendo la situazione farsi sempre più critica, lui prosegue “Oppure, sei un viscido mutante... ignoravo che poteste rendervi invisibili. Ma non credere che sia sufficiente conoscere qualche incantesimo per non farti sentire da me: solco i campi di battaglia in prima linea da quando eri ancora nel bozzolo. O prendevi il latte dalla madre. Con quanti assassini pensi che abbia avuto a che fare? Ormai percepisco nitidamente quando qualcuno si sta nascondendo intorno a me. Chiamalo... il mio sesto senso.”

Il razzismo verso i mutanti con cui si esprime riesce a farmi venire la nausea: nemmeno i giorni precedenti la Festa dell'Amicizia c'è mai stato un così sfrontato accanimento contro una specie in particolare. Ma io continuo a non rispondere, cercando piuttosto di studiare un'altra via di fuga.

Lo stallone, invece, si porta uno zoccolo ad indicare la cicatrice. Noto solo noto allora che in quel punto il suo casco è tagliato di netto, perdendo la simmetria che ci si dovrebbe aspettare “Ho combattuto infinite battaglie con altrettante creature. Grifoni, Cani Stana- Diamanti, Draghi selvaggi... mai fatto un solo graffio. Quando è cominciata la guerra, mi aspettavo che anche voi di Equestria vi sareste dimostrati una sfida al loro livello. E invece, il vostro Gran Generale è riuscito a lasciarmi questo regalino al primo incontro. Credevo di essere ormai un esperto, invincibile, ma voi siete riusciti a farmi sentire come una matricola che non ha mai impugnato una lancia prima. È per questo che non voglio che questa guerra finisca, siamo intesi?”

Il tono di assoluta devozione alla battaglia, forse addirittura maggiore rispetto alla dedizione che ho visto nel più zelante dei Mutanti nei confronti della malvagia Queen Chrysalis che ho affrontato a Canterlot, mi gela.

Rinuncio dunque all'invisibilità apparendo a pochi centimetri dal muso del militare, chiedendogli “Ti ascolti quando parli? Chi ti credi di essere, per parlare così?”

Contrariamente a quanto mi aspettavo, e speravo, vedendomi apparirgli davanti nel lasso di tempo di un battito di ciglia, lui non si scompone minimamente, anzi mi guarda inarcando un sopracciglio “Da dove vieni te, per non riconoscermi? Pensavo che il Gran Generale tenesse alla nostra sfida ancora in sospeso!”

Capisco...” rifletto a voce alta “Tu sei il famoso Campione dell'Arabia Sellata.”

È la prima volta che lo vedo, ma dai discorsi che l'ho sentito pronunciare finora non mi aspetterei diversamente.

Infatti, lui sorride da sotto l'elmo rispondendo “In carne ed ossa. E tu, invece, chi saresti?”

Mi presento “Il mio nome è Celestia. Non ho cattive intenzioni, ho bisogno di parlare con il sultano... in che stanza del palazzo si trova?”

Il campione risponde alla mia domanda indicando con un cenno del capo la porta chiusa della sala “Una volta uscita da qui, ti basterà proseguire verso destra. È un'entrata senza porta, non puoi sbagliare.”

Lo ringrazio e faccio per uscire, illudendomi che il Campione non sia interessato a propormi una sfida.

Infatti, a conferma di come abbia sottovalutato la personalità guerriera del pony con me, non faccio in tempo a spostarmi di un paio di passi verso la porta che egli aggiunge “Ma non credo che ti servirà sapere dove egli sia.”

E perché?” chiedo, incuriosita, voltandomi verso di lui.

Be'... come saprai, sono tanti anni che questa guerra prosegue e come ti ho già detto tra questa e il mio passato ho affrontato ogni sorta di nemico. Pony di terra, unicorni, pegasi, mutanti, grifoni, draghi, manticore e via dicendo. Ho sfidato e sconfitto ogni genere di creatura, ma tu... tu sei unica.” mi spiega dunque lo stallone, indicandomi con uno zoccolo mentre la sua espressione si piega in un ghigno feroce.

Non ho tempo per combattere.” gli faccio presente “Sono qui per una missione precisa e non mi lascerò rallentare da te.” concludo dunque, sperando ancora di ragionarci nonostante tutto.

Lui, per tutta risposta sorride “Ho fatto porre sigilli per tutto il castello, non puoi creare nemmeno una mimosa con la tua magia. Puoi volare, certo, ma lo spazio in questa stanza deve esserti ristretto date le tue dimensioni maggiori rispetto alla media, per non parlare della tua apertura alare, e non avresti grande agilità se scegliessi di muoverti così. Sul piano fisico, infine, sei certamente alta, ma sei la metà di me in fatto di muscoli... credi davvero di avere un solo straccio di possibilità contro di me, Celestia?”

Osservo il pony davanti a me prepararsi ad un attacco, mentre rifletto su come in effetti abbia ragione e tutti i sigilli che sono sparsi per il regno non fanno altro che ridurmi ad un confronto sul piano fisico nei suoi confronti.

Piano su cui mi sta sottovalutando, ma che comunque preferirei evitare.

Io non combatterò contro di te!” esclamo, cercando di farlo desistere “Come ti ho già detto, devo prima risolvere un preciso obiettivo: parlare con il tuo sultano e convincerlo a cessare questo inutile conflitto. Sigilli o non, la Divisione Sparkle vi ha già rinchiuso qui, quanto credi di resistere quando comincerà l'assalto?”

I miei tentativi di diplomazia sono purtroppo vani, poiché il campione non appena termino la mia domanda carica ad una velocità sorprendente, costringendomi a schivare all'ultimo secondo saltando di lato. Considerato lo spostamento d'aria che avverto quando mi passa accanto, sembra che quel colpo mi avrebbe potuto spezzare senza troppi complimenti qualche costola.

E se io non volessi?” mi domanda lui, fissandomi non appena torno con gli zoccoli a terra “Credi che abbia combattuto così a lungo e che mi sia impegnato così a fondo con qualunque avversario solo per divertimento? Solo per il gusto di combattere? Non sono un sempliciotto, Celestia!”

Lo osservo, non comprendendo ancora lo spaventoso significato delle sue parole.

Il mio sguardo deve dire più di quanto pensi, poiché subito lo stallone inizia a spiegarmi “Sono uscito vittorioso da ogni sfida che ho affrontato nell'arco della mia vita perché il mio unico dettame è il completo annichilimento del mio avversario, l'unico modo per essere certi della sua sconfitta!”

Quelle parole mi riportano molto con la mente alla Twilight che ho conosciuto all'accampamento della Divisione Sparkle, ma solo più tardi mi rendo conto di avere a che fare con un altro genere di mostro.

Il nostro obiettivo è creare armonia attraverso la distruzione selettiva, allontanarci dal solito schema che l'oblio porti solo dissenso. Ma per un simile obiettivo serve potere... un potere che credevo di avere già, prima di incontrare il vostro Gran Generale: così mi sono allenato in maniera sempre più estrema, ottenendo questo potere che va ben oltre quello che un semplice pony o mutante può immaginare. E, quando solo i pony più forti avranno il dominio su queste terre, conosceremo una pace che tu, Celestia, e la tua Regina non comprenderete mai!”

Quelle parole mi danno i brividi: quale pony sano di mente auspicherebbe alla pace attraverso lo sterminio delle altre specie?

Purtroppo il suo folle ragionamento non è ancora concluso “Per questo non posso lasciarti andare, adesso che sei qui con me. Qualunque fossero le tue intenzioni quando ti sei infiltrata in questo castello... hai silenziosamente accettato di sfidare me!”

Esclamato questo, il Campione di Saddle Arabia fa per caricarmi nuovamente.

Sono in un vicolo cieco: posso provare a fuggire, ma nulla vieta che come mi librerò in aria egli andrà a dare l'allarme generale, vanificando ogni mia possibilità di parlare al sultano pacificamente. E le mie magie sono inutilizzabili dopo la quantità imbarazzante di sigilli che sono posti attorno a questo luogo.

Non faccio in tempo a pensare ad una soluzione che un largo numero improvviso di fasci di luce lilla vanno ad impattare violentemente contro il Campione. Quest'ultimo, demolendo tutti quei raggi come se fossero stati fatti di vetro, è comunque costretto a fermarsi dopo un simile contraccolpo.

Prima che possa chiedermi a quale sorta di incantesimo debba aver fatto ricorso il Campione dell'Arabia Sellata per poter demolire così quella magia, una voce familiare risponde alle sue parole “Dovrai passare sul mio cadavere, prima!”

Sia io che lo stallone avanti a me ci voltiamo e troviamo Twilight, in piedi sul bordo della finestra, osservarci con il volto piegato in un'espressione di sfida.

Come...?” chiediamo contemporaneamente io e il Campione dell'Arabia Sellata, benché con tutta probabilità le nostre domande sono diverse tra loro.

Tuttavia, Twilight ci risponde indicandoci uno alla volta con lo zoccolo, cominciando da me “Sindaco, non ti avevo ancora detto la strategia per domani ed ero andata al tuo alloggio per avvisarti. Non trovandoti ho svolto qualche ricerca per l'accampamento, solo per scoprire che eri sparita da qualche ora. Conoscendoti, e considerando quanto tu abbia fatto oggi pomeriggio ai miei soldati, non mi ci è voluto molto per capire che ti eri gettata in questo goffo tentativo di far ragionare questo branco di bestie.” nella sua voce c'è una nota di rimprovero... è il minimo che potessi aspettarmi.

Detto questo, senza neanche darmi il tempo di rispondere, l'unicorno passa al Campione “Mentre tu, se proprio vuoi sapere perché i tuoi sigilli non funzionano su di me, be'...”

La Grande e Scassinatrice Trixie ha completato la sua ultima opera!” interrompe l'unicorno azzurro, entrando all'improvviso nella sala sbattendo la porta in maniera molto plateale, dando una risposta al mistero di che fine abbiano fatto i sigilli. Voltandoci verso di lei, notiamo i corpi soldati che prima erano di guardia riversi a terra, privi di sensi e con grossi lividi sulla testa, mentre l'unicorno appena entrato sta ancora agitando per aria un martello.

Sindaco Celestia...” odo ancora chiamarmi Twilight, questa volta con un tono come se stesse parlando fuori dai denti.

Incuriosita da questo mi volto di nuovo verso di lei e la vedo scendere dalla finestra per fulminarmi con lo sguardo “È da quando l'ho lasciata a te che si comporta così... posso sapere cosa le avresti fatto?”

Be', le ho ridato un po' di fiducia in se!” rispondo sorprendendomi di come questo fatto, a giudicare dal tono della sua voce, pare dare fastidio al Generale.

Prima di venire qui ho dovuto assistere allo spettacolo della Grande e Single Trixie...”

La grande e...?” ripeto io, confusa.

Qualunque cosa tu le abbia fatto, l'hai fatta uscire da una depressione a cui io non sapevo porre rimedio.” mi interrompe, mutando presto il tono da rimprovero a sincera gratitudine “Di qualsiasi cosa si tratti... grazie.”

La piacevole sorpresa di quelle parole mi zittisce. Forse c'è ancora della mia preziosa studente nell'unicorno che ho avanti a me in questo momento.

Cosa avete fatto ai miei soldati?” domanda il Campione dell'Arabia Sellata, distruggendo quell'idillo pur parlando con tono incuriosito e nemmeno lontanamente preoccupato “Perché non stanno intervenendo?”

Perché per venire qui abbiamo evitato i più pericolosi, distratto i gruppi più numerosi e messo al tappeto quelli che, invece, erano in mezzo agli zoccoli. Proprio come le regole basilari di qualunque missione di infiltrazione.” spiega Rarity, uscendo anche lei allo scoperto indossando nuovamente la divisa da Cuore d'Oro, benché questa volta senza il passamontagna. Dove deve aver recuperato la copia del costume?

Non riesco tuttavia a terminare di pormi quella domanda che Rarity aggiunge “E la Divisione Sparkle ha già assaltato le tue mura... la maggior parte dei soldati sta cercando di contenere alla bell'e meglio, visto e considerato che non hanno un capo al momento.”

Lo stallone in mezzo a noi, in risposta a quelle parole, fa schioccare i tendini del collo mentre commenta “Ben giocata... ma ci sono ancora diverse guardie nel castello, credete davvero che nessuna di loro verrà qui da un momento all'altro?”

A dargli una risposta questa volta è il rumore di grida di alcuni soldati che stanno caricando, interrotte da un rumore metallico più acuto, seguito dal suono di una fiammata e una grande luce che si vede filtrare lungo i corridoi, attraverso la porta.

Mentre possiamo vedere uno dei soldati cominciare a correre con il turbante in fiamme, si affaccia da una delle travi Spike, avvisandoci “Detesto fare da guastafeste, ma è vero... stanno arrivando dei soldati da questa parte, sarebbe meglio che ci muovessimo!”

Twilight, sentite quelle parole da le nuove disposizioni a tutti noi “Spike, tienili occupati. Trixie e Rarity, occupatevi del Campione. Io e il Sindaco Celestia andremo verso il sultano.”

Restiamo tutti un po' sorpresi dalle sue parole: sappiamo quanto lei voglia pareggiare i conti con il Campione per quello che aveva fatto a suo fratello, perché all'improvviso vuole rinunciare alla sua vendetta?

Gran Generale...?” chiede Trixie, evidentemente sorpresa.

Twilight, benché la sua parirazza non abbia ancora completato la domanda, capisce cosa voglia dire e le poggia uno zoccolo sulla spalla “Trixie, quando ti ho lasciato all'armeria è stato perché avevo visto che eri demoralizzata e non avresti mai potuto combattere. Ora però che hai ritrovato la tua sicurezza, credo... anzi, sono certa... meriti il tuo momento di gloria.”

Trixie annuisce con il capo e, senza dire una parola, si erge sulle zampe posteriori mentre agita quelle anteriori come se dovesse sfidare il Campione in un incontro di boxe, senza tuttavia smettere di far levitare con la magia un minacciosissimo martello.

Nel frattempo, Twilight si rivolge a Rariy dicendole con tono severo “Mentre tu, se combatti come mi hai mostrato nella tenda...”

Segue una breve pausa nel quale le due unicorno si guardano. Tregua interrotta dal sorriso di Twilight “... puoi vincere questo duello ad occhi chiusi.”

State cercando di sconfiggermi a suon di sdolcinerie?” domanda, senza però che qualcuno gli dia ascolto, il Campione dell'Arabia Sellata.

Twilight è per me in questa realtà un mistero sempre più fitto ogni minuto che passa ma, senza darmi il tempo di dire o fare alcunché, ella mi affianca cominciando a galoppare velocemente lungo i corridoi, invitandomi a seguirla dicendo semplicemente “Stammi dietro. So già dov'è il sultano.”

Lascio dunque la stanza con la voce del Campione di Saddle Arabia che mi saluta “Non stancarti troppo, Celestia! Quando avrò finito con queste due, tu sarai la prossima!”


Galoppando a tutta velocità lungo i corridoi del castello, io e Twilight ci dirigiamo verso il luogo dove a suo dire si trova il sultano dell'Arabia Sellata.

Mentre galoppiamo, dalle finestre riesco a scorgere alzarsi lungo la città i fumi degli scontri e diversi raggi magici alternarsi come una pioggia orizzontale, mentre quei sporadici soldati non impegnati in città che arrivano ad ostacolarci lungo il cammino vengono rapidamente sistemati da Twilight e la sua particolare magia.

Questa volta, come la punta di una rompighiaccio, la mia ex- studentessa crea una barriera dalla forma di una punta di freccia, con la quale riesce ad avanzare lungo i corridoi spostando sgraziatamente ai lati gli ostacoli e proteggendoci dagli attacchi frontali.

I soldati che vengono travolti da questo suo costrutto magico vengono lanciati contro la parete, subendo ogni volta un colpo talmente forte da lasciarci ogni tanto l'orma. Non trovo un solo soldato che, una volta tornato a terra, tenti di rialzarsi. Se non ho capito male quello deve essere l'Arcano numero Sette, Il Carro.

Per quanto possa non apprezzarlo, le abilità marziali di Twilight sono davvero ammirevoli.

Arriviamo finalmente davanti ad una stanza senza la porta, esattamente come aveva descritto il Campione di questo regno, attraverso la quale vediamo nitidamente la sala del trono.

Mentre varchiamo la porta, Twilight abbassa la sua particolare barriera e confessa pur senza guardarmi “Rarity afferma di aver visto il sultano venire portato qui non appena il Campione dell'Arabia Sellata ha mandato via le guardie che erano con lui. Probabilmente voleva prendere qualche misura di sicurezza in più per proteggerlo.”

Ragionandoci velocemente sopra, mi rendo conto che ci troviamo in una stanza posta un paio di piani più in alto rispetto a quella dove ho trovato il Campione dell'Arabia Sellata e quella che invece mi aveva indicato.

Evidentemente Twilight e gli altri devono aver programmato questa infiltrazione nel dettaglio, per poter esplorare il castello tanto velocemente. E inoltre è l'assalto finale, perché vuole aiutarmi a parlare con il sultano, piuttosto che farmi sparire dalla città?

È inevitabile per me chiederle “Come mai ti interessi così tanto? Pensavo che tu... insomma...”

Non riesco tuttavia ad ammettere il mio timore riguardo l'astio che lei dovrebbe avere nei miei confronti che punta improvvisamente lo sguardo su di me, dicendo lapidariamente “Sei venuta qui e, dopo nemmeno un giorno, hai voluto porre fine alla guerra. Non negarlo, lo trovo nobile. Ma io? Io ho visto cosa questa guerra portava e ho deciso di combattere perché finisse al più presto. Non è forse nobile anche questo?”

La osservo senza commentare. Improvvisamente, come un dado, Twilight mi sta mostrando una personalità completamente diversa dalla prima volta che l'ho vista, come se stessi parlando ad un altro pony.

Ma adesso basta parlare. Vediamo di far ragionare il vecchio rimbambito e poi potremo parlare di quello che vogliamo.” conclude bruscamente, ritrovando l'ordine marziale e addentrandosi nella stanza.

Annuisco con il capo e mi addentro deglutendo rumorosamente come per ingoiare la tensione accumulata.

Ero partita con l'intenzione di risolvere la crisi della guerra in fretta e senza combattimenti e invece adesso mi trovo a parlare di pace mentre a pochi piani sotto di noi Spike tiene a bada da solo un gruppo di soldati e sia Trixie che Rarity sfidano il Campione di questo regno. Per non parlare dell'eco della battaglia che sta infuriando per tutta la città!

In ogni caso, la sala del trono è un'ampia stanza ovale, dove sul lato di fronte alla porta si trova un comodo trono parzialmente nascosto da eleganti tende di seta, quasi trasparenti da quanto sono sottili, appesa in una piccola terrazza sopra di questo, mentre ad un lato vi è un diorama della capitale e nell'altro una rastrelliera con delle armi. L'intero perimetro è circondato di colonne, rendendo la parete una zona buia all'ombra di queste.

Sono al centro della stanza quando odo la voce del sovrano della nazione, ormai decadente, darmi il benvenuto domandando “Sei qui per finirmi? Non poteva venire la tua preziosa regina per farlo, così da concedermi almeno un ultimo onore?”

Sono qui per cercare di far terminare le rivalità tra i nostri regni.” rispondo io, mentre aguzzo la vista e comincio a guardarmi intorno alla ricerca della posizione del sovrano. Tuttavia deve essersi nascosto da qualche parte nell'ombra, perché per quanto mi sforzi non riesco a trovarlo. Nemmeno affidandomi all'udito riesco a capire dove si trovi di preciso.

Insomma, quello che ho detto io.” commenta lui, ignoro se fraintendendo di proposito o no quanto io voglia dire “Ma perché non è venuta direttamente la vostre regina? Che aveva Re Sombra che io non ho?” domanda ancora, in tono beffardo.

La mia ricerca ha scarsi risultati, forse sta usando a sua volta un incantesimo per rendersi invisibile.

Scelgo così di prendere tempo mentre illumino il mio corno per evocare qualche incantesimo che possa aiutarmi a trovarlo, o quantomeno a fare uscire il sultano allo scoperto, mentre aggiungo “Non so cosa ci sia stato tra il Re di Cristallo e Queen Chrysalis, ma qualunque cosa fosse non vedo la ragione per versare tutto il sangue che è stato perso in questo periodo. Perché insistete così tanto con questa guerra?”

Il sultano prende una pausa prima di confidarsi “È stato molto tempo fa. Non eravamo nemmeno alleati con l'Impero di Cristallo, anzi Sombra mi è sempre sembrato un governante un po' troppo apatico... troppo fissato con le sue manie di grandezza piuttosto che occuparsi della vera politica. Tuttavia, non posso accettare che le conoscenze dell'Impero di Cristallo siano state bandite con così tanta leggerezza. È deleterio!”

Quel potere, per quanto ne sappiamo, avrebbe anche potuto voler dire la distruzione di ogni cosa che conosciamo. Equestria, la Repubblica dei Grifoni o la stessa Arabia Sellata... cosa ci trovi di deleterio, vecchio pazzo?” interviene Twilight, parlando come se le parole del sultano l'avessero colpita dal vivo

Qualunque sia la tua risposta, ti conviene arrenderti. Il tuo Campione non resisterà a lungo, Spike può tenere a bada i tuoi soldati nel castello per tutta la notte e il resto della mia divisione, a quest'ora deve aver già circondato il tuo castello. L'Arabia Sellata è ufficialmente caduta e i tuoi territori adesso fanno parte del regno di Equestria: non hai altra scelta.” prosegue Twilight, con ben poca pazienza o diplomazia mentre cerca anche lei dove si nasconda il sovrano del regno.

A quelle parole odo un forte sospiro e, con la coda dell'occhio, noto una strana luce provenire da uno dei lati della stanza.

Preferisco morire qui e adesso, piuttosto che finire al servizio di quella strega che chiamate Regina!” sono le ultime parole che odo pronunciare dal sultano, prima che quella luce sorta poco prima diventi qualcosa di più minaccioso.

Twilight!” faccio in tempo a gridare, prima di spostare sgarbatamente la mia studente con una spinta e venendo colpita al suo posto dal raggio magico lanciato dal sultano.

La sensazione che provo una volta colpita è impossibile da descrivere, ma il dolore è sufficiente a farmi perdere lentamente i sensi e cadere a terra. Forse è perché non mi riposo da quando quest'avventura è cominciata, ma è da quando ho affrontato Queen Chrysalis a Canterlot che non mi sento così.

Comincio lentamente a chiudere gli occhi, e prima che l'oscurità mi avvolga scorgo il volto di Twilight, con gli occhi sgranati per la sorpresa “C... Celestia...” mi chiama, prima di voltarsi dove il raggio è partito digrignando i denti. Riesco così a vederle il lato di muso coperto dalla benda.

È ora di farla finita...” ringhia allora “Questo colpo metterà la parola fine a tutto questo!” esclama infine l'unicorno, mentre si porta uno zoccolo alla benda. Levandosela, vedo che sotto questa il suo occhio è integro, ma non passa molto tempo prima che un'accecante luce bianca l'avvolga, facendo sparire le pupille dietro questo bagliore.

Immediatamente, anche il suo corno viene avvolto da questa luce e assume una forma più allungata, mentre la criniera subisce una trasformazione simile, facendole assumere un aspetto simile alla mia e sul dorso le appaiono un paio d'ali, sempre creata da questo improvviso scoppio di magia.

Arcano senza numero. Forma finale: Celestia!” esclama dunque la mia ex- studente prima di caricare altrove, sparendo alla mia vista in un lampo.

Quello che ho appena visto è dunque il famigerato incantesimo che lei ha tenuto in serbo per usarlo contro il Campione dell'Arabia Sellata tutto questo tempo... perché Twilight prende le mie sembianze in quella forma?

Non posso tuttavia trovare una risposta, tanto meno vedere cosa deve ancora accadere, poiché la vista mi si annebbia sempre di più e prima che possa accorgermene intorno a me odo solo il silenzio. Infine, tutto si fa nero.


Sono ancora persa nell'oscurità più totale quando una voce mi desta come una fastidiosa sveglia “Stai solo perdendo tempo, Celestia.”

Riconoscerei quella voce tra mille. È la voce della creatura che sto cercando.

Caricata dalla mia motivazione, punto gli zoccoli a terra e, digrignando i denti per farmi forza, mi rialzo riaprendo lentamente gli occhi. Non appena riesco a tornare perpendicolare al terreno ringhio il nome della figura avanti a me “Discord!”

Lo vedo in piedi, con la zampe sui fianchi, che mi guarda con aria di rimprovero e si esprime con un tono di voce simile “Possiamo chiamarci per nome quanto a lungo vuoi, in situazioni normali, ma adesso l'ultima delle cose che abbiamo è proprio il tempo.” mi risponde, mentre indica con la zampa felina una grande clessidra dietro di se.

Il paesaggio attorno a noi è spoglio, buio e costellato da altissime montagne e crateri altrettanto profondi, senza un solo raggio di luce nel mezzo. Anche il cielo attorno a noi è del colore della notte.

Dove...”

Non faccio in tempo a finire la mia domanda, tuttavia, che Discord mi interrompe continuando “Qui nell'Arabia Sellata stai solo perdendo tempo, Celestia. Devi sbrigarti a riattivare gli Elementi dell'Armonia e venire qui, prima che sia troppo tardi!”

Non capisco cosa voglia dirmi, ma faccio appena in tempo a fissarlo negli occhi che aggiunge ancora “Ci sono rimasti solo tre giorni, Celestia. Tre giorni, prima che tutto sia perduto e che cali definitivamente il sipario su noi due. Per farla breve, devi- darti- una- mossa!”

Mi accorgo di una strana nota nella voce del mio nemico. Un particolare tono che mai e poi mai mi sarei aspettata di sentirla proprio da lui, neanche nelle situazioni più disperate.

Paura.

Dicord ha paura che non lo raggiunga con gli Elementi dell'Armonia prima di tre giorni... ma perché? Nulla di tutto questo ha senso!

Sempre più confusa, domando “Ma qui... dove?”

Senza dire una sola parola, Discord indica con una zampa un punto nel cielo alle mie spalle. Voltandomi per vedere cosa stia indicando, trovo un paesaggio molto familiare.

La Terra.

Tre giorni, Celestia.” ripete lui, senza darmi il tempo di commentare “Vediamoci qui, sulla Luna, prima di allora e avrai tutte le tue risposte. Ma adesso, in nome di tutto ciò che è sacro, svegliati!”


Obbedendo alle parole del Draconequus, apro gli occhi sussultando come se mi fossi appena svegliata da brutto incubo. In ogni caso, così facendo mi accorgo di trovarmi ancora nella sala del trono del sultano dell'Arabia Sellata, ma attorno a me vedo nitidamente il paesaggio della capitale e dove una volta c'erano le pareti solo un cumulo di macerie, mentre qualcosa si strano sta piovendo dal cielo.

Sono ancora troppo intontita dal brusco risveglio per capire bene di cosa si tratta, ma sembra quasi... neve?

Per il Trono d'Oro, ti prego svegliati, Celestia!” la voce di Twilight, seduto a capo chino di fianco a me come se lo sconforto l'abbia colpita in pieno, attira la mia attenzione.

Mi alzo lentamente a sedere chiamandola “Twilight...”

Lei alza lo sguardo verso di me facendomi notare così gli occhi lucidi e che la benda questa volta è sull'occhio sinistro. Senza dire una parola, lei mi salta con le zampe attorno al collo. È la stessa Twilight che ho incontrato all'accampamento?

Twilight, io...” balbetto, sorpresa da quel cambio di comportamento.

Lei invece pare accorgersi solo allora di cosa stia facendo e lascia la presa tossendo nervosamente, dandomi le spalle “Per un attimo ho creduto che avrei perso anche te e... insomma... mi sono lasciata un po' andare, ecco.”

La mia pazienza ha raggiunto un limite.

Brancolo nel buio da un paio di giorni e per ogni risposta che ottengo mi arrivano altri fiumi di domande, come se tutto si muovesse contro di me “Lasciata andare un corno!” ribatto allora.

Lei si volta verso di me guardandomi con gli occhi sgranati, evidentemente non si aspettava questa mia reazione. Io invece sfogo tutta la preoccupazione che ho accumulato da quando l'ho vista la prima volta in questa nuova Equestria “Arrivo e ti comporti come un pony senz'anima, con il cuore di granito e che si lava gli zoccoli del fatto di non aver ucciso un suo simile solo per il rotto della cuffia. Inoltre sono giorni che mi sto dannando pensando a quanto sia stata insensibile nei tuoi confronti quando eri una puledrina e giustificando così il tuo accanimento nei miei confronti. E invece scopro che parli comunque di me e il tuo incantesimo finale consiste nell'assumere un aspetto come il mio... delle spiegazioni è il minimo che mi devi!”

È rado che perda il controllo, di solito sono perfettamente in grado di mantenere il sangue freddo nella maggior parte delle situazioni, ma quella che sto vivendo in questi momenti è riuscita ad esaurire la mia pazienza.

Twilight sospira agitando lentamente il capo “Dovrei farti rinchiudere per esserti rivolta a me così... ma, per mille criniere, hai ragione tu.”

Resto in silenzio lasciandola parlare e finalmente odo le ragioni della mia ex-studentessa riguardo il suo comportamento acido “Quando mio fratello rimase ferito ero sperduta, impaurita... Shining Armor è stato un campione nell'esercito di Equestria e il minimo che potessi fare era essere al suo pari. Poi ho incontrato te... su quattro zampe ti ho trattata come qualsiasi altro pony che abbia avuto modo di incontrare: ho sempre reputato la compagnia di un libro migliore rispetto a quella di qualunque altro mio simile. Ma quando curasti mio fratello, compiendo quella specie di miracolo, ecco... ho visto tutto sotto un'altra luce.”

Rimango in silenzio durante la sua spiegazione: ricordo gli eventi ma saperli dal suo punto di vista potrebbe aiutarmi a trovare alcune delle risposte che cerco.

Ero piccolina e facile ad esagerare. Aggiungi che non ho mai avuto grandi rapporti con gli altri pony, come ti ho già spiegato... adesso che sono passati degli anni non hai idea di quanto me ne vergogni, ma ho pensato davvero che potevo vivere una nuova vita con te e lasciarmi la pesante eredità di mio fratello alle spalle. Ma adesso che sono più adulta, capisco che stavo solo cercando di scappare. In ogni caso, al tuo rifiuto scoprii di essere molto portata per la magia e mi arruolai nell'esercito regio di Equestria entrando nell'Accademia Militare, accogliendo in questo modo l'eredità di Shining Armor.”

Mentre Twilight si confessa, non posso fare a meno di osservare con una certa ironia come alcuni eventi, anche se cambiati di poco, possono portare allo stesso evento. Anche da dove vengo io lei ottenne il suo Cutie Mark in occasione del nostro primo incontro!

Agli inizi ero spinta da una sorta di ripicca nei tuoi confronti, non lo nego, e con questo sentimento vivo in petto misto alla mia eredità divenni presto generale.” continua l'unicorno a raccontare “Ma con il tempo mi accorsi che l'eredità che avevo ricevuto era più grande di quella che mi aspettavo: non ero soltanto la sorella di una delle più abili guardie dell'Esercito Regio di Equestria, in sua mancanza ero diventata anche il modello a cui tutti i pony che intraprendevano la carriera militare si ispiravano. Non ho mai avuto un vero e proprio amico, a parte mio fratello e mia cognata, ma da quando sono diventata Gran Generale qualunque pony rimane pietrificato anche solo a calpestare la mia ombra. Senza accorgermene, avevo cominciato a definire lo standard di ogni guerriero di Equestria.” dette queste parole, Twilight mi fissa negli occhi e noto in lei, finalmente, molta amarezza repressa fino ad ora “Se mi fossi mostrata debole... se avessi vacillato anche solo una volta... se avessi mostrato pietà o ritrosia nello svolgimento del mio dovere... chi altri avrebbe preso il mio posto?”

Quella domanda mi lascia completamente spiazzata: da essere spregevole come la vedevo prima, adesso quel che vedo è un pony imprigionato in un ruolo dal quale non ha scampo.

L'unico modo che avevo per andare avanti...” continua ancora lei “Era pensare a te. Non ti ho mai cercata, questo è vero, ne' ho mai negato le voci che mi ritraevano come se in realtà ti odiassi. Il fatto è che, comunque fosse andata, tu eri ormai per me quello che io ero per tutti i miei soldati. Avrei dato qualunque cosa, il mio particolare potere, il cutie mark... solo per poter essere come te. Per questo, quando rimuovo il sigillo della benda per tenere sotto controllo il mio potere nascosto, ho dato il tuo nome alla forma che assumo.” aggiunge, con una nota di malinconia nella voce. Io continuo a non dire niente.

Alla fine, ci guardiamo negli occhi e lei conclude “Eri... no, sei... il mio eroe, Celestia.”

Toccata, non riesco a trattenermi dallo stringerla a me nel tentativo di consolarla almeno in parte.

Interrompe quel momento una goccia di quella strana pioggia che mi finisce in mezzo agli occhi. Ho in questo modo la possibilità di osservare meglio cosa sia in realtà: si tratta di una sostanza simile a neve, ma di una diversa consistenza. Per non parlare delle probabilità di una nevicata nella capitale dell'Arabia Sellata!

Cosa...?” chiedo allora, alzando lo sguardo al cielo.

È Twilight che, staccandosi ancora da me, si guarda intorno spiegando “Quando mi levo la benda, non ho più limiti e le mie abilità si incrementano considerevolmente... per questo Queen Chrysalis l'ha creata, per sigillare parte del mio potere così da aiutarmi a controllarlo più facilmente. Nello scontro con il sultano, però, ho voluto strafare e... be', vedi il risultato.”

Comprendo così dalle sue parole che quella benda non è la causa di una ferita come temevo inizialmente, ma bensì un sigillo non troppo diverso da quello che io posi su Twilight quando la conobbi all'accademia per unicorni dotati.

Realizzo anche che se adesso la sala del trono non ha più mura attorno a se e il resto che stava in cima è scomparso, è per via dell'attacco di Twilight e che la sostanza che sta precipitando è soltanto la cenere delle macerie.

Cenere che, per via della potente magia che l'ha creata, ha assunto una consistenza simile alla nave. Sta nevicando.

Nel cuore dell'Arabia Sellata.

Un finale perfetto per celebrare la conclusione di una guerra durata anni.

E l'occasione per mantenere la parola data.

Scivolai.” confesso.

Prego?” mi domanda Twilight, non capendo.

Un giorno, mentre sorvolavo la biblioteca di Ponyville a bordo di una carrozza, mi sporsi per vedere meglio un dettaglio del paesaggio e scivolai. Mi aiutai con le ali per sistemarmi, ma ormai la velocità che avevo raggiunto era troppo alta perché mi rimettessi in volo e così riuscii soltanto ad attutire la caduta che subii.” spiego dunque le cause del mio ritiro personale della lettera di Twilight, quella volta che arrivai davanti alla finestra di casa sua. Come avevo promesso, sarebbe nevicato nell'Arabia Sellata il giorno che avessi confessato cosa era successo realmente quel giorno.

Il Generale di fianco a me persevera a non capire, mentre io mi limito a mostrarle un sorriso e abbracciarla nuovamente.

La guerra è finita. Concentriamoci su questo.


  
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