tw1
Twins'
War
Part 1: Wicked Keepers
No one mourns the Wicked
No
one cries "They won't return!"
No
one lays a lily on their grave
Nessuno
porta il lutto per i malvagi.
Nessuno
piange il fatto che non torneranno.
Nessuno
lascia un giglio sulla loro tomba.
Questa
è la speranza di chi combatte: che del male venga cancellata
ogni traccia: le sue conseguenze e la sua esistenza.
Ma
non fu così.
Né
per loro, né per lui.
(No One Mourns
the Wicked - Wicked, the Musical)
Capitolo
1: Sacrifice
You
spout out what they said to sacrifice a child
And smelt their burning heads to sacrifice a child
And I can see the tears, a queue and men and senses
And I can hear the screams
(Chikinki - To Sacrifice a Child)
Digiworld.
Il mondo digitale
composto da dati.
Nelle sue viscere esiste
un luogo chiamato Dark Area, o Area Oscura.
Un luogo che racchiude
tutta la malvagità e i vizi che hanno per secoli deturpato
la purezza
di quel mondo.
Là sta
Lucemon: l'essere perfetto, l'angelo caduto.
In attesa di riscatto.
°
-Yamato! Yamato!-
La voce di Taichi era incrinata dal terrore.
Non poteva rispondergli.
Non poteva muoversi.
Non poteva fare nulla, se non vedere e sentire gli amici in pena per
lui.
Gli occhi dilatati, gonfi dal pianto e il petto trafitto che tremava.
Il respiro era sempre più affannato e il panico stava
prendendo il sopravvento.
"Perché?" si chiese. Perché proprio lui? C'era
poi un perché o BelialVamdemon voleva semplicemente un
compagno per il viaggio all'inferno e aveva sparato quel raggio oscuro
a casaccio?
Le forze lo abbandonavano, la vista si annebbiava, la carne gli si
lacerava e le lacrime si mischiavano al sangue.
-Yamato... -
Sora...
Yamato pianse ancora di più. Non le sarebbe più
potuto stare accanto. Non avrebbe più potuto vedere il suo
sorriso.
Un pensiero urgente, però, attraverso la sua mente.
Istintivamente afferrò la mano della prescelta dell'Amore e
la strinse con forza.
-Ri... - cercò di dire.
-Non parlare, Yama... Jou, Jou fa qualcosa!-
-Che posso fare?! Dobbiamo portarlo sulla Terra, presto!-
-Come lo spostiamo?- Takeru era vicino al panico.
-Ri... sei... -
Stava ancora cercando di pronunciare quella parola quando il buio
totale l'avvolse e il silenzio ovattò ogni suono.
Era morto.
-Che diavolo sta succedendo?!-
L'urlo di Taichi irruppe in quel nulla. Lui non poté
vederla, ma una luce accecante avvolse il suo corpo e, lentamente,
davanti agli occhi sgranati di tutti, una figura femminile si
separò da esso.
Volteggiò nell'aria per qualche istante e, infine, si
posò su di lui. La luce si fece sempre più fioca,
fino a spegnersi. I digiprescelti si avvicinarono esitanti e
osservarono i due, senza dire una parola.
Erano due gocce d'acqua.
Daisuke stava per dire qualcosa quando un tonfo sordo attirò
l'attenzione dei ragazzi e dei digimon su una figura scura accasciata
in un angolo, fra Digiworld e l'altra dimensione.
-Finalmente... posso riparare... i miei errori... - balbettò.
Era Yukio Oikawa. O almeno, ciò che restava di lui.
-No! Che sta facendo?- esclamò Iori sostenendo l'uomo privo
di forze -Doveva usare la sua energia per guarire!-
Quello chiuse gli occhi.
-Non può andarsene proprio ora che è riuscito ad
arrivare a Digiworld! Ha realizzato il suo sogno!-
Oikawa sorrise e, prima di svanire, mormorò: -Grazie,
Iorikun... sei... il degno figlio.... di Hiroki... -
Il corpo dell'uomo si tramutò in una miriade di farfalle
arcobaleno, che percorsero il mondo digitale.
Alcune si diressero verso i corpi stesi a terra e, come li toccarono, i
due parvero riprendere i sensi. Sotto gli sguardi sconvolti di tutti i
digiprescelti, la ferita sul petto di Yamato guarì senza
lasciare traccia, neppure una debole cicatrice.
Pervaso da una forte sensazione di benessere e da una nuova forza, il
ragazzo aprì gli occhi. Vide la ragazza stesa accanto a lui
e prendendole la mano sussurrò: -Ylenia... -
Anche lei aprì gli occhi e gli bisbigliò
sorridendo, con le lacrime che le rigavano le guance:
-Fratellone... -
Da qualche altra parte...
-C'è mancato poco!- sospirò Mugendramon.
-Già! Per poco non ci lasciavo le penne!- sbottò
Vamdemon su tutte le furie, tastandosi il corpo allo stadio Evoluto,
per fortuna integro.
-Su, su. Alla fine è andato tutto bene. Sai che non ti avrei
comunque lasciato morto troppo a lungo.- rispose Piemon cercando di
sedare gli animi.
-Tu e i tuoi stupidi piani!- protestò il digimon vampiro.
-Non potevi concepire qualcosa di meno complicato?!-
-Scusa, non sono io che mi sono rifugiato nel corpo di un umano per
sopravvivere. Dì grazie a Mugendramon che ha recuperato i
tuoi dati.-
-Tsk. Grazie Mugendramon... -
-Una passeggiata.-
Piemon tacque, compiaciuto, in attesa della sua parte di
ringraziamenti. Che non arrivò.
-Dimentichi qualcosa?-
-Forse ho dimenticato che sei un idiota. Passiamo alla fase due.-
Piemon sospirò.
-Ah, l'Orgoglio, gran brutta bestia.-
Già, e
lui ne sapeva qualcosa. Ovviamente nessuno glielo
fece notare.
Più
tardi, sulla Terra.
Si sentiva solo
il rumore del motore. Una volta tanto che la loro famiglia era riunita,
pensò Takeru, poteva essere un momento di pace, no? No.
Eppure nutriva una sottile speranza che tutta quella situazione
volgesse al meglio. Accanto a lui Yamato si sforzava di restare
sveglio, ma era esausto, così come la ragazza al suo fianco.
Fino a poche ore prima era nuda. Arrossì. Fortuna che Taichi
le aveva dato la sua giacca, avrebbe gelato altrimenti. Quando erano
tornati sulla Terra i due fratelli erano stati accolti da una sorpresa
quasi più grande del racconto di Gennai. Takeru si
appuntò di riportare quanto venuto a sapere quella notte,
ogni dettaglio. Certi particolari, però, non avrebbe potuto
immortalarli.
Lo stupore e la
gioia negli occhi dei loro genitori nel vederli sani e salvi tutti e
tre. Il muro di tensione fra loro che s'infrangeva dopo tanto
tempo...
Tutto ruotava
intorno a suo fratello e... a sua sorella.
-Di colpo sono
diventato il terzogenito, eh?- la buttò lì.
-Beh, Mikachan
è diventata la quartogenita, di che ti lamenti? Siete
comunque i più viziati.- rispose Hiroaki tirando una boccata
di fumo.
-A proposito,
dov'è Mika?-
-L'ho lasciata
dalla signora Takeda.- rispose Natsuko.
Mika Ishida era
nata il 5 maggio del 2000. Lei e Hiroaki si erano riscoperti dopo il
viaggio a Digiworld dei figli nel 1999, ma non erano sicuri sul fatto
di tornare a vivere insieme, come una famiglia. Ma forse ora che
avevano di nuovo Ylenia...
-Immagino vorrete
delle spiegazioni, giusto?
I tre annuirono e
con loro anche Gabumon e Patamon.
-Gennai ci ha
accennato un paio di cose.- disse Takeru -Perché ce lo avete
nascosto?-
-Era un po'
difficile spiegare a due bambini che la loro sorellina stava nel corpo
di uno di loro.-
-Già...
- rispose Yamato. Era chiaro come il sole che c'era
qualcos'altro a turbarlo.
-Raccontateci
tutto, per favore.-
-Va bene.- disse
Natsuko.
E
iniziò a raccontare.
Era
un tardo pomeriggio. Ore interminabili di doglie sfociarono nel pianto
isterico di due creature. Un maschietto e una femminuccia. I neo
genitori si strinsero l'uno all'altro. Natsuko Takaishi era sudata ed
esausta, Hiroaki Ishida aveva il cuore accelerato per la gioia e la
tensione. Entrambi avevano vissuto quella prima gravidanza come due
perfetti novellini, fra alti e bassi. Arrivare alla fine fu davvero il
raggiungimento di un traguardo sofferto.
-Avete
già deciso i nomi?- a parlare fu la madre di Natsuko. La
donna aveva preso l'aereo da Parigi qualche settimana prima del parto,
in modo da poter assistere la figlia. Dopo il parto era stata riservata
alla giovane madre una stanzetta singola e la donna si era impossessata
della sedia accanto al letto. In quel momento sbucciava una mela e
indagava negli sguardi dei neo genitori. A posteriori Hiroaki
pensò che lei avesse già capito che qualcosa non
andava.
I
medici avevano portato i bambini nella nursery per ripulirli e
visitarli, alla madre e al padre restava solo da attendere.
-Il
maschietto si chiamerà Yamato.- disse Hiroaki.
-Mentre
la bambina Ylenia. Lo avevo promesso a Yle, ricordi?-
-Come
dimenticarlo? Da quando eravate piccole non parlavate che di questo.
Anche se ricordo che volevate fare l'accoppiata Yamato/Takeru, o
sbaglio?-
-Sì.-
sorrise Hiroaki -Ma l'amicizia femminile vince sulla cultura
e la storia, perciò se avremo un altro figlio si
chiamerà Takeru.-
-Ecco
perché sono nato così adorabile, in pratica mi
avevate già programmato.- Sghignazzò il prescelto
della Speranza.
-Evidentemente
avevano sbagliato qualche calcolo, visto il tuo lato stronzetto.- lo
punzecchiò il fratello.
Ylenia mise la
mano sulla spalla della madre che sussultò.
-E poi?
Cos'è successo, mamma?-
Natsuko non
riuscì a contenere le lacrime e per qualche minuto non
riuscì a spiccare parola. Fu Hiroaki a continuare il
racconto.
Pochi
minuti dopo la cosa dei nomi, entrarono i medici con uno dei bambini.
Avevano l'aria da cattive notizia.
-Che
succede?- domandò allarmata Natsuko.
-Ecco,
lo prenda.-
L'infermiera
le mise il piccolo in braccio. Era Yamato, sembrava in ottima salute e,
infatti, questo le dissero, ma Ylenia...
-Non
sappiamo se supererà la notte.-
Il
medico tentò di usare molto tatto nel comunicare quella
notizia, ma fu ugualmente come un fulmine a ciel sereno.
-Cosa?-
esclamò Hiroaki -Dalle visite era risultato che non ci
fossero problemi!-
-La
bambina ha la febbre alta. Sospettiamo sia uno stafilococco aureo, ma
dobbiamo terminare gli accertamenti.-
-Aspetti,
quanto è grave?- domandò la madre di Natsuko.
Il
medico chinò il capo.
-E'
curabile, ma la piccola è meno sviluppata rispetto al
fratello. Dovremmo tenerla in incubatrice e...-
-Sperare
che superi la notte?- lo interruppe la signora Takaishi.
Natsuko
tremò e Hiroaki le strinse la mano.
-Ma
com'è successo?-
-Stiamo
facendo accertamenti. Dovremo tenere sotto osservazione anche il
maschietto nel caso di contagio.-
Per
i due fu penoso. Il loro mondo rischiava di distruggersi
così com'era venuto alla luce.
-Povera
piccolina... -
Natsuko
piangeva toccando la manina della figlia nell'incubatrice. Hiroaki
stava parlando coi medici quando, da uno dei computer dell'ospedale
esplosero due fasci luminosi. Essi sfrecciarono nei corridoi deserti e
piombarono sui bambini. Natsuko urlò, chiamando il marito.
Quegli la raggiunse, seguito da un medico che non aveva mai visto.
-Cos'è
successo?-
-Due...
due raggi... i bambini... -
-Quindi
sono loro.- disse il medico.
-Era il vostro
amico Gennai.-
-Grazie per
averci rovinato la scena papà.-
-Di niente, Take.
Comunque Gennai si accorse che Ylenia non... beh, delle sue condizioni
e decise di intervenire. Vorrei dire che fu difficile prendere quella
decisione, ma non lo fu.-
-Sigillarla?
Cosa vuol dire? Cosa sono i digimon?- Natsuko era isterica.
-Se
è uno scherzo vedi di piantarla!- ruggì Hiroaki.
Gennai
posò la mano sull'incubatrice dove giaceva la piccola Ylenia.
-La
Luce... come temevo. Non c'è tempo. Mi spiace essere
così schietto, ma se morisse, anche il potere svanirebbe. Il
nostro mondo ha bisogno di quest'arma a doppio taglio.-
-Quindi...
c'è un modo per salvare la bambina?.- lo interruppe Hiroaki.
Dietro di loro, la suocera si chiuse la porta alle spalle. Aveva
sentito tutto.
-Sì.-
rispose Gennai. -In futuro il sigillo potrebbe venire sciolto
e i due si separeranno.-
-Non
m'interessa cosa succederà a questo mondo o a quell'altro.
Non so neppure se tutto ciò è reale, ma se puoi
salvare nostra figlia, ti prego fallo!- supplicò Natsuko.
L'Agente
annuì e impose le mani sui bambini.
-Il resto lo
conoscete.- concluse Hiroaki.
Il silenzio
tornò a regnare sovrano nell'auto. Pochi minuti dopo
arrivarono a destinazione, nell'appartamento di Natsuko e Takeru.
-Perché
non vi fermate qui per stanotte?- domandò la donna,
impacciata. Sentiva la necessità di non separare nuovamente
la famiglia. Un desiderio che Hiroaki condivideva.
-Mi farebbe molto
piacere.- rispose. -Mikachan ne sarebbe contenta.-
La famiglia si
riunì in casa. Con in braccio l'ultimogenita addormentata,
Natsuko chiuse l'uscio sull'ennesima notte più
lunga della sua vita. Una notte che prometteva meglio delle altre.
Fine
Capitolo 1
Taaaadaaaaaan!!!
Spero che questo
capitolo abbia attirato la vostra attenzione, perché ne
succederanno delle belle.
E digimon per voi non
sarà più lo stesso.
Per prima cosa,
userò i nomi originali di digimon e umani, quindi se non li
conoscete, ditemelo e nei prossimi capitoli vi metterò una
specie di elenco con nomi originali e non dei personaggi che appaiono e
che molto probabilmente non conoscerete.
Punto secondo, il
capitolo è un po' corto perché è una
specie di prologo, gli altri sono un bel po' più lunghi e
l'azione comincerà dal quarto.
Punto terzo: ho cambiato il nome di Reseph in Risei, non aggiungo altro
per non fare spoiler a chi sta leggendo ora questa storia, ma questa
decisione mi è costata molto, per motivi affettivi. Risei ha
una
pronuncia simile a Reseph, comunque (Risef diventa quindi Risee, con
buona pace del mio cuore)
Punto quattro: dopo tutti questi anni, grazie a Tri siamo venuti a
conoscenza dei retroscena di Digiworld. Retroscena da cui sono
costretta a divergere per ovvi motivi. Mi piace incastrare il tutto, ma
non sarà possibile. Quindi, questa è la mia
versione di
Digimon Adventure.
Ma tanto già c'era l'avviso What If?
Grazie a chi ha letto
e continuerà a farlo.
Oh, giusto:
Mugendramon:
Machinedramon
BelialVamdemon:
Malomyotismon.
Bye!!!!
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