In the flesh - Apocalypse

di Mimi18
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In the flesh - Apocalypse



 

#27. You’re my downfall, you’re my muse {Muses}

Calliope accarezzò con materno affetto il capo d’Urania posato sul proprio grembo, entrambe cullate da una melodia che Euterpe aveva intonato dal nulla, come se l’ispirazione, ora ch’erano unite, fosse tornata a brillare come un tempo. Clio, del resto, non amava tali dimostrazione affettive, tuttavia pareva non riuscisse a distanziarsi troppo dalle amate sorelle, rimanendo sempre a portata di tocco – pronta ad afferrare chiunque potesse cadere.

Esse non erano che la completezza l’una dell’altra. Alcuno poteva amarle in un modo più passionale e sincero, l’affetto che legava quelle quattro donne andava oltre la mera immaginazione umana.

Clio socchiuse gli occhi, la mano posata sulla liscia copertina del bianco libro che sempre portava con sé, mentre poco lontano Urania s’appisolava, forse sognando il manto trapuntato di stelle nella notte più buia dell’anno.

«Calliope,» esordì infine la piccola e graziosa Euterpe, allontanando il flauto dalle sottili labbra baciate dal rossore delle ciliegie, «accompagna il suono del mio flauto con una storia, cosicché i sogni d’Urania siano cullati dalle nostre anime, e non rimanga sola.»

Un sorriso divertito ed amorevole dipinse il volto d’Urania e la mano di Calliope si allontanò dai lunghi capelli biondi per aprirsi verso Clio, la quale mantenne lo sguardo con celato orgoglio. Ella non era solita abbandonarsi alle carezze, tuttavia – tuttavia guardando ciò che gli uomini avevano compiuto attorno a loro, il modo in cui stavano distruggendo una storia che con così tanta fatica era stata creata, la portò a cedere.

Elegantemente Clio s’accomodò al fianco d’Euterpe, mentre Calliope posava il capo contro il freddo e duro tronco d’una quercia – l’Accademia possedeva alberi meravigliosi, tuttavia quello era il preferito della Musa. Iniziò a narrare con la voce intrisa dall’emozioni, un sentimento contraddistinto persino dalla luminosità degli occhi, mentre l’armonia creata dalla bocca d’Euterpe cullava Urania in un sonno felice e Clio, silenziosa, s’abbandonava all’affetto perpetrato dal corpo caldo della sorella accanto al proprio.

 

 

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© Apocalypse GDR.





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