In the flesh - Apocalypse
#27. You’re my downfall,
you’re my muse {Muses}
Calliope accarezzò con
materno affetto il capo d’Urania posato sul proprio grembo, entrambe cullate da
una melodia che Euterpe aveva intonato dal nulla,
come se l’ispirazione, ora ch’erano unite, fosse tornata a brillare come un
tempo. Clio, del resto, non amava tali dimostrazione
affettive, tuttavia pareva non riuscisse a distanziarsi troppo dalle amate
sorelle, rimanendo sempre a portata di tocco – pronta ad afferrare chiunque
potesse cadere.
Esse
non erano che la completezza l’una dell’altra. Alcuno poteva amarle in un modo
più passionale e sincero, l’affetto che legava quelle quattro donne andava
oltre la mera immaginazione umana.
Clio socchiuse gli occhi, la mano posata
sulla liscia copertina del bianco libro che sempre portava con sé, mentre poco
lontano Urania s’appisolava, forse sognando il manto trapuntato di stelle nella
notte più buia dell’anno.
«Calliope,» esordì infine la piccola e graziosa Euterpe, allontanando il flauto dalle sottili labbra
baciate dal rossore delle ciliegie, «accompagna il suono del mio flauto con una
storia, cosicché i sogni d’Urania siano cullati dalle nostre anime, e non
rimanga sola.»
Un
sorriso divertito ed amorevole dipinse il volto d’Urania e la mano di Calliope si allontanò dai lunghi capelli biondi per aprirsi
verso Clio, la quale mantenne lo sguardo con celato
orgoglio. Ella non era solita abbandonarsi alle carezze, tuttavia – tuttavia
guardando ciò che gli uomini avevano compiuto attorno a loro, il modo in cui
stavano distruggendo una storia che con così tanta fatica era stata creata, la
portò a cedere.
Elegantemente
Clio s’accomodò al fianco d’Euterpe,
mentre Calliope posava il capo contro il freddo e
duro tronco d’una quercia – l’Accademia possedeva alberi meravigliosi, tuttavia
quello era il preferito della Musa. Iniziò a narrare con la voce intrisa
dall’emozioni, un sentimento contraddistinto persino dalla luminosità degli
occhi, mentre l’armonia creata dalla bocca d’Euterpe
cullava Urania in un sonno felice e Clio, silenziosa,
s’abbandonava all’affetto perpetrato dal corpo caldo della sorella accanto al
proprio.
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Apocalypse GDR.