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Autore: Mimi18    20/01/2015    0 recensioni
[GDR Trama inventata.]
Serie di flashfic basate sui personaggi del GDR Apocalypse.
#1stYearTogether
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i gusti+uno.'
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In the flesh - Apocalypse



#26. Be careful making wishes in the dark {Alexandros}

Alexandra era una donna caparbia e risoluta, non a tutti potevano piacere la sua sicurezza o la lingua tagliente che, con il tempo, aveva imparato a tener ben lontana dai denti durante i propri allenamenti notturni.

Le nocche erano rovinate a causa dei pugni che tirava contro il sacco, senza alcuna protezione, come aveva veduto fare al proprio padre in numerose occasioni. Imprecava ad ogni colpo più debole, quando il proprio avversario immaginario si muoveva a malapena, ed il desiderio di uccidere e l’ira si facevano largo in lei, segnandola come la semidea ch’ella era realmente.

All’ennesimo pugno, una ciocca di capelli castani le volò di fronte al volto sudato e qualcuno fermò il sacco tra le proprie dita. Una figura oscura, che Alexandra non avrebbe mai chiamato fratello, non quando nessuno tra loro l’aveva realmente accolta come una famiglia. Lo osservò pulendosi il volto con il dorso della mano, non curandosi affatto di apparire femminile o meno, né educata a non salutare la divinità stagliata di fronte a sé. Phobos, d’altro canto, taceva nell’osservarla.

Suo padre non l’aveva presentata loro, ma osservarla era piacevole. Poteva scorgere facilmente la paura di non essere all’altezza del proprio sangue, di non essere all’altezza della forza che ogni figlio di Ares doveva possedere – Alexandra era un fascio di nervi, Phobos la trovava ispiratrice per il ritrovamento del proprio potere.

Probabilmente, se la donna avesse saputo di quegl’occhi indagatori, avrebbe provato a cavarglieli.

«Quando combatti dovresti allargare maggiormente i piedi,» spiegò con voce secca, greve – sembrava non pronunciasse parola da anni tant’essa suonò arrochita. «Così imprimerai maggiore forza nei pugni.»

Alexandra fece scattare le sopracciglia verso l’altro, osservandolo con astio. Non solo sembrava volerla disturbare, ma si permetteva persino di darle consigli mai richiesti.

Malamente gli passò accanto, assicurandosi di colpirlo con una spallata, prima di porsi di fronte a lui.

A gambe larghe come Phobos aveva suggerito, tant’è che il dio sogghignò soddisfatto.

«Perché non mostri quello che sai fare, invece di dare consigli che nessuno ti ha mai chiesto?»

Quando Phobos cercò i suoi occhi, non vide alcuna paura. Sciolse le mani da dietro la schiena assottigliando lo sguardo, restringendo così le pupille – non poteva permettere che quelle membra rimanessero rilassate, il timore avrebbe presto penetrato le sue carni ed il suo animo.

Solo allora l’avrebbe considerata una sorella.

 

 

N/a: i personaggi all’interno di questa storia appartengono ai rispettivi autori. Non vengono utilizzati con alcun scopo di lucro.

© Apocalypse GDR.

   
 
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