Capitolo 22: Un amaro addio
Erano passati già un paio di giorni da quel brutto attacco
da parte dell’Akatsuki. Tutti i ragazzi che avevano
partecipato allo scontro, vennero ricorati in
ospedale, anche se per una sola giornata. Gaara e Naruto, che erano stati i protagonisti di questo scontro,
dovettero fermarsi un po’ di più. Gaara tornò in
forze dopo tre giorni, mentre Naruto non aveva ancora
dato cenni di volersi svegliare.
Il suo corpo era stato
sottoposto a uno sforzo immane, se già con la minima parte del chakra della volpe il suo corpo ne usciva debilitato…figuriamoci ora che aveva dovuto sopportare più
della metà della potenza del kyuubi. Probabilmente un
normale essere umano non avrebbe retto a uno sforzo tale, ma Naruto era un ragazzo forte e tenace e avrebbe resistito
anche a quello.
Passò una settimana circa e il ragazzo finalmente aprì gli
occhi. Inizialmente il mondo attorno a lui era tutto sfocato, ma dopo poco
riuscì a mettere bene a fuoco dove si trovava. Gli tornò in mente tutto quello
che era accaduto giorni prima e ancora non riusciva a capacitarsi della
decisione del kyuubi di ritirarsi.
Cercò di alzarsi dal letto. Non aveva idea di quanto tempo fosse
sdraiato in quel misero letto di ospedale, ma sentiva che il suo corpo non ne
poteva più di rimanere lì fermo…voleva sgranchirsi un
po’ le gambe, ma appena appoggiò un piede per terra, sentì una voce
rimproverarlo.
Tsunade: dove pensi di andare
ragazzino? Tu non ti muovi da lì capito?
Ti sei appena ripreso e già cerchi di svignartela? – Tsunade
si avvicinò al ragazzo per rimetterlo sdraiato e per controllare le sue
condizioni, che fortunatamente erano buone- Ti sei rimesso in sesto abbastanza
in fretta, dato che sia tu che kyuubi eravate privi
di energia! –constatò-
Naruto, non lasciandosi sfuggire
l’occasione, disse: se sto bene allora posso anche andarmene no? – Tsunade lo fulminò con gli occhi- E dai! L’ha appena detto
lei che sto bene, perché non posso almeno fare una passeggiata? –la supplicò-
Tsunade: perché sono stata io a
ordinartelo intesi? E se provi nuovamente a scappare, giuro che ti lego a letto
per un’altra settimana anche se non avrai bisogno di riposare.
Naruto incrociò le braccia e mise
il broncio, ma dovette dargliela vinta alla donna.
Durante la giornata Naruto
ricevette la visita di tutti i suoi amici…compreso Sasuke. I due stettero in silenzio per un bel po’. Fu l’Uchiha a interrompere quel silenzio.
Sasuke: Bhè?
Che ti succede? Non è da te stare zitto! Solitamente sei un rompiscatole di
prima categoria!
Naruto mantenne il silenzio ancora
per qualche secondo e dopo un lungo respiro prese a parlare: Grazie Sasuke…se non fossi intervenuto tu…probabilmente
a quest’ora Konoha sarebbe rasa al suolo!
Sasuke rimase colpito…non
si aspettava un comportamento simile da Naruto, ma in
realtà non c’era niente di strano. Naruto non era
così orgoglioso da non ammettere d’aver avuto bisogno di aiuto. Comunque dopo
quella frase Sasuke, si alzò dalla sedia sulla quale
era seduto e avvicinandosi al letto di Naruto, gli
tirò un pugno in testa. In realtà si comporto così perché non sapeva nemmeno
lui come comportarsi. Solitamente era un ragazzo serio e distaccato che sapeva
bene come agire in ogni situazione, ma anche a lui capitava di rimanere
spiazzato qualche volta.
Naruto: Ahia! Ma che ti è preso!
Sasuke: Pensavi che te la facessi
passare liscia per aver praticamente insultato il mio clan davanti alla volpe.
Naruto, massaggiandosi il
bernoccolo che gli era cresciuto sulla testa, rispose: Senti dovevo pur
invogliare la volpe a colpire Madara e a collaborare
con noi. E poi è vero che siete fastidiosi –disse scherzando, ma facendo comunque
irritare il suo eterno rivale-
Sasuke: cosa hai detto testa
quadra? Vuoi che ti faccia passare un altro mese qui dentro?
Naruto: provaci se ne hai il
coraggio!
Era inutile. I momenti di tregua fra i due sarebbero sempre
durati pochi minuti. Non potevano vivere senza stuzzicarsi a vicenda, ma per
loro fortuna c’era sempre qualcuno pronti a dividerli.
Sakura: ma possibile che non stiate mai calmi voi due!
Cavolo Naruto, ti sei svegliato da qualche ora e hai
già tutta questa energia? Comunque…come ti senti? Ti ho
portato della frutta nel caso ti venisse fame, so che qui dentro il cibo non è
dei migliori! –gli porse il cestino-
Naruto: Grazie Sakura-chan!
– Naruto chinò la testa da un lato per poter vedere
in direzione della porta, sperando di vedere qualcuno…qualcuno
che non arrivava. Era tutto il giorno che l’aspettava, ma lei non si era ancora
fatta viva. Questo rattristò molto il
biondino e sia Sasuke che Sakura si accorsero del suo
stato d’animo e la ragazza dai capelli rosa cercò di destare l’amico dal
pensiero di lei.
Sakura: vuoi che ti sbucci una mela, Naruto?
Naruto non rispose, scosse solo la testa per far capire alla ragazza che non era in vena
di mangiare in quel momento.
Sakura decise di rendersi utile in qualche modo. Uscì dalla
stanza e andò a cercare qualcuno. Ma la ricerca non andò avanti per molto,
infatti la persona in questione era proprio nel corridoio che aspettava di entrare…era lì da ore, ma non aveva ancora avuto il
coraggio di varcare la soglia della porta.
Sakura: AH sei qui! Bene almeno ho risparmiato la fatica di
venirti a cercare Hana!
Hana era a testa china, si vedeva
lontano un miglio che era preoccupata per qualcosa. Sakura se ne accorse, ma inizialmente ci passò
sopra.
Sakura: Naruto sta solo aspettando
te, si può sapere perché non sei ancora
andato a trovarlo? Non ti importa di lui? Mi sembrava che fosse il contrario.
La ragazza però non muoveva un muscolo, sembrava che le
parole di Sakura non la sfiorassero
neanche. A quel punto Sakura decise di fare una cosa di cui probabilmente in
futuro si sarebbe pentita…Aiutare la sua rivale in amore…anche se sapeva benissimo di non meritarsi Naruto dopo quello che era successo mesi fa.
Sakura: Senti Hana…ammetto che non
sono una tua fan, ma se tu stai male anche Naruto
soffre e per quanto mi riguarda, ha già sofferto abbastanza e parte è colpa
mia. Ora voglio fare in modo che sia felice. Credo di immaginare il perché del
tuo comportamento. Saresti già entrata da ore se non ci fosse qualcosa che ti
spaventa vero?
Hana annuì.
Sakura sospirò: scommetto che quel qualcosa è Kyuubi – Hana alzò la testa
sorpresa che la ragazza l’avesse capita al volo- Ho indovinato vero? – Sakura avvennò a un sorriso malinconico- è normale…quando
sanno cosa c’è in lui tutti tendono ad averne paura.
Hana mise subito in chiaro le
cose: Io non ho paura di Naruto, ma solo della volpe.
So che Naruto non è cattivo, ma non posso far finta
che quella cosa dentro di lui non esista. Io…credevo
di essere forte, credevo che avrei potuto stargli vicino nei momenti di crisi,
ma quando ho visto il potere della volpe…mi sono
ricreduta. Ora so di non essere forte abbastanza da poter rivedere Naruto in quello stato e di vedere tanta desolazione…io non sono in grado di sopportare tutto
questo. So che Naruto non centra niente e che non ci
sono molte probabilità che la volpe si rifaccia vedere, ma non riuscirei a
stare tranquilla. Fosse un caso isolato…bhè potrei
anche accettarlo, ma ricorda che io ho conosciuto Gaara
prima del suo cambiamento e ricordo che a seconda del suo umore il demone si
manifestava. Se era tranquillo non succedeva niente, ma se veniva urtato nei sentimenti e fatto
arrabbiare, si scatenava e per le persone che erano vicino a non c’era speranza
di sopravvivere. Questo è quello che capita anche a Naruto
vero?
Sakura annuì aggiungendo: è vero, ma non è colpa loro. non
hanno scelto loro di avere un demone dentro di loro e non è giusto che ci
rimettano sempre…devono avere qualcuno a fianco che
abbia fiducia in loro.
Hana: Naruto
ha già qualcuno che ha fiducia in lui. –disse fissando Sakura negli occhi-
Durante la sua trasformazione, non ti sei data per vinta. L’hai chiamato
ripetutamente per cercare di svegliarlo. Eri convinta che se ti avesse sentita,
lui sarebbe riuscito a fermare quel mostro, mentre io…io
sono stata una vigliacca. Mi sono praticamente nascosta e non ho aiutato Naruto in nessun modo. Quando ci
siamo messi insieme, lui mi rilevò della presenza del kyuubi
dentro se e io gli dissi che non ero spaventata, che gli sarei comunque rimasta
vicina qualunque cosa fosse accaduto, ma dopo averlo visto trasformato all’esame
chunin quando stava per uccidere il tuo compagno, mi
sono resa conto che è più facile a dirlo che a farlo…io
non sono in grado di rimanergli vicino. Se accadesse nuovamente qualcosa del genenere io…non farei altro che
scappare. Naruto non si merita questo, è un bravo
ragazzo!
Sakura era rimasta in silenzio ad ascoltare la ragazza, per
farla sfogare. Anche lei era rimasta scioccata da quello che era appena
accaduto, ma era a conoscenza di quel lato di Naruto
già da parecchio tempo e l’aveva già visto impossessato dal kyuubi.
Quindi per lei era più facile fa giostrare la cosa.
Sakura: Ora che intenzioni hai?
Hana: Parlerò a Naruto di questo…sperando che non
ci stia troppo male e poi…ripartirò con Gaara e i suoi fratelli per Suna.
Sakura: Ma Hana…lui…-la ragazza
non sapeva cosa dire e sospirò –sei sicura di volerlo fare?Non potrai più
tornare indietro, pensaci bene per favore!
Hana: e già da tempo che ci penso…e credo che questa sia la soluzione migliore, anche
se Naruto mi odiarà per
questo e – non terminò la frase che una voce la interruppe-
Naruto: non è vero che ti odierò…Hana – Disse un Naruto che
alzandosi dal letto aveva sentito tutto e che nascondeva il suo sguardo sotto
la frangetta –Ti ringrazio di essere stata sincera…anche
se non direttamente con me!
Hana scatto in piedi e si diresse
verso Naruto: te ne avrei parlato appena avrei
trovato il coraggio di entrare! Devi credermi!
Naruto alzò lo sguardo, si vedeva
dal suoi occhi quanto avesse preso male la cosa: ti credo! E capisco il tuo
timore.
Sakura fece un cenno con la testa a Sasuke
e insieme al suo compagno decise di lasciare i due soli…dovevano
chiarirsi.
Hana rispiegò nuovamente le
ragioni per cui avrebbe voluto lasciarlo. Aveva già sentito tutto, ma riteneva
giusto che Naruto sentisse quelle cose provenire
dalla sua bocca e non tramite un dialogo non rivolto a lui. Naruto
si meritava sincerità e questo fu molto
apprezzato dal biondino.
Naruto la fece parlare per un po’
e la lasciò spiegarsi, ma non le fece
terminare il discorso: Basta così Hana…Posso
immaginare quello che provi e non ti do nessuna colpa. Solo per favore se non
te la senti sul serio di stare con me…non lo fare…non farlo solo perché ti faccio pena e perché non vuoi
farmi soffrire, questo mi farebbe star più male. Ti prego solo una cosa…sii sincera con me e con te stessa soprattutto.
Hana era in lacrime…
non sperava che Naruto la capisse…era
davvero un ragazzo d’oro e si dava della stupida a lasciarselo scappare, ma non
si sentiva all’altezza.
Naruto: un’ultima cosa! Promettimi
che…saremo comunque amici! –le chiese asciugandole
una lacrima-
Hana: abbozzò un sorriso- ma
certo! Ne sarei felice!
Naruto ricambiando il sorriso, le promise che
sarebbe stato bene, era la cosa che più metteva in ansia Hana,
e le promise anche che il giorno dopo, sarebbe andata a salutarla prima della
sua partenza.
La notte fu insonne sia per Hana
che per Naruto. quest’ultimo ripensò agli avvenimenti
della giornata e della decisione di Hana…in fondo non
aveva tutti i torti e poi doveva ammettere che una relazione a distanza era
piuttosto difficile. Ora che lui sarebbe tornato a vivere Konoha
e lei a Suna, le occasioni per vedersi sarebbero
stare rare. Quindi in fin dei conti era meglio che le cose fossero andare così.
Entrambi comunque prima o poi avrebbero trovato l’amore della propria vita.
Il giorno dopo Naruto riuscì a
ottenere il permesso da Tsunade di uscire dall’ospedale
per andare a salutare i suoi amici. Salutò prima di tutto Kankuro,
Temari e Gaara, ma si
soffermò più a lungo su di Hana. Fra i due ci fu un
lungo abbraccio, che dimostrava loro tutto l’affetto che provava ognuno nei
confronti degli altri e durante quell’abbaccio Hana sussurrò all’orecchio di Naruto
che la persona adatta a lui era più vicina di quello che pensava e dopo essersi
staccato da lui, guardò qualcosa o qualcuno dritto davanti a se.
Naruto solo allora si accorse
della presenza di Sakura. La ragazza era anch’essa andata a salitare
i suoi amici di Suna, ma era rimasta in disparte per
non disturbare.
Il biondino tornò a rivolgere il suo sguardo verso i suoi
amici e dopo un ultimo saluto, li vide allontanarsi sempre di più, fino a
diventare impercettibili alla vista.
“Ci vediamo Hana…ti auguro di
stare bene” pensò Naruto con il sorriso sulle labbra.
Sakura in quel momento si avvicinò a lui e dopo aver fissato
per diversi minuti le porte che conducevano all’esterno di Konoha,
i due si diressero insieme all’ospedale.
FINE
Dopo secoli
che mi sono fatta attendere ecco a voi l’ultimo capitolo. Fino alla fine non ho
voluto rendere felice Naruto (Povero) ma ho lasciato
una speranza per un futuro migliore e ognuno di vuoi può liberamente immaginare
come sarà. Spero che vi sia piaciuto questo ultimo capitolo. Mi scuso se nel
caso ci fossero errori di grammatica o altro, ma sto crollando dal sonno e non
ero del tutto lucida quando ho buttato giù il capitolo.
Ringrazio
tutti coloro che hanno recensito fino ad ora
e tutti coloro che mi hanno
aggiunta ai preferiti…non avrei mai creduto che
fossero cosi tanti
Grazie di
tutto!!!!
Ciao
Neko^^