A NEW DIMENSION
A NEW DIMENSION
*
Più difficile di quanto
pensi
*
Il vento gli sferzò il viso
a causa della velocità sostenuta con cui volava. La situazione era grave e a lui
toccava il compito più importante. Suo malgrado, Crilin si riscoprì ben presto
coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui, ma d’altra parte era una vita
che si cacciava in circostanze del genere. Di frangenti disastrosi, sull’orlo
del cataclisma ne aveva visti tanti e teoricamente recuperare un bastone non
doveva essere poi così difficile.
Si dice che l’esperienza
insegna, ma Crilin non riusciva proprio ad abbandonare il suo modo positivo di
pensare. Anche ritrovare le sfere del drago su Namecc doveva essere una cosa
facile da compiere. Una passeggiata di salute, così credeva prima di partire.
Peccato che la salute l’avesse persa per strada, su Namecc.
Crilin scosse violentemente
il capo. Non era il momento di pensare a certe cose. Doveva solo recuperare quel
bastone e riportarlo a Piccolo, del resto si sarebbe occupato il namecciano; lui
non voleva più saperne nulla.
*
Un tremendo boato scosse la
valle. Un secondo suono assordante sembrò sgretolare le montagne. Ancora
svariati rimbombi giunsero dal cielo.
Goku si distanziò dal suo
avversario, “Dannazione, questi sono parecchio resistenti” si lamentò. Anche
Piccolo, alcuni metri di distanza, si liberò momentaneamente dell’avversario
scagliandolo contro alcune rocce, “Non abbassare la guardia Goku. Questi tizi
sono peggio del previsto” concordò il namecciano; raggiunto dal guerriero contro
cui stava combattendo appena un secondo più tardi.
Il Saiyan schivò l’attacco
del nemico, allontanandolo con un calcio. Nella sua mano si generò una sfera di
energia pronta a colpire l’avversario, “Già, me ne sono accorto, grazie. Non
capisco come facciano a essere diventati tanto forti. Prima non erano così”
costatò lanciando il ki. A conferma delle sue teorie, la sfera lanciata contro
l’avversario fu facilmente deviata dal guerriero. Goku lo guardò sbigottito.
Piccolo afferrò il braccio
dell’antagonista, scagliandogli in pieno un raggio in grado di disintegrarlo.
“Deve essere a causa del varco dimensionale. Più il passaggio si apre più questi
ne traggono forza” suppose evitando per un soffio un pugno sferratogli alle
spalle, rispondendo a sua volta con un calcio che colpì in pieno stomaco il
nuovo nemico. Approfittando del momento d’indebolimento, il namecciano giunse le
mani scagliando l’avversario al suolo, dopo averlo colpito sulla nuca.
Goku si distrasse, volgendo
la sua attenzione verso l’amico, “Stai dicendo che più passa il tempo e più sarà
difficile liberarci di questi tizi?” s’informò, molto più concentrato a guardare
l’altro che a prestare attenzione alla sua battaglia. “Proprio così” confermò
Piccolo, subendo un pugno in pieno volto. “Accidenti, questa non ci voleva”
parlottò tra sé il Saiyan.
Una sfera di energia centrò
in pieno l’alieno dalla folta chioma nera, costringendolo ad abbassare il capo
per alcuni secondi. L’entità del danno di certo non poteva impensierirlo,
tuttavia Goku si massaggiò il punto leso cominciando a sbraitare in direzione
del guerriero che lo aveva appena colpito. “Ehi! Non è valido colpire così
all’improvviso!” si lamentò additando la fonte della sua rimostranza.
L’altro sorrise divertito,
osservando la buffa scenetta con il Saiyan come protagonista che, completamente
distratto, si ricordò solo in quel momento di avere un secondo avversario da
battere. Questi afferrò Goku alle spalle, stringendo le sue braccia attorno al
collo del Saiyan con l’intenzione di soffocarlo.
L’uomo dalla tuta arancione
si voltò con l’intento di scorgere il volto del suo aggressore, “Così non vale!”
protestò nuovamente, per nulla preoccupato di un’eventuale morte per asfissia.
Un altro assalitore si attacco alla gamba del Saiyan naturalizzato terrestre,
che si limitò a guardarlo per un istante, cercando poi di liberarsene
scalciando. “Lasciami!” urlò, prima che una nuova sanguisuga gli si appiccicasse
addosso. Questa volta, l’avversario, si attaccò al suo braccio; e prima ancora
che Goku potesse protestare altri guerrieri lo attaccarono da più parti. Ben
presto di Son Goku non rimase nulla di visibile. Solo un mucchio di avversari
che lo avevano afferrato al solo scopo di tenerlo prigioniero.
“Goku!” lo chiamò l’amico
verde, dopo aver udito un urlo da parte del Saiyan. La distrazione costò a
Piccolo un ennesimo pugno ricevuto in pieno viso, ma il namecciano si liberò ben
presto del suo avversario. L’attacco successivo, infatti, fu brillantemente
schivato; un secondo più tardi il nemico si ritrovò a sorvolare le montagne a
causa del calcio a piedi giunti che gli fu riservato da parte del namecciano.
Piccolo accorse in aiuto
del compagno d’avventura, ma ben prima che potesse giungere in suo soccorso, una
luce filtrò tra il mucchio che si era creato in cielo. Accompagnato da un urlo,
Goku riapparve alla luce del sole, dopo aver sbaragliato i suoi avversari, che
volarono in tutte le direzioni. Piccolo chiuse gli occhi per alcuni istanti,
complice il raggio scaturito dall’amico. Quando li riaprì, si vide
pericolosamente avvicinare da uno dei malcapitati, ma con la più totale
noncuranza se ne liberò con un solo gesto della mano, deviando il suo percorso.
“Stai bene?” gli domandò
una volta raggiunto. Goku, con capelli ancora del suo colore naturale, si posò
una mano alla gola, “Accidenti, me la sono vista brutta” si lamentò posandosi
una mano al fianco e osservando il terreno sottostante.
Non vi fu modo di
riprendere fiato, altri guerrieri tornarono nuovamente all’assalto dei due
difensori del pianeta. “Ma non finiscono mai?!” brontolò un esasperato Goku,
“Spero che Crilin recuperi in fretta quel bastone” continuò a farfugliare tra
sé.
*
Crilin saettò tra le nuvole
alte nel cielo. Totalmente diverse da quelle che aveva oltrepassato per giungere
a casa dell’amico appena qualche ora prima, queste non erano bianche. Le
dimensioni si stavano intersecando tra loro, era chiaro. Non aveva tempo da
perdere.
Improvvisamente il piccolo
terrestre frenò il suo viaggio. In silenzio scrutò con attenzione il panorama
davanti a sé, in una strana contemplazione. Attese alcuni istanti ancora.
Accompagnato da
un’espressione buffa, ma al contempo preoccupata, Crilin, si precipitò nella
radura sottostante. “Accidenti!” mormorò a denti stretti guardandosi
frettolosamente attorno in cerca di un rifugio. Era ancora troppo lontano dalle
alture di Yunzabit per sperare di correre, così dovette accontentarsi di
trattenere completamente la propria aura e di precipitarsi nel primo luogo
sicuro che riuscì a trovare.
Per sua immensa fortuna nei
paraggi riuscì a intravedere una piccola grotta. Veramente molto piccola,
difatti il terrestre dovette ringraziare la sua bassa statura o non sarebbe mai
riuscito a entrarvi. Altri quindici, venti centimetri in più sarebbero bastati a
non permettergli di accedere a quella che risultò l’unica via di fuga.
Una volta assicuratosi di
essere ben al sicuro e che la sua aura non risultasse percepibile in nessuna
maniera restò in silenzio, il più immobile possibile.
I suoi occhi scrutarono
attentamente il cielo, dove ben presto vide sfrecciare dei guerrieri. Ancor di
più di quanti avessero attaccato lui e i suoi amici fino a quel momento. Dovette
constatare, dunque, che i nemici erano davvero in molti.
Gli strani guerrieri
sembrarono parlare tra loro e dopo pochi secondi si sparpagliarono in ogni
direzione.
Crilin osservò la scena
appoggiando la schiena alla parete della roccia, nella speranza di non essere
visto. Passati alcuni istanti; sicuro di essere nuovamente solo, tirò un sospiro
di sollievo. “C’è mancato poco” ammise lasciandosi scivolare lentamente al
suolo. Improvvisamente una nuova aura attirò la sua attenzione, ma questa volta
la provenienza era chiaramente all’interno della grotta.
*
CONTINUA…
*
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lilac: Ogni tanto trovo
giusto dare un po’ di spazio anche al povero Crilin, troppo spesso dimenticato
XD. Sono sempre felice di constatare che il mio modo di raccontare ricalca
fedelmente l’originale.
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